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Punire è Premiare


^'V'^

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Daniel Blake
2 minuti fa, Daniel Blake ha scritto:

PREMIARE I COMPORTAMENTI GRADITI - IGNORARE I COMPORTAMENTI SGRADITI

@^'V'^

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^'V'^
Il 5/6/2022 at 17:47, Gufo ha scritto:

E se le si dà troppa attenzione per i comportamenti sbagliati, è possibile rimediare?

Con un'errata distribuzione di premi l'ho portata a sostituire un atteggiamento positivo con uno negativo. Per rimediare a quest'ultimo lo si ignora, ma per ripristinare una buona abitudine si può fare qualcosa o si deve attendere che sia lei a rimetterla in pratica e poi premiarla (col rischio di lasciarle la situazione in pugno)?

Ora, hai parlato di atteggiamento (cosa ne pensa lei di, come si pone verso un argomento), e poi di abitudine, azioni automatiche, istintivizzate. 

Non so se ti riferisca ad un suo modo di pensare o di comportarsi di fatto con azioni. 

Ma prendiamo il toro per le due corna. 

Siccome non puoi aspettare che faccia per caso l'azione target, o ripeta per caso l'atteggiamento target, dovresti trovare quale fosse il trigger, l'innesco dell'azione o del modo di porsi e targettizzare quello. 

Quello che vuoi aiutarla a sostituire è una reazione emotiva indesiderabile ad uno specifico trigger, con una reazione desiderabile. 

Ora, non ho idea di cosa abbia sostituito con cosa, ma pare che la radice delle due cose, l'innesco, fosse comune. 

Solo che prima rispondeva ad esso in modo decente, ora ha reazioni emotive di paura, ansia o arousal aggressivo a quel trigger per cui ne deriva un pensiero inutile o un comportamento inaccettabile. 

Vorresti una reazione più confortevole per lei e più rilassata allo stesso trigger. 

Una più desiderabile, accettabile, che le faccia bene stabilizzando e calmando la sua attivazione emotiva casuale. 

Quello che dovresti fare è continuare ad esporla allo stimolo innesco, trigger. 

Questo da un lato può attenuare, desensibilizzare il soggetto e così ridurre la nuova reazione inaccettabile. 

Dall'altro lato, siccome quando reagisce in modo "negativo" tu non le dai attenzioni, ed essendo lei in cerca di attenzioni, possono partire dei tentativi randomizzati di reagire al trigger in altro modo, per vedere se paga in attenzioni. 

Uno di questi modi può essere un timido tentativo di ripristinare l'autostrada neuronale che prima automatizzava l'azione o il comportamento "positivo". 

Io sto usando i termini positivo e negativo dando per scontato che tu sappia cosa è bene per lei e che non stia cercando di manipolarla contro la sua natura, ma aiutandola a vivere meglio nella propria pelle. 

Lo specifico non per etica, ma perché le resistenze che incontreresti nel voler stravolgere a suo svantaggio le naturali tendenze di una persona sono una fatica da Sisifo, possibile per l'algoritmo, la propaganda di un intero stato con tutti i suoi apparati o una religione organizzata. 

Tu non ci perdere tempo e delle due trovati una che vuole le stesse cose. 

Ma, dando per scontato che le nuove abitudini siano contro il suo vantaggio e siano per questo "negative"... 

Non dovresti cercare di aiutarla quando è di per sé ansiosa o fuori di testa per motivi ormonali, dato che assocerebbe "pairing", lo conosciamo bene per il bluetooth, lo stimolo trigger con il suo stato del momento e probabilmente poi farebbe peggio. 

Nemmeno quando è estremamente felice o di buon umore, essendo già sopra la baseline e troppo emotiva per apprendere.

Dovresti muovere a piccoli passi, con pazienza, quando è annoiata, di buon umore ma in cerca di stimoli. 

Dovresti capire la soglia di attivazione al trigger e rimanere sempre sotto soglia di poco, non renderla evidente o sconfortevole. 

