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Come si può vivere senza certezza lavorativa?


Akira93

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Nakama

Quindi, in estrema sintesi o il lavoro te lo crei in qualche modo con le tue mani o ti devi accontentare di quel che passa il convento

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S.Barney

Quindi, in estrema sintesi o il lavoro te lo crei in qualche modo con le tue mani o ti devi accontentare di quel che passa il convento

Anche creandoti il lavoro da te dovrai sempre aggiungere valore a ciò che sei e a ciò che vendi.

Se non vuoi lavorare su te stesso allora sì, devi accontentarti di ciò che passa il convento.

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Nakama

Chiaro, su questo ci siamo.

Il mondo del lavoro oggi cambia rapidamente, cosa suggerisci di fare per stare sempre al passo?

Come faccio a capire cosa mi serve per essere sempre appetibile come lavoratore?

Lo so che è molto generica come domanda, ma se riesci a darmi una risposta hai dato una mano ad un collega ;)

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^X^

Chiaro, su questo ci siamo.

Il mondo del lavoro oggi cambia rapidamente, cosa suggerisci di fare per stare sempre al passo?

Come faccio a capire cosa mi serve per essere sempre appetibile come lavoratore?

Lo so che è molto generica come domanda, ma se riesci a darmi una risposta hai dato una mano ad un collega ;)

Devi lavorare sulle relazioni e sulla parte politica del lavoro.

Devo correggere un po' Barney: il mercato non ti paga mai per quanto vali, ma per quanto riesci a convincere di valere.

E per fortuna questo è un aspetto in cui noi vecchi, se l'abbiamo capito in tempo, possiamo avere dei punti in più rispetto ai giovani.

I giovani invece devono tenere ben presente che il loro periodo d'oro durerà al massimo 15 anni, goderselo ma prepararsi per tempo alla gestione del declino.

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S.Barney

Devi lavorare sulle relazioni e sulla parte politica del lavoro.

Devo correggere un po' Barney: il mercato non ti paga mai per quanto vali, ma per quanto riesci a convincere di valere.

E per fortuna questo è un aspetto in cui noi vecchi, se l'abbiamo capito in tempo, possiamo avere dei punti in più rispetto ai giovani.

Beh, anche il sapersi vendere è un plus, per come la vedo io. E' un valore aggiunto.

I giovani invece devono tenere ben presente che il loro periodo d'oro durerà al massimo 15 anni, goderselo ma prepararsi per tempo alla gestione del declino.

Non ho ben capito questa parte.

Modificato da S.Barney
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S.Barney

Chiaro, su questo ci siamo.

Il mondo del lavoro oggi cambia rapidamente, cosa suggerisci di fare per stare sempre al passo?

Come faccio a capire cosa mi serve per essere sempre appetibile come lavoratore?

Lo so che è molto generica come domanda, ma se riesci a darmi una risposta hai dato una mano ad un collega ;)

Oddio, non è che io sia chissà quale esperto.

Bisognerebbe sapere qualcosa in più sulla tua situazione: dove sei, dove vuoi arrivare, di quali mezzi disponi al momento.

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Nakama

Io invece penso di aver capito un pò tardi l'importanza di relazioni e politica, ma mi accorgo sempre più del valore che hanno nella vita.

X, Anch'io non ti seguo molto sulla questione "declino".

Potresti approfondire questo punto? Grazie

@Barney

Entro l'anno avrò la laurea in ing meccanica. Non sono prorpio giovane ma con l'inglese me la cavo bene e sono un tipo molto flessibile.

Mi piacerebbe lavorare all'estero per migliorare la lingua e crescere sia sul piano professionale che culturale.

Non sono di famiglia benestante ma le capacità ci sono.

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IO.SI.TU.NO

Per rispondere alla domanda del thread "come si puo' vivere senza certezza lavorativa?'

Come si puo' vivere? Creandosi la certezza per conto proprio.

Cercando altre fonti di reddito e imparando a gestire il proprio bilancio entrate/uscite (detto anche flusso di cassa o cashflow) e incrementando il piu' possibile il proprio patrimonio (denaro e attivi, case , azioni, business vari, ecc.)

A parte il fatto che "stare attento al bilancio entrate/uscite" a meno che tu non sia paris hilton, è una cosa che più o meno fanno tutti...

E poi non tutti (anzi pochissimi) saprebbero investire in azioni e ricavarci entrate con continuità....pochi hanno una disponibilità economica di partenza così consistente da crearsi business vari....per non parlare di immobili da dare in affitto...

Credo che il senso del thread aperto da akira93 riguardasse la persona nella media....

Il punto è:

per la persona nella media, con esperienze e titoli di studio normali e un lavoro dipendente, come è possibile pianificare la vita, visto che la certezza lavorativa non esiste più?

Due cose fondamentali sono l'adattabilità caratteriale e la sete di conoscenza....è fondamentale non fossilizzarsi solo in un settore e in una mansione cercando ottusamente di rimanere li...

Adattabilità...gli stati uniti sono un bell'esempio in questo senso....una persona nella propria vita potrà fare dal barista, all'agente immobiliare, al magazziniere e via dicendo.

