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27-33 no sarge zone per over 30?


el_tanque

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tizzone

Eh, non voleva rovinare la vostra bellissima amicizia :)

esatto....direi lunga amicizia visto che ci siamo conosciuti ieri :ph34r: ...che palle il mio amico natural è andato come sempre in buca, io bacetto e palpatine.....cmq le ho appena mandato un sms con una scusa...magari domani riesco a fare un report decente...scusate per OT

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butterfly

Vabbè Tizzone, ormai mi hai messo quest’etichetta. Non è che devo farti cambiare idea.

Mi hai detto più volte “con questo discorso ti precludi a priori delle possibilità”. Sinceramente non ho ancora capito esattamente qual’è questo discorso.

Per me sei tu che ragioni troppo per stereotipi, sei prevenuto. Sarai influenzato dalle tue esperienze, e da quello che ti vedi intorno, come lo siamo tutti del resto. Anche io lo sono, certo.

Il mio discorso iniziale nasce dal fatto che sono convinta che ci siano troppe persone che non sono felici della propria vita, del proprio lavoro, del posto in cui vivono, della loro vita affettiva. Io sento continuamente gente che si lamenta, tu no? (e anche io mi sono lamentata tante volte). A me fanno tanto incazzare. Credo che spesso si abbia paura di provare a prendere percorsi apparentemente più scomodi, più lontani dai “normali” schemi, da quello che fanno tutti. Adagiarsi nelle consuetudini smettendo di domandarsi cosa si desidera davvero, può essere comodo, rassicurante.

Guardarsi dentro e capire se stiamo facendo quello che davvero vogliamo (che sia condividere la vita con una persona o fare quel lavoro) fa paura.

Io non mi precludo niente. Essere aperti all’imprevedibilità della vita, e a qualsiasi cosa possa nascere da ogni incontro (amore, amicizia, rapporti di lavoro, di sesso, frequentazioni, incontri che durano poche ore e ti cambiano per sempre, e tanto altro… oppure anche niente), per me è il bello.

Ma ora sto bene, e credimi non lo dico con leggerezza. Più o meno so come sono fatta,dove voglio andare a parare e cosa è importante per me, e SE questo in un futuro potrà conciliarsi con una vita a due, o a tre, quattro, cinque*, lo scoprirò vivendo. Di sicuro non è quello che voglio ora. E di sicuro non lo considero una condizione sine qua non per la mia felicità.

Per me sei tu che fai un ragionamento aprioristico, quando dici che si può essere felici solo condividendo.

Salvo poi dire che adesso non vuoi una LTR. Allora che fai nel frattempo? Ti convinci che non devi essere felice?

E poi non capisco. Se non vuoi una LTR oggi, perché sei così sicuro di volerla domani? Perché sei così convinto di “dover mettere la testa a posto”? Sicuro che sia quello che vuoi? Non è che sei tu che hai paura? Che domani cercherai rifugio in una donna per la paura di ritrovarti ad essere quel 50enne che va in giro con la Maserati a rimorchiare le rumene?? Guarda che ci sono tante altre possibilità. Non ci sono solo il bianco e il nero (e poi non è detto che il 50enne rimorchione non sia felice così, non hai detto che non giudichi le scelte degli altri?)

Ieri una persona molto saggia mi ha dato una definizione di amore che mi ha colpito molto: l’amore non è dare all’altro, ma aiutare l’altro a tirare fuori il meglio da sé stesso.

Con la logica del dare, del completarsi, del bisogno, del compromesso, ci si impoverisce a vicenda e alla lunga, secondo me, ci si annulla l’un l’altro.

(fine cazziatone ;) )

*su questo in realtà ci sarebbe molto da dire, perché ovviamente mettendo al mondo dei figli le rinunce che deve fare una donna non sono uguali a quelle che deve fare un uomo… ma si aprirebbe un altro capitolo…

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tizzone

Vabbè Tizzone, ormai mi hai messo quest’etichetta. Non è che devo farti cambiare idea.

Lungi da me mettere etichette....solamente il tuo discorso mi ricorda quello di care amiche che conosco molto bene. Ho tratto delle conclusioni, probabilmente sbagliando (anzi, sicuramente, dato che mi dici che quello che ho detto non corrisponde alla realtà).

Il mio discorso iniziale nasce dal fatto che sono convinta che ci siano troppe persone che non sono felici della propria vita, del proprio lavoro, del posto in cui vivono, della loro vita affettiva. Io sento continuamente gente che si lamenta, tu no? (e anche io mi sono lamentata tante volte). A me fanno tanto incazzare. Credo che spesso si abbia paura di provare a prendere percorsi apparentemente più scomodi, più lontani dai “normali” schemi, da quello che fanno tutti. Adagiarsi nelle consuetudini smettendo di domandarsi cosa si desidera davvero, può essere comodo, rassicurante.

