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Visto che in Italia nel giro di qualche anno sarà difficile sopravvivere, dove emigrare?


The President

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28 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:


L'Italia purtroppo è un paese di rosiconi...

E gli italiani all'estero sono la versione ultra, pro, 2.0, incattivita, del rosicone italico...


Sono tutti abituati così male, e la massa è così tutta uguale, che dal momento che raggiungi qualcosa o sei un minimo diverso, non ti viene perdonato l'esserti distinto...

E non sto parlando di chissà quali traguardi...io alla fine non sono nessuno e ho sempre fatto lavori normali, però come hai detto te, in Italia tanto basta...

Quando abitavo giù, mi invidiavano perché, dopo qualche anno nello stesso posto di lavoro, avevo avuto il contratto indeterminato....

Facendo un lavoro dove mi spaccavo il culo, dovevo ignorare certe mancanze di rispetto, ed ero sottopagato...

Non so veramente cazzo ci fosse da invidiare.

Non sapendo invece che nel paese in cui abito adesso ho firmato un indeterminato direttamente al day1 di lavoro...

 

Pensate comunque a una reazione tipo:

Un imprenditore diventa ricco grazie alle sue scelte di mercato e al suo prodotto innovativo?

Le gente: eh ma lui evade le tasse....eh ma lui conosce il politico taldeitali che lo ha aiutato....eh ma lui è un leccaculo...eh ma lui fa i soldi non pagando i dipendenti...


Purtroppo è una mentalità autodistruttiva che non fa crescere....ed è pure un bel po' fastidiosa...

per non parlare che gran parte dei lavori in italia bisogna lavorare nei straordinari e starsene zitti. Che non ti pagano, e il tempo libero diminuisce drasticamente

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gelsomino
37 minuti fa, IO.SI.TU.NO ha scritto:

Le gente

....è piena di livore....non ti perdona il successo....

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AntonW
1 hour ago, Kagan said:

Tutte materie che (non a caso) usano la matematica.

Esattamente.
Solo che se studi matematica, hai un ventaglio di scelta più vasto di quanto ne puoi avere studiando matematica finanziaria e finanza matematica...

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AntonW
1 hour ago, Akira93 said:

per non parlare che gran parte dei lavori in italia bisogna lavorare nei straordinari e starsene zitti. Che non ti pagano, e il tempo libero diminuisce drasticamente

quello è così dovunque, fidati, ed è sempre stato così.
(almeno negli ambienti finanziari che conosco io...)

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AntonW
1 hour ago, gelsomino said:

....è piena di livore....non ti perdona il successo....

Fregatene, ignorali.

La gente pretende di avere i frutti del successo senza la parte del farsi il culo.

Eccerto!

Money for nothing and chicks for free! 😄

 

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comeback

Tutte argomentazioni giuste le vostre ma non sovrastimiamo il valore del lavoro nella vita. Mi rivolgo sopratutto a chi ha detto "casa nostra e' il mondo", dimenticando che la relocation (specie continua) non e' un gioco.

Ok, nessuno qui vi dice di andare zaino in spalla a visitare il mondo come degli incoscienti ma dare al lavoro un ruolo, non fare del lavoro la tua vita.

Quel che dico puo' comprenderlo chi per scelte lavorative ha impattato sfere sociali, affettive, psicologiche.

 

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DarkDrizzt
15 hours ago, comeback said:

Tutte argomentazioni giuste le vostre ma non sovrastimiamo il valore del lavoro nella vita. Mi rivolgo sopratutto a chi ha detto "casa nostra e' il mondo", dimenticando che la relocation (specie continua) non e' un gioco.

Ok, nessuno qui vi dice di andare zaino in spalla a visitare il mondo come degli incoscienti ma dare al lavoro un ruolo, non fare del lavoro la tua vita.

Quel che dico puo' comprenderlo chi per scelte lavorative ha impattato sfere sociali, affettive, psicologiche.

 

Più che lavoro, ciò che veramente conta è la qualità della vita, intesa come quantità di tempo libero a disposizione, offerta socio/culturale della città in cui si vive, stipendio e prospettiva sul lungo termine. Parlo anche io da expat.

Sul non fare del lavoro la tua vita, d'accordissimo, anche se credo valga in generale, pure se resti in italia. La differenza è che all'estero una scelta di questo tipo ha risvolti ancora più negativi che in Italia (dove comunque hai famiglia e amici strettissimi che continui a vedere)

 

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AntonW
15 hours ago, comeback said:

Tutte argomentazioni giuste le vostre ma non sovrastimiamo il valore del lavoro nella vita. Mi rivolgo sopratutto a chi ha detto "casa nostra e' il mondo", dimenticando che la relocation (specie continua) non e' un gioco.

Ok, nessuno qui vi dice di andare zaino in spalla a visitare il mondo come degli incoscienti ma dare al lavoro un ruolo, non fare del lavoro la tua vita.

