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Epidemia di zombi


Reverie

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hopeless

Vedo ragazzi che si scazzano al bar e che si lamentano di non avere nulla da fare, ma che inventano milioni di scuse pur di non muoversi da lì.

Vedo ragazzi che quando escono è per andarsene dietro il parchetto a fumare un pò d'erba, e che se l'uscita non consiste o non comprende fumare erba non escono di casa, perché "non c'è altro modo per passare il tempo in questo paese del cazzo".

Vedo compagni di classe che un tempo erano le persone più simpatiche che avessi mai conosciuto, e che ora hanno il cuore infettato dal germe della frustrazione e non hanno più nemmeno la volontà di muovere i muscoli facciali per abbozzare un finto sorriso.

Vedo fidanzatini che escono solo se devono andare dalla loro femmina con cui stanno da anni, che lasciano perdere tutto il resto, che piangono perché sono in crisi e non sanno nemmeno loro cos'hanno esattamente, che fanno di tutto e si mortificano purché lei non li lasci.

Vedo veri e propri branchi, gruppi immutabili come fossero masse di cadaveri, i cui componenti figli di una mentalità "biddaia" (=paesana, inteso come persone chiuse nel loro acquario) diffidano di chiunque cerchi di intrufolarsi nel loro gruppo.

quanto è vera questa parte, penso le stesse cose ogni giorno e mi sento impotente perchè per quanto io provi a dare una scossa non cambia assolutamente nulla.

a differenza tua stappo lo champagne ogni volta che trovo qualcuno con cui andare in discoteca perchè la considero una "botta di vita"

non c'è cosa più triste di essere uno zombie ed esserne consapevole :bad:

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denipr92

Condivido con ciò che hai detto e capisco bene come ti senti. Hai detto di vivere in un paese di 3000 abitanti, io vivevo in uno ancora più piccolo e so benissimo cosa significa: quello che fai lo sanno tutti entro la sera stessa, i pettegolezzi girano alla velocità della luce e i fatti vengono stravolti.

O ti adatti alla vita o sei fuori, non esistono vie di mezzo.

Vedo ragazzi che si scazzano al bar e che si lamentano di non avere nulla da fare, ma che inventano milioni di scuse pur di non muoversi da lì.

Vedo ragazzi che quando escono è per andarsene dietro il parchetto a fumare un pò d'erba, e che se l'uscita non consiste o non comprende fumare erba non escono di casa, perché "non c'è altro modo per passare il tempo in questo paese del cazzo".

E' il motivo per cui quando ho finito le superiori sono SCAPPATO di casa.

Vuoi un consiglio? vattene il prima possibile, non ti aiuta stare lì a fare la pecora nera. Se vuoi cambiare il mondo inizia a cambiare il tuo, cambia città, frequenta persone diverse e intraprendi nuove attività.

Rimanere lì e lamentarti di una realtà che ti fa schifo non porta da nessuna parte. Ho cercato più volte di far capire agli altri (gruppo sociale, amici, conoscenti, familiari) di quanto la realtà in cui mi trovassi fosse triste per me, ma nessuno mi capiva. Sembrava che fossi io problematico, che fosse sbagliato avere grandi ambizioni come quelle che io ho (andare a vivere all'estero, avviare una mia azienda e cose del genere), che forse vivo nel mondo dei sogni.

Ora che vivo all'estero e ho una mia vita, sento la mancanza dei miei familiari e dei miei amici come è normale che sia.. ma posso dire FANCULO tutto quello che ho mollato, non ho mai sentito la mancanza di quella realtà così triste in cui vivevo, dove sembrava di essere persone fatte in serie (la definizion "zombie" appunto ci sta tutta), una realtà così monotona che quasi puoi prevedere il futuro, manco fossi un visionario.

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Sto pensando seriamente di andare a vivere a Cagliari infatti, la limitazione ora è puramente pecuniaria

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trout_man

Scrivi molto bene, mi ci ritrovo in molto di cio' che hai esposto. E' verissimo il mondo degli over 20 è "zombificato" (per i ragazzini\e è normale il loro atteggiamento, molto meno il nostro visto che siamo ventenni "grandicelli"), bellissimo anche il modo in cui ha sottolineato l'ultima cesura tra il mondo diurno convenzionale della rete delle ipocrisie con il mondo notturno, altrettanto convenzionale, della rete delle finte trasgressioni in disco: si tratta dell'altra faccia della stessa moneta più intima (il buio della notte), più coperta (il frastuono della musica), più confusa (i fumi dell'alcol) in cui si copre la noia/frustrazione e si agisce così camuffati per "non-agire".

