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metamodello del linguaggio: nominalizzazione SICUREZZA


capitansomaro

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saimon

ok, libro per libro, e due cognac per uno.

non hai detto la tua però, hai riportato una spiegazione, che non è chiaro se è anche il tuo pensiero. ma adesso, forse troppo complicato per chi ne è digiuno (ma di certo non è il tuo caso), ecco cosa c'è sotto la nominalizzazione. di seguito si fa l'esempio con la nominalizazzazione "relazione". se la sostituisci con "sicurezza" vedrai che tutto torna.

tratto da "la PNL e la magia del linguaggio", di michael hall

il termine "nominalizzazione" è uno di quei termini che la PNL ha eredito dal linguaggio della grammatica trasfromazionale. la parola "nominalizzazione"si riferisce al nominare o dare nomi ad azioni o ad eventi in corso di svolgimento. quando nominiamo le azioni trasformiamo processi (verbi) e qualità valutative (i predicati) in entità statiche (nomi). Nominalizzare processi in corso di svolgimento trasforma le azioni ed i movimenti in "cose", entità e prodotti statici. il fatto di cancellare i processi, i movimenti, elimina la consapevolezza della dinamica.

quando questo avviene linguisticamente, si crea un modello del mondo fisso, statico, immobile, permanente e finito. tutto viene fissato. i nostri filmati vengono congelati e trasformati in diapositive. la nominalizazzazione "relazione" suona come se tutto il relazionarsi e l'intereagire fossero giunte al termine. "motivazione" suona come un'entità che abbiamo o non abbiamo, e che spinge in direzione delle ragione che sono al di fuori della nostra consapevolezza o che allontana da quelle ragioni.

la nominalizazione ci inducono a credere che viviamo in un mondo fisso, statico e immutabile. quando pensiamo in questo modo, siamo poi spinti a credere che ci sia poco o niente che possiamo fare, che le cose non cambieranno, e che non abbiamo alcun potere di migliorarle. congelare azioni, processi, sistemi, ecc. attraversi questi processi linguistici crea in maniera estremamente efficace un modello del mondo che limita, impoverisce e ci fa sentire vittime impotenti.

l processo linguistico della nominalizzazione implica un processo trasformazionale complesso nel quale una parola di processo (o verbo) appare come una cosa finita o statica. nella grammatica trasformazionale, quello che nella struttura profonda accade come movimento, nell'affermazione superficiale viene distorto in un'etichetta statica come un nome. oppure, per utilizare la nostra metafora della traccia rappresentazionale, ciò che era stato visto, udito e sentito come processo, si trasforma in un oggeto statico. il verbo si trasforma in un nome.

NB a ragionarci, quella di sopra è, secondo me, una delle chiavi per entrare dentro la propria testa

Non ne vedo il collegamento con la sicurezza di sé, stai divagando. Nominalizzare è tutto quello che hai scritto tu, ma alla fin fine se non nominalizzassimo saremmo si più consapevoli delle dinamiche ma più incasinati mentalmente. Anche capire le dinamiche che portano all'essere sicuri di sé, non porterebbe ad esserlo.

La nominalizzazione è efficace se passiva, quando la testa la fa per noi dopo aver esperito una luuuuuuunga serie di fenomeni.

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kratos

Prendiamoci una pausa dallo studio :)

Nessuno può essere sicuro del risultato, non siamo robot e spesso 1+1 non fa 2.

Però possiamo essere sicuri di "noi stessi", o meglio, del nostro valore.

Cerco di spiegarmi meglio.

1) Sono sicuro di essere una persona interessante perchè viaggio, conosco gente, ho vari interessi e posso parlare di tante cose con una ragazza. Quindi ho tanto da dire, ho tanto di cui parlare.

Mi piace parlare, ridere, scherzare e ancora di più mi piace ascoltare.

Avevo "paura" o comunque non mi sentivo a mio agio se parlavo di sesso.

Ho provato a parlare di sesso con le ragazze, non incominciano ad urlare o a picchiarti, possono cambiare discorso o esserne interessate.

Ora se ho voglia parlo di sesso.

Non sopportavo che la gente mi toccasse e per me non era naturale toccare una ragazza durante una conversazione o accarezzarla.

Ho provato a prendere le mani, a toccare braccia, spalle e capelli a ragazze appena conosciute, non si incazzano e non incominciano ad urlare.