Diverse cose possono avere effetto sulla soglia di attivazione, come la distanza dal trigger, l'intensità dello stesso e la ripetizione dello stesso in un periodo di tempo breve. 

Quale che sia questa soglia, dovresti capirla e poi stare appena un po' sotto. 

Se è qualcosa che succede per telefono o per messaggio, lascia perdere. 

Non siamo A.I. e non siamo fatti per comunicare via linguaggio, ma con microsegnali, tensioni, scarichi, sguardi, tono, dal vivo, di presenza. 

E' con la vera comunicazione, quella silenziosa, che lei comunica dove è la soglia di attivazione, dove è a suo agio e dove inizia ad essere attivata e reagire a caso, sopra la soglia. 

Se non percepisci la soglia di attivazione, non solo non la aiuti a stare meglio, ma potrebbe peggiorare nel comportamento inaccettabile o quel che sia. 

Se inizia ad overreagire, se è sopra la soglia, mostra ansietà, pupille dilatate, tensione nella postura, respirazione alta, grattamenti su varie parti del corpo, raschiamenti di voce, dovresti rimuovere lo stimolo o almeno la sua percezione dello stesso, distraendola con altro. 

Per prepararla all'esposizione al trigger, dovresti per un po' di tempo evitarle le cose che sai essere discomfort per lei. 

Se ad esempio a te piace il contatto fisico e gli abbracci ma a lei danno fastidio, non esporla a contatto fisico per del tempo prima dello stimolo trigger. 

Non so quale sia il trigger, ma una volta che è a suo agio ma annoiatella, in cerca di stimoli, non dovresti inserirlo di colpo ma per gradi, giocando con la distanza, il movimento, il suono, il luogo o qualunque siano le caratteristiche dello stimolo che lo rendono più o meno intenso. 

Dovresti avere già pronto in serbo il comportamento premiante, testare quanto lontano o intenso lo stimolo è sotto la soglia di attivazione ma di poco, se più intenso si comporta da bestia, se meno intenso è in grado di stare rilassata e di essere una persona, e vuoi calibrare perché stia rilassata e a suo agio ma comunque in presenza dello stimolo. 

Quando è in presenza dello stimolo ed è rilassata, la premi. 

Che sia una coccola, un complimento, un gelato, un bicchiere di the freddo d'estate, una tazza di brodino caldo in inverno. 

In questo caso stai premiando non il comportamento che desideravi, ma il fatto che non sta facendo stronzate inutili davanti allo stimolo capace di innescare stronzate inutili. 

Quando è completamente a suo agio, nel tempo, con la presentazione dello stimolo innesco a bassa intensità, e sta anticipando il premio, puoi fare un passo in avanti. 

Incrementando poco a poco l'intensità dello stimolo trigger. 

O la sua vicinanza, o qualsiasi caratteristica lo avvicini alla soglia di attivazione. 

Dovresti farlo al suo passo, non al tuo e non a quello che desideri. 

Se non senti quale sia il suo passo, male. 

Sentilo e basta, staccati dal cellulare due settimane e torna un essere umano. 

Se passi la soglia, abbassa l'intensità dello stimolo o allontanalo. 

Se è a suo agio con lo stimolo un po' più intenso o vicino, premia. 

E' un processo che può richiedere tempo, amore e pazienza. 

L'algoritmo con la pressione sociale e fottendole i circuiti della dopamina ci mette molto meno e lo stesso fanno lo stato con le sue televisioni e cultura di massa o le religioni. 

Tu sei un essere umano, non uno stato, non una religione, non un algoritmo e fossi in te me ne vanterei. 

Ma ti servono più tempo e pazienza. 

I film, ma anche i social, ci hanno abituato a vedere le persone molto attivate, molto emozionate, mentre stanno facendo qualcosa di straordinario. 

Questo un po' desensibilizza alla soglia, ti sembra normale che una reagisca, o che abbia reazioni fisiologiche accelerate, magari pensi che sia anche un buon segno perché è una reazione, e le reazioni sono feedback e... 

