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Sull'alphaness... [considerazioni personali]


superjhonny

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Dabaf

Quello che ha scritto John Difool mi ha fatto pensare a Massimo Fini (non il politico, il giornalista) che sostiene che la nostra società ha finito per castrarci. E fa un paragone con le popolazioni "primitive" secondo i nostri standard (lui cita i Nuer), ma che hanno una sicurezza di sè che a noi ormai manca. "Ognuno di loro si comporta come se fosse il re del mondo" e cammina a testa alta, senza per questo diventare arrogante.

Se non è essere alpha questo.

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superjhonny

Oggi riflettevo sulle considerazioni di JDF riguardo ai comportamenti alpha. Io penso che si possano fondere le varie considerazioni fatte sulla nostra “aura” che viene percepita dal prossimo e sulla discriminazione dei comportamenti che ci qualificano come alpha o come beta.

Innanzitutto una differenza: io sto parlando di alpha e non di PUA, ed è doveroso differenziare queste due caratteristiche. Come ha ben evidenziato JDF nella descrizione del suo amico alpha natural, le persone dotate da madre nature di un carisma così spiccato si distinguono perchè ogni loro azione trasuda alphaness, mentre il PUA è semplicemente un alpha della seduzione, sia per doti innate, che per tecniche ed applicazione rigorosa dei consigli di un certo forum non meglio identificato... :D

Nel quotidiano siamo sempre costretti a dover scegliere, e le nostre scelte ci qualificano di fronte agli altri... Nella seduzione, o comunque nell’interfaccia con le HB queste scelte ci possono far diventare più o meno attraenti, e possono fare la differenza tra un game vincente o una cocente sconfitta. Chiamare un’HB o ignorarla sono scelte che possono essere estremamente alpha oppure l’esatto contrario. Ma è la motivazione di fondo che le rende una scelta alpha oppure beta. Fondamentalmente un alpha agisce secondo impulso, secondo una innata spinta che gli permette di esternare le proprie emozioni in modo che risultino palesi e non possano in alcun modo essere distorte da chi osserva dall’esterno. Con questo non voglio dire che ad essere cristallini si abbia successo con le donne, probabilmente tenendo un atteggiamento lapalissiano si può essere apprezzati dagli amici e dalle persone che ci stanno intorno, ma nell’interazione con l’HB di turno potrebbe essere un atteggiamento sconveniente. Come sta sgorgando dalle pagine di questo forum il PUA deve attirare l’attenzione su di sè cercando proprio di allontanarlo. Confusi?? Lo spero... ;)

E questo può essere ottenuto ignorando, mandando mixed signals... e via dicendo, sempre che però questi atteggiamenti siano stati condotti col giusto polso. Con la giusta alphaness. Dire ad una HB mi piaci e poi schiaffeggiarla è un buon modo per confonderla (soprattutto se lo schiaffo è molto forte...), è un buon Push&Pull... condotto ad arte... Ma ci garantisce successo? (Per assurdo con qualcuna mi sento anche di dire di si...)

Piccolo exscursus simpatico: avete presente “Lo chiamavano trinità”? La scena in cui Terence Hill prende le pistole dalla fondina del “cattivo”, gliele punta, poi le ripone, lo schiaffeggia e riprende le pistole il tutto a 700km/h??? Si può fare una cosa simile con le HB? *close... schiaffone... appena lei rigira la faccia *close... schiaffone... la confonde abbastanza??

Scusate... ho perso un po’ il frame... recupero...

Dicevo dell’alphaness....

Io sono una persona semplice, e faccio ragionamenti semplici: mi piace analizzare le cose ma cerco sempre di giungere ad una conclusione semplice, comprensibile. Forse non sarà la conclusione che raggruppa tutti i problemi, ma già averne chiaro qualcuno è qualcosa.

Il ragionamento semplice che voglio condividere è questo: L’alphaness trasuda dalle nostre azioni più che dalle nostre parole, agite come sentite dentro che è giusto, sarà la vostra scelta da alpha (che potrebbe non dare i risultati sperati), ma soprattutto pensate a ciò che state facendo, perchè le vostre scelte condizionano anche le persone che vi stanno accanto. Alpha è anche rispetto per gli altri. Non è arroganza ed egoismo.

