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I leaders, ecco chi sono


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Ho lavorato e interagito con persone delle periferie più remote, degli ambienti più degredati, allo stesso tempo mi sono confrontato con ambienti più chic e più elaborati delle grandi città, per mia fortuna anche in ambito internazionale. Sono giovane, forse lo sono ancora (rido), ho 27 anni, e sento che quel viaggio di cambiamento ipotizzato almeno un biennio fa, sia giunto al suo termine. Idealmente avevo bisogno di riformularli, di imparare forse nuovamente i rudimenti, e la cultura base o forse imparare tutto per la prima volta. Ho vissuto, non la tiro per le lunghe, basterebbe dire solo questo.

A parte tutto, il viaggio per il "miglioramento" e la crescita personale, mi ha portato a relazionarmi e a conoscere circa 2000 persone negli ultimi anni e a individuare quelli che reputo i "leaders".

Prendete questo post come una discussione al bar tra amici, sto per scrivere una sorta di mio libro e avrò modo di far cadere i muri.

Torniamo ai leaders.

Non ho mai vissuto l'emulazione del leader, non mi sono mai sentito inferiore ma inevitabilmente i leaders avevano da raccontare più di me ed erano più vincenti (in ambito relazionale, per me uno degli asset più premianti). Li ho osservati. Mi riferisco a leaders di qualsiasi ambito : docenti delle accademie, studenti modello, forti personalità, dj, blogger, fotografi, managers, giovani imprenditori. Persone che creavano in me fascino. Potrei continuare, ma fidatevi delle mie parole.

In qualsiasi ambito, in qualsiasi contesto (Italia o estero), uomini o donne, età, ho notato che i leaders non sono mai sinceri. Sono costruiti, in molti casi anche bene, perchè manifestano una falsità ben accomodante, tendo a definirla una scelta intelligente : un abile compromesso.

I leaders non hanno nemici. Non ho mai sentito dei leaders parlare apertamente di "nemici", di persone con cui non riescono a convivere serenamente. Trovo in questa chiave di lettura, molto se non moltissimo del loro essere vincenti. Avere dei nemici e avere zone di ombra porta quasi sempre a perdere qualcosa piuttosto che guadagnare. Un errore che annovero tra i miei classici del passato. Esempio : poniamo che M. interagisca con una cerchia di 30 persone. Direi che per quanto abile, possiamo dire che un 10% può essere in attrito con noi : non ci seguirà. non vorrà dialogare con noi o non ci giudicheranno simpatici. Inevitabilmente dei caratteri più passionali, più focosi, tenderanno a due grosse strategie : a) impiegheranno grandi sforzi per guadagnare la simpatia del 10%. In gran parte si ha l'effetto contrario. b) risulteranno litigiosi, vorranno quindi chiudere i rapporti, o paleseranno il loro malessere. In alcuni casi cercheranno di coinvolgere il 90% dei "followers" a scatenare una guerra contro il 10% per sentirsi leader. Il risultato la maggior parte delle volte è pessimo, creando tensioni anche tra chi abitualmente segue il leader. Un passo falso può distruggere anche anni di lavoro.

Il leader il più delle volte è indifferente verso le persone ostili e aumenta i consensi e la popolarità tra i followers. I "nemici" saranno idealmente eliminati per inerzia.

In modo opposto i non leaders tendono ad avere un rapporto conflittuale verso il mondo, rischiando l'isolamento.

I leaders sono calmi e pacati. Si lo so, ti aspetteresti abili oratori (ok lo saranno anche), personalità spiccate, gesti plateali, ma nei leaders che ho conosciuto o individuato un atteggiamento molto "low profile", ma capaci di accendersi ed ottenere rispetto attraversol una espressione silenziosa di forza. Con i leaders hai la percezione che tutto sia ok, sempre.

I leaders non hanno capacità superiori alla media. Ebbene no, ho visto leaders con pance da alcolizzato, non molto alti, non molto belli. Anche tra le donne. Tra l'altro molte donne leaders pur non bellissime, affascinano anche sessualmente. I leaders hanno la grande abilità di sfruttare quasi totalmente le proprie skills, mentre abitualmente molte persone tendono a sottovalutarsi e a mettere tutto il loro meglio all'ombra.

I leaders sono persone interessanti. Passaggio non banale. Tu cosa hai da raccontare ai tuoi interlocutori? Sono persone con impegni costanti : università, lavoro, sport, attività ricreative, libri, solidarietà, politica, viaggi. Più cose fai, più hai da raccontare, più riesci a farti conoscere.

I leaders passano poco tempo sui social network. Mettete a parte le reginette di bellezza, che scrivono un testo di un grande autore sotto la foto con lo sfondo della loro fica, quelle non sono leaders. Sono la merce dei leaders.

I leaders riescono a essere presenti senza essere invasivi, limitano la perdita di tempo sui social. Basterebbero 30 min al giorno per avere una immagine ben curata sui social. Il resto è perdita di tempo.

I leaders non competono, cooperano. Le guerre sono l'ultimo strumento del non dialogo. Interagire è crescere insieme.

