Vai al contenuto

Un anno andato male.


Firework

Messaggi raccomandati

Firework

Arrivano i momenti in cui un uomo è alla deriva.

In cui si guarda intorno e non vede la via.

Momenti in cui tutto sembra andare male. Perché spesso basta che un aspetto della tua vita crolli, per tirarsi giù anche tutto il resto.

Questo post è un sunto dell'ultimo anno della mia vita, è un'apertura completa, uno sfogo, e una ricerca di consigli. Approfondirò alcuni aspetti se viene a crearsi una buona discussione, ma qui scriverò l'essenziale.

Inziamo:

Ho appena concluso il mio primo anno universitario, e senza giri di parole dico che ho fatto pena.

Avevo una preparazione da liceo classico del sud (NESSUNA competenza in chimica e fisica, scarsissime in matematica, capacità di calcolo/logico-deduttiva assente), eppure decisi di iscrivermi a Ingegneria.

Volevo una laurea solida, che 5 anni di studio non venissero buttati via, così ho intrapreso Ingegneria pur essendo, come detto, una mezza schiappa in matematica.

Dato che sono sempre stato un ottimo studente (in materie umanistiche), pensavo di poter migliorare col tempo, che la capacità di "problem solving" si apprende con l'esercizio e che bastava esser costanti, e infatti sono migliorato tantissimo, ma a che prezzo?

Ho passato solo due esami, ne ho falliti miseramente molti altri, e mi ritrovo con 4 esami da dare a settembre.

Una catastrofe.

Oggi ho sostenuto un esame, e penso sia andato male, nonostante mi stessi preparando da settimane. Tra una settimana ne ho un altro, molto piccolo ma comunque capace di spaventarmi.

Prendere 100 alla maturità in un liceo del Sud, e poi capire che i licei al Sud valgono uno sputo, e ritrovarsi a fine anno universitario con quasi nulla di fatto: ecco quello che è successo.

Ci ho provato, ho studiato, ho sostenuto un sacco di parziali, prove in itinere, appelli...niente di fatto, bocciato volta dopo volta dopo volta.

L'unico esame a cui ho strappato un voto alto è stata una materia discorsiva, che ho superato senza problemi. I calcoli, però, mi ammazzano sempre.

Ora non so che fare.

-Dopo il fallimento dell'esame di oggi, il mio anno è seriamente compromesso.

-Negli ultimi mesi, causa stress universitario, la mia vita è peggiorata in generale. Ho studiato veramente tanto, ma evidentemente male, perché non mi sono goduto un cazzo di movida (sono uscito pochissimo, un po' con la mia ragazza e pochissime volte con gli amici) e comunque non li ho passati sti esami maledetti.

-Causa studio ho anche abbandonato la palestra, così sono alle porte dell'estate con un fisico pessimo perché non faccio attività fisica da almeno due mesi (non sono grasso, ma non ho neanche un filo di muscoli, e se hai un'ossatura imponente si nota). Anche se qui ci sta anche un fatto di pigrizia e di avversione generale alla palestra.

-Il malumore generale ha anche creato attriti con la mia ragazza. Ho provato a far andare bene il rapporto nonostante questi problemi, ma la cosa si fa notare a livello sessuale.
Non so se è causa stress o se è una cosa che sta succedendo a livello di coppia, ma ultimamente sto offrendo sesso pessimo, con erezioni ballerine, nelle ultime volte assenti.

Io su questa cosa ci sto malissimo, non so che cosa fare, forse mi conviene prendere una pillola giusto una volta, per riprendere confidenza, o è lei che inizia a non piacermi più come prima...seriamente non so che diavolo pensare.

Di certo la relazione non sta andando bene, e nutro i miei dubbi su quanto possa continuare in futuro...

Dopo quest'ultimo esame tornerò a casa, i miei mi sostengono, ma sento troppo il peso di quest'anno "buttato".
Vedere tutti in vacanza, felici, e sapere che io dovrò continuare a studiare per tutto agosto perché a settembre devo sostenere almeno tre esami...

