Vai al contenuto

Sono ancora innamorato della mia ex e voglio smetterla


Messaggi raccomandati

Osso

Salve ragazzi,

torno a scrivere qui perché in passato mi ha fatto bene, ho trovato persone gentili che davano consigli senza giudicare troppo e la cosa mi ha fatto piacere, così, ritento.

La farò molto breve perché è una storia che conoscete tutti ma ho bisogno di un confronto: in questi giorni, un anno fa, mi sono lasciato con la ragazza di cui ero follemente innamorato (ho già scritto di lei proprio in questo forum), dopo una brevissima storia durata a mala pena un anno. Premetto che lei era una psycho a tutti gli effetti (lo sapevo già mettendomi con lei), con un disturbo bipolare certificato e, vabbè, non sto a riscrivere tutti i trascorsi perché il fulcro è un altro: non riesco a togliermela dalla testa e la cosa mi preoccupa assai. In questo anno sono uscito con altre due ragazze per tentare il chiodo schiaccia chiodo ma oltre il coinvolgimento sessuale non c'è stato niente. Oltre queste due sono uscito con varie ragazze ma mi annoio facilmente, faccio continui confronti e il pensiero va sempre alla mia ex che, sicuramente, ancora tengo su un piedistallo altissimo. Odio questa situazione, soprattutto perché prima dell'estate ho conosciuto una ragazza con cui, in altra situazione, avrei intrapreso una storia seria ma, aimè, non ci sto con la testa e nonostante ancora mi sopporti, sento che sto perdendo il controllo di tutta la faccenda.

Temo di aver bisogno di consigli, di aiuto, perché ritengo il pensiero giornaliero, costante, verso la mia ex, una malattia e in quanto tale devo curarla. Sono ancora innamorato di lei e non capisco il perché.

Voi come vi comportereste?

Grazie in anticipo

Link al commento
Condividi su altri siti

megres84

Stessa "malattia" qua da un bel pezzo a questa parte.

Non ho la soluzione.

Se non darsi tempo, tutto quello che ci vorrà.

Continuare a vedere altre ragazze, fare sesso e tenersi attivi. Sempre.

Il muro prima o poi dovrà cadere.

Link al commento
Condividi su altri siti

saekonogami

A mio avviso

Dalla sensazioni che ho avuto leggendoti..

Più che di lei, sei innamorato della potenzialità della relazione. Di quello che pensi avresti potuto vivere con lei.

Se fosse stata meno pazza.. se avessi fatto così o quest'altro. .

Una sfida con te stesso che non hai vinto.

C'era una trappola in una foresta dove avevano messo un'esca per scimmie dentro una zucca con un foro sufficientemente grande per metterci la mano ma non sufficiente per fare uscire la mano con il pugno chiuso contenente l'esca.

La scimmia veniva catturata perché voleva a tutti costi l'esca e rimaneva bloccata da se stessa.

L'unico modo di uscirne viva era lasciare la mano vuota.

Non c' é niente che tu possa fare per la tua psyco...e per salvare la relazione.

È l'incompiuto che credo ti tormenti..

Ma prova a fare qualcosa solo.per te adesso..

  • Mi piace! 5
Link al commento
Condividi su altri siti

Gabbo

Lettura in inglese consigliata: The Rational Male - Rollo Tomassi

Per il resto quoto tutto ciò che hanno detto gli utenti sopra.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Osso

A mio avviso

Dalla sensazioni che ho avuto leggendoti..

Più che di lei, sei innamorato della potenzialità della relazione. Di quello che pensi avresti potuto vivere con lei.

Se fosse stata meno pazza.. se avessi fatto così o quest'altro. .

Una sfida con te stesso che non hai vinto.

C'era una trappola in una foresta dove avevano messo un'esca per scimmie dentro una zucca con un foro sufficientemente grande per metterci la mano ma non sufficiente per fare uscire la mano con il pugno chiuso contenente l'esca.

La scimmia veniva catturata perché voleva a tutti costi l'esca e rimaneva bloccata da se stessa.

L'unico modo di uscirne viva era lasciare la mano vuota.

Non c' é niente che tu possa fare per la tua psyco...e per salvare la relazione.

È l'incompiuto che credo ti tormenti..

Ma prova a fare qualcosa solo.per te adesso..

Grazie, è come se mi avessi letto dentro e mi chiedo come hai fatto a capirlo con poche righe!

