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Pensiero positivo, pattern e istintività pre-adolescenziale


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Ciao a tutti,

direi che mi sono già abbondantemente presentato nel mio post delirante sull'one-itis...

Vorrei iniziare a contribuire alla discussione seria con alcune idee; peraltro è vero che ho letto molti post passati, ma ovviamente non tutti. L'impresa sarebbe improba! Quindi mi scuso se per caso stessi ripetendo cose già affrontate in passato.

Il motivo per cui sono capitato su questo forum è la curiosità di capire se ci fossero pattern a delle situazioni che ho sempre gestito, con alti e bassi, a livello istintivo.

E devo dire che ho trovato molti spunti di riflessione che poi ovviamente devo plasmare sulla mia particolare esperienza personale (ho 33 anni e di cose ne ho viste... convivenza compresa).

Il primo concetto importante da assimilare lo chiamo "inversione dell'analisi".

Da un bel po' ho smesso di analizzare continuamente ciò che è andato male; questo perchè tanto i problemi non si presentano mai uguali, secondo perchè alla lunga questo approccio è deprimente (qui si direbbe che il frame è scorretto, giusto?).

E' invece molto più utile analizzare le situazioni andate bene. Ognuno di noi, anche solo per puro caso, ha delle storie di successo: sono quelle che vanno sviscerate nei dettagli. Si scopre infatti che ci sono dei fattori ripetitivi nelle vicende che vanno bene, e anche l'approccio predispone molto di più all'ottismismo. Si crea un circolo virtuoso, insomma.

Uscendo dall'astratto e entrando nel concreto, mi sono quindi chiesto: cosa accomunava tutte le situazioni in cui una ragazza si è innamorata di me senza che io facessi particolarmente fatica?

La risposta è stata banalissima. Erano periodi in cui ero sicuro al limite dell'arroganza; per capire meglio devo specificare che per me non è sempre così. Io sono un ricercatore della verità assoluta, quindi mi capitano lunghi momenti di introspezione seguiti da altrettanto lunghi momenti di forza (dovuta non tanto alla stupidità, quanto ai risultati dei miei percorsi di crescita).

Nei momenti di "debolezza" sono sempre stato da solo; viceversa nei momenti di forza la situazione si invertiva.

Quello che racconto è solo la conferma empirica della validità di ciò che in questo forum viene ripetuto in tutte le salse.

Pensando a questo concetto, mi è tornata in mente la mia prima "conquista": un esempio di Alphaness micidiale, dovuto più che altro al fatto che ero quasi ancora un bambino ingenuo, anche perchè tale risultato non si è più ripetuto!!! La forza della spontaneità dei ragazzini non ancora corrotti dalle sovrastrutture.

Avevo 14 anni e tutti più o meno iniziavano i primi approcci. Non capivo come mai bisognasse andare per forme indirette ("ehi, lo sai che al mio amico piace la tua amica?").

Quasi tutti i miei amici avevano una "ragazza" e io no. Un giorno mi sono rotto e ho deciso di averne una.

Mi guardo intorno nel gruppo delle amiche, e con candore ne scelgo una (avrà avuto 12 anni). Non era "libera", ma la cosa proprio non mi interessava: non ci ho proprio pensato.

In mezzo a tutti, allibiti, l'ho presa e ad alta voce le ho detto: "Ciao, mi piaci, tu sei la mia ragazza".

Me lo ricordo come fosse oggi. Lei mi ha guardato un po' sorpresa e mi ha risposto "certo"; siamo stati insieme sei mesi (a quell'età, un'eternità).

Ora, dovrei pensare più spesso a quella dinamica istintiva che non ho più usato nei successivi 19 anni.... no?

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prieras
Il motivo per cui sono capitato su questo forum è la curiosità di capire se ci fossero pattern a delle situazioni che ho sempre gestito, con alti e bassi, a livello istintivo.