Cancella. 

Tu stai cercando a piccoli, piccoli passi, di stare sotto soglia. 

Appena sotto al livello in cui ha reazioni. 

Piano, pasito pasito. 

Lento, amorevole, sempre dentro il suo range di comfort. 

Stai guardando i micro-segnali di piccoli aggiustamenti, piccole riorganizzazioni lente del sistema nervoso, non di cambiamenti drammatici, risultati istantanei ed isterie da spettacolo religioso. 

Quando non si comporta più da bestia davanti allo stimolo, anche se questo è intenso e vicino, il prossimo step è ignorare le reazioni inutili allo stesso e premiare i comportamenti che chiami "positivi", qualora si presentassero randomicamente come test adattivo. 

Il tuo obiettivo è proprio quello di favorire il suo adattamento all'ambiente operativo, la sua felicità ed abbassare i suoi livelli di stess cronico e catecolamine casuali. 

 

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Naught
15 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Tipo... come cade una pera dall'albero? 

Col peracadute. 

Sono una bestia, lo ammetto 

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^'V'^
19 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Se ad esempio a te piace il contatto fisico e gli abbracci ma a lei danno fastidio, non esporla a contatto fisico per del tempo prima dello stimolo trigger. 

Magari sono stato un po' vago, vado nel pratico: 

Magari ti piace ficcarle un dito nel naso e subito dopo in bocca, premendo sulle labbra. 

O ti piace arrotolare un asciugamano e darle a schiocco sulle cosce, nella schiena, come monito per le sue amiche. 

Magari guando sta aspettando mezz'ora che si asciughi lo smalto ti piace prenderle le mani tra le tue e dirle che la ami. 

Magari ti piace dire a sua madre di chiamarla più spesso perché ha voglia di sentirla ma è timida ed aspetta di essere chiamata all'ora dei pasti. 

Forse ti piace nascondere i calzini neri quando fa la lavatrice del nero e poi buttarli in terra in bagno mentre è da stendere. 

E' chiaro che ami tagliare cipolle in bagno per stare in compagnia, quando ha appena finito un make up da shooting, così la fai piangere e sbavare tutto. 

Probabilmente ami regalare uno strumento musicale ai bambini del piano di sopra, che vogliono imparare. 

Mentre camminate e lei guarda il telefono, ti piace guidarla per mano facendola finire coi tacchi dove c'è una grata. 

Probabilmente adori chiederle del fondotinta per un brufolo mentre sta finendo di truccarsi con un vestitino bianco, e poi abbracciarla per ringraziarla. 

Provi piacere a dirle che faccia caldo d'estate e freddo d'inverno. 

Magati ami guardare le previsioni, e portarla in un buon salone di parrucchieri quando danno pioggia da lì a poco. 

Quando è in fila alla cassa del supermercato ed aprono una cassa lontanissimo da voi, ti piace andare a prendere le lamette per il rasoio che te le eri dimenticate. 

Ecco, dovresti cercare di capire se alcune di queste tue naturali espressioni di affetto, per qualche ragione a lei possano dare sui nervi. 

E dare una tregua, ore prima della procedura. 

Non preoccuparti, ciò che ci infastidisce negli altri ci dice molto più su di noi che su loro. 

Magari è stata una bambina cresciuta credendo di dover sempre essere brava, e prova fastidio nei confronti di chi se ne strafotte di sembrare bravo, perché segretamente lei sogna quella libertà, quel potere. 

Tuttavia, se questo è il caso, per qualche ora non dovresti essere così sfacciato nel tuo sano non fregartene un cazzo di cosa pensi chi non ti paga l'affitto. 

E' facile buttare la maglietta che abbiamo addosso se è rotta. 

Lei sta avendo un comportamento rotto, ma è un comportamento che ha addosso. 

Molto difficile buttare la maglietta che non mettiamo più da un anno, perché in quel caso non ce l'abbiamo addosso. 

