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Come si può vivere senza certezza lavorativa?


Akira93

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Scrivo questo post perchè ultimamente mi sono posto molto questa domanda, poichè ho capito nel mio futuro lavorativo andrò a fare sempre lavori a progetto/libero professionista, sia vedendo la carriera di mio padre che passa da un cantiere all'altro e le ditte di costruzioni gli fanno sempre contratti a tempo determinato.

La questione del contratto a tempo indeterminato è molto discussa qui in Italia, che sembra non esista più. ma tutti lo vogliono.

Ultimamente li sto iniziando a capire poichè mi chiedo come faccio a stare tranquillo se non ho una certezza economica??

Premettendo che ci sono stati periodi in famiglia in cui non ce la passavamo bene proprio perchè il lavoro un giorno c'è e un giorno no.

Chiedo soprattutto a quelli che stanno in questa situazione, avete talmente fiducia nelle vostre capacità che sarete sempre in grado di trovare un lavoro? O come affrontate tale situazione?

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Excelsior

Chiedo soprattutto a quelli che stanno in questa situazione, avete talmente fiducia nelle vostre capacità che sarete sempre in grado di trovare un lavoro? O come affrontate tale situazione?

sì, quantomeno a crearmelo. Volendo, uno può fare parecchie cose.

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skyluke

Il posto fisso è un concetto vecchio che appartiene ad un mondo che ormai non c'è più. Questo vale anche se hai in mano un contratto a tempo indeterminato.

Forse e dico forse si può parlare ancora di posto fisso nella pubblica amministrazione, anche se la penale da pagare per avere questo posto fisso è un basso stipendio è un lavoro alienante (almeno secondo me).

Quindi tranquillizzati, respira a fondo, esci di casa e conquista :)

Il mondo di oggi è dinamico e fluido, il tuo obbiettivo non è il posto fisso ma quello di acquisire competenze richieste e ben pagate

Modificato da skyluke
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Stng

Scrivo questo post perchè ultimamente mi sono posto molto questa domanda, poichè ho capito nel mio futuro lavorativo andrò a fare sempre lavori a progetto/libero professionista, sia vedendo la carriera di mio padre che passa da un cantiere all'altro e le ditte di costruzioni gli fanno sempre contratti a tempo determinato.

La questione del contratto a tempo indeterminato è molto discussa qui in Italia, che sembra non esista più. ma tutti lo vogliono.

Ultimamente li sto iniziando a capire poichè mi chiedo come faccio a stare tranquillo se non ho una certezza economica??

La certezza economica si potrebbe tradurre in entrate regolari, ma da sole non bastano se le uscite sono eccessive.

Occorre una gestione accorta del proprio denaro in modo da avere piu' entrate possibili e meno uscite possibili.

Per le entrate lo stipendio sembrerebbe l'unica fonte, ma in realta' non e' cosi' . Il lavoro da dipendente non e' l'unico modo per procurarsi denaro...

Fai funzionare il tuo cervello. ,)

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Excelsior

Infatti.. oggi come oggi bisogna ragionare come "cacciatori di tesori". Tra questi, c'è chi si arrangerà e chi farà fortune. E' tutta una questione di abilità, coraggio e intelligenza.

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^X^

Io invece sono d'accordo con Akira: un minimo di certezza sul futuro (non necessariamente l'inamovibilità) è molto importante per pianificare e sviluppare serenamente la propria vita e professionalità.

La mia esperienza mi dice che solo una minima parte di persone approfitta della stabilità per tirare i remi in barca: la maggior parte invece la sfrutta per migliorarsi senza l'ansia e, cosa importantissima, per permettersi di prendere rischi maggiori (che portano in media anche a risultati maggiori).

Più che la stabilità del lavoro, occorre la stabilità del reddito. Qui purtroppo siamo in un transitorio sfigato, perchè è venuta a mancare la prima senza che ancora ci siano degli ammortizzatori sociali come nel resto d'Europa (sussidi di disoccupazione per almeno un anno).

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Sungroove

Ultimamente li sto iniziando a capire poichè mi chiedo come faccio a stare tranquillo se non ho una certezza economica??

Premettendo che ci sono stati periodi in famiglia in cui non ce la passavamo bene proprio perchè il lavoro un giorno c'è e un giorno no.