In più (e con questo concludo il melodramma), tutta questa situazione mi ha portato a essere più asociale (nonostante avessi iniziato l'anno alla grande), a smettere di praticare ogni mio hobby, e per di più ho ripreso a giocare ai videogiochi, quasi come per "consolazione".

So che può sembrare un post di commiserazione, ma io vorrei che sia di RINASCITA.
Sento un forte disagio dentro, non sono abituato ad avere tutti questi sentimenti negativi, a portarmi dentro e fuori tanta mediocrità.
Voglio emergere da questo periodo buio più forte di prima, perché sò che il buio è principalemente nella mia testa...

...ultimamente infatti sono apatico e stanco, certamente non uno dei miei periodi migliori.




Ho tante questioni che stanno andando di merda, e non so cosa fare per primo, seriamente.
Mi guardo intorno e non so da dove cominciare per far andare tutto in meglio.

Link al commento
Condividi su altri siti

Hesediel

Vista la tua condizione psicologica, direi che non avere erezioni è la cosa più normale che ci sia.

Parliamoci chiaro, Firework: ci sono vari tipi di ingegneria, alcuni più "semplici" di altri, ma le virgolette stanno ad indicare che, comunque, sono tendenzialmente corsi di laurea impegnativi.

Non è detto che tu ci sia portato.

Per alcuni corsi di studio, l'impegno non basta, ed è assolutamente necessario farsi un esame di coscienza e prendere atto dei propri limiti.

In quest'ottica, quest'anno non sarà buttato, se alla fine ti avrà portato a riflettere e a capire che tu, ingegneria, non la vuoi e puoi fare.

Amici miei carissimi hanno intrapreso la facoltà di ingegneria e poi, dopo il primo anno, si son resi conto che non faceva per loro, e son diventati medici.

Bravissimi, tra l'altro.

Viviamo in un'epoca dove veniamo elogiati per qualsiasi cosa, veniamo riempiti di complimenti dai nostri genitori, che non possono ammettere a loro stessi di avere un figlio normale, ma deve essere sempre "speciale", per farsi belli davanti agli altri genitori.
Così, cresciamo con l'idea di essere dei cazzo di supereroi, finché la vita, che è una puttana, ci sbatte in faccia la nostra mediocrità.

Grazie al cielo, aggiungo.

Ho divagato, scusa.

Fare ingegneria con l'idea di avere un lavoro solido tra 5 anni è, più o meno, un'idiozia. E' una motivazione troppo effimera, non puoi andare avanti 5 anni a farti il mazzo in qualcosa solo perché poi "lavori". Tra 5 anni il mondo sarà cambiato rispetto ad oggi, non puoi sapere come sarà il panorama lavorativo.

Sì, è giusto farsi due conti e vedere cosa può valer la pena studiare e cosa no, ma come ti dicevo sopra... non basta. Non è una motivazione abbastanza forte.

Ora, la smetto perché ho chiacchierato un po' troppo, ripeto solo una cosa:

Fatti un bell'esame di coscienza, rifletti bene. Quest'anno non sarà buttato se tu lo saprai usare per capire quale strada è meglio intraprendere per te.

-Hese

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Julian89

Ciao.

Il tuo post mi ha riportato indietro di qualche anno, quando, uscito dal Classico, dovetti prepararmi per affrontare i test d'ingresso per Medicina. Ovviamente, a causa dell'inesistente preparazione in ambito scientifico non passai il test. E cosi' fu anche l'anno successivo. Lo passai dopo due tentativi falliti.

Quello che voglio dirti e' che devi accettare il fatto che, forse, ci metterai un po' piu di tempo rispetto agli altri, ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE a causa del fatto che il classico non ti ha dato la giusta preparazione e impostazione mentale per affrontare una facolta' come Ingegneria. Non sei mediocre. Devi solo insistere ed avere fiducia che supererai tutti gli ostacoli. Io ho perseverato e ce l'ho fatta. ;)

In bocca al lupo!