Le cose che non abbiamo addosso perché non le mettiamo più, se vogliamo buttarle via per fare spazio alla vita dobbiamo andarle a cercare.

Tirando fuori tutta la roba dall'armadio. Scheletri compresi. 

Questo può essere per lei quella libertà che odia in te, che lei non indossa più, perché le tira addosso critiche. 

C'è un tempo ed un luogo per andare a tirare fuori tutto dall'armadio e fare spazio alla vita, rivalutare i propri gusti, le tendenze e i colori. 

Se vuoi farla sentire a suo agio, però, nel breve termine, semplicemente non vestire la maglia che lei nasconde e non mette mai. 

Bella o brutta che sia. 

 

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jastatham
16 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Ora, hai parlato di atteggiamento (cosa ne pensa lei di, come si pone verso un argomento), e poi di abitudine, azioni automatiche, istintivizzate. 

Non so se ti riferisca ad un suo modo di pensare o di comportarsi di fatto con azioni. 

Ma prendiamo il toro per le due corna. 

Siccome non puoi aspettare che faccia per caso l'azione target, o ripeta per caso l'atteggiamento target, dovresti trovare quale fosse il trigger, l'innesco dell'azione o del modo di porsi e targettizzare quello. 

Quello che vuoi aiutarla a sostituire è una reazione emotiva indesiderabile ad uno specifico trigger, con una reazione desiderabile. 

Ora, non ho idea di cosa abbia sostituito con cosa, ma pare che la radice delle due cose, l'innesco, fosse comune. 

Solo che prima rispondeva ad esso in modo decente, ora ha reazioni emotive di paura, ansia o arousal aggressivo a quel trigger per cui ne deriva un pensiero inutile o un comportamento inaccettabile. 

Vorresti una reazione più confortevole per lei e più rilassata allo stesso trigger. 

Una più desiderabile, accettabile, che le faccia bene stabilizzando e calmando la sua attivazione emotiva casuale. 

Quello che dovresti fare è continuare ad esporla allo stimolo innesco, trigger. 

Questo da un lato può attenuare, desensibilizzare il soggetto e così ridurre la nuova reazione inaccettabile. 

Dall'altro lato, siccome quando reagisce in modo "negativo" tu non le dai attenzioni, ed essendo lei in cerca di attenzioni, possono partire dei tentativi randomizzati di reagire al trigger in altro modo, per vedere se paga in attenzioni. 

Uno di questi modi può essere un timido tentativo di ripristinare l'autostrada neuronale che prima automatizzava l'azione o il comportamento "positivo". 

Io sto usando i termini positivo e negativo dando per scontato che tu sappia cosa è bene per lei e che non stia cercando di manipolarla contro la sua natura, ma aiutandola a vivere meglio nella propria pelle. 

Lo specifico non per etica, ma perché le resistenze che incontreresti nel voler stravolgere a suo svantaggio le naturali tendenze di una persona sono una fatica da Sisifo, possibile per l'algoritmo, la propaganda di un intero stato con tutti i suoi apparati o una religione organizzata. 

Tu non ci perdere tempo e delle due trovati una che vuole le stesse cose. 

Ma, dando per scontato che le nuove abitudini siano contro il suo vantaggio e siano per questo "negative"... 

Non dovresti cercare di aiutarla quando è di per sé ansiosa o fuori di testa per motivi ormonali, dato che assocerebbe "pairing", lo conosciamo bene per il bluetooth, lo stimolo trigger con il suo stato del momento e probabilmente poi farebbe peggio. 

Nemmeno quando è estremamente felice o di buon umore, essendo già sopra la baseline e troppo emotiva per apprendere.

Dovresti muovere a piccoli passi, con pazienza, quando è annoiata, di buon umore ma in cerca di stimoli. 

Dovresti capire la soglia di attivazione al trigger e rimanere sempre sotto soglia di poco, non renderla evidente o sconfortevole. 

Diverse cose possono avere effetto sulla soglia di attivazione, come la distanza dal trigger, l'intensità dello stesso e la ripetizione dello stesso in un periodo di tempo breve. 