SJ

PS: grazie a tutti quelli che contribuiscono con la loro opinione... Grazie ragazzi...

Un alpha è fondamentalmente molto spontaneo e vicino ai suoi valori, a ciò che ritiene importante

:fight: Touchè mon cher

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quabas
Quello che ha scritto John Difool mi ha fatto pensare a Massimo Fini (non il politico, il giornalista) che sostiene che la nostra società ha finito per castrarci. E fa un paragone con le popolazioni "primitive" secondo i nostri standard (lui cita i Nuer), ma che hanno una sicurezza di sè che a noi ormai manca. "Ognuno di loro si comporta come se fosse il re del mondo" e cammina a testa alta, senza per questo diventare arrogante.  

Se non è essere alpha questo.

Ma forse non è poi nemmeno così necessario andare lontano citando i Nuer. Lasciando stare gli esempi reali che la storia ci ha dato, c'è un codice cavalleresco che imponeva dettami di comportamento che i nobili che volevano essere degni di essere chiamati tali dovevano seguire.

Io credo che l'essere alpha sia quello che in molti libri a tema che abbiamo letto vine espresso con il termine "socialized". Ovvero colui che vive tranquillamente la sua forte identità e ha una risposta pronta per tutto e per tutti. Senza mai scontrarsi e allo stesso tempo mai soccombendo con gli altri.

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dandywarhole

Ciao a tutti

long time lurker, first time poster

Ho cercato di imparare il più possibile in questi mesi che vi leggo, e voglio da subito ringraziare tutti per il lavoro che viene portato avanti che reputo utilissimo e spesso illuminante. Ho finalmente sentito il bisogno di intervenire, e spero di partecipare più attivamente d'ora in poi. Vogliate comunque perdonarmi se a volte non azzecco il termine corretto, sto ancora imparando tutti gli acronimi.

Sono sempre stato un AFC, con delle brevi parentesi di alphaness molto legate al mood generale. In buona sostanza, ho sempre avuto un frame ballerino. A volte alle stelle, più spesso alle stalle. Queste oscillazioni di frame ovviamente hanno come conseguenza principale il disequilibrio, quindi da un lato l'irritazione per quando il frame è basso (sapendo che potrebbe essere alto), dall'altro la difficoltà a valutare l'eccesso, sia in una direzione che nell'altra, non avendo individuato un "baricentro" al mio modo d'essere. Esco da una LTR di quasi 6 anni, io ne ho 30, e mi ritrovo a rivalutare completamente me stesso sia in funzione di quello che NON sono stato in questi ultimi anni, sia in funzione di quello che VOGLIO essere in quelli a venire. Questa LTR, per inciso, si è conclusa fondamentalmente per una mia betaness nel rapporto, cioè fuori di "metafora" mi ero seduto sulla relazione, impigrito, smollacciato, e quindi tranne brevi sprazzi non ero più il premio, ma un comodo divano.

Mi scuso per l'off topic e vengo al punto.

Sul "dualismo" PUA - Alpha. Parto da un presupposto, e cioè che sono convinto che lo stato di alpha sia una cosa innata. A mio modo di vedere, parlando di alpha esistono solo i natural. Lo stato di alpha non può essere acquisito, e a questa conclusione ci si arriva anche leggendo il post di JDF. Eventualmente, può esistere la persona alpha ma soffocata da alcune sovrastrutture acquisite che ne impediscono la rivelazione (questo forse significa che tutti, potenzialmente, sono degli alpha, come in qualche modo scrive Dabaf). Il Pick-up Artist è quello che il nome dice, cioè qualcuno che sa come rimorchiare. E qui o è natural, o lo può diventare grazie a degli schemi e dei "giochi" che (come PNL insegna) servono a "manovrare" il rapporto sociale. Il PUA natural quegli schemi non li ha studiati, perchè ce li ha nel sangue. Appare chiaro che l'alpha è avvantaggiato a diventare PUA perchè molti di quegli schemi sono comuni (almeno il frame), ma non è una conseguenza diretta alpha=>PUA. Come è falso anche dire PUA=>Alpha. Perchè il PUA è molto più limitato nei suoi significati.

