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Esporre le proprie debolezze


GiorgioCatania

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Cro-Mag

Trombare si, ma a che livelli? Hai mai visto un timido approcciare a freddo? Tutti possono fidanzarsi, ma credi che tutti lo facciano perchè hanno la scelta oppure la maggior parte proprio perchè non la hanno?

''Approcciare a freddo'' non è una prerogativa, nemmeno di chi ci sa fare per davvero.

Tu ti sei convinto che la maggior parte di coloro che trombano siano ''AFC'' ( che brutta sigla... ) e che si accontentino sempre di quella che capita, senza essere felici e veramente soddisfatti.

Ebbene, è una cazzata.

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Kharma Kid

Bella domanda, mi ha aiutato a riflettere ;)

Mi riferisco a tutte. Infatti credo che tutte le debolezze sorgano in qualche maniera da situazioni concrete che la nostra mente successivamente elabora; anche un fatto concreto, nonostante sia un problema reale al di la di come lo vediamo noi, diventa una debolezza che tendiamo a nascondere solo se lo viviamo in un determinato modo.

Esempi, presi da situazioni ricorrenti sul forum:

- situazione abbastanza complessa e problematica in casa

- soprannome affibbiato che si detesta

- non aver mai fatto sesso con una ragazza

- non avere amici

- essere timidi

- ....

Sono tutte semplici situazioni che, in un ottica comune, possono essere viste come debolezze; e spesso si ha difficoltà ad esporle. Mi chiedo come affrontate queste cose, con voi e con gli altri...

EDIT: mi mantengo sul vago non tanto perché non voglio parlare dei miei problemi (alcuni dei quali sono nella mia firma tra l'altro :p ): infatti non ho difficoltà a trovare soluzioni a queste debolezze... per me la cosa problematica è il modo in cui le vivo, per questo sono curioso di sapere come fate voi, perché comunque, una volta che avrò risolto una paura, ne verranno di nuove, sempre, e non sarebbe proficuo scrivere ogni volta su un forum chiedendo disperatamente cosa sbaglio nell'affrontarle.

come immaginavo, ecco perchè le risposte non andavano bene.

si è parlato nelle prime risposte al 3d, di blocchi emotivi, che dal mio punto di vista sono da eliminare, poichè non facenti parte della nostra personalità, ma anzi blocchi alla nostra personalità.

invece tu volevi parlare di debolezze, intese come situazioni che si tende a nascondere perchè ci si vergogna di esse....e purtroppo queste situazioni, persistono anche dopo l'aver eliminato i blocchi emotivi, poichè situazioni concrete e non seghe mentali (se uno perde un braccio, può accettare la cosa e riuscire ad andare avanti senza cadere in depressione, ma il braccio non ricresce..il dato di fatto rimane, cambia solo come lo accetti tu il dato).

tutti, pure quelli ipersicuri di sè, possono averle (anche se alcune problmatiche sono più tipiche di chi ha ancora blocchi emotivi)..situazioni familiari difficili, essere disoccupati, avere un lavoro non rispettabile o pochi soldi, non avere un circolo sociale, avere rotto tutto le amicizie e trovarsi solo, non aver mai combinato nulla con le ragazze, etc.....

dal mio punto di vista l'unico modo per non farsi condizionare, è non vederle in prima persona come problemi...purtroppo questa è non è una mossa da manuale dove si può fingere (non intendo di farlo in mezzo agli altri, ma proprio con se stessi).....

con questo non voglio fare positivismo da 4 soldi, che se ne legge già troppo, del tipo "se per te non è un problema, per nessun altro sarà un problema"....CAZZATA...per alcuni più sensibili lo sarà o non lo sarà nella misura un cui lo è o non lo è per te, ma per altri, ipercondizionati e con pregiudizi, lo sarà anche se il fatto X non lo vedi manco lontanamente come problema..

se prendiamo una persona anziana molto razzista, e gli fai conoscere una persona di colore, per quanto potenzialmente possa esserci empatia, feeling etc... non potrà mai nascer eun amicizia, poichè lo vedrà sempre per i suoi schemi mentali come "il negro".

stessa cosa se hai un lavoro misero, sei socialmente sfigato, con le tipe hai fatto sempre schifo...alcune persone ti schiferanno anche se sei alpha come sean connery e non ne risenti minimamente.

quindi sto dicendo di nasconderli?