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Chief

Hai mai provato a studiare in gruppo? Molti dubbi si chiariscono discutendone e si arriva prima al risultato. Comunque, malgrado io non frequenti ingegneria, ti consiglio di studiare bene le materie di base. Se hai lacune in matematica il tuo percorso universitario nella facoltà di ingegneria sarà un dramma.

Questo per dire che: non è necessario che già dal primo anno si abbiano tutte le materie a pari. Però cerca di dare e assimilare quelle materie fondamentali e ripianare tutte le mancanze che ti porti dalle scuole superiori. All'inizio più qualità che quantità...

SE però queste materie non ti entrano proprio in testa in qualunque modo, allora sarebbe il caso di riconsiderare la scelta del percorso universitario.

Via via che prosegui il tuo percorso universitario il tuo metodo di studio migliorerà, avrai familiarità con i programmi, esami ecc.. inoltre più avanti incontrerai materie i cui concetti si ripetono e quindi puoi ottimizzare i tempi nello studio. Non scoraggiarti se sei motivato a concludere il percorso che ti sei preposto.

Link al commento
Condividi su altri siti

lime09

Il cambiamento superiori università è traumatico per molti, compreso il sottoscritto anche io faccio ingegneria e non facevo neanche un liceo quindi pensa un pò. Ti ritrovi nel triennio dove si tratta di fare esami "generali" come Matematica 1 e 2, Fisica, Chimica ecc. per poi gradualmente andare sempre più nello specifico, ma ti posso assicurare che l'anno peggiore è indubbiamente il primo.

Non scorderò mai quando un professore universitario ci disse con tutta calma: "Il primo anno è di scrematura, solamente un 1/5 di voi sara ancora qui il prossimo anno" aveva ragione.

Ora il tuo problema non credo sia la matematica (neanche a me piace) ,perchè l'ingegneria è fisica (materia che invece amo) il problema è solamente il cambiamento e probabilmente il ritrovarti a studiare una cosa di qui non te ne frega una mazza.

Pensa a me non me ne frega niente di leggere quello che pensa un filosofo illuminato che è riuscito ad entrare nei meandri della psiche umana, mentre mi interessa sapere perchè il tetto che ho sopra il tetto non mi cade in testa, perchè il sole non mi cade addosso. A te probabilmente no e va benissimo cosi, infondo siamo entrambi uomini di scienza, tu di scienza molle ed io di scienza dura :spiteful:

Modificato da lime09
Link al commento
Condividi su altri siti

Firework

Grazie a tutti per le risposte.

In questo momento purtroppo non riesco a pensare all'argomento "ho fatto la scelta giusta?"

È una di quelle domande che ti bloccano, e mi porrò queste questioni dopo l'ultimo esame.

Ma basilarmente vi dirò: non mi sento un genio nelle scienze, è vero.

È sempre uscito fuori il mio essere creativo, in ogni campo artistico in cui mi sono applicato sono riuscito più o meno ad eccellere, sono un ottimo disegnatore e un buon attore.

Però una votla finita la scuola non ho avuto fiducia in me stesso, puntare su questo sembrava un azzardo.

Per certi versi è stata una scelta da codardo, per alcuni invece sembrerà una scelta ponderata e sensata.

Non saprei.

Ingegneria l'ho frequentata con impegno, ma potevo e posso fare sicuramente di più.

Due cose mi preoccupano...

1) La bravura di alcuni spesso è evidente, la marcia in più, quelli che comprendono complessi sistemi fisici-geometrici in pochi secondi...

Io la associo con l'abitudine e l'esercizio, e ne sono convinto.

Ma sarà davvero così? È davvero una cosa innata?

2) Per alcuni l'ambito scientifico è stata la prima scelta e passione, mentre per me no (anche se l'ho preferita alle altre facoltà).

Può essere una cosa che incide negativamente?

Link al commento
Condividi su altri siti

Hesediel

ti posso assicurare che l'anno peggiore è indubbiamente il primo.