Quale che sia questa soglia, dovresti capirla e poi stare appena un po' sotto. 

Se è qualcosa che succede per telefono o per messaggio, lascia perdere. 

Non siamo A.I. e non siamo fatti per comunicare via linguaggio, ma con microsegnali, tensioni, scarichi, sguardi, tono, dal vivo, di presenza. 

E' con la vera comunicazione, quella silenziosa, che lei comunica dove è la soglia di attivazione, dove è a suo agio e dove inizia ad essere attivata e reagire a caso, sopra la soglia. 

Se non percepisci la soglia di attivazione, non solo non la aiuti a stare meglio, ma potrebbe peggiorare nel comportamento inaccettabile o quel che sia. 

Se inizia ad overreagire, se è sopra la soglia, mostra ansietà, pupille dilatate, tensione nella postura, respirazione alta, grattamenti su varie parti del corpo, raschiamenti di voce, dovresti rimuovere lo stimolo o almeno la sua percezione dello stesso, distraendola con altro. 

Per prepararla all'esposizione al trigger, dovresti per un po' di tempo evitarle le cose che sai essere discomfort per lei. 

Se ad esempio a te piace il contatto fisico e gli abbracci ma a lei danno fastidio, non esporla a contatto fisico per del tempo prima dello stimolo trigger. 

Non so quale sia il trigger, ma una volta che è a suo agio ma annoiatella, in cerca di stimoli, non dovresti inserirlo di colpo ma per gradi, giocando con la distanza, il movimento, il suono, il luogo o qualunque siano le caratteristiche dello stimolo che lo rendono più o meno intenso. 

Dovresti avere già pronto in serbo il comportamento premiante, testare quanto lontano o intenso lo stimolo è sotto la soglia di attivazione ma di poco, se più intenso si comporta da bestia, se meno intenso è in grado di stare rilassata e di essere una persona, e vuoi calibrare perché stia rilassata e a suo agio ma comunque in presenza dello stimolo. 

Quando è in presenza dello stimolo ed è rilassata, la premi. 

Che sia una coccola, un complimento, un gelato, un bicchiere di the freddo d'estate, una tazza di brodino caldo in inverno. 

In questo caso stai premiando non il comportamento che desideravi, ma il fatto che non sta facendo stronzate inutili davanti allo stimolo capace di innescare stronzate inutili. 

Quando è completamente a suo agio, nel tempo, con la presentazione dello stimolo innesco a bassa intensità, e sta anticipando il premio, puoi fare un passo in avanti. 

Incrementando poco a poco l'intensità dello stimolo trigger. 

O la sua vicinanza, o qualsiasi caratteristica lo avvicini alla soglia di attivazione. 

Dovresti farlo al suo passo, non al tuo e non a quello che desideri. 

Se non senti quale sia il suo passo, male. 

Sentilo e basta, staccati dal cellulare due settimane e torna un essere umano. 

Se passi la soglia, abbassa l'intensità dello stimolo o allontanalo. 

Se è a suo agio con lo stimolo un po' più intenso o vicino, premia. 

E' un processo che può richiedere tempo, amore e pazienza. 

L'algoritmo con la pressione sociale e fottendole i circuiti della dopamina ci mette molto meno e lo stesso fanno lo stato con le sue televisioni e cultura di massa o le religioni. 

Tu sei un essere umano, non uno stato, non una religione, non un algoritmo e fossi in te me ne vanterei. 

Ma ti servono più tempo e pazienza. 

I film, ma anche i social, ci hanno abituato a vedere le persone molto attivate, molto emozionate, mentre stanno facendo qualcosa di straordinario. 

Questo un po' desensibilizza alla soglia, ti sembra normale che una reagisca, o che abbia reazioni fisiologiche accelerate, magari pensi che sia anche un buon segno perché è una reazione, e le reazioni sono feedback e... 

Cancella. 