Ho provato a salutare amiche con una sonora pacca sulle chiappe, anche davanti ad altri ragazzi, non mi hanno denunciato, hanno incominciato a darmi "schiaffetti"

2) Sono sicuro che la ragazza non sarà schifata dal mio aspetto, perchè sono un ragazzo normale, a qualcuna piaccio di più, a qualcuna di meno. NON sono un modello, ma nemmeno un aborto.

Che motivo avrebbe la ragazza nel rifiutare un mio approccio?

3) Sono sicuro che dopo aver conosciuto una ragazza e dopo aver capito che è una persona interessante, se si sta bene e sento che è il momento, ci sono buone probabilità che lei accetti il mio bacio. Di certo non mi arriva un calcio nei coglioni.

Quindi, perchè non dovrei baciarla?

ecc. ecc.

NON ho mai provato a baciare una ragazza dopo un reciproco EC (come prima cosa) o chiederle direttamente se ha voglia di fare sesso. Forse si incazza, forse mi sputa in un occhio, probabilmente arriva il suo ragazzo e mi corca di mazzate.

Forse sono tutte scuse e non è altro che una mia paura o un mio limite da affrontare.

Mi sentirò insicuro e trasmetterò insicurezza le prime volte che proverò a baciare una ragazza dopo un EC e dopo averle preso le mani in discoteca.

Provando avrò feedback e potrò decidere se ne vale la pena.

Capitano, ho interpretato bene la domanda o sono partito per la tangente? :p

EDIT:

dimenticavo la considerazione finale.

Sono sicuro che basto io per piacere a una donna, sono sicuro di avere tutte le qualità e le capacità per sedurre ed essere sedotto da una donna.

Sono sicuro che non ho BISOGNO di una donna accettarmi o per dimostrare qualcosa a qualcuno.

Magari sarà interessata a me o no, magari sarò io che avrò perso tutto l'interesse; comunque sia avrò feedback che mi diranno in che direzione devo migliorare.

Questa per me è "sicurezza di se"

PS: sono consapevole anche dei miei limiti, delle mie debolezze e delle mie paure. Spingo in direzione di un miglioramento lento e costante

Modificato da kratos
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Splinter

La "sicurezza di sè" io la intendo come una sensazione di fiducia nei propri confronti,

il sapere a priori che qualsiasi cosa accadrà, in qualsiasi situazione mi troverò, farò la cosa giusta.

Ovviamente, tale definizione ha come condizione necessaria, ma non sufficiente... ops, un'altra nominalizzazione;)... l'essere autoriferito.

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Rarox

La sicurezza nella seduzione la accompagno al verbo fare/dire quello che si vuole ad una ragazza senza remore, non vergognandosi.

Modificato da Rarox
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dr.feelgood

Io ho sempre intenso la sicurezza nell'ambito della seduzione come essere sicuri, o meglio consapevoli, che sia che l'approccio vada male o vada bene noi vinciamo sempre, in entrambi i casi.

Non possiamo avere la sicurezza che andrà tutto bene in modo oggettivo ma possiamo avere la sicurezza che quello che accadrà andrà bene a noi.

La sicurezza di sé in generale invece la intendo come consapevolezza delle proprie capacità e capacità di agire.

"I falliti si dividono in due categorie: colore che hanno agito senza pensare e colore che hanno pensato senza agire" (John Charles Salak)

Una persona sicura di sé riflette e agisce.

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kratos

Io ho sempre intenso la sicurezza nell'ambito della seduzione come essere sicuri, o meglio consapevoli, che sia che l'approccio vada male o vada bene noi vinciamo sempre, in entrambi i casi.

Non possiamo avere la sicurezza che andrà tutto bene in modo oggettivo ma possiamo avere la sicurezza che quello che accadrà andrà bene a noi.

La sicurezza di sé in generale invece la intendo come consapevolezza delle proprie capacità e capacità di agire.

