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Piccolo sondaggio iniziale


^X^

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^X^

Ciao a tutti,

visto che questa stanza l'ho chiesta io, mi sembra giusto iniziare a guardarmi intorno per capire che genere di argomenti possono essere discussi qui.

Mi farebbe piacere se gli altri over 30 mi raccontassero brevemente quali sono le aree di sviluppo e i problemi che stanno cercando di risolvere.

Il mio è molto semplice: la noia!

Arrivati alla soglia dei 40 vedo infatti due atteggiamenti tipici da crisi di mezza età: la depressione da mancata realizzazione delle aspettative, oppure la noia da averle realizzate e non sapere piu' bene cosa desiderare...

Per fortuna io sono nella seconda situazione: lavoro sfavillante, vita sociale a mille, viaggio quando mi pare, mangio, bevo, scopo, capisco a sufficienza le donne da non esserne succube (anche se non sono un seduttore seriale)...

E' ovvio che si può sempre desiderare di più, ma non sempre tali desideri sono davvero sentiti. Esempio: potrei desiderare una villa invece di un appartamento; ma se ci penso bene in realtà non me ne frega una mazza.

Sono in una bella LTR, e anche quando seduco altre donne lo faccio "per sport" e senza davvero interesse. Mah????!!!!???

Che mi dite di voi?

[EDIT] Dimenticavo di aggiungere che le ragazze che frequento sono dai 10 ai 18 anni piu' giovani di me...

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Frankso

eh no caro X. tu sei quello che ha fatto nascere la stanza. Il sommo ingegnere. Ora come minimo devi aspettare che gli over 30 postino i propri dubbi, che sono tanti. e tu ad ognuno devi dare completa e soddisfacente assisenza.

dai scherzo.

interessante discussione.

scusa l' intrusione. mi riprometto di risponderti domani sera con + calma.

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ilmaredinemo

Faccio teatro da molti anni. Attualmente godo della disponibilità per 2 giorni a settimana di un piccolo teatrino. Lo pago con del lavoro e una quota mensile in denaro.

Preparo da quasi due anni un nuovo spettacolo. Nel frattempo ho chiesto la tesi di laurea in economia sociale( quindi anche gruppi e associazioni teatrali) Il mio scopo è accumulare informazioni per avviare una piccola attività di imprenditoria teatrale. Altri spettacoli c'è li ho già e se questo viene di qualità, aspiro a creare un mio piccolo giro di rappresentazioni, lucrare un piccolo profitto, coltivare rapporti con altri teatri e compagnie, per avere con il tempo un mio piccolo teatro che funzioni a dovere.

Ecco sono molto interessato a come si possa avviare un'attività di impresa in ambito teatrale, senza ricorrere alle sovvenzioni pubbliche. Infatti a Napoli tutti i grandi teatri sono finanziati dallo stato ed entrare nel giro è molto difficile, mentre i piccoli teatri, di cui Napoli è piena devonono provvedere da soli, a scapito della qualità e dell'arte.

Mi piacerebbe allargare il mio giro di amicizie, a questo punto meglio frequentare persone interessate al teatro come me (rassegne, festival, laboratori teatrali, spettacoli), infatti unirei l'utile al dilettevole, coltivando rapporti e contatti utili al mio progetto e potendo conoscere donne che hanno un forte interesse in comune con me.

Mi piacerebbe infatti una compagna che mi ami e faccia teatro con me.

Purtroppo per me non sono una persona di successo, tutt'altro

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Jumpy

Diciamo che mi trovo in una via di mezzo.

Ho realizzato degli obbiettivi piuttosto ambiziosi e conseguito un discreto successo personale anche con forze decisamente avverse e, lavorativamente, sto cercando di consolidare la mia posizione, anche se, negli ultimi mesi mi sta balenando l'idea di cambiar completamente settore o di affiancare al lavoro principale una seconda attività.

Suono fin da bambino... è una valvola di sfogo che, nelle fasi più difficili della mia vita, mi è servita tantissimo a tener duro e, proprio in quesi mesi, sto riprendendo in maniera più assidua in vista di eventuali sviluppi futuri.

Detesto la televisione e son appassionato di cinema ;)

Faccio una vita sociale, per quel che riesco, abbastanza intensa: un po' di sport, qualche weekend fuori, mi piace viaggiare (potendo passerei la vita a girar il mondo) e mi faccio quelle 3-4 uscite serali a settimana.

Passiamo alle dolenti note...

Tolta una LTR dai 27 ai 30, di risultati rilevanti ne ho ottenuti pochini, anzi, dalla fine dell'università sembra un inesorabile declino: contesti sociali chiusissimi ed HB sempre più diffidenti, pigre e refrattarie alle novità, passan mesi senza neanche un Day ed anni e anni tra una pseudo-LTR e l'altra.