Purtroppo sì, sento questo senso di incompiutezza, in parte dovuto anche a tutti i progetti di vita che avevamo fatto e che, ovviamente, sono saltati alla grande.

Spero, come dice megres84 che prima o poi questo muro cada perché sono davvero stanco di pensare a lei

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

saekonogami

Grazie, è come se mi avessi letto dentro e mi chiedo come hai fatto a capirlo con poche righe!

Purtroppo sì, sento questo senso di incompiutezza, in parte dovuto anche a tutti i progetti di vita che avevamo fatto e che, ovviamente, sono saltati alla grande.

Spero, come dice megres84 che prima o poi questo muro cada perché sono davvero stanco di pensare a lei

Cadrà quando capirai che non avresti potuto fare di più...

Se siamo qui siamo tutti un po' suonati...

Un abbraccio

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Mike McNab
Provo a dire la mia.

Ci sto passando pure io, ma mi è di aiuto tanto studio della teoria psicologica nella quale mi ritrovo completamente.

Partiamo dall'inizio. Un trauma emotivo è un trauma a tutti gli effetti. Punto e basta. E' un po' come quelli che hanno un proiettile che gli passa da una parte all'altra della spalla e dicono "non è niente, non è niente". No. Un trauma è scientificamente un trauma, giustamente come nell'esempio medico che ho fatto, semmai cambia come affronti la cosa, ma che ci sia oggettivamente un qualcosa cominciamo tutti con l'assumere che è vero e che bisogna fare qualcosa, meglio se seguendo la teoria medica in questo caso psicologica.

Vivi questa consapevelezza, conviciti che è normale avere problemi dopo un trauma e partiamo da qui. Certo se vedevi sangue, ossa rotte, era più facile convicerti, ma talvolta le ferite mentali sono anche peggio di quelle fisiche e hanno bisogno di tempo per guarire, tempo che varia molto a seconda della ferita e delle cure che adotti. Se una ferita non la disinfetti, la mantieni sporca, magari non metti punti, non prendi antibiotici, guarirà tardi e magari male. Ci siamo ?

Stabilito che è un trauma vediamo cosa dice la teoria al riguardo. Secondo i pilastri della psicologia, semplificando al massimo teorie dell'io e inconscio, diciamo che ognuno di noi ha un lato razionale e uno emotivo. Ok ? Il lato razionale comprende che la relazione è finita, si da una regolata, si rende conto e va avanti. Ma non basta. Il problema è il lato emotivo che è in ognuno di noi. Talvolta colloquialmente lo si chiama "la vocina interna", lo si può chiamare inconscio, insomma non è importante dargli un nome, ma ci siamo capiti pur con i limiti di essere in un forum.

Bene il lato emotivo si nutre di emozioni. Purtroppo anche negative. Se gli togli una relazione e lo lasci affamato comincia a nutrirsi di dolore, sofferenza, rimpianto e simili. Ne fa scorpacciate. Fin quando non cominci a dargli "da mangiare" non starai bene e se gli dai da mangare emozioni negative, continui a volerne. Questo spiega perchè non funziona il "chiodo schiaccia chiodo". Se ti accompagni con una, cento o mille ma non provi emozioni, non serve a nulla. Anzi, siccome le persone sono sensibili, si accorgono che hai carenze da quel lato e comunque non decolla nemmeno un amicizia con una donna. Credimi ci sto passando.

Comunque vada, la teoria dice che ci vogliono dagli otto mesi ai due anni per uscire da un trauma emotivo. Tu stai a 12 mesi? Nessun problema quindi, ma comincia però a reagire meglio e a seguire una "dieta" emotiva migliore. Se anche per l'estate prossima stai così, la cosa comincia a diventare un po' troppo lunga.

E cosa dovresti fare ? Lo spiega benissimo tutta la documentazione PUA che poi altro non è che semplificazione della teoria psicologica che ho scoperto questo anno per problemi simili ai tuoi. Sai è un po' come quando hai una frattura che per passare il tempo ti metti a studiare come è fatto l'osso. Bene: devi provare emozioni positive. Devi dare da mangiare al lato emotivo affamato emozioni per fargli cambiare dieta. Attenzione, non necessariamente emozioni sentimentali. l'esempio sono le passioni tipo paracadutismo, rafting, sport impegnativi, non so se mi spiego, vedi tu. Dando al lato emotivo soddisfazioni ed è meglio siano emozioni importanti, smetti di mangiare emozioni negative. Il lato emotivo mangia di tutto, purchè mangia. E' questo il trucco, devi trovare qualcosa di meglio da dargli del rimpianto, la sofferenza o spazzatura del genere. Un po' come smettere di ingozzarsi di patatine fritte e dolci, e passare finalmente a bistecche e verdura. A un certo punto poi, se cambi dieta, vedi che magari trovi anche una con cui coinvolgerti in modo giusto e lì, hai svoltato tu e sopratutto lei.