Tu stai cercando a piccoli, piccoli passi, di stare sotto soglia. 

Appena sotto al livello in cui ha reazioni. 

Piano, pasito pasito. 

Lento, amorevole, sempre dentro il suo range di comfort. 

Stai guardando i micro-segnali di piccoli aggiustamenti, piccole riorganizzazioni lente del sistema nervoso, non di cambiamenti drammatici, risultati istantanei ed isterie da spettacolo religioso. 

Quando non si comporta più da bestia davanti allo stimolo, anche se questo è intenso e vicino, il prossimo step è ignorare le reazioni inutili allo stesso e premiare i comportamenti che chiami "positivi", qualora si presentassero randomicamente come test adattivo. 

Il tuo obiettivo è proprio quello di favorire il suo adattamento all'ambiente operativo, la sua felicità ed abbassare i suoi livelli di stess cronico e catecolamine casuali. 

 

 

15 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Magari sono stato un po' vago, vado nel pratico: 

Magari ti piace ficcarle un dito nel naso e subito dopo in bocca, premendo sulle labbra. 

O ti piace arrotolare un asciugamano e darle a schiocco sulle cosce, nella schiena, come monito per le sue amiche. 

Magari guando sta aspettando mezz'ora che si asciughi lo smalto ti piace prenderle le mani e toccarle con le tue impronte. 

Magari ti piace dire a sua madre di chiamarla più spesso perché ha voglia di sentirla ma è timida ed aspetta di essere chiamata all'ora dei pasti. 

Forse ti piace nascondere i calzini neri quando fa la lavatrice del nero e poi buttarli in terra in bagno mentre è da stendere. 

E' chiaro che ami tagliare cipolle in bagno per stare in compagnia, quando ha appena finito un make up da shooting, così la fai piangere e sbavare tutto. 

Probabilmente ami regalare uno strumento musicale per imparare ai bambini del piano di sopra. 

Mentre camminate e lei guarda il telefono, ti piace guidarla per mano facendola finire coi tacchi dove c'è una grata. 

Probabilmente adori chiederle del fondotinta per un brufolo mentre sta finendo di truccarsi con un vestitino bianco, e poi abbracciarla per ringraziarla. 

Provi piacere a dirle che faccia caldo d'estate e freddo d'inverno. 

Magati ami guardare le previsioni, e portarla in un buon salone di parrucchieri quando danno pioggia da lì a poco. 

Quando è in fila alla cassa del supermercato ed aprono una cassa lontanissimo da voi, ti piace andare a prendere le lamette per il rasoio che te le eri dimenticate. 

Ecco, dovresti cercare di capire se alcune di queste tue naturali espressioni di affetto, per qualche ragione a lei possano dare sui nervi. 

E dare una tregua, ore prima della procedura. 

Non preoccuparti, ciò che ci infastidisce negli altri ci dice molto più su di noi che su loro. 

Magari è stata una bambina cresciuta credendo di dover sempre essere brava, e prova fastidio nei confronti di chi se ne strafotte di sembrare bravo, perché segretamente lei sogna quella libertà, quel potere. 

Tuttavia, se questo è il caso, per qualche ora non dovresti essere così sfacciato nel tuo sano non fregartene un cazzo di cosa pensi chi non ti paga l'affitto. 

E' facile buttare la maglietta che abbiamo addosso se è rotta. 

Lei sta avendo un comportamento rotto, ma è un comportamento che ha addosso. 

Molto difficile buttare la maglietta che  non mettiamo più da un anno, perché in quel caso non ce l'abbiamo addosso. 

Le cose che non abbiamo addosso perché non le mettiamo più, se vogliamo buttarle via per fare spazio alla vita dobbiamo andarle a cercare.

Tirando fuori tutta la roba dall'armadio. Scheletri compresi. 

Questo può essere per lei quella libertà che odia in te, che lei non indossa più, perché le tira addosso critiche. 

C'è un tempo ed un luogo per andare a tirare fuori tutto dall'armadio e fare spazio alla vita, rivalutare i propri gusti, le tendenze e i colori. 