Dove voglio arrivare? Al mio dubbio. Convinto come sono che in fondo anch'io sono alpha, ma sono "disinnescato" da sovrastrutture (morali, sociali, ecc - paura del giudizio, paura del rifiuto, ecc), non sono ancora riuscito però a trovare i "grimaldelli" per scardinare queste ragnatele emotive. Ho pensato che i grimaldelli fossero le tecniche del PUA. Come insegnate, non basta pensare "per essere alpha devo essere COSI'", ma bisogna averne l'esperienza. Averne la rivelazione. La rivelazione la si ha "fregando" gli schemi preconcetti usando le tecniche note. E qui casca l'asino (cioè io).

JDF scrive:

In fondo ci sono casi in cui mollare è alpha (io sono superiore alle tue stronzate) e in cui invece suona come una ritirata, ben poco alpha.

Ed è da qui che sorge la sfuggevolezza dello stato di alpha. Nessuna delle due opzioni è alpha, ed entrambe lo sono.

L'alpha è istinto e carattere.

Bene. Io sono beta, e voglio eliminare le sovrastrutture per diventare alpha. Riguardo al primo punto di JDF: l'alpha molla o no? E il PUA? Come può una persona decidere quale è la direzione opportuna da prendere, dal momento che solo l'alpha sa in quel caso cosa fare, e lui in quel momento non lo è?

Non può chiedere consiglio, perchè nessun altro conosce a tal punto la situazione.

E ci sono casi in cui nemmeno può (o vuole) rischiare di prendere la decisione sbagliata, perchè la posta in gioco è alta. E' in questo momento che ritorna lo stallo, la perdita del baricentro, e il rischio è quello di aggrapparsi a tecniche senza avere la cognizione del loro corretto utilizzo nel caso specifico.

Spero di non essermi aggrovigliato troppo nel ragionamento.

grazie

d

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Pifferaio magico

Dico la mia, sperano di cointribuire a fare un po’ di chiarezza:

il punto o forse uno dei punti, ma soprattutto il mio punto di vista, è che c'è molta differenza tra comportarsi come un alpha e esserlo, un conto è proiettare (con successo o meno) l'immagine che siamo alpha, un conto è non avere neppure un pensiero delle nostre risorse mentali da "sprecare" in questa direzione perché gia lo siamo naturalmente.

ergo: mentre interagisco con gli altri non penso "faccio questo perché mi rende alpha", ma casomai, “faccio questo perché secondo i miei valori ritengo sia giusto così” .

La differenza è grande tanto quella che c’è tra un punto di vista esterno (dobbiamo apparire alpha, dobbiamo far si che GLI ALTRI ci giudichino alpha) e un punto di vista interno (me ne frego di quello che possono pensare gli altri, faccio così perché è la cosa più giusta per me e tanto basta)

Indipendenza.

Imparare a stare “da soli” è il presupposto per stare davvero con gli altri (e non con gli IOI che vorremo ottenere dagli altri, in pratica l’altro non diventa uno strumento del nostro ego, e per questo, possiamo vederlo, o almeno provarci, per quello che è nella sua estraneità)

Fondamentalmente quando uno smette di agire pensando con criteri di utilità

(faccio questo perché mi conviene fare così) e agisce secondo i suoi valori, al di la di ogni convenzione sociale o paura, quando quindi riesce a sviluppare un pensiero sui tanti fili culturali, sociali, personali, ecc. che consapevolmente o meno (quasi sempre inconsapevolmente) ci manipolano, e sviluppando questo pensiero critico, arriva a fare le sue scelte, allora diventa sempre di più se stesso, e questo si riflette negli altri, perché le sue risposte non saranno scontate, non saranno quelle che chiunque mosso dagli stessi fili avrebbe dato, ma saranno il frutto di un suo pensiero, di una sua sudata indipendenza.

Saranno una cosa di rottura con il classico, un qualcosa che nel bene o nel male lascerà un segno.

