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Perchè alcuni sentono di non valere nulla


charlie

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charlie

"Secondo gli umanisti ogni persona deve crescere in un ambiente che lo rassicuri con affetto e giudizi positivi.Bambini ipercriticati da genitori e educatori saranno da adulti ipercritici verso se stessi.Sono perennemente scontenti di cio' che fanno avendo adottato standards autovalutativi molto severi. Poiche' gli insuccessi rispetto a questi standards sono vissuti come fallimenti della loro vita sviluppano fobie come meccanismo di difesa verso cio' che puo' rappresentare una minaccia per il proprio concetto del se'"

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Andate all'origine delle vostre paure. E' l'unico modo.

Sono convinto che la maggior parte degli afc iscritti a questo forum, hanno avuto genitori ipercritici, come li ho avuti io.

Quando ci si rende conto di essere intrappolati in questa agonia è sempre troppo tardi, si arriva a pensare di non essere degni di niente, di non meritare nulla, neanche la propria vita.

Queste critiche demotivanti, subite costantemente dalle persone più vicine, sono ferite laceranti, non basta dimostrarne con i fatti il contrario perché possa tacere la convinzione di infamità che si ha della propria persona;

Con lo stesso diabolico meccanismo della menzogna, che a forza di esser ripetuta e di conseguenza ascoltata finisce col diventare una solida e inconfutabile verità, così la subdola meschinità della sfiducia non fatica ad insinuarsi grazie ai piccoli insuccessi di cui si nutre per crescere fino a diventare padrona di noi.

Bel post, charlie mi ci rispecchio al 100%

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Charlie, mi leggi nel pensiero. Solo negli ultimi anni ho preso coscienza del fatto che la maggior parte delle mie insicurezze nasceva da ciò che mi era stato inculcato a forza dai miei genitori.

Non sto a raccontarvi la storia della mia vita, ma se dovessimo riassumerla in uno schema, sarebbe questo:

1) scopro un qualcosa di nuovo e interessante (sport, hobby, compagnia - qualsiasi cosa)

2) "mamma, papà, ho scoperto/ conosciuto X, mi piacerebbe praticare/conoscere/studiare X"

3) risposta dei miei: "è inutile/non è serio/non è adatto a te/non saresti capace/pensa alla scuola"

rinse, repeat... per qualsiasi X.

Non mi vergogno, né mi sento immodesto nel dire che fin da piccolo ero più bravo degli altri bambini a fare più o meno tutto (tranne quel che riguarda l'esercizio fisico, vabbé). Quello che gli altri impiegavano mesi a imparare, a me veniva naturale - leggere, scrivere, fare le divisioni, suonare uno strumento, etc etc. Ecco, tutto buttato nel cesso.

Grazie ai miei genitori sono cresciuto con la PAURA DI FARE. Perché, a sentire i miei, qualsiasi cosa avessi fatto nella vita, avrei fallito miseramente. Invece, il mio fallimento è stato proprio seguire le loro indicazioni e ACCONTENTARMI. Sono diventato la persona MEDIOCRE che non avrei mai voluto essere.

Oggi, a 28 anni, ho scoperto molte cose di me stesso che non credevo possibili. Il sarge è solo uno di questi aspetti. Il problema è che per uscire dalla situazione che mi sono creato non è più tanto semplice, perché alla mia età di occasioni non te ne restano più tante.

La società di oggi non ci aiuta, anche semplicemente andare a vivere da solo sarebbe economicamente impensabile per me, e penso per molti di voi. Ma dare la colpa alla società sarebbe solo una scusa. Se mi fossi svegliato prima, se avessi creduto in me stesso, oggi sarei un'altra persona. C'è gente della mia età che ha avuto molto più successo di me. Fortuna? forse. Ma io sento di NON AVERCI NEANCHE PROVATO.

Adesso è dura, ma sto cercando di dare il massimo per realizzarmi. Lavoro sotto la cenere, di nascosto, perché la prigione che mi sono creato non mi permette di fare altro. Ma devo tentare, se voglio dirmi un giorno di aver vissuto davvero.

Scusate il wall of text, ma il post di Charlie ha riassunto in poche righe mesi e mesi di riflessioni mie, e I just felt like letting all out.

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charlie

Intanto grazie a tutti di avermi risposto... sapere di condividere un problema è già una consolazione, anche se poi credo che ognuno dovrà trovare il suo modo personale di risolverlo...

Lo so ragazzi.. è dura.. e sembra non finire mai. Certo col tempo piano piano si migliora.. ma a me sembra che ci sto mettendo troppo, e comincio a pensare che così non funziona. Che continuando così non ne esco, o forse ne sarò fuori a 90 anni.

E' solo l'ATTEGGIAMENTO con se stessi, che ci porta dove finiremo. Dall'atteggiamento che abbiamo dentro la nostra mente, possiamo prenderci il mondo, o chiuderci in un angolino buio. Come si può cambiare questo atteggiamento negativo così fortemente radicato?