"I falliti si dividono in due categorie: colore che hanno agito senza pensare e colore che hanno pensato senza agire" (John Charles Salak)

Una persona sicura di sé riflette e agisce.

molte volte invece è bello buttarsi spegnendo il cervello e vedere come va :)

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capitansomaro
Inviato (modificato)

vorrei rispondere a tutti, uno per uno. non lo faccio perchè il senso del topic non è portare aventi una discussione sulla SICUREZZA.

studiai il metamodello del linguaggio molti anni fa. per me fu una rivelazione. mi piacquero così tante le definizioni di CANCELLAZIONE, GENERALIZZAZIONE e DEFORMAZIONE, pilastri fondamentali della grammatica trasformazionale, che capii la teoria che porta a dire che "LA MAPPA NON E' IL TERRITORIO". In virtù di quella comprensione, adesso riconosco immediatamente chi usa il meta-modello del linguaggio per refremmare una chiacchierata... o almeno ci prova. il fatto è che stare sempre a puntualizzare e precisare, rende la conversazione pedante e antipatica, di sicuro estremamente più chiara e precisa nei significati. preferisco la simpatica scorrevolezza nella conversazione che l'analitica comprensione dei singificati attraverso le parole e, dunque, pur notando le cancellazioni, deformazioni e generalizzazione mie e degli altri, cerco sempre di evitare, a meno che non venga accettato da entrambi, di applicare le regolette del meta-modello.

detto questo, abbiamo dentro la testa concetti mentali, parole contenitore e idee monolitiche che sopravvivono alle nostre credenze senza nessuna opera critica da parte nostra. ripeto, lo noto sempre in me e negli altri.

la SICUREZZA, come l'AUTOSTIMA, le TROIE, L'ALPHANESS etc ...sono quelle nominalizzazioni che se non precisate impoveriscono i nostri significati e di conseguenza le nostre possibilità.

siamo disposti a ridiscutere i significati, lasciando da parte la pigrizia?

Modificato da capitansomaro
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fulmineo

la mia sicurezza con le donne deriva dalla profonda convinzione conciliata con feedback reali di altre donne che mi desiderano.

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ambigramma

In virtù di quella comprensione, adesso riconosco immediatamente chi usa il meta-modello del linguaggio per refremmare una chiacchierata... o almeno ci prova.

Per reframmare usando il modello del metalinguaggio intendi girare le frittate facendo finta che l'interlocutore intendesse un'altra cosa?

Del tipo che tu dici

"voglio una ragazza che mi dia sicurezza"

e l'amico ti provoca

"quindi sei poco avventuroso/vuoi fare il mantenuto/sei insicuro" pur sapendo benissimo cosa intendi realmente?

(metalanguage 4 dummies)

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capitansomaro
Inviato (modificato)

Per reframmare usando il modello del metalinguaggio intendi girare le frittate facendo finta che l'interlocutore intendesse un'altra cosa?

Del tipo che tu dici

"voglio una ragazza che mi dia sicurezza"

e l'amico ti provoca

"quindi sei poco avventuroso/vuoi fare il mantenuto/sei insicuro" pur sapendo benissimo cosa intendi realmente?

(metalanguage 4 dummies)

anche...nel senso che c'è del vero in quel che scrivi. articolando un po' di più (te lo immagini che palloso?) e facendo un altro esempio:

tizzone: "le donne sono tutte TROIE"

puarina: "ma proprio tutte? anche tua madre, tua sorella e la tua findanzata?...puoi precisare meglio quel TUTTE?"

tizzone: "no, mia madre, mia sorella e la mia donna ovviamente no. sto parlando di tutte le mie colleghe di lavoro"

puarina: "e per TROIE cosa intendi più specificatamente? che si fanno pagare? che sono allegre e superficiali, cosa?"

tizzone: "che con me fanno le difficili, quando magari con un altro collega vanno sempre a prendere l'aperitivo"

puarina:" puoi farmi un esempio in cui tutte le colleghe vanno sempre a prendere l'aperitivo e tu vieni escluso?"

tizzone:".....mmm...no, in realtà no...è che è successo una volta che la mia collega mi ha dato buca e poi l'ho vista con quel cazzo infasciato di francesco_r alla macchinetta del caffè"

puarina: "ah...ecco un'altra bella deformazione (cazzo infasciato). ma ce l'hai con la collega o col tuo amico francesco_R?"

tizzone: ".... e che siamo stati un week-end insieme e da quel fine settimana per me le cose non sono più uguali"

puarina: "forse non ce l'hai con tutte le donne troie, ma col tuo amico francesco_r, possibile?"

tizzone: " bè, sì..a pensarci meglio...scoprire la propra omossesualità e poi sentirsi abbandonati, me la fa prendere un po' con tutti...quando invece la colpa è di francesco_r"

Modificato da capitansomaro
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