no, io le mie debolezze le ho già raccontate sul forum, e non mi ripeto...ma nascondere non serve a un cazzo...ti porta solo a un atteggiamento iperdifensivo e di isolamento, o nel caso non sia possibile, a un atteggiamento di abbandono come a dire "che mi frega, magari autobuffonesco-autolesionista, sparate pure sulla croce rossa, aggiungete benzina sul fuoco..forza.

ma per quanto ad alcune persone non ti vedranno mai bene per via dei tuoi problemi, non ha senso nasconderli...soprattutto se li accetti, non sono più problemi tuoi ma loro.

tornando all'esempio del ragazzo di colore, se io sono di colore e mi accetto, e non lo reputo minimamente un problema:

a) ha senso nascondere il fatto di essere di colore? NO

b.) ha senso farsi prendere dal giudizio di alcune persone razziste? NO, il problema è loro, e non mio.

allo stesso modo, se per te non sono più problemi, non ha senso nasconderli, giustificarsi, farsi abbattere da chi ti critica per essi....anzi avere atteggiamenti come questi, porta a farli vedere come problemi anche alle persone che non li vedono come tali..aumentando il numero dei tuoi "aggressori".

io da quando ho accettato le mie situazioni critiche come me stesso:

a- vivo meglio

b- non le nascondo più o non mi lascio distruggere dagli altri

c- non cambi la vita di colpo, pensando positivo...queste sono cazzate, dette da chi non ha problemi concreti...se sei disoccupato e senza soldi, puoi anche pensare positivo, non disperarti e vivere serenamente la situazione...questo ti farà A) vivere meglio b.) essere più efficiente per cambiare la situazione....ma parliamo di aumentare le probabilità, non di smuovere le cose nell'universo secondo una qualche mistica legge di attrazione....può darsi anche che la situazione resti.

io i miei problemi concreti li ho ancora...averli accettati e vedere tutto in una prospettiva migliore ha migliorato molto a livello qualitativo la mia vita (minor malumore,d epressione, momenti di crisi), ma per adesso poco a livello quantitativo (le situazioni si sono risolte poco, poichè enormi, e c'è ancora da lavorare).

Modificato da Kharma Kid
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TheItalianBull

''Approcciare a freddo'' non è una prerogativa, nemmeno di chi ci sa fare per davvero.

Tu ti sei convinto che la maggior parte di coloro che trombano siano ''AFC'' ( che brutta sigla... ) e che si accontentino sempre di quella che capita, senza essere felici e veramente soddisfatti.

Ebbene, è una cazzata.

la tua è una generalizzazione....esiste una categoria di persone, quelle che sono sempre fidanzate, e ne conosco a bizzeffe, sia di maschi che di femmine. Appena si lasciano si rifidanzano. Ma come fanno a trovare la persona giusta non per una trombatella ma per fidanzarsi e condividere qualcosa in un lasso di tempo così breve e sopratutto in maniera consecutiva? Semplice non trovano la persona giusta, si accontentano...sono incapaci di stare da soli. Trombano si e sono anche felici, ma se si dovessere lasciare e non dovessero trovare qualcuno? Che farebbero? Sono dipendenti dall'avere una persona accanto,...

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Cro-Mag

la tua è una generalizzazione....esiste una categoria di persone, quelle che sono sempre fidanzate, e ne conosco a bizzeffe, sia di maschi che di femmine. Appena si lasciano si rifidanzano. Ma come fanno a trovare la persona giusta non per una trombatella ma per fidanzarsi e condividere qualcosa in un lasso di tempo così breve e sopratutto in maniera consecutiva? Semplice non trovano la persona giusta, si accontentano...sono incapaci di stare da soli. Trombano si e sono anche felici, ma se si dovessere lasciare e non dovessero trovare qualcuno? Che farebbero? Sono dipendenti dall'avere una persona accanto,...

ma che c'entra, ogni uomo non-gay è dipendente dalla figa...

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TheItalianBull

ma che c'entra, ogni uomo non-gay è dipendente dalla figa...

:azz:

Non è questo quello che volevo dire...

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GiorgioCatania

CUT

Sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto :) infatti do per assodato che è meglio "accettare" queste situazioni, anche perché non avrei scritto questo post altrimenti :p Tu come sei arrivato ad accettare queste cose? Hai fatto un percorso particolare? Hai avuto una sorta di illuminazione o qualcosa del genere?

