Vai al contenuto

"L'automiglioramento è masturbazione"


Pathfinder

Messaggi raccomandati

Shriekin D.

Leggo solo ora la fine di questo post. 

Le prime pagine le leggevo e capivo. Così mi sembrava almeno. Così chiudevo il 3d a metà. 

Ma puntualmente ci ritornavo.

Leggevo le altre pagine. Respiravo una boccata d'aria fresca e credevo nuovamente di aver capito. Chiudevo ma ritornavo.

Ora l'ho finito. Ma non ho respirato aria fresca. Mi sono "solo" venute le lacrime agli occhi.

Aivia, grazie. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...
punkislam
Il 7/11/2012 alle 00:03 , Pathfinder ha scritto:

Chi ha visto Fight Club riconoscerà la citazione di Tyler Durden.

Paradossalmente, credo che Fight Club sia il film che meglio incarna la mia filosofia di miglioramento (chi ha letto blog sul minimalismo sa a che mi riferisco).

Vorrei sapere cosa ne pensate (della citazione).

nella tradizione tibetana, il Bardo Thodol o Libro tibetano dei morti, descrive le esperienze che bisogna aspettarsi al momento della morte... tuttavia esso è, simbolicamente, un libro sul morire, e cioè un libro per i vivi...un libro che descrive la morte dell'ego e quindi un libro sulla vita e come vivere...nei vari bardo, intermedi tra la morte e la rinascita, il moribondo deve resistere ai condizionamenti obbligati della ragione e rinunciare alla supremazia dell'ego... è la lotta contro l'illusione karmica, che è semplice sogno e fantasia...il terrore di questo stato viene rappresentato nel libro con archetipi e immagini karmiche terrorizzanti...segue poi una transizione, in cui viene sacrificata la stabilità dell'ego, nonostante l'individuo combatta per mantenere il proprio sè, ovvero il nostro nemico, che vediamo come caro e prezioso...e nessun vivente è mai tornato dalla morte.... 

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

dickinson1
6 ore fa, punkislam ha scritto:

...e nessun vivente è mai tornato dalla morte.... 

 

 

E nessuno e' tornato nemmeno a lamentarsi di come si possa stare dall'altra parte.

OSHO diceva :

"La morte non è la fine bensì l’inizio di una nuova vita. In effetti è la fine di qualcosa che è già morto, ma anche un crescendo di quello che chiamiamo vita, ma purtroppo veramente in pochi sanno cosa sia la vita: vivono ma in una ignoranza tale che non sapranno mai incontrare la loro stessa vita.

Per queste persone è quindi impossibile conoscere la propria morte, la morte è l’esperienza suprema di questa vita e l’esperienza iniziale di un’altra.

La morte è una porta che si apre tra due vite, una che resta alle spalle, ed un’altra che sta aspettando al di là."

Modificato da dickinson1
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
Lennon1906

Senza dubbio la cosa più interessante che mi è capitata di leggere da molto tempo.

Grazie a tutti

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 5 mesi dopo...
Il 9/11/2012 alle 19:49 , ^'V'^ ha scritto:

Io l'ho chiamato La Via del Lupo, ormai da molti anni, da quando ne avevo 11 per l'esattezza.

Ho un quaderno nero, in un cassetto, lo vergai di mano quando andavo più o meno in prima liceo, scrissi sopra quelle esatte parole: "La Via del Lupo", non sapevo cosa avrebbe contenuto se non quella raccolta di pensieri e percorsi che determinavano in qualche modo la mia ricerca ad una via diversa..

Sentivo che qualcosa non andava, e a tentoni camminavo, cadendo e rialzandomi, scrivendo per esperienza cosa andasse, cosa no..

Una ricerca infinita forse, di un'altra via da quella imposta, nè simile, nè contraria, un'altra, quella giusta, per Me..

Fa piacere scoprire di non essere il solo, e magari è solo una coincidenza..

Indubbiamente lo è, la mente razionale mi porta a crederlo..

Eppure per la gioia del mistero, per quell'emozione di credere cosciamente e volontariamente a qualcosa che vada oltre..

Mi faccio scevro di raziocinio, e mi meraviglio di quella che ora posso dire, non sembra essere una semplice coincidenza.

  • Mi piace! 2
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

idinbo

Rubo ossigeno. Mi mancava da qualche giorno. L'alcol no. 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 11 mesi dopo...
suomi84

Cosa ne pensate del lettin go per togliere e ricostruire le basi? ne parla anche julien in rsd

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

giocapirex
On 7/22/2019 at 8:08 PM, suomi84 said:

Cosa ne pensate del lettin go per togliere e ricostruire le basi? ne parla anche julien in rsd

Attendo anch'io qualche risposta a riguardo...