Chiedo soprattutto a quelli che stanno in questa situazione, avete talmente fiducia nelle vostre capacità che sarete sempre in grado di trovare un lavoro? O come affrontate tale situazione?

Ciao Akira, bella riflessione la tua.

Quando avevo la tua etá (parliamo di 10 anni fa, sigh!) nel nord italia dove vivo, c' erano un sacco di imprese che cercavano personale giovane.

Tra apprendistati e contratti di formazione, i primi stipendi non arrivavano comunque alle 1000 euro al mese (sto parlando di metalmeccanica). Finita la scuola, mi trovai a lavorare per 600-650 euro al mese e la cosa mi dava non poco disagio, visto che un affitto a meno di 300 euro era impossibile da trovare giá a quei tempi.

Decisi di alzare il tiro, così nel giro di 6 mesi lavorativi iniziai a chiedere il contratto a tempo indeterminato e un salario che arrivasse almeno ai 1100 euro. Funzionò.

Però, oltre al mio impegno personale (desideravo davvero professionalizzarmi e crearmi un background di serietá, quindi evitavo malattie e facevo gli straordinari che mi chiedevano) il mercato del lavoro era più fiorente, ed io in quel periodo ho cambiato 5 posti di lavoro, cercando di migliorare sempre le mie condizioni.

Ora mi sono specializzato in un settore che mi ha dato molte soddisfazioni, la azienda con cui lavoro mi gratifica economicamente e riconosce il mio impegno negli anni. Per essere licenziato dovrei fare esplodere una bomba atomica.

Ciò che voglio dirti è che comunque per arrivare ad un certo livello di sicurezza lavorativa, ho dovuto rinunciare a delle cose. Per un sacco di volte ho rinunciato ad uscire il venerdì. Per una miriade di volte ho lavorato sabati, domeniche e festivi (natali compresi) nelle trasferte di lavoro. Ho archiviato relazioni e rinunciato ad opportunitá con delle donne che mi piacevano, per dare precedenza al mio lavoro.

Il lavoro è importante, ora sono cambiate delle cose, ma se vuoi sfondare in un campo devi esserne un po' ossessionato.

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BillyTheCowboy

Condivido pienamente la concezione di "meglio la stabilitá del reddito che non quella del posto"; ma paradossalmente, e ovviamente con le dovute condizioni al contorno, io sono dell´idea che il lavoro a tempo indeterminato non sia l´unica soluzione con lati positivi.

Mi spiego.

Io ho mollato il mio lavoro a tempo praticamente indeterminato in uno dei pochi studi di ingegneria dal bilancio sano della mia cittá (stipendio, basso ma sicuro, e con crescita costante di commesse), per finire in un settore piu "eccitante", gratificante e con stipendio moltiplicato.

E questo nonostante i cantieri di questo settore abbiano una durata tra alcuni mesi e il paio di anni, e quasi tutto il personale sui cantieri sia considerato alla stregua di un "freelance", nel senso che si sposta da un progetto all´altro.

Il vantaggio di una carriera di questo tipo é che, se ti fai il culo, e sei flessibile, poi vieni chiamato da un progetto all´altro grazie a coloro con cui collabori, che magari occupano posizioni di rilievo e cercano per il lavoro successivo personale che conoscono e a cui affidarsi.

Inoltre, cambiando continuamente cantiere/progetto si ha modo di ampliare ulteriormente il proprio bagaglio professionale (nuove tecnologie, problematiche diverse, situazioni diverse.. etc etc) e di stringere rapporti con nuove persone, che possono aprirti nuovi orizzonti.

Certo, c´é sempre l´incertezza del "finito questo progetto, ne troveró altri? mi chiameranno altrove?" e del cambiare citta/regione/stato molto spesso.. ma se non si fanno alcune rinunce, o non si cede a qualche compromesso..é difficile avviare una carriera brillante, appagante e ovviamente, dal discreto/buon rientro economico.

Ovviamente ci sono eccezioni, come in ogni cosa, e in definitiva si hanno meno certezze rispetto all´avere un contratto a tempo indeterminato, ma personalmente, dopo aver rischiato tutto ed aver abbandonato la mia posizione lavorativa comoda comoda a due minuti da casa, mi sento di dire che non necesariamente il contratto indetterminato sia l´unica soluzione a cui ambire.