Se hai già scritto a riguardo passami il link che leggo, così non ti ripeti :)

Ora restano due dubbi:

a - cosa intendi esattamente con "accettare questi problemi"?? Da quel che ho capito semplicemente vedi queste cose in maniera più neutra possibile, senza dare loro un peso positivo o negativo (nei limiti del realizzabile), ma guardando avanti e tentando di raggiungere comunque i tuoi obiettivi... sbaglio? So che potrebbe essere una domanda strana, ma una risposta esaustiva potrebbe essere la chiave di volta :)

b - Tra le cose che riguardano te, ce ne sono alcune che ti creano problemi nelle relazioni con gli altri? Quando capita il discorso come reagisci? E se per caso gli altri scherzano su certe cose che per te sono un problema (ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che la cosa può essere problematica) come ti comporti???

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DaddyLove

GiorgioCatania mi scuso per i post precedenti, non avevo capito una mazza di quello che stavi chiedendo...

Effettivamente parlavo proprio di tutta un'altra razza di problemi...

cmq quoto quello che ha detto Kharma Kid, ma preferisco lasciare la parola a lui... :)

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Spugna89

Io credo che una persona che nasconda le proprie paure e le proprie debolezze lo faccia principalmente per insicurezza. In fondo tutti abbiamo i nostri punti deboli, è assurdo mascherarsi da supereroe quando la realtà palese è che non lo siamo.

Credo anche che la maggior parte dei comportamenti come ad esempio (e soprattutto) prendere in giro derivino da questo. Spiegandomi meglio: se una persona nasconde un punto debole le altre persone fanno di tutto per farglielo scoprire, e il modo più semplice è proprio di prenderlo in giro.

Ultimamente mi sono reso conto di avere molto timore di esporre queste debolezze, e ho sempre affrontato la situazione o nascondendole oppure esponendole in modo eccessivo -- un po' gli stessi comportamenti che hanno gli insicuri: o si chiudono in se stessi oppure fingono di essere molto sicuri di se e si atteggiano da aggressivi.

Alche mi son chiesto... voi come vi rapportate alle vostre paure e alle vostre debolezze?

Bella domanda!

Ecco è proprio a queste cose che mi chiudo a pensare in questo periodo, mi faccio costantemente una domanda:

"Quali sono le mie paure?"

E l'unica risposta che riesco a darmi è "non lo so". Sembra che io non abbia paure e questo mi spaventa (sporco circolo vizioso :D ) o più che altro sembra che le tengo nascoste così tanto bene che neanche io riesco a trovarle.

Secondo me quello che mi succede è un male (smentitemi nel caso) a cui voglio porre rimedio, ma non so come fare.

Un'altro fatto che si collega indirettamente a questo è il pianto.

"L'uomo non deve piangere mai"...e chi l'ha detta questa cazzata? L'uomo può piangere eccome, l'unico problema è che a volte sento un istinto di sfogarmi attraverso un pianto a dirotto, ma questi si rifiuta di uscire. Non ricordo neanche quand'è stata l'ultima volta che ho pianto: a marzo di quest'anno è venuto a mancare mio nonno e non ho buttato una lacrima; 3 anni fa è morto un mio ex compagno di classe e anche lì sono rimasto una roccia.

Sembra che stia diventando sempre meno umano, preoccupante la cosa.

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Kharma Kid

Sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto :) infatti do per assodato che è meglio "accettare" queste situazioni, anche perché non avrei scritto questo post altrimenti :p Tu come sei arrivato ad accettare queste cose? Hai fatto un percorso particolare? Hai avuto una sorta di illuminazione o qualcosa del genere?

Se hai già scritto a riguardo passami il link che leggo, così non ti ripeti :)

Ora restano due dubbi:

a - cosa intendi esattamente con "accettare questi problemi"?? Da quel che ho capito semplicemente vedi queste cose in maniera più neutra possibile, senza dare loro un peso positivo o negativo (nei limiti del realizzabile), ma guardando avanti e tentando di raggiungere comunque i tuoi obiettivi... sbaglio? So che potrebbe essere una domanda strana, ma una risposta esaustiva potrebbe essere la chiave di volta :)

come dici tu, la mentalità neutra è la chiave di tutto.

la legge di attrazione, il porsi obiettivi, e tutte queste cose qui...cioè il pensare fisso a cosa realizzare, come cambiare etc... ti riempiono solo la testa di cose che non hai, facendoti sentire ancora peggio, e ferendo e alimentando ancora di più il tuo ego (di cui invece dovremmo liberarcene).

b - Tra le cose che riguardano te, ce ne sono alcune che ti creano problemi nelle relazioni con gli altri? Quando capita il discorso come reagisci? E se per caso gli altri scherzano su certe cose che per te sono un problema (ovviamente in buona fede, senza rendersi conto che la cosa può essere problematica) come ti comporti???

a - sto prendendo coscienza di un po' di cose.