Assolutamente no. Non so che ingegneria tu faccia e a che anno tu sia, ma il primo anno non è sicuramente il più difficile. Non si può trovare una regola, alcune facoltà di ingegneria hanno il secondo anno molto difficile, altre il terzo, altre la specialistica. Non c'è una regola, ed è abbastanza ovvio. Un discorso del tipo "passa il primo che poi è tutto in discesa" è una valutazione erronea, esattamente come quando, a Giurisprudenza, dicono "Diritto Privato, mezzo avvocato", che è una gran stronzata, a detta dei giuristi amici miei.

Se vogliamo fare un parallelo, è come dire "fatto l'opener, poi è tutto in discesa".

Magari.

Ora il tuo problema non credo sia la matematica (neanche a me piace) ,perchè l'ingegneria è fisica (materia che invece amo)

No. La matematica è il linguaggio formale che viene utilizzato dalle cosiddette "scienze dure", ovvero quelle scienze che vengono studiate dall'ingegnere. Alcuni campi usano una matematica più complessa, alcuni una più semplice, ma la matematica c'è sempre.

il problema è solamente il cambiamento e probabilmente il ritrovarti a studiare una cosa di qui non te ne frega una mazza.

Pensa a me non me ne frega niente di leggere quello che pensa un filosofo illuminato che è riuscito ad entrare nei meandri della psiche umana, mentre mi interessa sapere perchè il tetto che ho sopra il tetto non mi cade in testa, perchè il sole non mi cade addosso. A te probabilmente no e va benissimo cosi, infondo siamo entrambi uomini di scienza, tu di scienza molle ed io di scienza dura :spiteful:

1) La bravura di alcuni spesso è evidente, la marcia in più, quelli che comprendono complessi sistemi fisici-geometrici in pochi secondi...

Io la associo con l'abitudine e l'esercizio, e ne sono convinto.

Ma sarà davvero così? È davvero una cosa innata?

Non è che se non è innata allora non la puoi fare. Con l'impegno e il duro lavoro, c'è la possibilità che tu diventi un bravissimo ingegnere, come c'è la possibilità che invece tu non riesca a cavare un ragno dal buco perché proprio non è nelle tue corde e ti fa davvero schifo.

Che tipo di ingegneria hai scelto, comunque? Non l'hai detto.

2) Per alcuni l'ambito scientifico è stata la prima scelta e passione, mentre per me no (anche se l'ho preferita alle altre facoltà).

Può essere una cosa che incide negativamente?

Magari l'amore per la scienza nasce dopo... Ma dei "magari" ce ne facciamo poco, bisogna essere pragmatici.

Certo che, se non la sopporti già in partenza, di cosa stiamo parlando?

Link al commento
Condividi su altri siti

Firework

Hesediel io non ho detto di non sopportarla xD

Anzi se iniziassi a prendere voti decenti sarei ancora più motivato a studiarla.

Se l'ho scelta è perché è una materia affascinante, non è qualcosa di "statico" ma qualcosa a cui tu, dopo aver imparato la base, puoi dare un apporto tuo.

Un mio lontano parente ha fatto il mio stesso corso di ingegneria (e l'ho saputo solo dopo!) e ora fa ricerca e sviluppo, che è quello che dopo vorrei fare io perché è molto stimolante.

Ho provato a leggere libri di economia quando ero al liceo, ma mi è sembrata un po' fumosa...

E giurisprudenza l'ho scartata a prescindere perché non mi allettava per niente.

È vero, l'amore per la scienza viene imparando, ed è una cosa che ho provato in prima persona, così come alcune persone coltivano questo amore da sempre: con il punto 2 non intendevo dire "studio ingengeria anche se mi fa schifo" ma che altre persone la amano più di me.

Di base io avrei abbandonato tutto per andare in accademia e cercare di diventare un artista.

Purtroppo quello che dici sulla vita che ti sbatte in faccia la tua mediocrità è vero, ma è positivo, perché puoi migliorare solo se sai dove sta precisamente il tuo limite.

Come ho detto prima, però, avevo evidenti lacune in tutte le materie (colmate per la maggior parte) e evidentemente un metodo di studio sbagliato.