Indubbiamente l'istinto nelle "relazioni di coppia" gioca sempre un ruolo fondamentale ma non esclusivo....non è facile capire che tipo di persona abbiamo di fronte quando usciamo a sargiare e il fatto che ci parliamo spesso per poco tempo alle volte rende il compito anche più difficile...Mi piace immaginare il pua come un medico di pronto soccorso che a seguito di una grave catastrofe vede arrivare migliaia di pazienti e "on the fly" deve decidere, spesso avendo poco tempo per fare una visita accurata o una corretta diagnosi e basandosi sul suo istinto, chi ha diritto ad essere ricoverato e chi ad essere messo in secondo piano perchè "apparentemente" ormai incurabile. Ecco, il pua prima di tutto questo deve saper fare usando il suo istinto, ossia capire che tipo di ragazza ha di fronte e cercare e in base alle sue impressioni di calibrare il game.

Attenzione però: l'istinto da solo serve a poco, non dimentichiamocelo! Se infatti capisco che tipo di ragazza è quella con cui mi trovo ad interagire ma poi non so che dire o che fare l'istinto posso pure ficcarmelo sotto la suola delle scarpe!

E devo dire che ho trovato molti spunti di riflessione che poi ovviamente devo plasmare sulla mia particolare esperienza personale (ho 33 anni e di cose ne ho viste... convivenza compresa).

Il primo concetto importante da assimilare lo chiamo "inversione dell'analisi".

Da un bel po' ho smesso di analizzare continuamente ciò che è andato male; questo perchè tanto i problemi non si presentano mai uguali, secondo perchè alla lunga questo approccio è deprimente (qui si direbbe che il frame è scorretto, giusto?).

Beh, qua un pò mi sento di contraddirti.....è vero che fossilizzarsi ad analizzare tutti i propri sbagli non porta a nulla di buono; è pur vero però che dai propri sbagli si può imparare molto solo attraverso una corretta analisi delle proprie esperieze. Sai, spesso mi è capitato di aver a che fare con persone che quando facevano una cazzata iniziavano a tirar giù tutti i santi del calendario italiano, francese, cubano e turco e ad imprecare contro la sfortuna senza minimamente chiedersi perchè era successa una certa cosa. Io non credo né alla fortuna né alla sfortuna. La fortuna ce la costruiamo noi con le nostre azioni e il nostro modo d'essere e l'unico modo per evitare di rifare uno stesso sbaglio è capire perchè lo si è fatto e soprattutto dove si è sbagliato e per far ciò bisogna impegnarsi ad analizzare criticamente i propri fallimenti ed insuccessi.

E' invece molto più utile analizzare le situazioni andate bene. Ognuno di noi, anche solo per puro caso, ha delle storie di successo: sono quelle che vanno sviscerate nei dettagli. Si scopre infatti che ci sono dei fattori ripetitivi nelle vicende che vanno bene, e anche l'approccio predispone molto di più all'ottismismo. Si crea un circolo virtuoso, insomma.

Vero, verissimo...ma c'è un ma....Ripercorrere le storie andate a buon fine o le conquiste andate a buon fine può aiutarti a migliorare il frame, a sentirti invincibile (beh, sì...mi riferisco a quel mix di sensazioni che tutti abbiamo provato quando siamo riusciti a conquistare una ragazza) ma può anche spingerti ad abbassare la guardia, a cullarti sugli allori in quanto troppo sicuro delle tue possibilità e capacità.

Il mio nemico principale quando sargio non è nè l'hb che ho di fronte, né un possibile wing paraculo, né un possibile amog ma bensì me medesimo. Può sembrare strano ma è proprio così. Quante volte è capitato durante una sarge session di fare cazzate su cazzate perchè ci siamo sopravvalutati troppo (a causa di un eccessivo reframing), oppure perchè abbiamo sottovalutato troppo chi ci sta di fronte!? Qualcuno ricorderà una sargiata a Roma di qualche settimana fa in cui non so nemmeno io perchè iniziai a neggare una hb praticamente a getto continuo....Col senno di poi ho compreso che la causa di ciò fu dovuta ad un frame troppo elevato che mi ha portato ad eccedere e a pensare "ma sti cazzi, se ci sta ci sta, altrimenti fanculo"; il pensiero di per se non sarebbe nemmeno sbagliato ma ad essere errata fu l'applicazione che dello stesso feci in quell'occasione.

Insomma anche per il frame FMM vale la massima latina "in medio stat virtus".

