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Inutile scervellarsi per cercare motivi, non c'era più attrazione ed è finita tra voi. Le donne non sono razionali quanto noi, te magari avresti sperato in una bella spiegazione del tipo "il giorno x è successo questo, poi la settimana y ti sei comportato così, poi durante l'evento z hai fatto questo" ma il punto è che una spiegazione non esiste e non deve importarti averla. Non c'era più attrazione ed è finita tra voi, punto. La dice lunga sul fatto che te adesso prenderai tutto questo bagaglio di dolore e lezioni e ne farai tesoro per migliorare te stesso ed affrontare la vita/i rapporti con l'altro sesso carico di consapevolezze che lei, se si limita solo a farsi scopare nei bagni delle discoteche post rottura, non avrà mai. Te sei apposto con la coscienza. E lei verrà travolta dal fading effect bias, che le farà inevitabilmente ricordare tutto il bene che le hai fatto. Stronzata, il distacco avviene sempre parecchio tempo prima, solo che non lo danno a vedere. Per questo a te sembra sia successo da un giorno all'altro ma sappi che non è così. Probabilmente ci stava già pensando da settimane. Vai a dormire che è tardi allora se devi svegliarti alle 6. Svegliati e lavora più duro che mai.

Mi è capitato lo stesso , se mi avessero dato dieci coltellate avrei preferito sinceramente . Ho visto sulle storie di una sua amica che era in discoteca con un altro . E a pensare che dovevamo andarci insieme.Alla faccia dello stare sola ,lei bellissima come non mai , cocktail in mano e sorridente.Rinata. Quando ho visto quella storia Instagram sono stato male ,ho avvertito come una vampata di calore che mi ha attraversato il corpo , non capivo più nulla e mi sentivo stordito come se mi fosse esploso un cazzo di petardo nelle orecchie. Battiti accelerati ..una sensazione sgradevole di delusione mista a dolore,incredulità,tristezza proprio perché pochi giorni prima diceva che era pazza di me ,e qualche giorno dopo io non esistevo più . La cosa triste è che diceva cose del tipo non provare nemmeno a stufarti di me .  Ad oggi questa ragazza non vuole più saperne nulla di noi,e i motivi sono ancora un po’ ignoti . Anche il fatto che io stia ancora qui a parlarne con voi mentre magari lei non si ricorda nemmeno più come mi chiamo la dice lunga sul grado di coinvolgimento emotivo che c’è.Da parte mia io ho la certezza di averla sempre trattata bene ,anche troppo,anche se credo che lei se ne sia nemmeno mai resa davvero conto . Oggi è il secondo giorno che non la contatto,è dura perché la penso in ogni momento della mia giornata,e non nego che mi manca quando mi alzo alle 6 del mattino per andare a lavoro e non poter dare più lei quel buongiorno che tanto gradiva e si ritrovava quando si svegliava.Ricordo le nostre telefonate di quattro o cinque ore ,chat whatsapp infinite.La sua risposta alle mie domande sapete quale è stata ? ”Le cose cambiano ,anche da un giorno all’altro” Poi silenzio totale

Condivido in pieno tutti i consigli che ti sono stati dati, aggiungo di dedicarti assiduamente ad una qualche attività che ti faccia stare bene e ti eviti di pensare… sport, arte, passioni, volontariato, quello che ti pare ma non stare fermo immobile, esci di casa, vedi gente. Stare da solo in casa ti porta solo a pensare, rimuginare, immaginare scenari e situazioni, tutti espedienti che la tua mente usa per mediare il dolore, ma che sono purtroppo disfunzionali alla tua ripresa.

Premettendo che io ho un'altra età rispetto alla tua, e credo che questo abbia un peso, nelle mie esperienze passate posso dire di aver raggiunto l'accettazione solo grazie al tempo. Ho sempre cercato di lavorare su me stessa e prendermi cura di me, un po' aiutava, però rimaneva sempre quel dolore sordo che accompagnava le mie giornate, per anni. Arrivavo ad un punto che quasi non mi accorgevo che era passato, come se fosse stato smaltito molto gradualmente.  In più, non sono mai riuscita ad innamorarmi di un'altra persona se prima non avevo dimenticato la precedente. Tra l'altro io sono una di quelle persone che non si innamorano facilmente e che non dimenticano facilmente, quindi sì, una bella merda.  Ti auguro di passare oltre al più presto, ma prima o poi avverrà, devi solo aspettare quel giorno.

Iran - Israel Forse Israele risponderà all'attacco iraniano e forse lo farà molto presto Da parte sua l'Iran ha fatto sapere che è meglio che non ci provino Si attendono sviluppi  

Entriamo nel vivo dell'apparente dualità.  L'associazione di Venere con il termine "Lucifero" nasce dalla traduzione letterale di "Lucifero" dal latino come "portatore di luce" (dal latino "lux", luce, e "ferre", portare). Nella mitologia e nella letteratura antiche, "Lucifero" si riferiva al pianeta Venere quando appare come l'ultima stella visibile al mattino prima dell'alba, quindi la "stella del mattino", ma non quando Venere appare la sera.  Questa figura è stata poi assimilata a varie tradizioni e contesti: Mitologia Romana: In origine, "Lucifero" non aveva connotazioni negative nella mitologia romana; era semplicemente il nome dato a Venere quando appare nel cielo mattutino. Cristianesimo: La tradizione cristiana ha reinterpretato il termine "Lucifero" in alcuni contesti. La più nota di queste reinterpretazioni si trova nella Bibbia, nella versione della Vulgata Latina di Isaia 14:12, dove il  termine "Lucifero" è utilizzato per descrivere un vero re babilonese caduto dall'onore, parla della storia reale di un re, non di angeli o miti, ma in tempi successivi è stato associato forzosamente alla figura di Satana prima della sua caduta, a causa della sua natura orgogliosa e della sua ribellione contro Dio. Non è stato fatto nemmeno un lavoro di integrazione tra il personaggio di Satana preso dal dio Pan greco della naturalezza, con il vello caprino sulle zampe, e il mito dell'angelo bellissimo e caduto per orgoglio. Molti sono i dogmi paradossali che  oggi  possono  far sorgere  alcune domande, ma dobbiamo ricordare  che a quei tempi fare una domanda intelligente su un nuovo  dogma imposto portava dritti in un'aula di tribunale e, spesso,  all'esecuzione capitale. Questo passaggio è spesso interpretato come un riferimento metaforico all'orgoglio e alla caduta, con un'associazione indiretta al pianeta Venere in quanto era il più luminoso e "vanitoso", orgoglioso, nel cielo. Letteratura: In opere letterarie come "Il Paradiso Perduto" di John Milton, "Lucifero" è il nome dato all'angelo caduto per la sua posizione originaria di "portatore di luce", simboleggiando la sua elevata posizione prima della caduta. Milton tuttavia ricalca quello che era il credo  popolare di quei tempi e lo rinforza. Quindi, abbiamo due immagini molto diverse associate a Venere: da una parte, la dea romana dell'amore e della bellezza, e dall'altra, il "portatore di luce" che, in seguito, verrà usato come simbolo che prefigura la caduta di un angelo ribelle. L'integrazione tra queste idee si trova nella natura luminosa e prominenza del pianeta Venere nel cielo. Entrambe le figure – Venere e Lucifero – sono legate alla luce e alla notorietà come aspetti primari delle loro rappresentazioni. Nel corso della storia, il contesto in cui il termine "Lucifero" viene utilizzato determina la sua interpretazione: rappresentazione mitologica e astronomica oppure simbolismo religioso e letterario.