Ribadisco, sono consapevole che il rischio e l´incertezza sono piu elevati, e non ci si puo esporre piu di tanto con progetti a lungo termine (un mutuo piuttosto corposo, una famiglia, etc etc) ma personalmente credo che se uno trova il modo di ampliare le proprie competenze e le conoscenze, prima o poi queste debbano ripagare.

Perché parliamoci chiaro, se le cose le sai fare, sei flessibile, e sai stringere legami professionali con tante persone (magari pure quelle giuste), la carriera prima o poi decolla, e quando entri dentro il "meccanismo" il lavoro lo hai quasi sempre assicurato e puoi cominciare a impostare progetti come una casa o una famiglia, conscio che anche se cambi progetto ogni 6 mesi, sei talmente dentro il sistema e con cosi tanta esperienza da ritrovare una commessa quasi subito.

Modificato da BillyTheCowboy
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Stng

Scusate , andro' un po' controcorrente, ma non vi capisco.

Il mercato del lavoro ormai e' sputtanato.

Le aziende pagano sempre di meno perche' la manodopera abbonda.

Molte multinazionali riescono ad abbassare il costo del lavoro o delocalizzando dove costa di meno(romania, albania, bangladesh e via dicendo...) oppure sostituiscono le persone con macchinari e computer... C'e' uno studio che ha fatto l'elenco di tutti i lavori che possono essere tranquillamente sostituiti da software, robot e aggeggi meccanici...sono piu' di quanto possiate immaginare

Oltre a tutto cio' le aziende chiedono sempre di piu' : eta' giovane, flessibilita' a spostarsi, forti skills , resistenza allo stress...

L'abbondanza di manodopera li fa stare in una posizione dominante e crea una concorrenza spietata fra i lavoratori che son costretti a tenersi sempre aggiornati (e spesso non basta manco quello) imparare le lingue, viaggiare continuamente.

Te la spacciano come una cosa positiva ,allarghi gli orizzonti si si...

Intanto continuando a viaggiare non hai mai una cazzo di casa fissa, come fai a metter su famiglia se viaggi continuamente e per di piu' hai un contratto a progetto?

Puoi farlo a 20 anni, forse a 30 , ma non tutta la vita...lo scempio e' sotto i nostri occhi: "ragazzi" di 40 anni che hanno una " compagna" e un lavoro a tempo detemrinato...

Io non ci sto piu' a questo giochetto.

Quindi in sostanza le aziende chiedono sempre di piu' e offrono sempre di meno.

Oltre a questo, il quadro attuale italiano non aiuta.

Uno potrebbe dire : vado a lavorare cosi' accumulo i contributi per la pensione.

capitolo pensione:

Con una popolazione che invecchia sempre di piu' (dati istat) aumenta il numero di persone inattive a cui bisogna pagare la pensione.

E chi paga i contributi se non chi lavora?

E come fa l'inps che e' in rosso da anni a garantire le pensioni se i vecchi (ovvero le pensioni da pagare) superano i giovani (ovvero i soldi con cui pagare le pensioni?)

Non li leggete i giornali? Poco tempo fa hanno diminuito i coefficienti per le pensioni, significa l'ennesima riduzione degli importi mensili...L'hanno fatto nel silenzio generale...

Uno si fa il mazzo per stare dietro a tutta questa follia con la speranza di andare in pensione, cosi' finalmente campera' di rendita quando ormai e' vecchio per godersela...

Allora non capisco come fate a puntare ancora al posto di lavoro come fonte di reddito....non conviene piu' ormai sotto tutti i punti di vista.

Quindi,

Per rispondere alla domanda del thread "come si puo' vivere senza certezza lavorativa?'

Come si puo' vivere? Creandosi la certezza per conto proprio.

Cercando altre fonti di reddito e imparando a gestire il proprio bilancio entrate/uscite (detto anche flusso di cassa o cashflow) e incrementando il piu' possibile il proprio patrimonio (denaro e attivi, case , azioni, business vari, ecc.)

Modificato da Stng
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