Purtroppo però l'italia non sono gli stati uniti in fatto di opportunità...per cui veniamo al punto 2, la sete di conoscenza...

Ad esempio se fai il fabbro e i tuoi colleghi sanno fare solo quel lavoro e quando escono dal lavoro spengono il cervello e vanno al bar a buttarsi su una sedia fino all'ora di cena...uno che vuole espandere cultura e competenze, intanto può approfittarne per imparare una lingua straniera, o fare un corso come barman, oppure un programma informatico che lo potrebbe aiutare in un determinato settore....insomma qualsiasi cosa che possa permettere, in caso di crisi in un settore, di andare a pescare altre opportunità.

Ti posso dire che anche io non ho certezza lavorativa...tra meno di un anno mi scade il contratto e potrei pure ritrovarmi senza lavoro, però intanto che i miei amici cazzeggiavano ho imparato un'altra lingua straniera e ho provato vari lavoretti giusto per fare esperienza....anche se magari erano lavori in cui venivo pagato quasi 0.

Modificato da IO.SI.TU.NO
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S.Barney

Io invece penso di aver capito un pò tardi l'importanza di relazioni e politica, ma mi accorgo sempre più del valore che hanno nella vita.

X, Anch'io non ti seguo molto sulla questione "declino".

Potresti approfondire questo punto? Grazie

@Barney

Entro l'anno avrò la laurea in ing meccanica. Non sono prorpio giovane ma con l'inglese me la cavo bene e sono un tipo molto flessibile.

Mi piacerebbe lavorare all'estero per migliorare la lingua e crescere sia sul piano professionale che culturale.

Non sono di famiglia benestante ma le capacità ci sono.

Guarda, mi spiace non poterti dare consigli validi, ma non conosco neanche in minima parte il settore in cui andrai a lavorare :)

Alcune abilità comunque sia fanno sempre comodo. Potresti rafforzare il tuo inglese, migliorare (se ne hai bisogno) le abilità sociali e comunicative.

Per quanto riguarda il piano strettamente professionale, non ho idea su come un ingegnere possa aggiungere valore a ciò che offre.

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skyluke

Io invece sono d'accordo con Akira: un minimo di certezza sul futuro (non necessariamente l'inamovibilità) è molto importante per pianificare e sviluppare serenamente la propria vita e professionalità.

Boh..... pianificare che cosa? Se vediamo il lavoro come un qualcosa che dovrebbe tendere a portarci più in alto due sono le cose : AVANZAMENTO DI CARRIERA E AUMENTO ENTRATE. Per fare questo aumento tutte le mie abilità (sociali, tecniche e quant'altro) che mi permettano di avere questo. Non vedo pianificazione, è una cosa che affronti giorno per giorno. E' come quando ti alleni.... non fai mai pianificazioni, se non quelle a breve periodo (qualche mese), l'unica cosa che sai è che ti alleni per migliorare sempre. Cerchi sempre nuove opportunità e non sai quando e se ti capitano, ma sai che arriveranno e che devi avere la capacità di coglierle

Uno che cerca di pianificare lo vedo come uno che vuole arrivare ad avere lo stipendio fisso che prenderà per tutta la vita (sempre uguale) e con il quale fare i conticini per pagare il mutuo e comprarsi il loculo in cimitero. Questa non è serenità ma la pietrificazione. La serenità io personalmente ce l'ho quando, dopo un periodo di lavoro intenso posso andare a farmi una bella vacanza contento di quello che ho fatto e dei miei guadagni ottenuti grazie alla mia intraprendenza. Non godo di certo a ipotecare i miei prossimi 40 anni facendo i conti su un entrata fissa che sarà quella per sempre.

Però concordo che ognuno è fatto a modo suo. La mia esperienza pratica però mi dice che il mondo attuale è più fatto per persone disposte a cambiare e a crescere che per quello che cercano lo stipendio fisso, perchè quando si parla di sicurezza si intende alla fine sempre stipendio fisso. Invece per me la sicurezza è quella di avere delle capacità che valgono e che posso monetizzare.

La mia esperienza mi dice che solo una minima parte di persone approfitta della stabilità per tirare i remi in barca: la maggior parte invece la sfrutta per migliorarsi senza l'ansia e, cosa importantissima, per permettersi di prendere rischi maggiori (che portano in media anche a risultati maggiori).

Ti dirò io vedo il contrario, molta gente che cerca il posto fisso (che con l'ultima riforma del mercato del lavoro non esiste più) proprio per adagiarsi.

Poi migliorarsi senza ansia non esiste, è un po contraddittorio. Magari non la chiamiamo ansia, piuttosto la chiamiamo tensione, ma il processo di miglioramento implica per forza energie che vengono spese... mentali e fisiche.

Più che la stabilità del lavoro, occorre la stabilità del reddito. Qui purtroppo siamo in un transitorio sfigato, perchè è venuta a mancare la prima senza che ancora ci siano degli ammortizzatori sociali come nel resto d'Europa (sussidi di disoccupazione per almeno un anno).

Certo, concordo che poter contare su una qualche forma di entrata costante sia un vantaggio.

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