Ormai le HB mi sembran tutte uguali: chiacchierata piacevole, qualche IOI, ci si scambia i numeri e poi, nella maggioranza dei casi, iniziano i soliti, patetici, giochetti in un teatrino che, ormai, ho visto e rivisto tante di quelle volte che, più che farmi incazzare o deprimere, mi annoia.

Chiamo e non rispondono, richiamo e non rispondono, quando rispondono parlano a monosillabi, le freezo e si incazzano perché non le cerco più, bidonano agli appuntamenti, iniziano a sciorinarmi i millemila impegni che hanno per cui "mi dispiace ma stavolta non possiamo vederci".

Insomma un circolo vizioso ed il solito parco scuse che mi fa capire una sola cosa: "non mi interessi".

Essendo attratto prevalentemente da coetanee e dalle iterazioni che ho con loro, inoltre, mi sto convincendo che, se un'HB sopra i 30 è single da molto è solitamente per qualche difetto piuttosto grave (quelli che ho riscontrato più spesso: totale inaffidabilità anche nelle questioni più banali, bastardaggine gratuita, complesso del principe azzurro mai risolto) che gli uomini, piuttosto che attrarli, li fa scappare a gambe levate.

Insomma, per me, che ho sempre cercato più che un'HB-gnocca,un'HB sincera, con cui far coppia e che sia concreta e autonoma (non finto-autonoma come molte), non dico che la situazione è disperata... ma quasi.

Modificato da Jumpy
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el_tanque

Interessante discussione. Io ne ho trenta, carriera in gran spolvero, sono un tipo molto socievole, vivo a Londra. Non ho mai avuto molta voglia di LTR e mi sono goduto la vita. Adesso che ho voglia di LTR trovo un po di difficoltà con le coetanee (dai 26 ai 34) perché generalmente impegnate/poco propense a provare nuove strade. Da atteggiamento sembro molto un player anche se non lo sono e questo probabilmente impaurisce. Adesso sto leggermente smussando il carattere C&F per vedere l'effetto

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capitansomaro

Ho passato i miei primi trentanni a sistemare la capoccia, come un Don Chisciotte mentale che combatteva mostri inesistenti nel cervello. Per mia fortuna "essere un Don Chisciotte" mi ha addirittura favorito con le donne e se da una parte ho sofferto, credo, più degli altri, dall'altra sono stato sempre ripagato, abbondantemente e in natura.

Mi sento un sopravvissuto, uno scampato al pericolo, un reduce del vietnam. Il napalm al mattino mi mette di buon umore, ma la conseguenza dell'aver vissuto cose brutte è che non me ne frega niente di niente, a parte l'amore per me e per tutti.

Non ho la macchina per scelta, non mi interessa fare le scarpe a nessuno al lavoro pur essendo ambizioso davanti a me stesso, non viaggio come in genere fanno gli altri, detesto le foto e il concetto di foto, ho accettato il mio bipolarismo e i miei mondi paralleli e non tento più di unificare l'universo, spesso vado in giro senza soldi pur guadagnando bene e il mio desiderio è arrivare in una condizione interiore di amore per la vita, in senso lato, assoluto, totale.

A volte, e questa è la cosa che più mi piace di me, sono felice per cose da niente.

il mio problema è dare una forma all'energia, che sento dentro potente ed intensa, e che se non esprimo mi fa star male....per tutto il resto, sono perfetto.

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Amon

Innanzitutto, perdonate l'intrusione. Il fatto è che non riesco ad astenermi dal domandare a chi è più grande di me quale/quali consiglio/i vuol dare a chi ai trenta ancora non ci è arrivato. Laddove avete riscontrato dei successi, qual'è stata la strada che vi ha permesso di raggiungerli? In linea generale come diventa il rapporto con l'altro sesso, una volta superati i 30/35 anni? Se credete che le vostre risposte possano essere buoni spunti per il prosieguo della discussione, sempre rimanendo IT, non esitate a scrivere. A me farà piacere leggere.

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Frankso

Ho letto "scusate l' intrusione", ma non credo sia un accesso vietato questo.. o mi sbaglio?

Bello spazio cmq, mi piace seguire questa ondata di pseudo coetanei. grazie a tutti per l' occsaione di "condivisione".