Un po' troppo succinto come manuale di superamento dei traumi emotivi, ma magari ne parliamo assieme con altri. I punti secondo la teoria (non secondo me, io leggo solo) sono questi. Ti trovi ?

  • Mi piace! 8
Link al commento
Condividi su altri siti

Osso
Provo a dire la mia.
Ci sto passando pure io, ma mi è di aiuto tanto studio della teoria psicologica nella quale mi ritrovo completamente.
Partiamo dall'inizio. Un trauma emotivo è un trauma a tutti gli effetti. Punto e basta. E' un po' come quelli che hanno un proiettile che gli passa da una parte all'altra della spalla e dicono "non è niente, non è niente". No. Un trauma è scientificamente un trauma, giustamente come nell'esempio medico che ho fatto, semmai cambia come affronti la cosa, ma che ci sia oggettivamente un qualcosa cominciamo tutti con l'assumere che è vero e che bisogna fare qualcosa, meglio se seguendo la teoria medica in questo caso psicologica.
Vivi questa consapevelezza, conviciti che è normale avere problemi dopo un trauma e partiamo da qui. Certo se vedevi sangue, ossa rotte, era più facile convicerti, ma talvolta le ferite mentali sono anche peggio di quelle fisiche e hanno bisogno di tempo per guarire, tempo che varia molto a seconda della ferita e delle cure che adotti. Se una ferita non la disinfetti, la mantieni sporca, magari non metti punti, non prendi antibiotici, guarirà tardi e magari male. Ci siamo ?
Stabilito che è un trauma vediamo cosa dice la teoria al riguardo. Secondo i pilastri della psicologia, semplificando al massimo teorie dell'io e inconscio, diciamo che ognuno di noi ha un lato razionale e uno emotivo. Ok ? Il lato razionale comprende che la relazione è finita, si da una regolata, si rende conto e va avanti. Ma non basta. Il problema è il lato emotivo che è in ognuno di noi. Talvolta colloquialmente lo si chiama "la vocina interna", lo si può chiamare inconscio, insomma non è importante dargli un nome, ma ci siamo capiti pur con i limiti di essere in un forum.
Bene il lato emotivo si nutre di emozioni. Purtroppo anche negative. Se gli togli una relazione e lo lasci affamato comincia a nutrirsi di dolore, sofferenza, rimpianto e simili. Ne fa scorpacciate. Fin quando non cominci a dargli "da mangiare" non starai bene e se gli dai da mangare emozioni negative, continui a volerne. Questo spiega perchè non funziona il "chiodo schiaccia chiodo". Se ti accompagni con una, cento o mille ma non provi emozioni, non serve a nulla. Anzi, siccome le persone sono sensibili, si accorgono che hai carenze da quel lato e comunque non decolla nemmeno un amicizia con una donna. Credimi ci sto passando.
Comunque vada, la teoria dice che ci vogliono dagli otto mesi ai due anni per uscire da un trauma emotivo. Tu stai a 12 mesi? Nessun problema quindi, ma comincia però a reagire meglio e a seguire una "dieta" emotiva migliore. Se anche per l'estate prossima stai così, la cosa comincia a diventare un po' troppo lunga.
E cosa dovresti fare ? Lo spiega benissimo tutta la documentazione PUA che poi altro non è che semplificazione della teoria psicologica che ho scoperto questo anno per problemi simili ai tuoi. Sai è un po' come quando hai una frattura che per passare il tempo ti metti a studiare come è fatto l'osso. Bene: devi provare emozioni positive. Devi dare da mangiare al lato emotivo affamato emozioni per fargli cambiare dieta. Attenzione, non necessariamente emozioni sentimentali. l'esempio sono le passioni tipo paracadutismo, rafting, sport impegnativi, non so se mi spiego, vedi tu. Dando al lato emotivo soddisfazioni ed è meglio siano emozioni importanti, smetti di mangiare emozioni negative. Il lato emotivo mangia di tutto, purchè mangia. E' questo il trucco, devi trovare qualcosa di meglio da dargli del rimpianto, la sofferenza o spazzatura del genere. Un po' come smettere di ingozzarsi di patatine fritte e dolci, e passare finalmente a bistecche e verdura. A un certo punto poi, se cambi dieta, vedi che magari trovi anche una con cui coinvolgerti in modo giusto e lì, hai svoltato tu e sopratutto lei.
Un po' troppo succinto come manuale di superamento dei traumi emotivi, ma magari ne parliamo assieme con altri. I punti secondo la teoria (non secondo me, io leggo solo) sono questi. Ti trovi ?

