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Spin Off - Contatto Fisico


^'V'^

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Mars

Molto illuminante, effettivamente ho giocato pochissimo alla lotta nella mia infanzia/adolescenza. Quelle poche volte l'ho vissuta come pericolo superiore a quello reale, come dici tu Predatorio :)...Ci rifletterò

Come se non bastasse, da quando c'è l'agricoltura i Re per difendere i loro campi avevano bisogno di gente che andasse in guerra senza scappare.
Per farlo ci sono arrivati attraverso le donne: creando in loro questo mito della codardia per cui se uno non ha voglia di andare a scannarsi per il re, le donne lo considerano un codardo e non lo fanno scopare

Mi piace molto questo passaggio, effettivamente mi lascio condizionare dagli altri e dall'orgoglio. Per paura di apparire debole e non forte. E' più per questioni sessuali che per me stesso, se devo dirla tutta...

Infatti le situazioni in cui mi sono sentito più impotente è quando c'era l'EX di turno che minacciava o il fratello maggiore/amico geloso. Non che sia uno che se le va a cercare, ma non so se hai presente i classici buzzurri o dominatori. Che pensano HAI OSATO RUBARE LA MIA RAGAZZA (anche se lei stessa l'aveva mollato mesi fa).

Cmq con l'età e un po' di esperienza ho imparato a non farmi impressionare da qualsiasi tipo di minaccia. Ma confesso che se dovessi trovarmi sotto casa qualcuno o venir "sorpreso" in giro da L'EX. Non ti nego che la cosa mi inquieterebbe, anzi non so perché sarei sicuro di avere la peggio. Questo mi fa perdere in partenza.

Molte volte ho assistito a scene, in cui basta impressionare l'avversario per avere la meglio, senza neanche combattere. Per la cronaca io sarei uno di quelli che si lascia impressionare da minacce fatte dal vivo. Questo è molto divertente, da vedere da fuori, e abbassa sicuramente il mio valore a gli occhi dell'HB.

Penso cmq che mi iscriverò a qualche corso di difesa personale o a qualche disciplina..

Tu consigli qualcosa di particolare, per uno che parte da zero?

Non che m interessi diventare un lottatore, ma credo mi possa far bene come inner-game e sicurezza in se stessi.

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lovedrop22

Aivia, incantevole come sempre :)

Oltre al libro di Shopenhauer, tutti questi concetti dov'è che li hai trovati? Puoi consigliare altre fonti dove posso approfondire questo argomento? :)

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Io ho sempre giocato alla lotta con mio padre, fino a 11-12 anni sono sempre stato dominante nello scontro fisico. Poi ho scoperto l'esistenza dei pugni in faccia a tradimento^^ da allora faccio arti marziali :)

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^'V'^

Aivia, incantevole come sempre :)

Oltre al libro di Shopenhauer, tutti questi concetti dov'è che li hai trovati? Puoi consigliare altre fonti dove posso approfondire questo argomento? :)

Ehm...dovresti andare sui forum di Arti Marziali e cercare le migliaia e migliaia di interventi negli anni di un certo ^'V'^...

Dagli 11 ai 30 anni la quasi totalità dei miei studi e ricerche aveva come fulcro il combattimento umano, ci sono centinaia di libri anche solo per due righe collegabili, migliaia di ore di video, ricerche e sperimentazioni che ho condotto sulla pelle o con l'osservazione, seminari, lezioni, corsi in continuazione, centinaia e centinaia di discussioni pubbliche sui forum dedicati o conversazioni private con gli altri esperti del settore...la tua domanda, sicuramente legittima...mi manda in crisi.

Aggiungici che le fonti sono quasi tutte in parte sbagliate e piene di errori, per cui bisognerebbe leggersi le critiche alle critiche alle critiche, e che non esistono testi specifici, ma nei vari testi di antropologia, psicologia, etologia comparata ci possono essere spunti o qualche riga su cui poi indagare e ricercare...

Quindi se ti consigliassi un testo, e non ce n'è uno specifico, ti starei consigliando una zuppa di errori e di realtà filtrate dalla cultura del momento e dai pregiudizi dell'autore...