Quel che dico puo' comprenderlo chi per scelte lavorative ha impattato sfere sociali, affettive, psicologiche.

 

Sai , ognuno ha il suo punto di vista sulla vita.

Se parlando di lavoro uno ragiona del tempo libero, mi sa che è una contraddizione in termini.

Poi ognuno decide della sua vita come crede.
Il mio vicino di casa, per dire, lavora in comune. Finisce di lavorare alle 5 ma alle 4 è già a casa.
Dalle 4 alle 8 del mattino dopo va a spasso con il cane e sta al bar a parlare di calcio.

Io se devo vivere così, piuttosto mi sparo!

Andare in giro per il mondo per il lavoro ha senso se uno cerca il lavoro che gli piace e se ha voglia di lavorare.

Se devi fare l'impiegato o l'operaio in Germania, meglio farlo in Italia...

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Il 12/9/2018 alle 11:02 , comeback ha scritto:

@Wayna ottimo intervento.

Ho conosciuto migliaia di persone, dai mai espatriati noto una forte semplificazione dell'emigrazione: prendi un lavoro, trovi casa e buona, sei andato, e' fatta.

Il lavoro e' qualcosa che ci dovrebbe rendere normali, non certo e' un plus ma in patria, da noi, se lavori, guadagni e hai un buon contratto ti guardano con quel misto tra ammirazione e invidia. In Italia lavorare e' un traguardo, all'estero la normalita'.

Sulla socialita' non e' una passeggiata, tra le decine e decine di italiani incontrati tra Inghilterra, Svizzera, Germania, tutti questi grossi players della socialita' non li ho beccati. Direi che 9 su 10 o sono col partner (italiana, di norma e emigrata con lui) o creano piccole comunita' di Italiani degni della miglior little Italy.

Su questo tema mi sembra siamo abbastanza allineati.

Da italiano, rientra anche l'essere sedotti dal discorso "vado all'estero e dimostro a tutti i miei compatrioti che sono stato un figo a trovare lavoro". Poi però il resto è una merda. Queste sono tematiche con cui si confrontano molti expat tutti i giorni e non sono di facile risoluzione. Come dicevo bilanciate i dati macro e singole aspettative e non fatevi fregare.

Tra l'altro i fenomeni stanno diventando paradossali: conosco due persone all'estero (Irlanda e UK) che a lavoro di fatto non parlavano inglese perché le aziende sono piene di expat ed è più probabile comunicare in Italiano o Spagnolo. Paradossalmente puoi impararlo anche non andando a lavorare all'estero. Questo discorso ovviamente va contestualizzato, l'italiota paesano fuori dal mondo beneficerebbe comunque dell'esperienza e vale per chi è già orientato all'uso dell'inglese.

Il 12/9/2018 alle 11:38 , AntonW ha scritto:

Il concetti che allo stato attuale dovrebbe essere normali sono soltanto due:

1. la nostra casa è il mondo.
qualunque posto va bene per studiare e lavorare.
(ovviamente a 18 anni devo conoscere l'inglese perfettamente)

2. ci sono competenze molto richieste ed altre molto meno.
oggi sappiamo che ciò che è richiesto è racchiuso nell'acronimo "STEM" (Science + Tech + Eng. + Math).
ad un secondo livello ci sono le professioni mediche e ad un terzo livello, ma abbastanza indietro le professioni economiche.

ad un livello non universitario, per dire, sono invece fortemente richieste tutte le professioni artigianali:
falegnami, idraulici, elettricisti, meccanici e le professioni legate alla ristorazione ed al turismo.

ne mancano sicuramente, ma direi che il ventaglio di scelta è ampio...

 

Li ha detti praticamente tutti. Oltre al settore dell'istruzione che avrà sempre un ruolo sociale, almeno quella di un certo livello, nei prossimi periodi rimarcherei l'importanza del settore medico e del benessere/salute in quanto stiamo diventando una società nevrotica e stacanovista che non lavora di meno come promesso dalla mirabolante propaganda pro-tecnologica. A prescindere dal welfare, competenze forti in istruzione/medicina sono molto richieste in una società che, diciamocelo, non è affatto in salute.

Modificato da Wayna
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comeback
Il 13/9/2018 alle 10:53 , AntonW ha scritto:

Sai , ognuno ha il suo punto di vista sulla vita.

Se parlando di lavoro uno ragiona del tempo libero, mi sa che è una contraddizione in termini.

Poi ognuno decide della sua vita come crede.
Il mio vicino di casa, per dire, lavora in comune. Finisce di lavorare alle 5 ma alle 4 è già a casa.
Dalle 4 alle 8 del mattino dopo va a spasso con il cane e sta al bar a parlare di calcio.

Io se devo vivere così, piuttosto mi sparo!

Andare in giro per il mondo per il lavoro ha senso se uno cerca il lavoro che gli piace e se ha voglia di lavorare.

Se devi fare l'impiegato o l'operaio in Germania, meglio farlo in Italia...

Non ho compreso il tuo intervento.

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