Mi ritrovo in quello che hai scritto e ti ringrazio, una disamina più, come dire, scientifica, ci voleva. Mi sono buttato a capofitto nello sport, mia grande passione e finché faccio quello va tutto bene. Il problema solitamente sono queste immagini, ricordi, che si fanno vivi quando meno te lo aspetti e fanno parte delle emozioni che tu dici negative.

Quando si affacciano, inconsciamente, che mi consigli di fare?

Grazie per la risposta

Link al commento
Condividi su altri siti

Mike McNab

Parte seconda.

LA risposta scientifica che ti ho dato é alla diciamo così "occidentale" quindi molto facilmente comprensibile per la nostra cultura o quella di un americano o svedese o francese.

Ho volutamente omesso la risposta alla "orientale", per il semplice fatto che non funziona con noi perché non siamo abituati a usarla. Avresti - come me - dovuto nascere con cognizioni e abitudini "orientali" per poterle applicare quando servono. Iniziare adesso si può fare ma l'efficacia è limitata.

Mi spiego meglio. Fermo restando la validità della faccenda di sfamare il lato emotivo che abbiamo, se fai la domanda su come nutrirlo con emozioni a un americano medio ti dirà che fa un giro in macchina, uno scandinavo se ne va a sciare in montagna eccetera.

Un indiano un giapponese un cinese no. Loro ti direbbero che per nutrire il lato emotivo meditano. Esistono diverse pratiche tipo yoga, aikido, reiki e altre e a sentire loro funzionano. Peccato che per imparare a meditare ci vogliono anni e si doveva imparare PRIMA di averne bisogno non dopo. Andrebbero bene anche le versioni occidentalizzate di queste tecniche che poi altro non sono che la psicoterapia e il training autogeno. Ma anche queste hanno efficacia limitata se iniziate quando servono e non al tempo giusto. Insomma se devi battere un calcio di rigore molto importante non è che lo puoi fare se non hai mai giocato a calcio.

Allora? Beh non ti resta che provare a ispirarti a come fanno loro. Ti assicuro che anche per me, fin quando non ne ho avuto bisogno, pensavo tutte 'ste robe fossero fesserie. Tutt'ora se dovessi andare a iscrivermi a un corso di yoga o di meditazione buddista mi sentirei uno scemo (se non fosse che magari acchiappo alla grande). Ecco già il reiki magari lo farei più volentieri ah ma certo dallo psicologo no. Non ci vado.

Allora? Beh avendo in mente comunque queste discipline, per ora me ne faccio una versione mia personale.

Quando ho avuto crisi di dolore emotivo forte, ho cercato di adottare tecniche di meditazione che avevo letto in giro e sono stato meglio. Francamente mi dispiace di non avere imparato da giovane una qualche disciplina che ti consente di sgombrare la mente in caso di emergenza. Mi rendo conto che sarebbe stata una conoscenza utile anche culturalmente. Grazie a internet in questo anno mi sono avvicinato al pensiero orientale e beh, non è gente scema. Certo sono lontani dai nostri schemi mentali occidentali, ma così come un unguento loro ti cura come se non meglio di una pomata farmaceutica, probabile che una loro tecnica di meditazione - quale che sia la disciplina - ting stare meglio come una seduta da un psicoterapeuta.

Senti, un anno fa non avrei mai scritto cose del genere, ma dopo la botta mi sono davvero studiato di tutto.

Io trovo sollievo durante le crisi gravi (un due o tre finora in 6 mesi) applicando tecniche viste in un video YouTube.

Non ti dico quale perché tanto ne è pieno. Cerca meditazione per distacco affettivo o meditazione in genere è prova. Il bello è che è gratis. A me, lo ripeto, ha fatto bene, non nel senso che ho eseguito esattamente cosa diceva il video, ma nel senso di farmi capire che la mente può riprendere il controllo in una situazione di crisi. Difficile spiegare e forse è impossibile. Credo che ognuno con problemi emotivi debba fare un percorso del genere e trovare la propria tecnica. Però il primo passo per trovarla è cercarla.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Blego

Parte seconda.