Beh, ci provo:

Tutto il discorso del gioco è mio. Ci sono frammenti di varie discipline dall'etologia alla psicologia all'antropologia, ma sono considerazioni mie, in parte dovute alle mie sperimentazioni su soggetti sotto stress e sulle loro risposte innate, in parte all'osservazione di una colonia di bambini cresciuti senza tv e con genitori non violenti, che scrissi la prima volta come conferenza di presentazione per un corso.

Il discorso del combattimento di dominazione o predatorio è tipico degli studi sugli animali, venne spiegato per la prima volta in italiano su un libro sul Dim Mak della Mediterranee ma la trattazione sebbene esaustiva era talmente piena di forzature che lo sconsiglio, tanto più che si rifà totalmente al modello del cervello triunico di Mac Lean degli anni 70 che oggi par essere superato.

Esiste in rete un liberculo in inglese che tratta la differenza tra i due tipi di combattimento, ma è più che altro un e book gratuito per vendere il loro corso di difesa personale.

Non dice in sostanza più di quello che ho scritto.

Eccolo: http://www.low-techcombat.com/2008/10/alpha-male-v-predatory-threat.html (bisogna togliere il trattino tra low e tech)

Il discorso sui freni inibitori intraspecifici deriva da "L'Aggressività" di Lorenz, che però è zeppo di errori dovuti alle convinzioni di inizio '900 solo in parte corretti in "Anatomia della distruttività Umana" di Fromm.

Il discorso dei 5 deboli che si riuniscono in gang e fanno la festa al più forte deriva dalle considerazioni di Hobbes ne "ll Leviatano".

Sui condizionamenti post rivoluzione agricola ci sarebbe tutta una letteratura sulla guerra che tende ad infinito, e che spesso ha opinioni in contrasto, diciamo che sono mie considerazioni, mentre il discorso sulla guerra greca e sullo scudo deriva da "L'Arte della guerra nel mondo occidentale".

Sul "si sieda" nell'interrogatorio di controspionaggio mi sembra derivi dal libro tradotto in modo ridicolo in italiano da una certa fazione politica: Il manuale di tortura della CIA, meglio conosciuto col titolo più serio KUBARK counterintelligence interrogation.

Il discorso del mulo che ti da un calcio dovrebbe, se non ricordo male, derivare da un racconto su Socrate, il quale aveva preso un pugno da uno e quando gli chiesero perché non andasse a dargliene due indietro, rispose: se un mulo mi avesse dato un calcio, ci farei a botte? Cosa capisce, è un mulo.

Il tutto è tenuto insieme da considerazioni personali ed esperienze di insegnamento e di lavoro.

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lovedrop22

Ehm...dovresti andare sui forum di Arti Marziali e cercare le migliaia e migliaia di interventi negli anni di un certo ^'V'^...

Dagli 11 ai 30 anni la quasi totalità dei miei studi e ricerche aveva come fulcro il combattimento umano, ci sono centinaia di libri anche solo per due righe collegabili, migliaia di ore di video, ricerche e sperimentazioni che ho condotto sulla pelle o con l'osservazione, seminari, lezioni, corsi in continuazione, centinaia e centinaia di discussioni pubbliche sui forum dedicati o conversazioni private con gli altri esperti del settore...la tua domanda, sicuramente legittima...mi manda in crisi.

Aggiungici che le fonti sono quasi tutte in parte sbagliate e piene di errori, per cui bisognerebbe leggersi le critiche alle critiche alle critiche, e che non esistono testi specifici, ma nei vari testi di antropologia, psicologia, etologia comparata ci possono essere spunti o qualche riga su cui poi indagare e ricercare...

Quindi se ti consigliassi un testo, e non ce n'è uno specifico, ti starei consigliando una zuppa di errori e di realtà filtrate dalla cultura del momento e dai pregiudizi dell'autore...

Beh, ci provo:

Tutto il discorso del gioco è mio. Ci sono frammenti di varie discipline dall'etologia alla psicologia all'antropologia, ma sono considerazioni mie, in parte dovute alle mie sperimentazioni su soggetti sotto stress e sulle loro risposte innate, in parte all'osservazione di una colonia di bambini cresciuti senza tv e con genitori non violenti, che scrissi la prima volta come conferenza di presentazione per un corso.

