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Punire è Premiare


^'V'^

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^'V'^
7 ore fa, Liam Miller ha scritto:

Me lo chiedo spesso anche io il senso della vita

Forse è proprio questo continuare combattere e persistere sempre

Sì forse la locuzione "senso della vita" è stata un po' infelice perché tira fuori significati filosofici privi di senso per una domanda che di per sé non ha senso. 

42 è il senso della vita. 

Potevo scrivere è il leit motiv della vita, ma non mi viene la frase giusta. 

Insomma la vita è combattimento, e non si vince. 

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giuseppe90
8 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Sì forse la locuzione "senso della vita" è stata un po' infelice perché tira fuori significati filosofici privi di senso per una domanda che di per sé non ha senso. 

42 è il senso della vita. 

Potevo scrivere è il leit motiv della vita, ma non mi viene la frase giusta. 

Insomma la vita è combattimento, e non si vince. 

Da un punto di vista biologico-naturale il "senso" della vita, come per tutti gli altri esseri viventi, è la propagazione della specie, cui segue la morte sia per l'individuo sia per la specie.

 

Ma è davvero tutto qui?

  • Grazie! 1
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giuseppe90

@^'V'^

Avevo commentato leggendo solamente l'ultimo post. 

Ora ho letto i 5 o 6 precedenti ed è chiaro che quanto scritto, per quanto valido, è slegato dal contesto della discussione.

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giuseppe90
7 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

È circolare, privo di senso, ma credo che la ricerca di nessi causali e senso sia una sega cerebrale umana quanto chiedersi cosa ci fosse prima del Big Bang o cosa ci sia oltre l'universo. 

Certo, è una caratteristica tutta umana, solo umana.

Tuttavia ciò è dovuto al fatto che solo noi umani abbiamo avuto un tale sviluppo cerebrale (quantitativamente e qualitativamente), quindi solo noi possiamo porre tali questioni.

Quindi siamo rimandati al quesito iniziale: veramente è tutto qui, nascere crescere morire come insividuo e come specie?

E tutto questo sviluppo cerebrale?

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what_else
34 minuti fa, giuseppe90 ha scritto:

Certo, è una caratteristica tutta umana, solo umana.

Tuttavia ciò è dovuto al fatto che solo noi umani abbiamo avuto un tale sviluppo cerebrale (quantitativamente e qualitativamente), quindi solo noi possiamo porre tali questioni.

Quindi siamo rimandati al quesito iniziale: veramente è tutto qui, nascere crescere morire come insividuo e come specie?

E tutto questo sviluppo cerebrale?

Ma che significa "è tutto qui"? Volevi l'immortalità? La vita oltre la morte?

Ognuno trova il proprio, di senso della sua personale esistenza.

Tu nasci, cresci e sai che morirai. Sta a te decidere come agire e perché agire in quel modo. 

Come diceva Aivia, chiedersi quale sia il senso della vita in senso lato è una pippa mentale. 

Qual è il senso di una linea retta?

Nessuno. 

"Tutto qua? Non ha inizio e non ha una fine, basta così?", questo sei tu.

Pensa invece a tutto quello che puoi farci, con questa retta.

Cambia prospettiva.

Invece di nuotare nelle pippe mentali derivanti da un cervello che ragiona per nessi causali, finendo per volerli trovare dove non ne esistono.

 

 

 

 

Modificato da alex5511
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giuseppe90
10 ore fa, alex5511 ha scritto:

Ma che significa "è tutto qui"? Volevi l'immortalità? La vita oltre la morte?

Ognuno trova il proprio, di senso della sua personale esistenza.

Tu nasci, cresci e sai che morirai. Sta a te decidere come agire e perché agire in quel modo. 

Come diceva Aivia, chiedersi quale sia il senso della vita in senso lato è una pippa mentale. 

Qual è il senso di una linea retta?

Nessuno. 

"Tutto qua? Non ha inizio e non ha una fine, basta così?", questo sei tu.

Pensa invece a tutto quello che puoi farci, con questa retta.

Cambia prospettiva.

Invece di nuotare nelle pippe mentali derivanti da un cervello che ragiona per nessi causali, finendo per volerli trovare dove non ne esistono.

 

 

 

 

Sono contento di questa tua risposta perché era esattamente questo l'intento della mia domanda, che non voleva essere, mi pare evidente, una questione puntuale cui controbattere con una risposta precisa.

Grazie per il contributo.

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  • 2 settimane dopo...
sebino

La mia ex mi scrisse questo una volta, discutemmo non ricordo per cosa. Era un periodo in cui avevo un genitore che non stava bene, non ero in un gran mood ma quella sera, qualche giorno prima, uscii con lei lo stesso, andammo ad un concerto, c'erano i suoi amici che con me parlavano poco, a parte una tipa che ad un certo punto così dal nulla non si sa perché e come, tornato insieme ad un ragazzo con una birra, lui una ipa la mia una bionda normale, mi disse "la tua birra fa schifo". Insomma, non mi sono mai sembrati troppo espansivi i suoi amici, e sempre a parlare di aneddoti di gente che conoscevano che a me era totalmente estranea. È vero anche che io sono uno che parla poco, ma dipende dalle persone e dalla situazione. Questa è la premessa perla prima parte.

Della seconda e delle sue pretese invece cosa mi dite? Io ricordo che le risposi, che non mi interessava cosa pensavano gli altri ed avendo visto il mondo nessuno poteva permettersi di insegnarmi a stare in mezzo alla gente. Poi ci incontrammo se non ricordo male, e lei mi disse che voleva attenzioni, che di ragazzi che non la cagavano ne poteva trovare quanti voleva, blablablablablablabla. Qual'è il vostro parere? 

Screenshot_20180717-220436.png

Modificato da sebino
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