LA risposta scientifica che ti ho dato é alla diciamo così "occidentale" quindi molto facilmente comprensibile per la nostra cultura o quella di un americano o svedese o francese.

Ho volutamente omesso la risposta alla "orientale", per il semplice fatto che non funziona con noi perché non siamo abituati a usarla. Avresti - come me - dovuto nascere con cognizioni e abitudini "orientali" per poterle applicare quando servono. Iniziare adesso si può fare ma l'efficacia è limitata.

Mi spiego meglio. Fermo restando la validità della faccenda di sfamare il lato emotivo che abbiamo, se fai la domanda su come nutrirlo con emozioni a un americano medio ti dirà che fa un giro in macchina, uno scandinavo se ne va a sciare in montagna eccetera.

Un indiano un giapponese un cinese no. Loro ti direbbero che per nutrire il lato emotivo meditano. Esistono diverse pratiche tipo yoga, aikido, reiki e altre e a sentire loro funzionano. Peccato che per imparare a meditare ci vogliono anni e si doveva imparare PRIMA di averne bisogno non dopo. Andrebbero bene anche le versioni occidentalizzate di queste tecniche che poi altro non sono che la psicoterapia e il training autogeno. Ma anche queste hanno efficacia limitata se iniziate quando servono e non al tempo giusto. Insomma se devi battere un calcio di rigore molto importante non è che lo puoi fare se non hai mai giocato a calcio.

Allora? Beh non ti resta che provare a ispirarti a come fanno loro. Ti assicuro che anche per me, fin quando non ne ho avuto bisogno, pensavo tutte 'ste robe fossero fesserie. Tutt'ora se dovessi andare a iscrivermi a un corso di yoga o di meditazione buddista mi sentirei uno scemo (se non fosse che magari acchiappo alla grande). Ecco già il reiki magari lo farei più volentieri ah ma certo dallo psicologo no. Non ci vado.

Allora? Beh avendo in mente comunque queste discipline, per ora me ne faccio una versione mia personale.

Quando ho avuto crisi di dolore emotivo forte, ho cercato di adottare tecniche di meditazione che avevo letto in giro e sono stato meglio. Francamente mi dispiace di non avere imparato da giovane una qualche disciplina che ti consente di sgombrare la mente in caso di emergenza. Mi rendo conto che sarebbe stata una conoscenza utile anche culturalmente. Grazie a internet in questo anno mi sono avvicinato al pensiero orientale e beh, non è gente scema. Certo sono lontani dai nostri schemi mentali occidentali, ma così come un unguento loro ti cura come se non meglio di una pomata farmaceutica, probabile che una loro tecnica di meditazione - quale che sia la disciplina - ting stare meglio come una seduta da un psicoterapeuta.

Senti, un anno fa non avrei mai scritto cose del genere, ma dopo la botta mi sono davvero studiato di tutto.

Io trovo sollievo durante le crisi gravi (un due o tre finora in 6 mesi) applicando tecniche viste in un video YouTube.

Non ti dico quale perché tanto ne è pieno. Cerca meditazione per distacco affettivo o meditazione in genere è prova. Il bello è che è gratis. A me, lo ripeto, ha fatto bene, non nel senso che ho eseguito esattamente cosa diceva il video, ma nel senso di farmi capire che la mente può riprendere il controllo in una situazione di crisi. Difficile spiegare e forse è impossibile. Credo che ognuno con problemi emotivi debba fare un percorso del genere e trovare la propria tecnica. Però il primo passo per trovarla è cercarla.

Mike fatti dire una cosa da meditatore convinto: mi fa piacere che tu ti sia avvicinato a certe discipline ma nella tua descrizione ci sono un sacco di preconcetti.

Ti senti scemo ad andare ad un corso che potenzialmente può farti stare bene solo perché socialmente non è riconosciuto come cool?Se pensassi alla tua testa come a un qualsiasi altro organo di cui prenderti cura magari cambi prospettiva.

Stessa cosa lo psicologo: avere uno specchio con cui confrontarsi su questioni personali lo trovo uno strumento fantastico per migliorare e crescere. La società non lo accetta e quindi molti dicono di no a priori.

Un ultima cosa. La meditazione, in fondo, è ritornare allo stato interiore con il quale siamo nati (quello di default diciamo) pertanto non è nulla di difficile o un qualcosa che non si può riattivare a qualsiasi età.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...