To Bitch or not to Bitch...that is the question.

[HaphaHapha [Partecipante] 2169]

Din don dan, hai vinto di nuovo V.

[^'V'^ [Aivia Demon] 160762]

Ricordo con ammirazione una cena che organizzammo fra 4 maschi e 4 femmine conosciute al mare a 18 anni nella casa di un mio amico.

Se fossimo stati tutti svegli le avremmo chiuse in gang bang. Erano venute a cena da noi perché ci stavano, e noi eravamo ben assortiti come loro.

Uno solo di noi chiuse. Non quella sera, non davanti a tutti, ma nei giorni seguenti.

Quale fu?

Mentre noi disperati cercavamo di censurarlo, di fare bella figura, di sembrare bravi ragazzi, io avevo addirittura cucinato...

Lui, Christian, stava lì a vantarsi ad alta voce delle 8 puttane d'alto bordo che avrebbe noleggiato per il capodanno del 2000.

Credevamo tutti che stesse rovinando la cena coi suoi discorsi e che non avremmo concluso nulla a causa sua, e cercavamo di mitigarlo.

Alla domanda di una ragazza: ma tu sei uno che va a puttane? lui rispose "magari! avessi i soldi!"

Dopo quella frase credetti che non avrebbe mai più chiavato con nessuna ragazza anche solo in contatto epistolare con una delle presenti.

Quanto sbagliavo...

Io fui così coglione che rifiutai l'invito di una a venire in cucina a lavare i piatti con me, isolandoci, credetti di fare bella figura dicendole che era ospite e che ci pensavo io.

Nei giorni seguenti...

Rimasi inorridito, basito, quasi spaventato, perché le ragazze, andando a giocare a Beach Volley, cercavano sempre le attenzioni di Christian, che, va detto, non era affatto il più bello del gruppo e di sicuro non aveva un gran fisico.

Lui arrivò a trattarle come sorelle inferiori, arrivò a "picchiarle" per non aver preso palla, una la mise per terra e la calpestò.

Io andai ovviamente a fare il cavalier servente e a chiederle se si fosse fatta male.

Lei pianse anche un po'.

Lui la chiuse.

Lui la chiuse.

LUI, la chiuse.

Ripensandoci, ho imparato tantissimo da quella cena disastrosa.

Christian arrivò addirittura a dire quanto avevamo speso per la spesa e a chieder loro un contributo. A me quel comportamento sembrò la cosa più antisesso possibile.

Lui la chiuse.

[^'V'^ [Aivia Demon] 160762]

Il 6/11/2012 at 15:09, trb ha scritto:

Visto che hai aggiunto anche il punto di vista femminile,molto dipende se la tipa è sfruttata o meno,quella che ho frequentato io lo era.

No, sempre evitato le sfruttate. Sono troppo in cerca di figure forti dalle quali farsi sfruttare, e quando conoscono "gentaccia" come me (per via del lavoro intendo) finiscono sempre per metterla contro qualche albanese armato sperando che diventi tu il loro nuovo capo.

Faccio già fatica ad essere padrone di me stesso, gli altri si gestiscano da soli.

Ho maturato la convinzione, e forse sbaglio, che dietro ad ogni sfruttatore ci sia spesso una persona che vuole essere sfruttata. Che il potere al carnefice lo dia la vittima.

Ovviamente quando non parliamo di coercizione. 

[HaphaHapha [Partecipante] 2169]

Ho maturato la convinzione, e forse sbaglio, che dietro ad ogni sfruttatore ci sia una persona che vuole essere sfruttata. Che il potere al carnefice lo dia la preda.

Gente, QUESTA FRASE E' ORO.

[^'V'^ [Aivia Demon] 160762]

Gente, QUESTA FRASE E' ORO.

L'ho modificata di una parola.

[Kobol [Banned] 0]

Il 6/11/2012 at 15:04, ^ ha scritto:

E invece lo voglio scrivere, il fottuto punto di vista "femminile". (Ogni donna avrà il suo in realtà)

Da bambino trovai ben nascosto dietro i libri di mia madre il testo "tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul sesso e non avete mai osato chiedere".

Mi feci così una cultura clandestina ben attento che mia madre non mi sgamasse.