E per questo che un alpha non ha timore a mettere in gioco una sua emozione, quale che sia.

L'essere alpha è una cosa che si percepisce, perché un comportamento alpha si nota per differenza, si nota perché fa riflettere.

Ma il punto e che partire dal presupposto, “mi comporto così perché così facendo lascio un segno” non è alpha.

Poi magari è utile allo scopo (si riesce a proiettare un immagine utile in tal senso), magari si fa una bella impressione su chi vogliamo, magari arriviamo all’f-close.

Ma ai fini della volontà di essere alpha, tutto ciò è fuffa o poco più.

Ragionare in termini di “adesso vado a parlare con quelle o mi faccio amico quello perché mi da social proof” sono cose che un vero alpha non farebbe mai, o meglio potrebbe farle o non farle, ma senza pensare di farlo con lo scopo del social proof.

Personalmente vedo molte delle tecniche di seduzione come strumenti per proiettare quest’immagine di alpha,

strumenti a volte anche molto efficaci, ma molto efficaci per cosa ?

Semplice: per lo scopo per cui sono state create, e cioè sedurre, non trasformarci in alpha.

Anzi si potrebbe che se avessimo come scopo quello di trasformarci in alpha, certe tecniche (o forse la mentalità di adottarle) remano in direzione contraria, perché spingendoci ad assumere un comportamento tecnica-basato e non valore-basato, riportano l’attenzione su un punto di vista esterno e non interno.

Perciò, non sto affatto demonizzando le tecniche di seduzione, sto al contrario dicendo che sono utili e svolgono bene il loro lavoro relativamente allo scopo per cui sono state create, che appunto non è trasformarci in alpha.

I veri alpha sono estremamente sedutivi come il migliore dei natural, senza fare nulla o quasi per esserlo.

D’altronde imitare un comportamento non produce l’effetto di assumere le sottostrutture a quel comportamento, imitare un alpha non ti farà essere un alpha, forse ti potrà portare ai suoi effetti, secondo il paradigma, per fortuna superato, ma comunque in certi contesti valido, dello stimolo-risposta.

Il che per carità non è affatto inutile, sennò ci metteremmo tutti le mani nei capelli, ma non è altro di più che un passo in quella direzione e non la meta, e credo sia importante capirlo.

E per questo che personalmente sono infastidito quando sento le persone che mi dicono “hai visto quanto sono stato alpha…??”

Come ci si educa allora a quell' “essere se stessi” che diceva JDF? Come si diventa alpha.

Be la risposta è di fronte alla punta del naso, eppure sembra non esserlo.

Altrimenti per esempio non staremmo qui, io per primo, a fare questa discussione.

Credo che se uno non è gia alpha, è solo per un semplice (si fa per dire) motivo:

Non si è ancora reso conto che gia lo è. In fondo che ci vuole?

Sartre diceva:

"Noi diventiamo quello che siamo solo attraverso il rifiuto profondo e radicale di ciò che gli altri hanno fatto di noi"

Questa frase in certi momenti della mia vita l'ho sentita molto vera. Ad esempio e volendo restare in tema, (ma non volendo assolutamente ridurre la portata di quella frase a solo questo tema), quando uno mette in discussione la credenza “ma perché con la donna che mi interessa dovrei essere più gentile e servizievole rispetto agli altri??”.

Scoprirsi alpha non vuol dire aggiungere strutture comportamentali, ma levare, levare tutto ciò che non ci appartiene che non sentiamo come profondamente nostro.

E per chi non fosse gia un alpha (ossia per chi non si fosse gia reso conto di esserlo), penso possa essere molto utile avere un “indipendenza economica”, “indipendenza culturale”, “indipendenza sociale/relazionale” (tra cui saperci fare con l’altro sesso, eccoci a noi :) ) ma questi, ai fini dell’alphitudine sono strumenti, occasioni, non il fine. E anzi a confondere il fine col mezzo, possono diventare grandi trappole.

Volete leggere un bel libro sull’alphitudine ?

Vita di Siddhartha il buddha di thich nath hanh. Non sto scherzando.