Guardarsi dentro e capire se stiamo facendo quello che davvero vogliamo (che sia condividere la vita con una persona o fare quel lavoro) fa paura.

Sono d'accordo, anche a me stà gente fa davvero incazzare, ma credo che l'insoddisfazione nasca propiro dal fatto che ci sia questa sorta di "religione della felicità". di andare contro i modelli precostituiti. Nella mia visione, causa e effetto sono invertiti. Ripeto, questa gente mi fa incazzare perchè i problemi sono ben altri, non certo un lavoro insoddisfacente (cazzo! penso che sia davvero la realtà un pò per tutti) e vite coniugali piatte.

Se dovessero davvero fare i conti con i problemi seri (malattie, lutti, mantenere una famiglia con uno stipendio da fame) non avrebbero nemmeno il tempo di soffermarsi a pensare su come sono "noiose" le loro vite...la verità è che la noia e l'insoddisfazione sono dentro di loro, e la scaricano sulle circostanze ambientali.

Io non mi precludo niente. Essere aperti all’imprevedibilità della vita, e a qualsiasi cosa possa nascere da ogni incontro (amore, amicizia, rapporti di lavoro, di sesso, frequentazioni, incontri che durano poche ore e ti cambiano per sempre, e tanto altro… oppure anche niente), per me è il bello.

Ma ora sto bene, e credimi non lo dico con leggerezza. Più o meno so come sono fatta,dove voglio andare a parare e cosa è importante per me, e SE questo in un futuro potrà conciliarsi con una vita a due, o a tre, quattro, cinque*, lo scoprirò vivendo. Di sicuro non è quello che voglio ora. E di sicuro non lo considero una condizione sine qua non per la mia felicità.

Sono contento che per te sia così.

Per me sei tu che fai un ragionamento aprioristico, quando dici che si può essere felici solo condividendo.

Salvo poi dire che adesso non vuoi una LTR. Allora che fai nel frattempo? Ti convinci che non devi essere felice?

E poi non capisco. Se non vuoi una LTR oggi, perché sei così sicuro di volerla domani? Perché sei così convinto di “dover mettere la testa a posto”? Sicuro che sia quello che vuoi? Non è che sei tu che hai paura? Che domani cercherai rifugio in una donna per la paura di ritrovarti ad essere quel 50enne che va in giro con la Maserati a rimorchiare le rumene?? Guarda che ci sono tante altre possibilità. Non ci sono solo il bianco e il nero (e poi non è detto che il 50enne rimorchione non sia felice così, non hai detto che non giudichi le scelte degli altri?)

Non è un ragionamento aprioristico. E' solo quello che voglio. Ora non mi butterei in LTR solo perchè non mi sento ancora pronto (esco da poco da una storia molto complicata che mi ha fatto soffrire) ma non escludo che se domani conoscessi una persona su cui vale la pena investire, andrei convinto in quella direzione. Certo che ho paura. Tutti l'abbiamo. Può darsi che il 50enne che rimorchia rumene sia felice, dico solo che, ora come ora, so che è quello che non voglio.

Ieri una persona molto saggia mi ha dato una definizione di amore che mi ha colpito molto: l’amore non è dare all’altro, ma aiutare l’altro a tirare fuori il meglio da sé stesso.

Con la logica del dare, del completarsi, del bisogno, del compromesso, ci si impoverisce a vicenda e alla lunga, secondo me, ci si annulla l’un l’altro.

Sono d'accordissimo. Anche io intendevo questo con il completarsi...però fidati, c'è bisogno di tanta elasticità per tirare fuori il meglio dagli altri. Noto semplicemente che spesso, nella mia esperienza, le persone che partono da posizioni come le tue non riescono ad avere questa elasticità.

Cmq sì, abbiamo visioni diverse della vita. Ma dipende dal fatto che io ho una mentalità e dei valori abbastanza conservatori. So infatti che, nel quadro attuale, faticherò non poco a trovare quella giusta. Se non la troverò e finirò a rimorchiare rumene 20enni, ti offrirò una birra....

Modificato da tizzone
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ambigramma

Sì sono d'accordo con te, ma probabilmente non ci siamo capiti. Io intendevo semplicemente: tu pensi che una over 30 single possa nascondere un bidone; è la stessa cosa se è la donna a pensare ciò di un uomo single over 30? A tal proposito ricordo la frase di un'americana (non ricordo chi fosse) citata in un manuale di seduzione: "se un uomo, a 35 anni, non è sposato, o è omosessuale o è troppo furbo"; dunque l'uomo può avere una più forte giustificazione in questo rispetto ad una donna? sapreste enuclearmene i motivi?

Secondo me vale sempre la pena chiedersi come mai la persona single che ci interessa è single.... non importa se a 35 anni o 20.

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tizzone

Secondo me vale sempre la pena chiedersi come mai la persona single che ci interessa è single.... non importa se a 35 anni o 20.