Se ti posso muovere un appunto: c è forse un leggero snobismo nelle tue parole, spesso questo è indice di invidia o di frustrazione. Io fossi in te cercherei di aggirare e cavalcare il modus vivendi degli zombi, piuttosto che evitare la lotta altrimenti si rischia di rinchiudersi in una torre d'avorio e diventare, dopo il dorato isolamento, il peggiore degli zombi di ritorno.

Comunque mi piacerebbe avere aggiornamenti dalle tue esperienze di seduttore-samurai

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Scrivi molto bene, mi ci ritrovo in molto di cio' che hai esposto. E' verissimo il mondo degli over 20 è "zombificato" (per i ragazzini\e è normale il loro atteggiamento, molto meno il nostro visto che siamo ventenni "grandicelli"), bellissimo anche il modo in cui ha sottolineato l'ultima cesura tra il mondo diurno convenzionale della rete delle ipocrisie con il mondo notturno, altrettanto convenzionale, della rete delle finte trasgressioni in disco: si tratta dell'altra faccia della stessa moneta più intima (il buio della notte), più coperta (il frastuono della musica), più confusa (i fumi dell'alcol) in cui si copre la noia/frustrazione e si agisce così camuffati per "non-agire".

Se ti posso muovere un appunto: c è forse un leggero snobismo nelle tue parole, spesso questo è indice di invidia o di frustrazione. Io fossi in te cercherei di aggirare e cavalcare il modus vivendi degli zombi, piuttosto che evitare la lotta altrimenti si rischia di rinchiudersi in una torre d'avorio e diventare, dopo il dorato isolamento, il peggiore degli zombi di ritorno.

Grazie per il tuo feedback innanzitutto, l'ho apprezzato molto.

E si, hai colto nel segno, mi rendo perfettamente conto di essere invidioso e frustrato, perché non riesco ad ottenere ciò che per altri non sembra essere un problema. D'altra parte, però, non riesco ad adattarmi alla mentalità e allo stile di vita dei miei coetanei per via di un qualcosa che, come ho sottolineato in alcuni punti, non riesco a decifrare bene. Forse è una questione di orgoglio, voglio dimostrare a me stesso di poter sedurre una donna "lealmente" e ricostruirmi l'autostima maschile che ho perso (se mai l'ho avuta).

Se usassi quelle che io definisco "bassezze", riuscirei probabilmente a portarmi qualcuna a letto ma non lo sentirei come un traguardo, tanto varrebbe pagare una prostituta.

Per quanto riguarda la convivenza con gli zombi, beh, ormai sono diventato abbastanza bravo in questo. Chiunque mi reputa una persona socievole, di compagnia e cose del genere, mi sono dezombificato talmente tanto che ho ricevuto commenti stupefatti per come sono cambiato rispetto a quando ero fidanzato in one-itis.

La frustrazione arriva quando voglio dezombificare anche loro (non certo perché sono un buon samaritano, egoisticamente lo faccio perché ho bisogno di un minimo di status sociale, sia per la seduzione che per qualunque altra cosa). Il buon esempio non basta, ci vuole una motivazione: devono sbattere il cranio sul fondo dell'abisso prima che si rendano conto che ci stanno cadendo dentro. Io ne sono la prova vivente, la capocciata mi fa ancora male.

Comunque mi piacerebbe avere aggiornamenti dalle tue esperienze di seduttore-samurai

Spero di potertene dare molto presto ;) il mio percorso è appena iniziato

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wiseguy

io se mi posso permettere ho vissuto una situazione simile alla tua quando avevo 19-20 anni..per i miei amici il tutto era incentrato nell'uscita a cercare erba , anche quando si usciva..si usciva solo per stare in compagnia per giocare coi videogame o per fumare..discorsi intelligenti zero..ragazze che non avevano un minimo di cervello..ne avevo talmente le palle piene..di fare sempre le solite cose o di ottenere cosi' poco nella vita che qualcosa doveva cambiare..(poi io non fumavo e venivo visto come uno "sfigato"..)

in quel momento ho riincontrato una persona molto importante per me delle superiori..e da quel momento le cose cambiarono..all'improvviso i weekend erano diventati pieni..si usciva con gente che desiderava vedere posti nuovi diversi, viaggiare , discorsi interessanti e coinvolgenti..oddio adesso non dico che andavamo a fare baldoria ovunque ma da quando ho avuto 21 anni le cose sono cambiate..ci si trovava sempre in gruppo e sinceramente che si andasse in giro per l'italia o ci trovassimo nei vari pub della citta' o in casa , non era importante..