In tante considerazioni giuste, il capitolo dedicato alle prostitute era davvero fuorviante, e mi face crescere con alcuni pregiudizi disfunzionali.

Venivano intervistate delle africane sfruttate. (A tal proposito ricordo che, ben lontana dalla retorica del defunto don benzi, la percentuale di sfruttate in italia tra le straniere è stata stimata all'8%, secondo uno studio pubblicato per sole due settimane sul sito del ministero per le pari opportunità, poi subito rimosso).

Queste africane sfruttate, il cui massimo contatto con l'alfabetizzazione emotiva e la cultura psicologica era di matrice voodoo, e la cui idea di uomo era quella di quello che se la vuole la violenta, se la paga è un debole, nelle interviste dicevano cose come: per noi i clienti sono polli da spennare, sono stupidi idioti frustrati.

Molti credono che questo sia il pensiero delle prostitute in generale, i media passano da sempre questo messaggio più o meno direttamente.

Lo credetti anche io da ragazzino.

E non avevo alcuna voglia, di sentirmi un pollo da spennare.

Il mio atteggiamento nei loro confronti cominciò a cambiare conoscendone di persona, frequentandone, in amicizia o in relazione.

Ricordo che quando mi permisi di fare una battuta sarcastica su un cliente, una mi disse:

Non ti permettere, i clienti sono veri uomini, che scelgono la donna, la pagano per levarsela dalle palle e non farsi spennare con le stronzate e le richieste continue.

Rimasi un attimo in cortocircuito, il mio sistema di credenze strideva molto con quella realtà appena incontrata, e così parlai della cosa con tutte le pro, sia donne che trans, che conoscevo.

Quelle con più alta autostima mi dicevano che per un vero uomo è molto più decoroso non farsi mettere i piedi in testa da una donna e tirarle in faccia i soldi, piuttosto che farsi dire cosa fare o non fare, (tertium non datur?) inoltre mi dicevano che è normale che un uomo sposato andasse con prostitute, perché essendo impossibile per un uomo essere monogamo, l'alternativa sarebbe stata giocare coi sentimenti di un'amante e mancare di rispetto a sua moglie con la ridicola escalation di messaggi sul cellulare, bugie, cene di lavoro improvvise...

Alcune, ma poche, tra cui le più ignoranti, tossiche, emarginate sociali, erano invece dell'idea delle africane.

I clienti "erano tutti dei falliti, dei tossici di figa, degli ignoranti, degli incapaci", e il meccanismo proiettivo era tanto lampante che le trans di questo basso livello dissero che i clienti erano dei froci, e che lo pigliavano in culo. (se non è proiezione questa).

Ecco, questo è il punto di vista femminile che ho raccolto più o meno in 5 anni di frequentazione assidua come amico, amante, fratello, figlio, di varie pro.

E sono apertissimo ad altri, punti di vista femminili. 

Ai tempi dello scandalo Marrazzo hanno fatto l'invervista a il trans protagonista che pi fu trovato "casualmente" morto di "overdose"...beh alla domanda: perche la gente viene da lei? e lui rispose: perché io so dare a loro quello che le mogli molte volte non danno più ovverro l'affetto.

Cioé molte volte manco vanno a farci sesso ma semplicemente a farsi qualche coccola e essere ascoltati.

Riguardo alla cena: conosco persone che hanno una paura fottuta di fare brutta figura, spesso mi sono sentito dare del cafone per palesi puttanate. Cafone perché ho permesso all'HB con cui sono uscito di pagarmi da bere, non gli è saltato in mente che pagare ad una dona potrebbe anche essere mancanza di rispetto.

[trb [Partecipante] 2757]

No, sempre evitato le sfruttate. Sono troppo in cerca di figure forti dalle quali farsi sfruttare, e quando conoscono gentaccia come me finiscono sempre per metterla contro qualche albanese armato sperando che diventi tu il loro nuovo capo.

faccio già fatica ad essere padrone di me stesso, gli altri si gestiscano da soli.

Ho maturato la convinzione, e forse sbaglio, che dietro ad ogni sfruttatore ci sia una persona che vuole essere sfruttata. Che il potere al carnefice lo dia la preda.