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 9 mesi dopo...
Back Door Man
Il 9/11/2012 alle 17:47 , ^'V'^ ha scritto:

La libertà non è liberarsi dai condizionamenti, operazione di fatto impossibile e inutile, ma poter scegliere, di volta in volta, quali condizionamenti ti siano funzionali o disfunzionali.

Tornare Lupo, scavare fino alla pietra oscura, non significa fermarsi lì.

Significa toccare terra, arrivare a quello che di incondizionato c'è in te, e da lì decidere per un atto di volontà puro ed assoluto quando essere ciwawa e perché, quando essere pitbull e perché, quando essere cane da slitta o da caccia e perché.

C'è una scena del film London Boulevard che si accosta bene a questo concetto.

Deprogrammazione, rinascita dell'Io vero, scelte di comportamento.

Il protagonista della scena è Jordan, quello che trova lavoro a Harry Mitchel, alias Colin Farrel, che si troverà a proteggere l'attrice Charlotte e a innamorarsene.

Non sono riuscito a trovare il clip in italiano, comunque Jordan dice di essere un attore e di essere in grado di "essere" il personaggio che decide di essere in qualunque momento, a comando.

Non ricordo bene se lo dice prima di entrare in azione pestando il tizio del clip che ho trovato in francese o in altra scena scarrellando una pistola. E mi gasa muchisimo quando lo dice.

Come ho già detto non l'ho trovata in ita e mi pare che le scene in cui "diventa cattivo" siano due.

Io vi presento quella che ho trovato.

Voila.

Finisce con "Merci. Pas d'heroine au jourd'houi." 😂

Buon doppiaggio.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 3 mesi dopo...
Il 9/11/2012 alle 19:49 , ^'V'^ ha scritto:

In Giappone esistono due termini per identificare il Vuoto.

Esiste il vuoto MU.

Esso è ciò a cui tende il praticante del Buddhismo Chan o Zen.

Prendendo coscienza che l'ego è capriccioso e che la mente chiacchiera tra sé e sé, il praticante dello Zen butta il bambino con l'acqua sporca.

Ottimo strumento per lavare il cervello ai Samurai e renderli perfetti burattini da combattimento.

Abbiamo questa idea romantica dei Samurai.

L'ultimo Samurai ha fatto piangere anche me.

Ma la realtà che ci mostrano gli scavi archeologici è un'altra.

I samurai non erano di etnia Giapponese, ma Ainu.

Erano una sorta di immigrati.

A loro veniva dato il pieno potere di vita o di morte sulla popolazione, ma non percepivano stipendio se non la spada e il riso per mangiare.

Per gioco provavano le spade sui contadini di passaggio.

Samurai significa "colui che serve".

Ottimi cani. Senza un "Io" da difendere, ma solo il desiderio di fare una morte onorevole per il loro padrone.

Per fare un paragone col mondo odierno, sarebbe come se in italia ai tunisini venisse data una pistola, nessuno stipendio, kebab a volontà e pieni poteri di fare quello che vogliono sui cittadini italiani a patto che si mantengano fedelissimi al sindaco.

Quando la nostra cultura, sempre piena di seghe mentali, ha incontrato il silenzio interiore dello Zen, ne è rimasta affascinata. Plerché la mente è una sega mentale continua, tanto vale provare ad annullarla.

Per me no.

Per Jung No.

Per i Ninja storici No.

Esiste un altro concetto di Vuoto, ed è il vuoto KU.

Se il vuoto MU simboleggia l'assenza, come ad esempio un cesto vuoto è MU, o uno stipite senza la porta è MU MON, senza porta, KU simboleggia il potenziale. Vuoto di forma espressa.

Un cesto pieno di mattoncini LEGO è KU.

Con quei mattoncini puoi costruire un' astronave, un camion dei pompieri, un castello, un vascello dei pirati.

Ma non sei un castello, non sei un camion dei pompieri.

Le persone ricevono incoraggiamenti e punizioni durante la crescita. Da bambino vieni al mondo in mezzo a dei giganti che dettano delle regole e scopri che per avere affetto e protezione, quindi per sopravvivere, devi seguire le loro regole.

Insegnanti, genitori, televisione, ovunque ci sono giganti che sanno cosa è meglio per noi.

E noi ci troviamo ad essere un camioncino dei pompieri fatto coi lego, perché è la forma che ha riscosso maggior successo.

Addirittura ci identifichiamo, dicendo cose come io sono così, non sono così.

Ora...alcuni si accorgono che essere un camioncino dei pompieri ha alcuni punti deboli, per esempio non vola.

Allora inseguono il vuoto MU.

Buttano il camioncino e cercano di annullare la mente.

Oltre ad essere impossibile... e a questo proposito vi invito a guardare un monaco zen come si copre gli occhi davanti alla TV per non essere influenzato, perché certe cose sono possibili solo in cima ad un monastero o in una caserma di samurai, ma appena fuori tra la gente e immersi nel fango della vita... non reggono... oltre a non essere possibile è pure inutile.