l'importante per me era condividere esperienze con persone alle quali tenevo ..non era importante il dove ma il con chi..

so che questo discorso esula dal sarge , ma ti volevo fornire la mia esperienza..

cerca persone di valore e con dei valori ed allora anche i luoghi e le esperienze che vivrai avranno un'altra ottica

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sircervello

La frustrazione arriva quando voglio dezombificare anche loro (non certo perché sono un buon samaritano, egoisticamente lo faccio perché ho bisogno di un minimo di status sociale, sia per la seduzione che per qualunque altra cosa). Il buon esempio non basta, ci vuole una motivazione: devono sbattere il cranio sul fondo dell'abisso prima che si rendano conto che ci stanno cadendo dentro. Io ne sono la prova vivente, la capocciata mi fa ancora male.

Se ti va leggi la mia "disavventura" xD

Ho vissuto la tua stessa situazione due volte e la sto ancora passando...

L'anno scorso sono tornato da una vacanza all'estero in solitaria in una specie di college con tantissima voglia di vivere, conoscere gente nuova (sopratutto ragazze :p ) , scoprire nuovi posti e ho cercato, egoisticamente come te, di cambiare l'atteggiamento dei miei amici che dicono sempre che " qui non c'è mai niente da fare" e che "in giro non c'è mai nessuno" però appena gli proponi qualcosa di diverso da fare girano la testa dall'altra parte trovando scuse di ogni tipo oppure ridendo alla tua idea bizzarra (per loro) .

Allora mi sono chiesto che cosa gli inducesse a rifiutare, senza trovare una risposta.

Nel giro di 3 mesi sono ritornato a zombificarmi

Arriva l'estate 2012 e riparto per lo stesso tipo di vacanza fatta l'anno scorso.

Ritorno con lo stesso mindset dell'anno precendete.

Inutile dire che riprovo a cambiare le loro idee e fallisco miseramente.

La frustrazione dovuta a non vedere via d'uscita è alle stelle. Sto tornando lentamente nello stato di zombificazione.

Sto cercando in tutti i modi di trovare un appiglio per scappare da questa situazione :S

Qualche giorno fa esco con il solito gruppo di amici e in centro c'era una zona, dove stiamo spesso, piena di ragazzi della nostra età però quel giorno decidono magicamente di non stare lì per non so quale arcano motivo e ho tratto le mie conclusioni.

Chi è in quella situazione di zombi non ne vuole uscire,(Anche se dice il contrario), perchè sta bene così , e sopratutto HA PAURA DI USCIRNE e si limitano a rimanere nella loro zona di confort composto dai soliti posti , dalle solite persone e dalle solite cose da fare!!!

P.S. Per esperienza ti dico che è quasi impossibile cambiare la mentalità di un gruppo di "zombi"

Modificato da sircervello
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houndog

Chi è in quella situazione di zombi non ne vuole uscire,(Anche se dice il contrario), perchè sta bene così , e sopratutto HA PAURA DI USCIRNE e si limitano a rimanere nella loro zona di confort composto dai soliti posti , dalle solite persone e dalle solite cose da fare!!!

Hanno creato la loro bolla. E' difficile che escano

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Streex

Caro reverie,

Noto con piacere che hai appreso tanto rispetto a quando sei uscito dal mondo degli zombie.

Dobbiamo tutti accettare il fatto che, c'è chi preferisce andare in discoteca, chi preferisce stare sui social network, chi preferisce andare per locali..addirittura chi preferisce stare con una ragazza, magari inferiore alle proprie aspettative, solo per timore di restare ''soli'' un domani.

Senza questo presupposto non possiamo andare da nessuna parte, non possiamo compiere nessun miglioramento.

Una volta che abbiamo superato questo, allora possiamo sfruttare ciò per cui abbiamo un cervello così sviluppato :

1) Adattarsi ​a qualsiasi tipo di situazione, problema, modo di essere

2) Piegare gli eventi a nostro favore ossia non lasciare che siano queste cose a dominarci, ma sfruttarle.

Il fatto che tu ti senta solo con gli zombi che ti circondano, è corretto.

Non lo puoi cambiare.

In natura, c'è chi si distingue e chi invece si mescola.

Chi credi che faccia un passo avanti verso l'evoluzione?

Gli zombie, che non riescono a distinguersi dagli altri,

Oppure chi si distingue da loro e svetta, come un faro di speranza per chi vuole seguire il loro esempio?

A voi la risposta.

Modificato da Streex
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