Se vuoi farla sentire a suo agio, però, nel breve termine, semplicemente non vestire la maglia che lei nasconde e non mette mai. 

Bella o brutta che sia. 

 

Giuro che è bello essere amati così.

Grazie  @^'V'^  aspettami perché presto arriverò nel clan.

 

JS

Modificato da jastatham
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^'V'^
1 ora fa, jastatham ha scritto:

 

Giuro che è bello essere amati così.

Grazie  @^'V'^  aspettami perché presto arriverò nel clan.

 

JS

E' chiuso da un anno esatto. 

Ma se fai in fretta c'è una gran promo che scade il 2 luglio, per il PREDATOR. 

https://www.predator.life/octave

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smashzen

Argomento molto interessante, anche se non ho avuto modo di leggere tutte le esperienze dirette.

Io ho sempre pensato che il modo migliore per affrontare comportamenti indesiderati fosse attraverso la comunicazione, che ritengo fondamentale all'interno di un rapporto di coppia. Anche litigare trovo sia una cosa non fondamentale ma normale, è anche un modo di sfogarsi che noi abbiamo, e in qualche modo avvicina anche la coppia che sfogandosi si libera di certe dinamiche. Forse il mio è un ragionamento utopico... 

Penso anche che all'interno di una LTR vera, dove il sentimento è reale, è necessario poter affrontare dinamiche anche emotivamente complesse anche solo parlandosi. Ci vuole molta maturità, cosa abbastanza rara...

Vedo anche che i rapporti che hanno le mie amiche, (rapporti bellissimi che invidio), non si basano su richieste di attenzione e/o infastidendo il partner con comportamenti per lui scorretti o fastidiosi, ma si basano comportamenti più "naturali" e dove qualora insorge un incomprensione essa viene risolta solo attraverso la comunicazione.

Nella mia esperienza è successo il contrario invece, ogni comportamento che a me dava fastidio e il quale lo facevo notare la mia ex continuava a ripeterlo dicendo "sono fatta così non posso farci niente". Quindi  magari agendo come descritto qua avrebbe portato un risultato differente. E' anche vero che questa persona in particolare, fortemente insicura, non brillava in maturità.

Non so, ho sempre pensato che qualora un rapporto sia arrivato al punto di un vero sentimento di amore (sentimento che non arriva di certo dopo qualche mese di frequentazione, ma dopo molto molto tempo) le cose scorrano in maniera più naturale, ma forse sono solo un illuso nostalgico di rapporti che nel 2022 non esistono più?

Cosa ne pensate di tutto ciò? 

 

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^'V'^
3 minuti fa, smashzen ha scritto:

Argomento molto interessante, anche se non ho avuto modo di leggere tutte le esperienze dirette.

Io ho sempre pensato che il modo migliore per affrontare comportamenti indesiderati fosse attraverso la comunicazione, che ritengo fondamentale all'interno di un rapporto di coppia. Anche litigare trovo sia una cosa non fondamentale ma normale, è anche un modo di sfogarsi che noi abbiamo, e in qualche modo avvicina anche la coppia che sfogandosi si libera di certe dinamiche. Forse il mio è un ragionamento utopico... 

Penso anche che all'interno di una LTR vera, dove il sentimento è reale, è necessario poter affrontare dinamiche anche emotivamente complesse anche solo parlandosi. Ci vuole molta maturità, cosa abbastanza rara...

Vedo anche che i rapporti che hanno le mie amiche, (rapporti bellissimi che invidio), non si basano su richieste di attenzione e/o infastidendo il partner con comportamenti per lui scorretti o fastidiosi, ma si basano comportamenti più "naturali" e dove qualora insorge un incomprensione essa viene risolta solo attraverso la comunicazione.

Nella mia esperienza è successo il contrario invece, ogni comportamento che a me dava fastidio e il quale lo facevo notare la mia ex continuava a ripeterlo dicendo "sono fatta così non posso farci niente". Quindi  magari agendo come descritto qua avrebbe portato un risultato differente. E' anche vero che questa persona in particolare, fortemente insicura, non brillava in maturità.