Un salutone a tutti, miei amici alpha :)

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superjhonny

E’ bello, cari amici, vedere come ognuno di noi abbia a cuore un particolare punto di vista della questione. Tutti abbiamo capito a questo punto della discussione che essere e apparire alpha sono due distinte identità e dopo il post di pifferaio magico credo che vi possiamo dare connotazione antitetica, anche se apparendo alpha (utilizzando tecniche di seduzione, ad esempio) si possono ottenere risultati paragonabili a quelli di chi alpha ci è per natura (epperfortuna, se no questo forum sarebbe deserto!).

Il problema ora è “come???”

Come faccio ad essere alpha… Io sono ancora legato al meccanismo contorto del penso-agisco-verifico i risultati, e non riesco a staccarmi da questo modello, mentre a quanto emerge dalla discussione l’alpha agisce-agisce-agisce sempre secondo i suoi valori adattando in automatico le azioni successive non solo alla reazione dell’interlocutore, ma anche ad un modello ideale innato.

Il sistema suggerito qui…

Credo che se uno non è gia alpha, è solo per un semplice (si fa per dire) motivo:  

Non si è ancora reso conto che gia lo è. In fondo che ci vuole?

…..

Scoprirsi alpha non vuol dire aggiungere strutture comportamentali, ma levare, levare tutto ciò che non ci appartiene che non sentiamo come profondamente nostro.

.. è ottimo… Bisogna semplicemente ricordarsi di essere alpha… A volte, cercando la soluzione di un problema mi trovo a pensare a svariate ipotesi, cercando quella migliore… Ultimamente sto imparando a ricordarmi la soluzione giusta… In fondo è più facile se si pensa di saperla già!!!

Io ovviamente rivolgo questo excursus alla vita in generale, in ambito seduttivo le cose sono più complicate, in quanto ci sono le tecniche che ci vengono in soccorso e anche molti non alpha riescono ad ottenere risultati. Questo però non modifica il rapporto che si ha con sé stessi, pur dando una botta verso l’alto all’autostima!!!!

Laovrare su di sé, per me, significa arrivare a fine giornata senza aver bisogno di dirsi… “che stupido… mi sentivo che avrei dovuto fare in quell’altro modo…“

Un alpha non avrebbe mai fatto una cosa contro il proprio istinto, e, quand’anche le cose non fossero andate nella maniera sperata, un alpha sa che non sarebbero potute andare diversamente, se non andando contro i propri principi. Essere alpha significa anche non avere rimpianti…

SJ

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dandywarhole

Pifferaio, gran post.

Però rimuginandoci mi fa uscire ancora altri dubbi.

Il dubbio, messo giù in soldoni, è: chi assegna la patente di alpha?

Se prendiamo per buona la considerazione che il vero alpha è colui che - in qualche modo - ha esaudito l'aforisma di Sartre, cioè si è costruito un sistema di valori in cui crede, e riesce a rimanere coerente con questi, indipendentemente dal giudizio/influenza esterna, che cosa succede quando questo sistema di valori collide con quello delle persone esterne (in termini di definizione di alpha)? Può ancora essere definito "alpha"? L'alpha comunemente viene inteso con sfumature "leaderistiche". Un "follower" per definizione non viene considerato alpha. Che succede se questa persona invece intimamente non si preoccupa di aspetti di questo tipo, sta bene con se stessa? E' alpha o no? Oppure mi dite che, a prescindere, uno che non si cura di questo, è soggetto a sovrastrutture morali di cui non è consapevole?

Oggi ho difficoltà ad esprimermi, sembro dislessico. Il punto è: la costruzione di un mio sistema di valori su cui rimango coerente, è di per sè stesso sufficiente a farmi definire un alpha? (mia risposta: no perchè non possiamo essere certi che questi valori siano "puri" da influenze esterne) E successivamente: se questa condizione non viene riconosciuta dalla gente, a che pro essere alpha?