Se l'ego è un bambino capriccioso, la soluzione sta nel farlo crescere e diventare uomo, non nel provare a sbarazzarsene.

Il camioncino dei pompieri scopre di essere diverso dal castello, dall'astronave... e di avere pregi e difetti.

Certo, può rinforzarsi invece di destrutturarsi, può anche mettere dell'attak tra i suoi mattoncini, ma questo lo rende soltanto ancora più tenacemente quello che gli altri hanno scelto per lui.

Può anche mettersi attaccate due ali, ma non sarà un'astronave, sarà un camion dei pompieri che svolazza goffamente.

Qualcuno non accetta le imposizioni esplicite ed implicite della società, e si mette a fare il ribelle.

Dice "col cazzo che faccio il camioncino dei pompieri! Io sono libero e quindi faccio il camioncino dei piromani!" Ma quale libertà...sta soltanto facendo il contrario di quello che gli hanno inculcato. Cioè la stessa cosa, sulla stessa linea.

Il vuoto KU significa destrutturare pezzo per pezzo la propria personalità, la propria identificazione nel camioncino dei pompieri e rimettere i mattoncini nel cesto.

A quel punto, di volta in volta, l'iniziato potrà scegliere di essere castello, camioncino dei pompieri, astronave, a seconda dei pro e dei contro di ogni formazione di situazione in situazione.

Un cesto pieno di mattoncini è vuoto KU, è vuoto di forma e pieno di potenziale da esprimere.

Altro esempio:

Il vuoto MU è l'assenza di luce. Noi lo chiamiamo Buio, ma il buio non esiste, non si può mettere del buio in una stanza. E' solo l'assenza della luce.

La luce bianca è il vuoto KU. Essa contiene tutti i colori ma li manifesta soltanto quando colpisce una superficie che vibri ad una data frequenza.

La luce bianca attraversa un prisma, come sapete, si divide nei 7 colori dell'arcobaleno più le relative sfumature intermedie.

A quel punto il verde si guarda e dice: ehi! Io sono verde, sono diverso da te che sei indaco!

E questo è un primo passo.

Ad un livello di coscienza diverso, che alcuni chiamano superiore, il verde dice: ehi! io sono verde, tu sei indaco, quello è rosso...ma tutti insieme formiamo l'arcobaleno...volemose bene che il mondo è bello perché è vario...

Questa la chiamo la falsa illuminazione dei figli dei fiori.

Poi qualcuno.... smette di aver bisogno di identificarsi nel verde, fa un passo indietro invece che dieci in avanti, ripassa attraverso il prisma e torna ad essere la luce bianca, il cesto pieno di lego, il vuoto KU.

Egli ora può essere verde rosso, indaco, quel che vuole e quello che richiede la situazione.

Ma...esiste una debolezza anche per il Vuoto KU.

Ogni manifestazione dell'essere ha debolezze e bisogni.

Ma aver oltrepassato il prisma, aver toccato la pietra oscura, essere tornato Lupo...porta con sé la debolezza della Vanità.

Strano che Vano significhi proprio Vuoto.

Il bisogno di piacere, di provare piacere, e la Vanità.

Se egli si sentirà un dio o comunque superiore agli altri....non sarà diverso dal meno arguto che è rimasto verde/camioncino dei pompieri/ciwawa.

Quello è il passo più difficile.

Essere "migliore" di molti altri e cercare ogni giorno di porsi ai loro piedi con umiltà, perché siamo tutti sulla stessa barca, e il Lupo è marionetta di Madre Natura quanto il ciwawa.

Non è un percorso indolore, non è un percorso che finisce e si prende la cintura nera, non ci sono medaglie da appuntare pubblicamente o gente che ti batte le mani.

Io l'ho chiamato La Via del Lupo, ormai da molti anni, da quando ne avevo 11 per l'esattezza.

Ma avergli dato un nome non mi autorizza a sentirmi padrone di un qualcosa che è proprio di ogni essere umano, coi suoi tempi, col suo passo, col suo sangue.

E non sono nemmeno arrivato in fondo. Ho solo una lanterna sulla schiena che illumina quello che ho già fatto, ma davanti a me ho il buio.

Quando Tyler Durden pronunciò quella frase....mi sentii meno solo in quel buio.

V, sei coltissimo ma troppo prolisso, non pensavo che esistessero persone più logorroiche di me ahahah 😂. Però son d'accordo con te, ci hanno riempito di sovrastrutture, ci hanno rifilato la morale cattolica, borghese ecc. se dietro tutta questa merda non cerchiamo noi stessi siamo già morti. Effettivamente ora che ci penso crescendo, tutte le volte che ho migliorato, più che aggiungere forse ho tolto e smussato. Però a volte non sai cosa togliere e da dove iniziare a togliere. 

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...