Non so, ho sempre pensato che qualora un rapporto sia arrivato al punto di un vero sentimento di amore (sentimento che non arriva di certo dopo qualche mese di frequentazione, ma dopo molto molto tempo) le cose scorrano in maniera più naturale, ma forse sono solo un illuso nostalgico di rapporti che nel 2022 non esistono più?

Cosa ne pensate di tutto ciò? 

 

Ti dico cosa ne penso: 

Cita

Nella mia esperienza è successo il contrario invece, ogni comportamento che a me dava fastidio e il quale lo facevo notare la mia ex continuava a ripeterlo dicendo "sono fatta così non posso farci niente". Quindi  magari agendo come descritto qua avrebbe portato un risultato differente. E' anche vero che questa persona in particolare, fortemente insicura, non brillava in maturità.

Questa è la sacralità della tua esperienza personale, vista dalla tua prospettiva, che ci arricchisce tutti aprendoci alle prospettive degli altri ed alle loro esperienze simili o diverse dalle nostre. 

 

Cita

Non so, ho sempre pensato che qualora un rapporto sia arrivato al punto di un vero sentimento di amore (sentimento che non arriva di certo dopo qualche mese di frequentazione, ma dopo molto molto tempo) le cose scorrano in maniera più naturale, ma forse sono solo un illuso nostalgico di rapporti che nel 2022 non esistono più?

La relazione è funzione del cucciolo, non dei due adulti, noi non facciamo figli ed essendo il comandamento biologico di base quello di differenziare il genoma, possiamo razionalizzarcela come vogliamo ma non possiamo avere quello che ci hanno fatto credere esistesse. 

Non è mai esistito. 

In un sistema vecchio stampo in cui lei è incinta ogni due anni, le pro sono legali e le concubine ufficiali, si slitta verso un sentimento basato sulla serotonina da legame amicale, ci si sente come fratello e sorella, si prova un amore familiare e non si crede che questo significhi la fine della passione dato che quella è viva con le concubine. 

Oggi quando ci si scopre non attratti e con la sensazione di fratello e sorella, si divorzia o ci si molla. 

La domanda scomoda qui è che fine ha fatto però la passione di lei, che se ha l'amante esiste il delitto d'onore. 

Parlo dei tempi di quelle "relazioni nostalgiche". 

La risposta fondamentale a questa domanda è uno dei temi da risolvere del nostro tempo, aggravata dal fatto che le persone non hanno il coraggio di farla, questa domanda, o non sanno di doverla fare. 

 

Cita

Io ho sempre pensato che il modo migliore per affrontare comportamenti indesiderati fosse attraverso la comunicazione, che ritengo fondamentale all'interno di un rapporto di coppia. Anche litigare trovo sia una cosa non fondamentale ma normale, è anche un modo di sfogarsi che noi abbiamo, e in qualche modo avvicina anche la coppia che sfogandosi si libera di certe dinamiche. Forse il mio è un ragionamento utopico... 

E' una serie di ipotesi, non di esperienze viste dalla propria prospettiva, che sono sacre e da prendere così come sono. 

Essendo congetture, ipotesi, si possono discutere facendo terra su qualche fatto già esplorato, tipo: 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26523997/

 

Un altro studio molto interessante che non si focalizza sul litigio in sé, ma su variabili importanti implicate: 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21843014/

 

Cita

E' anche vero che questa persona in particolare, fortemente insicura, non brillava in maturità.

E' bello dire che una persona che ci ha rotto le palle non sia matura. 

E' bello, fa sentire che dio è con noi, ma a volte può essere interessante andare a vedere cosa, nello specifico, la rendesse così insicura e perché si comportasse a quel modo. 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25915136/

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29579722/

Due spunti per eventualmente riconoscerci qualcuna, raccogliere i cocci, perdonare e lasciar andare. 

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