Curiosamente,io probabilmente non andrei con una non sfruttata,le paragono ai ladri:hanno trovato una strada più facile fregandosene della morale...potrei cambiare idea,magari mi sposerò con una di queste

Quella del pappone onestamente io non l'ho notata,l'hai letta da qualche parte?

Poi,ci sarebbe pure da fare un altro discorso,te sopra dicevi che le africane sono abituate a essere prese con la forza,non è propriamente così,o per meglio dire,dipende.

Innanzitutto,è un altro continente,e non è razzismo,ma hanno un'altra cultura;ancora ancora le nord sahariane,qualche cosa in comune con le italiane l'ho trovata,ma le subsahariane sono un mondo a sè.

Stesso discorso le asiatiche di prima generazione,è difficile fare paragoni perchè hanno una cultura molto diversa,soprattutto le cinesi.

Sul fatto dello sfruttamento,si,è una tua idea,certe situazioni bisogna conoscerle un minimo per capirle.

[^'V'^ [Aivia Demon] 160762]

Un po' troppo semplice come discorso,il maschio,come lo chiami tu,può avere tante motivazioni per andare con una hb9.

Certo, per esempio quello di farsi una famiglia, o semplicemente il fatto che preferisce una escalation di emozioni, di messaggini, di sesso fatto in relax a casa.

Sono completamente d'accordo.

Ma il mio discorso era riferito a quei PUA, tanti, che credendo di avere il solo scopo di sargiare e chiudere un'hb9 vista in discoteca, e forse non si rendono conto che la loro scelta di non andare con hb9 a pagamento stride con lo scopo dichiarato.

Se lo scopo fosse fare del sesso con delle hb9, sarebbe ottimo farsi il lunedì quella sargiata, il martedì quella a pagamento, il mercoledì flake di una sargiata, il giovedì torna quella del lunedì ecc.

Ma lo scopo è sentirsi importanti. Approvati.

E cercare l'approvazione e il senso di importanza da una donna, fonte esterna, non è diverso dall'andare alle 3 di notte in stazione in cerca di una dose dai tunisini.

[Magic Mike [Élite] 620]

Ma lo scopo è sentirsi importanti. Approvati.

E forse anche che, come PUA, ci sai fare e hai imparato l'arte abbastanza da avere quella che vuoi, quando la vuoi.

Comunque un modo per accrescere la propria autostima

Modificato 6 Novembre 2012 da Magic Mike

[^'V'^ [Aivia Demon] 160762]

Il 6/11/2012 at 15:40, trb ha scritto:

Quella del pappone onestamente io non l'ho notata,l'hai letta da qualche parte?

E' la mia esperienza unita a quella dei vari colleghi buttafuori della vecchia scuola.

Essendo gente che vive di notte, con muscoli ecc, era abbastanza comune, che la rumena o l'albanese si legassero a te girandoci intorno per il non dichiarato motivo che tu eri più temibile (davvero?) dei loro connazionali e ti voleva caricare la molla contro di loro.

Allo stesso modo, era comune che dopo aver chiuso una straniera notturna conosciuta qua e là, lei iniziasse a caricarti la molla contro il suo ex che la minacciava, contro lo spacciatore a cui lei doveva soldi, contro l'ex marito italiano che voleva toglierle il figlio, di tutto.

Quel tipo di donne era sempre pieno di guai, ed aveva le antenne sempre accese per cercare i maschi più cattivi, violenti, pregiudicati, ai quali sottomettersi in cambio di protezione.

Quel tipo di donne era attratto irrimediabilmente dai miei colleghi più bruti, e in certi casi anche da me, che losco e bruto non sono ma avevo i muscoli. 

Le ho sempre trattate con rispetto ma con distacco, prima del f-close ti avevano già chiesto di recuperare dei soldi da uno, dopo 3 f-close farfugliavano già stronzate tipo sparare in una gamba al loro ex che le perseguitava. (slang per protettore, nella maggior parte dei casi)

Sul fronte africano-nigeriano-sahariano non ho nessuna esperienza se non quella robaccia letta su quel libro. E qualche racconto di collega.

Certamente la loro cultura è differente e non dico nemmeno che sia sbagliata, ma il punto era che non possiamo basare la nostra percezione delle prostitute, come feci io da piccolo, su alcune frasi dette da una minoranza di africane appartenenti ad una cultura diversa.