Come promesso ti rispondo X:

per quanto mi riguarda, come riportato in miei altri post, i miei principali “problemi” attuali vertono dal lato pratico. Frastornato da un' infanzia non sempre semplice ho avuto modo di crescere e di maturare praticamente insieme a tre donne (mia madre, mia zia e mia nonna), Credo abbiano fatto un ottimo lavoro, naturalmente non mi hanno mai fatto mancare nulla e sono contento dei loro insegniamenti. Da qui deriva molto il mio rispetto e la mia vicinanza al pianeta femminile. Dopo numerose medio/lunghe LTR, qualche anno di completo sbando stile "ragazzaccio", credo di aver messo la testa a posto (ovvio, non per quanto riguarda la parte "sentimentale"... eh eh). Ora sto attraversando un periodo particolare. Da un anno sono uscito da una storia importante di 4 anni, e ora il mio principale obbiettivo è andare a viver da solo. Direi che è ora, e sono arrivato anche troppo lungo… Cmq l’ ho acquistata, ma per varie problematiche dovrei trasferirmi a inizio anno prossimo. Per quanto mi riguarda questa è la mia priorità, seguita dall’ intenzione di godermi da single almeno un paio di anni nella mia nuova… vita. Ad ogni modo non mi precludo nessuna strada o “incidente di percorso”.

Premesso questo, mi sto letteralmente buttando da un po’ di mesi nel mondo della seduzione (pur avendolo sempre cercato di migliorare da "autodidatta") e qui arrivano problemi “logistici” perché mi trovo a gestire 2/3 frequentazioni con occasionali new entry, e per come sono fatto io non è semplice… sto cercando di raggiungere una sorta di “equilibrio” ove possibile, perché è una situazione che mi è relativamente nuova. Ho un buon lavoro e un hobby che è praticamente la mia vita, in ambito musicale, per cui mi ritengo fortunato.

Diciamo che è una fase nella quale mi faccio abbastanza trascinare dagli eventi, che prendo quello che viene senza progettare troppo. Non so se sia un atteggiamento infantile, ma per ora sento che è il mio modo di affrontare questo periodo.

Ciò non toglie che per mia indole sia vicino ad un eterno insoddisfatto, ma da quello che mi scrivi, direi che parliamo la stessa lingua. Mi sembra che anche tu, pur non potendoti lamentare della tua qualità di vita e di ciò che hai conquistato, cerchi sempre qualcosa per combattere la noia, e questa è un’ arma a doppio taglio. Spesso mi chiedo se sia più felice chi si accontenta oppure chi sperimenta sempre cose nuove con la voracità dell’ eterno insoddisfatto… Credo non sia una scelta, ma un modo di vivere la propria vita che difficilmente può essere cambiato.

Del resto ci sono religioni che si basano sull’ annullamento del desiderio come strada al raggiungimento della felicità, e secondo me non hanno tutti i torti. Chi si accontenta gode? Beh, ripeto, sono molto lontano dal vivere secondo questa filosofia, ma per quanto semplice mi sembra abbastanza azzeccata. Ma non sto parlando di crescita personale, sto parlando di desideri a volte inutili a tale scopo.

L’uomo del resto deve cibarsi di conquiste, e capisco che arrivati ad un punto fermo può sentirsi per un po’ “completo”, ma subito dopo affamato di altro. I periodi di “noia” io li vedo molto come ricerca di altro da rincorrere, da prendere a morsi. Ritengo importante questo discorso perché considero una delle cose più belle della vita la possibilità di dedicarsi alle proprie passioni, che siano per una donna, per un certo tipo di musica, per la fotografia, per collezionare francobolli o qualsiasi cosa una persona voglia fare. A questo punto però ricado nel dubbio di prima: c’è chi passa la vita dedicandosi ad una passione (come ad una donna, per esempio), e c’è chi, come me, ne deve cercare sempre di nuove. Ho paura che nel secondo caso, sia un po’ l’ irrequietezza a manovrare questi meccanismi…

azz quanto ho scritto.... spero di non aver portato troppa NOIA... eh eh

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Frankso
Innanzitutto, perdonate l'intrusione. Il fatto è che non riesco ad astenermi dal domandare a chi è più grande di me quale/quali consiglio/i vuol dare a chi ai trenta ancora non ci è arrivato. Laddove avete riscontrato dei successi, qual'è stata la strada che vi ha permesso di raggiungerli? In linea generale come diventa il rapporto con l'altro sesso, una volta superati i 30/35 anni? Se credete che le vostre risposte possano essere buoni spunti per il prosieguo della discussione, sempre rimanendo IT, non esitate a scrivere. A me farà piacere leggere.

secondo me i rapporti non cambiano di molto Amon, cambia forse il tuo modo di affrontarli. Naturalmente si è più maturi, ma secondo me devi risucire a mantenere una sorta di "entusiasmo" che avrebbe un sedicenne anche quando ne hai 40 e più. Ogni età ha il suo fascino. Credo molto nell' imprevidibilità, e nella fatalità di certe cose, a parte questi consigli non ne trovo altri da darti, se non di vivere tutto quello che puoi.

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