Capisco che il mio principale problema è arrivare in sede d'esame che ho studiato solo l'80% del programma, perché spesso non riesco a stare nelle tempistiche, e per me un esame o lo sai o no, quindi spesso ho fallito per piccolezze.

Il mio ambito di ingegneria te lo scrivo in privato.

Per rispondere a lime e agli altri, indubbiamente il liceo mi ha pregiudicato.

E non intendo il fatto che sia classico. Licei classici di Milano, di Parma...sono un'altra cosa rispetto a quelli del sud.

Un 100 al sud può benissimo essere un 82 al nord, ed è una realtà con cui mi sono scontrato pesantemente.

Ora vado avanti, cercando di studiare il meglio possibile per questo ultimo esame.

Voi avete qualche consiglio? Vedo alcuni ingegneri: se doveste riassumere vostro metodo/abitudini di studio in due-tre righe, cosa direste?

Perché è chiaro che io sbaglio qualcosa.

Per il resto il post era incentrato anche sul fatto che parallelamente all'università, anche il resto è peggiorato, dalla vita sociale all'umore generale, e ho una forte interferenza dalla mia relazione, che non riesco a capire se sia in crisi o semplicemente agli sgoccioli, e mi tira fuori un sacco di energia mentale.

Eppure oggi ho capito che per portare su tutto il resto, iniziare ad andare meglio all'uni è necessario.

Si accettano consigli.

Chief, studiare in gruppo spesso è deleterio, alcune volte è stato un successo...sono molto bipolare sulla cosa.

Link al commento
Condividi su altri siti

comeback

Te la faccio breve amico, e ti rispondo perchè trovo la discussione interessante.

Oltre le facoltà mediche, ritengo che economia e ingegneria siano le facoltà più interessanti sia in una prospettiva lavorativa che personale.

Un ingegnere, in genere ragionando in senso molto ampio, è una persona che risolve (o tenta) di risolvere dei problemi. Questo giustifica il fatto che in molte posizioni lavorative anche non propriamente da ingegneri, ci siano degli ingegneri, penso ad esempio al direttore della distribuzione di una determinata rete di vendita o direi anche casi in cui si occupano persino di marketing, fermo restando che molti ingegneri finiscono spesso nel settore finanziario o nella consulenza strategica (ho un amico ing. che da anni lavora con un team di economisti, e fa il loro stesso lavoro).

In altre parole, la leva "logica" di un ingegnere può essere utilizzata per renderlo operativo anche in settori diversi.

Il fatto di essere una laurea ampiamente utilizzabile, secondo me vale sempre la pena di portarla al termine anche se le difficoltà sono enormi (come tu sostieni non hai conoscenze di base al pari di altri tuoi colleghi, ma puoi migliorarle).

Le competenze puoi acquisirle pian piano, per fartela breve : se fai Matematica quindi l'esame di analisi 1 o 2, e magari non sei proprio un asso, rivedi solo i concetti che non conosci o non hai acquisito ma di certo non studiarti tutto un manuale. Non credere che se fermi un ingegnere per strada o in facoltà e gli chiedi un teorema o che ti risolva un esercizio e te lo svolge, la tua bravura deve stare nel raggiungere ciò che ti serve quando vuoi e chiaramente di avere la bravura di inquadrare e poi risolvere il problema.

Riguardo l'aspetto emotivo, star li a massacrarti di studio senza risultati concreti (o magari superando appena l'esame) ti fa capire che non è la linea giusta.

Io credo che un confronto con altri colleghi o con gli insegnanti possa essere d'aiuto per capire la linea da seguire, e poi serve staccare.

Link al commento
Condividi su altri siti

Hesediel

Hesediel io non ho detto di non sopportarla xD

Si lo so, il mio era un esempio.

Anzi se iniziassi a prendere voti decenti sarei ancora più motivato a studiarla.

Se l'ho scelta è perché è una materia affascinante, non è qualcosa di "statico" ma qualcosa a cui tu, dopo aver imparato la base, puoi dare un apporto tuo.