Straquoto. Mi è capitato di chiedermelo proprio una delle ultime volte. HB di 24 anni, bellissima, apparentemente dolcissima, educata, brillante, di ottima famiglia e altissima estrazione sociale...nonostante questo tarlo mi ci sono buttato....due anni e mezzo di LTR....beh, era una Psycho del peggior livello (infatti, prima di me, era regolarmente stata lasciata/usata come FB/amante da uomini impegnati)...

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soulboy

Secondo me vale sempre la pena chiedersi come mai la persona single che ci interessa è single.... non importa se a 35 anni o 20.

Ma che domanda è scusatemi? cioè dobbiamo starcene con le antenne alzate e la paura di aver a che fare con una persona problematica solamente perchè non è accoppiata?

Posso capire una donna di 35/40 anni single da sempre (allora qualche problemino deve pure esserci), ma di una 20/25 enne single non mi pongo minimamente la domanda del perchè lo sia.

Non voglio circoscrivere solamente a donne "impegnate" il mio raggio di azione.

PS: questo mi porta a riflettere su una cosa: La preselezione. Come mai ad una donna viene in mente questa cosa? Ovvero: come mai vede una persona non impegnata sentimentalmente come problematica? D'ora in avanti dirò a tutte le Hb che approccio che sono fidanzato da anni. Magari riesco ad ottenere di più! 8)

Modificato da soulboy
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maxcavezzi

anche io credo che questa discussione sia degeneraa nel banale: ogni persona è una storia a se e le antenne meritano di essere sempre rizzate.. a prescindere dall' età di chi abbiamo di fronte

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Jumpy

Non vi nascondo che anch'io la penso così, per esperienza vissuta, ma, come tutto, è un concetto valido in generale.

Nel senso che, in generale, almeno nei normali contesti sociali nelle nostre zone (frequentati, prevalentemente, da coppie, orde di maschi single e pochissime HB single), un'HB che sia appena passabile sul piano fisico, di proposte ne riceve continuamente e quotidianamente... a meno che non se ne stia tutto il giorno rintanata in casa o sulla cima di una montagna.

Difficile (quasi impossibile direi) che un'HB single, caruccia e sana di mente, resti tale per più di qualche mese, al massimo un anno... e le stesse HB ne sono consapevoli di questo: ricordo tempo fa, una mia amica che si lamentava che era "ben un mese" che nessuno la invitava ad uscire.

Modificato da Jumpy
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capitansomaro

*su questo in realtà ci sarebbe molto da dire, perché ovviamente mettendo al mondo dei figli le rinunce che deve fare una donna non sono uguali a quelle che deve fare un uomo… ma si aprirebbe un altro capitolo…

che bello il vestito che hai messo alle parole...e che bello leggerti attraverso le trasparenze delle idee. e dietro alla gonnellina frufru, che svolazza leggera come la ballerrina dell'immagine tua, mi piacerebbe aprire la camicetta di te, donna...fosse solo perchè è diversa da quella di un uomo....e leggerci dentro questo capitolo così diverso...ma che per gli over-30 è una premessa ad ogni seguito di idea. E di vestito trasparente

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ambigramma

Ma che domanda è scusatemi? cioè dobbiamo starcene con le antenne alzate e la paura di aver a che fare con una persona problematica solamente perchè non è accoppiata?

Posso capire una donna di 35/40 anni single da sempre (allora qualche problemino deve pure esserci), ma di una 20/25 enne single non mi pongo minimamente la domanda del perchè lo sia.

Non voglio circoscrivere solamente a donne "impegnate" il mio raggio di azione.

PS: questo mi porta a riflettere su una cosa: La preselezione. Come mai ad una donna viene in mente questa cosa? Ovvero: come mai vede una persona non impegnata sentimentalmente come problematica? D'ora in avanti dirò a tutte le Hb che approccio che sono fidanzato da anni. Magari riesco ad ottenere di più! 8)

Provo a spiegarmi meglio perchè credo che tu abbia dato alle mie parole una interpretazione diversa da quella che intendevo.

Non so tu, ma se sto frequentando una persona interessante papabile per una LTR mi pongo un sacco di domande, volte soprattutto ad evitare bidoni, magagne, fregature etc.

Una delle prime è: è single?

Se è single, mi interessa sapere il motivo.

E' single (e affranto) perchè l'hanno appena mollato? Mi chiedo se non rischio difinire a fare la spalla su cui piangere.

E' single (e felice) perchè l'hanno appena mollato? Attenzione... potrebbe essere uno di quelli che preferiscono farsi lasciare (a me non piacciono).

E' single e non ha mai avuto una ragazza? Potrebbe non volersi impegnare.

E' single perchè con la sua ultima ragazza le cose non hanno funzionato, e non ha paura a stare da solo finchè trova un'altra donna adatta a lui? Magnifico.

E così via.

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