- che non siamo le nostre situazioni, ma sono appunto situazioni.

per adesso nella mia vita fuori piove, e questo non posso negarlo, ma mettersi a piangere o a soffrire perchè vorremmo il sole è da masochisti....uno può o piangere per il fatto che fuori dalla sua finestra il mondo non vada come vuole lui, distruggendo la qualità della sua giornata (poichè si può comunque passare bene il tempo anche in situazioni brutte), o darsi da fare, godersi comunque la giornata di pioggia, e organizzarsi per quando uscirà il sole...anche dovesse rimanere sempre la pioggia fuori dalla mia finestra, non ho nulla da perdere, e con questa visione della vita sono più felice.

in più mi sono reso conto che molte cose per cui mi sentivo inferiore/mancante, sono cose di cui non me ne frega nulla, ma che sentivo come mancanze semplicemente per non essere quello con una vita anormale rispetto alla massa..di altre me ne importa invece ancora molto, e spero che arrivino, ma prendo il tutto come un gioco, non più come l'occasione di dare un senso alla mia vita.

l'idea di base forte, è che noi avendo la situazione A, la situazione B, la situazione C, siamo la stessa identica persona con le stesse possibilità....il resto della vita, si costruisce secondo per secondo, e possiamo ancora cambiare tutto....il nostro passato non condiziona pragmaticamente il presente, ma solo mentalmente se gli si da importanza.

allo stesso modo, il giudizio degli altri, non è un vero attacco alla nostra persona, ma solo al nostro ego...noi in pratica, possiamo vivere la stessa vita, compiere le stesse azioni etc... al di là che quella persona esprima quel giudizio o meno...poichè è nella sua mente.

b- riprendo di nuovo l'esempio del razzismo contro il tizio di colore...credo che il nostro comportamente debba essere lo stesso.

nel senso valutare la situazione di volta in volta, poichè non si può generalizzare (i nostri problemi potrebbero anche uscire casualmente nella discussione e non ha senso arrabbiarsi), e anche se si accetta la cosa, una brutta situazione non può lasciarci indifferente...se fossi nero, anche se mi accettassi al 100%, mi darebbe comunque fastidio ricevere un insulto razziale..

il punto di svolta, sta solo nel non partire con l'idea di inferiorità (cioè rimanendo all'esempio, l'errore non è arrabbiarsi per un comportamento razzista, ma l'errore sarebbe considerarsi inferiore a priori per questa etichetta negativa dataci).

purtroppo per anni mi sono messo a priori in condizione di inferiorità io, perchè identificavo la mia situazione come me stesso...e quindi mi consideravo per primo io, peggiore delle altre persone.

per la mia storia non saprei bene trovare i link.ai vari posts..scrissi un botto di roba in pochi giorni in vari 3d, perchè vedevo la mia vita completamente nera e quindi poco a poco esplosi in vari 3d in cerca di una soluzione e di aiuto (offertomi da alcuni utenti molto gentili e disponibili)..

uno è quello aperto da me sul 99% della gente in sez. relazioni

più dettagliatamente la mia situazione la scrissi a pezzi in vari interventi nel 3d di emmett sui brutti con le strafighe, e nel 3d di ethan credo sul sarge non esiste.

ma sarebbe un casino andare a leggere tutto, e non ti perdi nulla a lasciar stare.

in breve

- problemi in famiglia (risolti)

- difficoltà nel pormi con gli altri, nell'accettare i comportamenti dal mio punto di vista negativo o cattivi, difficoltà a essere di compagnia e nel non sentirmi a disagio con gli altri per i miei problemi (risolto)

- mancanza di un circolo sociale e perdita di molti rapporti (mosso pochissimo le acque, ma da questo punto di vista, mi sono accorto che manco la metà di quello che vedevo come mancanza prima, lo voglio ancora ora..in realtà mi basta aggiustare un pò di cose...di avere un supercircolo sociale, essere il re delle discoteche, etc... sono cose che non mi fanno per nulla gola..molte cose le vedevo come bisogni per paura di essere considerato diverso o non figo...ma del giudizio altrui me ne frego..il tempo è poco e ognuno deve spenderlo come più piace a lui, non perchè così fa figo).