Diciamo che in sostanza siamo stati MARCHIATI in un certo modo, abbiamo preso un determinato STAMPO. E ok. Altre persone avranno ricevuto stampi migliori, altre peggiori del mio o del vostro. Ma il punto è: il mio atteggiamento mentale verso me stesso, che mi hanno imposto, non mi piace. Come lo cambio?

E questa è già una impasse!!! Perchè dal momento che critico l'atteggiamento che ho verso me stesso, sono sempre sotto allo stesso modus operandi di dirmi che così come sono non valgo un cazzo!! Capito? Non faccio nulla di diverso, mi sto sempre criticando, mi critico-perchè-mi-critico.

E lo stesso messaggio lo comunico al mio inconscio con le azioni.

Ad esempio una persona che si sente debole perchè l'hanno accusato di non avere la forza di sollevare un fuscello per tutta l'infanzia, si iscriverà in palestra, e diventerà sempre più grosso e capace di sollevare pesi sempre più grandi. Ma si sentirà sempre un debole, perchè quello che sta facendo è di sostenere e CONVALIDARE il messaggio originario, e vivere e fare cose a partire da quello. Spende la vita a negare di essere debole. Ha bisogno di dimostrare e dimostrarsi che quel messaggio che lo gambizza non è vero, che l'ha superato. Ma a questo punto sarà quasi mr.olimpia, e quindi in realtà c'è dentro fino al collo.

Stavo quindi pensando che non è dalle azioni-per-dimostrare-di-valere che si può ottenere un reale e massiccio cambiamento. Voglio dire.. io posso anche studiare anni seduzione e arrivare ad avere 10 hb10 che mi inseguono notte e giorno, ma a parte che con quest'ottica la strada è molto più impervia.. e dubito di arrivarci.. ma anche se ci arrivassi non è detto che io poi non mi critichi che so.. perchè mi sono venuti i capelli bianchi o non ho i soldi per comprarmi l'elicottero.

E allora saranno cambiate le condizioni esterne, ma dentro di me io mi vedrò sempre nello stesso modo o quasi, e il messaggio originario continuerà a tornare, in mezzo alle mie azioni, a sussurrarmi ad ogni occasione "tu non vali un cazzo".

E forse comincio a capire perchè molti personaggi famosi e di successo e che avevano tutto (apparentemente) si sono dati alla droga o alcuni addirittura si sono suicidati.

(e non sto dicendo che mi voglio drogare o ammazzare eh.. non sia mai non sono messo così male.. ;))

Però ecco.. sto pensando che la soluzione non è farsi tutta una vita di lotta rimanendo dentro il frame "io non valgo un cazzo, è per questo che faccio tutto questo, che voglio le hb, che voglio i soldi, che voglio non avere più paura di nulla, ecc" .. bisognerebbe trovare il modo di uscirne.

Cioè di poter ribaltare il messaggio e dirsi "tu vali". Di entrare nel frame "tu vali". Poi da lì ti prendi il mondo inevitabilmente, e senza faticare. Perchè per uno che è conscio di valere, credo che sia tutto un altro vivere.

Qui stiamo forse invertendo la causa con l'effetto invece. Il frame "tu non vali un cazzo" è la causa. Ed eventuali successi l'effetto del lavoro che si fa per desiderare di negarlo.

Invece gli eventuali successi dovrebbero essere l'effetto naturale del frame "tu vali". E sono due cose completamente diverse!!

Ma ora.. come fare? Si può fare? Pnl, tecniche di autoconvincimento & company mi sembrano palliativi anch'essi...

Modificato da charlie
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charlie

Altri spunti:

Dice Louise Hay nel libro «Il potere è in te»

"Le persone che non riescono a volersi bene sono raramente disposte a perdonare: i due fenomeni sono infatti correlati. Quando perdoniamo liberandoci della negatività che è in noi non solo ci scrolliamo di dosso un grande peso, ma apriamo anche la porta all'amore.

Il dr. John Harrison afferma che, perdonando se stessi e i propri genitori e liberandosi dei vecchi problemi, si ottengono effetti maggiori che somministrando antibiotici. Ci vuole molto tempo perché un bambino cessi di amare i propri genitori ma, quando Io fa, ce ne vuole ancor di più perché riesca a perdonarli. Se non perdoniamo, non ci liberiamo dei problemi legandoci in tal modo al passato e impedendoci di vivere nel presente. E se non viviamo nel presente, come possiamo crearci un futuro radioso? Il ciarpame accumulato nel passato non fa altro che produrre ciarpame per il futuro."