I leaders parlano con i fatti. Tu sei quello che fai. Più scopi, più donne vorranno scopare con te. La "notizia" è che anche le "brave ragazze" (ma poi chi sono?) vorranno scopare con te, loro più delle altre. Più scopi più generi fascino e adulazione dei tuoi amici e del tuo network. Sei bello o carino e non scopi? Sei bello o carino ma sei un afc, non tutte le ripercussioni (negativi) del caso, la prima è che nessuno ti darà credito. Chiavare è potere, e anche tuo padre sarà felice. Non c'è nessun aspetto negativo nell'essere un seduttore che riceve il premio più ambito.

Al pari ogni altra attività qualificante ti farà guadagnare ammirazione, e ogni parola in più ti farà perdere consenso.

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JasonSm

Disamina interessante.

Effettivamente il processo che porta una persona ad essere un leader è latente, quasi indiretto, non viene mai palesato.

Credo comunque che per diventare leader sia necessario comprendere che bisogna "essere" un leader, non "fare" cose da leader.

Più ci si sforzerà di sembrare leader, casomai scimmiottando qualcun altro, più saremo lontani dall'essere percipiti tali.

E' un processo interiore, l'esteriorità della cosa è solo un effetto secondario.

Tornando a quanto hai scritto, è chiaro che essere calmi è un segno di leadership, essa denota una solidità interna:

un uomo che riesce a gestire le situazioni più difficili con calma e pacatezza è un uomo dannatamente attraente.

Questo non vuol dire assolutamente essere emozialmente insensibili.

Questo significa essere PROATTIVI.

Un solo appunto al tuo post: sulla falsità, per quanto innegabilmente a volte serve, essa non può essere riconosciuta come caratteristica portante di un leader.

Un leader non ha bisogno di essere falso per sembrare accomodante o far piacere a qualcuno.

Un leader sa semplicemente cosa dire, quando dirlo e come.

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Whitesun
I leaders non hanno nemici.

Ho visto leaders porsi come nemici i nemici dei propri sostenitori. O anche semplicemente creare dei nemici per ottenere una leadership.

A volte i nemici appartengono alla cerchia dei propri sostenitori. Tutto ciò che fa il leader è semplicemente renderli dipendenti dalla sua volontà.

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Tricker

Ho visto leaders porsi come nemici i nemici dei propri sostenitori. O anche semplicemente creare dei nemici per ottenere una leadership.

A volte i nemici appartengono alla cerchia dei propri sostenitori. Tutto ciò che fa il leader è semplicemente renderli dipendenti dalla sua volontà.

Io invece sono molto d'accordo con il post iniziale.

I leader non hanno nemici, ovvero si creano pochi nemici.

E quando si presenta una persona a loro ostile, vanno avanti per la loro strada, mettendoli in ombra indirettamente con le loro azioni.

La massa li seguirà senza che lui lo chieda.

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Tricker

Un solo appunto al tuo post: sulla falsità, per quanto innegabilmente a volte serve, essa non può essere riconosciuta come caratteristica portante di un leader.

Un leader non ha bisogno di essere falso per sembrare accomodante o far piacere a qualcuno.

Un leader sa semplicemente cosa dire, quando dirlo e come.

Si, mi piace pensare che un vero leader non debba necessariamente essere falso (o comunque voglio credere questo).

I vostri pensieri credo che comunque siano sostanzialmente allineati, hai leggermente corretto il tiro iniziale (con una disamina giusta a mio avviso).

BIG UP a entrambi ;)

@comeback: ormai non sbagli più un post :hi:

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comeback

Ritengo che ci siano due tipi di leader, un leader di se stesso e un leader in senso assoluto.

Il primo è ciò che molti di noi inseguono, una persona in grado di guidare se stesso, avendo un forte controllo. Non è che sia facile.

Il secondo, il leader in senso assoluto, può davvero fare i buchi in terra se trova le condizioni giuste, e può salire rapidamente qualsiasi ambito.

Sono dell'idea che leader sia una costruzione in parte naturale e in parte dovuta all'educazione ricevuta nei primi anni di vita. Un bambino che cade e che sa che nessuno dei due genitori lo aiuta, imparerà alla svelta a dominare.

Tutti gli altri "non leader" magari posson venir fuori col tempo, ma dubito che salvo casi miracolosi si riesca a diventarlo.

Riguardo la questione della falsità, più che inganno, il leader a mio giudizio ha semplicemente accettato il compromesso di far buon viso a cattivo gioco. Anche questo comportamento apparentemente facile da applicare, di facile ha poco. Ad esempio io, molto in passato, e oggi decisamente di meno, palesavo parecchi malumori quando qualcosa non mi piaceva.

Combattere i nemici a volta è semplicemente una scelta di vanità, si sprecano energie e si guadagna poco.

Noto anche che molti leaders tendono anche a occupare i periodi morti facendo un pò di scena. Mi spiego. Avevo un amico, per me leader, che pur di mostrare che trombava in modo regolare, riusciva a portarsi a letto di tutto. A me la cosa rabbrividiva, ma per quanto fosse estremo, era rispettato e ammirato perchè creava molte situazioni settimanali.

Altro mio amico leader, uno che son convinto si scopa mediamente 60 donne all'anno, aveva una soglia altissima di sopportazione dei rifiuti. Un paio di sere andammo in gruppo a sargiare, in un locale, mediamente tirava su 10-12 rifiuti prima di chiudere. Era anche un bel ragazzo.

Modificato da comeback
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