Uscendo dall'astratto e entrando nel concreto, mi sono quindi chiesto: cosa accomunava tutte le situazioni in cui una ragazza si è innamorata di me senza che io facessi particolarmente fatica? La risposta è stata banalissima. Erano periodi in cui ero sicuro al limite dell'arroganza; per capire meglio devo specificare che per me non è sempre così. Io sono un ricercatore della verità assoluta, quindi mi capitano lunghi momenti di introspezione seguiti da altrettanto lunghi momenti di forza (dovuta non tanto alla stupidità, quanto ai risultati dei miei percorsi di crescita). Nei momenti di "debolezza" sono sempre stato da solo; viceversa nei momenti di forza la situazione si invertiva. Quello che racconto è solo la conferma empirica della validità di ciò che in questo forum viene ripetuto in tutte le salse.

Posso capirti molto bene perchè anche io spesso ho dovuto affrontare grandi difficoltà tutto solo (e molto probabilmente tante altre persone del forum l'hanno dovuto fare nel corso della loro esistenza). Ma forse è stato un bene.....Spesso mi piace pensare che se fossi un animale sarei un'araba fenice....si, quell'uccello che moriva solo se arso vivo e che poi puntualmente rinasceva dalle sue ceneri (cazzo, su questa ci faccio una routine :D ). Ecco, probabilmente io e te siamo così; di fronte ai problemi spesso restiamo soli e ce li risolviamo da soli ma anche questo è un lato positivo delle persone dato che, per dirtela tutta con la mia solita saggezza popolare, "quello che non uccide fortifica" e come ti direbbe qualcuno di IS "è tutta esperienza, è tutta skill".

Non devi stupirti poi del fatto che nei momenti di forza tu non ti sia trovato più solo; ovviamente infatti i problemi sono di chi ce li ha e in generale tra un "comandante" debole ed uno forte secondo te la truppa chi sceglierà di seguire in battaglia!?

Quasi tutti i miei amici avevano una "ragazza" e io no. Un giorno mi sono rotto e ho deciso di averne una. Mi guardo intorno nel gruppo delle amiche, e con candore ne scelgo una (avrà avuto 12 anni). Non era "libera", ma la cosa proprio non mi interessava: non ci ho proprio pensato. In mezzo a tutti, allibiti, l'ho presa e ad alta voce le ho detto: "Ciao, mi piaci, tu sei la mia ragazza". Me lo ricordo come fosse oggi. Lei mi ha guardato un po' sorpresa e mi ha risposto "certo"; siamo stati insieme sei mesi (a quell'età, un'eternità).

Ora, dovrei pensare più spesso a quella dinamica istintiva che non ho più usato nei successivi 19 anni.... no?

Attenzione....Stai parlando di un qualcosa successo tanto tanto tempo fa...probabilmente se oggi ti parassi davanti ad un'hb e le ripetessi quella stessa frase l'hb in meno di un decimo di secondo ti avrebbe già catalogato come "rimorchione" e sfanculato per bene.

Ciò non toglie che si possa ottenere lo stesso risultato usando alte modalità meno aggressive o dirette...In fondo sargiare deve essere prima di tutto un divertimento e non una fonte di stress. Se il :*close: o il :fclose: arriva ok...altrimenti chissene altro giro altra hb.

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Attenzione....Stai parlando di un qualcosa successo tanto tanto tempo fa...probabilmente se oggi ti parassi davanti ad un'hb e le ripetessi quella stessa frase l'hb in meno di un decimo di secondo ti avrebbe già catalogato come "rimorchione" e sfanculato per bene.

Ciò non toglie che si possa ottenere lo stesso risultato usando alte modalità meno aggressive o dirette...In fondo sargiare deve essere prima di tutto un divertimento e non una fonte di stress. Se il  :*close: o il  :fclose: arriva ok...altrimenti chissene altro giro altra hb.

Ciao, ovviamente il mio era solo un esempio non replicabile, che però essendo scaturito in un contesto ancora privo di sovrastrutture la diceva lunga sulle situazioni istintive.

A presto!

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Alchelion
Ciao, ovviamente il mio era solo un esempio non replicabile, che però essendo scaturito in un contesto ancora privo di sovrastrutture la diceva lunga sulle situazioni istintive.

A presto!

D'accordissimo!! Diciamo che "da grandi" il discorso è lo stesso ma servono molte piu parole ...:)

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