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wasabi

ci sono persone che pur diventate ricche, e di successo, non sono riuscite a trovare la felicità in se stesse e per questo si sono date alla droga o all alchol,

ci sono persone che pur diventate ricche si sentono ancora povere hanno paura di perdere tutto

e poi ci sono persone che pur essendo ricche e se gli dovesse capitare di perder tutto, sarebbero in grado di riguadagnare tutto e forse anche di pù nel giro di una settimana,

la differenza fra le prime e le seconde è che le seconde, gioiscono delle cose nell essere forti e credono in se stessi.

la felicità e il piacere stanno sia nelle prime che nelle seconde persone, sta solo a noi eliminare il modo di pensare cattivo, e darci un modo di pensare giusto, la mente si adeguerà da sola e troverà lei i modi per risolvere i problemi eper adattarsi alle situazioni

il fallimento non è intrinseco in noi,

"non mi scoraggio perchè ogni tentativo sbagliato scartato è solo un altro passo in avanti "

e ricordatevi che in molti atteggiamenti siamo stati marchiati, o ci siamo marchiati da soli , il solo fatto o avvenimento legato a dolore o piacere ripetuto con frequenza, si da per presupposto che sia una cosa intrinseca in noi, come se da piccoli non si era bravi a giocare a tennis, vuol dire che non lo simpareràa mai..

tutto ciò non è niente di più lontano al vero,

la verità è che se alcune persone sono riuscite, lo devono al fatto di aver creduto in se stesse e di essersi preparate al successo

pensate che agassi sia nato grande tennista, o che tiger woods sia al di sopra del normale?.

tiger woods tirava a golf quando ancora gli altri bambini imparavano a camminare..

la verità è che i bambin non nascono persuasivi creativi o grandi giocatori di tennis, bensì imparano ad esserlo grazie a un semplice processo in due fasi

-copiando o prendendo a modello

-esercitando più volte(mentalmente e fisicamente le nuove competenze fino a farle diventare abitudini

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karien

Charlie sarà anche vero quel che dici però poi ti accorgi che basta poco per cambiare quest strutture mentali. Puoi nascere insicuro perché iperprotetto o, perché no, del tutto trascurato però poi nella vita prendi tante batoste che puoi:

-) continuare a fare quello che hai sempre fatto e diventare una persona nella media, perché di persone sicure di sè e brillanti ne conosco veramente pochi rispetto agli insicuri/problematici/fragili;

-) cominciare a cambiare, con un'escalation di atteggiamenti "corretti" che pian piano, grazie a feedback positivi, ti mettono nella giusta strada. Infondo è proprio per questo che la maggior parte di noi segue questo forum. E così facendo è anche meglio che "andare all'orgine delle paure", dato che non si hanno le competenze per interpretare.

Io sono sempre più convinto che, lasciate tutte le scuse e le seghe mentali, alla fine noi DECIDIAMO sempre, anche quando decidiamo di non decidere

Modificato da karien
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GiacBar

I genitori vanno perdonati.

Il perdono non è mai un dovere.

Io non l'ho fatto, non riesco a farlo, mia madre mi ha rovinato e mi sono ritrovato alla soglia dei 18 anni allo stremo, emotivamente e psicologicamente al limite, quasi al collasso totale.

Anni e anni di mortificazioni e un rapporto sbagliato con i genitori col tempo può distruggerti.

Ho fatto una fatica abnorme a risorgere dagli anni bui dell'adolescenza e riprendermi, ma devo tutto ad un PUA ed a me stesso, non certo ai miei genitori che hanno fatto solo ciò che si deve fare con chi si mette al mondo: mi hanno mantenuto, ma NON cresciuto.

Ovvio che è difficilissimo costruire da sè l'autostima e la fiducia in se stessi nel momento in cui in famiglia, non solo non ti sono state date, ma anzi ti hanno remato contro.

Ma la vita per fortuna continua e il passato è passato.

L'importante è cambiare. E non è facile.

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GiorgioCatania

Il perdono non è mai un dovere.

Io non l'ho fatto, non riesco a farlo, mia madre mi ha rovinato e mi sono ritrovato alla soglia dei 18 anni allo stremo, emotivamente e psicologicamente al limite, quasi al collasso totale.

Anni e anni di mortificazioni e un rapporto sbagliato con i genitori col tempo può distruggerti.

Ho fatto una fatica abnorme a risorgere dagli anni bui dell'adolescenza e riprendermi, ma devo tutto ad un PUA ed a me stesso, non certo ai miei genitori che hanno fatto solo ciò che si deve fare con chi si mette al mondo: mi hanno mantenuto, ma NON cresciuto.

Anch'io la pensavo esattamente come te, ero arrivato a toccare il fondo e riuscivo solo a ODIARE i miei genitori, nel modo più profondo. Col tempo ho cambiato idea. Se ti va, dagli un'occhiata ;)http://www.italianse...ti-in-famiglia/. Più o meno i concetti sono gli stessi di questo thread, con in più il mio punto di vista. Oppure continua così, in fondo se stai bene è ok giusto? :D

Charlie post fantastico, motivante per me che rientro, come molti altri a quanto pare, in questa situazione. +1! :D

Modificato da GiorgioCatania
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