- alla canna del gas con le tipe (qui mi piacerebbe cambiare molto la mia situazione concreta invece, ma la prendo come un gioco... vediamo come va).

- percorso di vita che non mi piace, spinto dai miei solo per il fatto che ero molto portato....(boh, ho una mezza idea su cosa fare.. ho smesso di maledirmi e ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno...alla fine un titolo importante è pur sempre un titolo importante, e può essere una via d'accesso verso altri percorsi lavorativi...vediamo che dice il futuro).

Modificato da Kharma Kid
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GiorgioCatania

Ottima analisi, questo si che vuol dire essere consapevoli ;)

b- riprendo di nuovo l'esempio del razzismo contro il tizio di colore...credo che il nostro comportamente debba essere lo stesso.

nel senso valutare la situazione di volta in volta, poichè non si può generalizzare (i nostri problemi potrebbero anche uscire casualmente nella discussione e non ha senso arrabbiarsi), e anche se si accetta la cosa, una brutta situazione non può lasciarci indifferente...se fossi nero, anche se mi accettassi al 100%, mi darebbe comunque fastidio ricevere un insulto razziale..

il punto di svolta, sta solo nel non partire con l'idea di inferiorità (cioè rimanendo all'esempio, l'errore non è arrabbiarsi per un comportamento razzista, ma l'errore sarebbe considerarsi inferiore a priori per questa etichetta negativa dataci).

Chiaro, sono d'accordo soprattutto con l'ultima frase. In realtà a questo punto potrei sbrigarmela da solo :) Ma sono curioso di indagare ancora un po', magari hai da offrirmi altri spunti ;)

Infatti rileggendo la domanda che ti ho posto, mi ero espresso male ( :emot-angel: ho poco tempo in questi giorni, sto scrivendo di fretta... :p ). Infatti quando ho scritto come ti comporti quando gli altri toccano questi punti, per altri intendevo amici, anche molto stretti, che ovviamente non sono consapevoli di farti stare male, oppure conoscenti, anche in questo caso inconsapevolmente -- se fossero consapevoli li eliminerei semplicemente dalla lista degli amici/conoscenti :)

Ti farò un esempio, un po' banale rispetto ad altri, per farti capire.

Fin da quando sono piccolo mi sono sempre stati affibbiati dei soprannomi; mai una persona che mi abbia chiamato per nome. La cosa può anche essere normale, ma la cosa che mi faceva stare male era che le persone non mi cercavano mai per stare con me, ma solo per le mie caratteristiche. Ad esempio c'era chi mi chiamava "computer" e ogni volta che incontrava nuova gente gli diceva: guarda tutto quello che sa fare "computer"; oppure, durante gli allenamenti di pallanuoto, avevo altri soprannomi ben meno affettuosi :p legati al fatto che ero il più gracile e di conseguenza quello che veniva preso in considerazione spesso e volentieri per prendere legnate ( :106: - non sono uno che si lamenta dicendo di aver subito bullismo :) io ho una visione mia su queste cose e credo che siano normali entro i limiti che son successi a me), e tanti altri esempi, anche in famiglia, e considerando la mia famiglia questi sono quelli che mi fanno stare peggio.... Ora la cosa che mi fa stare male è che quando vengo chiamato per soprannome mi vengono in mente tutti quei ricordi, ed è una cosa che non riesco a sopportare. In realtà sono riuscito a fare smettere i miei amici e conoscenti di chiamarmi con l'ultimo soprannome, alla fine del liceo (5 anni fa), ma ogni tanto loro ci buttano una battutina del caxxo. E mi rendo anche conto che hanno ragione, in quanto non gli ho mai spiegato nulla.... In tal caso la mia idea, partorita subito prima di iniziare questo thread, è di spiegargli le mie ragioni. Tu invece come ti comporteresti? E più in generale come reagisci a questi "attacchi"?

Io in realtà non redo che ci sia molta differenza tra questo caso e il caso di uno sconosciuto con la differenza che se una persona ci vuole bene è il caso di spiegargli le nostre ragioni (come nell'esempio e in linea, credo, con ciò che hai scritto tu) in modo da evitare malintesi.

Modificato da GiorgioCatania
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