L'alpha si definisce per differenza, come dici tu, e anche come contrapposizione. Non ci fossero beta, non ci sarebbero alpha. L'alpha quindi deve essere riconoscibile, quindi deve avere delle caratteristiche identificabili, che non possono essere semplicemente un vago "sta bene con se stesso e non si cura dei giudizi altrui" (anche perchè il vero alpha sa tenere in conto le altre opinioni, e sa che c'è sempre da imparare... ma cambiare opinione è alpha? :)). Insomma, siamo la cosa o la sua manifestazione?

Se noi abbiamo un obiettivo in mente, abbiamo bisogno di strumenti di verifica. Se vogliamo diventare (o ritornare) alpha, dobbiamo capire cosa stiamo facendo, se è la strada giusta, se l'atteggiamento è corretto. Un generico "mi sento bene" non regge. Per cui si ritorna al punto di partenza... o no? :)

ciao e grazie

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superjhonny

L'Alpha non esiste... l'Alpha con la A maiuscola... Dio, per chi crede, è l'alpha assoluto, e pure lascia che molti lo insultino liberamente... Lascia liberi...

Figuriamoci un uomo... Nessuno può esere l'Alpha.... al contrario tutti lo possiamo diventare per noi stessi... è questo che volevo intendere quando ho scritto il primo post. Non mi serve capire l'Alpha in assoluto, mi serve essere consapevole della trasformazione che voglio mettere in atto in me per diventare un uomo felice con me stesso e (di conseguenza) con il prossimo. Non posso apparire alpha a tutti, mi accontento di essere alpha per me.

Bisogna ancora una volta distiguere il lavoro su sè stessi da quello che vogliamo che vedano gli altri di noi... Io sono proiettato su di me, non su quello che gli altri avvertirebbero se... La differenza tra essere e apparire in fondo sta solo in chi guarda, appaio ad altri ma so essere solo per me stesso...

Sto sercando di circoscrivere un problema che sembra aver messo le ali ed essersi ingrandito... Non credo che qui troveremo l'Alpha... Ci basti lavorare per esserlo dentro ciascuno di noi...

SJ

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Matus

Se di Rudyard Kipling

Se riesci a non perdere la testa

quando tutti intorno a te la perdono

e ti mettono sotto accusa

Se riesci ad avere fiducia in te stesso

quando tutti dubitano di te,

ma tenere nel giusto conto il loro dubitare.

Se riesci ad aspettare,

senza stancarti di aspettare,

o essendo calunniato,

a non rispondere alle calunnie,

o essendo odiato,

a non abbandonarti all'odio,

pur non mostrandoti troppo buono,

né parlando troppo da saggio.

Se riesci a sognare

senza fare dei sogni i tuoi padroni.

Se riesci a pensare

senza fare dei tuoi pensieri il tuo fine.

Se riesci, incontrando il trionfo e la rovina,

a trattare questi due impostori allo stesso modo.

Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto

distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,

o vedere le cose per le quali hai dato la vita, distrutte,

e umiliarti, e ricostruirle con i tuoi atrezzi ormai logori.

Se riesci a far un solo fagotto delle tue vittorie,

e rischiarle in un sol colpo, a testa o croce,

e perdere, e ricominciare da dove iniziasti,

senza dire mai una parola su quello che hai perduto.

Se riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi,

a sorreggerti anche dopo molto tempo che non li senti più,

ed a resistere anche quando ormai in te non c'è più niente,

tranne la tua volontà che ripete: resisti.

Se riesci a parlare con la canaglia

senza perdere la tua onestà,

o a passeggiare con i Re

senza perdere il senso comune.

Se tanto nemici che amici non possono ferirti.

Se tutti gli uomini per te contano,

ma nessuno troppo.

Se riesci a riempire l'inesorabile minuto,

con un momento fatto di sessanta secondi,

tua è la Terra, e tutto ciò che è in essa.

E quel che più conta:

sarai un uomo, figlio mio.

Secondo me questo è essere alpha.

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Dabaf

Se riesci a non perdere la testa

quando tutti intorno a te la perdono

e ti mettono sotto accusa

...allora non hai capito cosa sta succedendo!

Non è mia, l'ho letta su Full Metal Jacket (il libro)

Comunque la poesia è bella.

La preferita di mio padre

E del Che

...non sono la stessa persona (penso) :-P

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