Un mio lontano parente ha fatto il mio stesso corso di ingegneria (e l'ho saputo solo dopo!) e ora fa ricerca e sviluppo, che è quello che dopo vorrei fare io perché è molto stimolante.

Ho provato a leggere libri di economia quando ero al liceo, ma mi è sembrata un po' fumosa...

E giurisprudenza l'ho scartata a prescindere perché non mi allettava per niente.

È vero, l'amore per la scienza viene imparando, ed è una cosa che ho provato in prima persona, così come alcune persone coltivano questo amore da sempre: con il punto 2 non intendevo dire "studio ingengeria anche se mi fa schifo" ma che altre persone la amano più di me.

Di base io avrei abbandonato tutto per andare in accademia e cercare di diventare un artista.

Purtroppo quello che dici sulla vita che ti sbatte in faccia la tua mediocrità è vero, ma è positivo, perché puoi migliorare solo se sai dove sta precisamente il tuo limite.

Infatti ho scritto "grazie al cielo".

Come ho detto prima, però, avevo evidenti lacune in tutte le materie (colmate per la maggior parte) e evidentemente un metodo di studio sbagliato.

Capisco che il mio principale problema è arrivare in sede d'esame che ho studiato solo l'80% del programma, perché spesso non riesco a stare nelle tempistiche, e per me un esame o lo sai o no, quindi spesso ho fallito per piccolezze.

Allora il tuo metodo di studio non è adeguato, ma ci sta, sei al primo anno.

Il mio ambito di ingegneria te lo scrivo in privato.

Va bene.

Per rispondere a lime e agli altri, indubbiamente il liceo mi ha pregiudicato.

E non intendo il fatto che sia classico. Licei classici di Milano, di Parma...sono un'altra cosa rispetto a quelli del sud.

Un 100 al sud può benissimo essere un 82 al nord, ed è una realtà con cui mi sono scontrato pesantemente.

Nord, Sud, Est, Ovest... Chi se ne frega, sono solo numeri. Quello che conta è l'impegno adesso, aver avuto una scuola superiore che ti ha preparato poco ti darà solo un po' di filo da torcere in più, ma è l'impegno che conta, non con quanto ti sei diplomato. Ho avuto amici che han vissuto di rendita il primo anno e sono stati maciullati il secondo, altri che il primo anno han sputato sangue e una volta ingranata la marcia sono andati come treni...

Ora vado avanti, cercando di studiare il meglio possibile per questo ultimo esame.

Voi avete qualche consiglio? Vedo alcuni ingegneri: se doveste riassumere vostro metodo/abitudini di studio in due-tre righe, cosa direste?

Perché è chiaro che io sbaglio qualcosa.

Ascolta bene le lezioni, magari registrando col cellulare, per avere gli appunti il più perfetti possibili.

Studia su questi appunti, sintetizzandoli se vuoi, e migliorali.

Cerca di avere un libro di riferimento, o comunque altro materiale (ad esempio le copisterie universitarie vendono appunti dei corsi di altri studenti degli anni precedenti), per poter ragionare su un concetto tramite altri, diciamo, "pareri".

Studia scrivendo così, su un foglio, i ragionamenti che stai facendo (formule, schizzi di disegni etc.).

Cerca il più possibile di immaginare visivamente ciò che stai studiando.

Per il resto il post era incentrato anche sul fatto che parallelamente all'università, anche il resto è peggiorato, dalla vita sociale all'umore generale, e ho una forte interferenza dalla mia relazione, che non riesco a capire se sia in crisi o semplicemente agli sgoccioli, e mi tira fuori un sacco di energia mentale.

Ci devono essere priorità nella vita. Se adesso l'Università è per te il punto fermo, tutto ciò che ti distrae da essa va smorzato o eliminato. Sta a te decidere, devi essere uomo e fare le tue scelte con convinzione, anche se fanno male.

Eppure oggi ho capito che per portare su tutto il resto, iniziare ad andare meglio all'uni è necessario.

Si accettano consigli.

Chief, studiare in gruppo spesso è deleterio, alcune volte è stato un successo...sono molto bipolare sulla cosa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...