Il discorso del combattimento di dominazione o predatorio è tipico degli studi sugli animali, venne spiegato per la prima volta in italiano su un libro sul Dim Mak della Mediterranee ma la trattazione sebbene esaustiva era talmente piena di forzature che lo sconsiglio, tanto più che si rifà totalmente al modello del cervello triunico di Mac Lean degli anni 70 che oggi par essere superato.

Esiste in rete un liberculo in inglese che tratta la differenza tra i due tipi di combattimento, ma è più che altro un e book gratuito per vendere il loro corso di difesa personale.

Non dice in sostanza più di quello che ho scritto.

Eccolo: http://www.low-techcombat.com/2008/10/alpha-male-v-predatory-threat.html (bisogna togliere il trattino tra low e tech)

Il discorso sui freni inibitori intraspecifici deriva da "L'Aggressività" di Lorenz, che però è zeppo di errori dovuti alle convinzioni di inizio '900 solo in parte corretti in "Anatomia della distruttività Umana" di Fromm.

Il discorso dei 5 deboli che si riuniscono in gang e fanno la festa al più forte deriva dalle considerazioni di Hobbes ne "ll Leviatano".

Sui condizionamenti post rivoluzione agricola ci sarebbe tutta una letteratura sulla guerra che tende ad infinito, e che spesso ha opinioni in contrasto, diciamo che sono mie considerazioni, mentre il discorso sulla guerra greca e sullo scudo deriva da "L'Arte della guerra nel mondo occidentale".

Sul "si sieda" nell'interrogatorio di controspionaggio mi sembra derivi dal libro tradotto in modo ridicolo in italiano da una certa fazione politica: Il manuale di tortura della CIA, meglio conosciuto col titolo più serio KUBARK counterintelligence interrogation.

Il discorso del mulo che ti da un calcio dovrebbe, se non ricordo male, derivare da un racconto su Socrate, il quale aveva preso un pugno da uno e quando gli chiesero perché non andasse a dargliene due indietro, rispose: se un mulo mi avesse dato un calcio, ci farei a botte? Cosa capisce, è un mulo.

Il tutto è tenuto insieme da considerazioni personali ed esperienze di insegnamento e di lavoro.

Sei stato più che gentile. Grazie mille :)

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^'V'^

Molto illuminante, effettivamente ho giocato pochissimo alla lotta nella mia infanzia/adolescenza. Quelle poche volte l'ho vissuta come pericolo superiore a quello reale, come dici tu Predatorio :)...Ci rifletterò

Mi piace molto questo passaggio, effettivamente mi lascio condizionare dagli altri e dall'orgoglio. Per paura di apparire debole e non forte. E' più per questioni sessuali che per me stesso, se devo dirla tutta...

Infatti le situazioni in cui mi sono sentito più impotente è quando c'era l'EX di turno che minacciava o il fratello maggiore/amico geloso. Non che sia uno che se le va a cercare, ma non so se hai presente i classici buzzurri o dominatori. Che pensano HAI OSATO RUBARE LA MIA RAGAZZA (anche se lei stessa l'aveva mollato mesi fa).

Cmq con l'età e un po' di esperienza ho imparato a non farmi impressionare da qualsiasi tipo di minaccia. Ma confesso che se dovessi trovarmi sotto casa qualcuno o venir "sorpreso" in giro da L'EX. Non ti nego che la cosa mi inquieterebbe, anzi non so perché sarei sicuro di avere la peggio. Questo mi fa perdere in partenza.

Molte volte ho assistito a scene, in cui basta impressionare l'avversario per avere la meglio, senza neanche combattere. Per la cronaca io sarei uno di quelli che si lascia impressionare da minacce fatte dal vivo. Questo è molto divertente, da vedere da fuori, e abbassa sicuramente il mio valore a gli occhi dell'HB.

Penso cmq che mi iscriverò a qualche corso di difesa personale o a qualche disciplina..

Tu consigli qualcosa di particolare, per uno che parte da zero?

Non che m interessi diventare un lottatore, ma credo mi possa far bene come inner-game e sicurezza in se stessi.

Guarda, il problema dell'ex incazzato lo avresti anche se fossi di 100 kg.

Per due motivi:

1-se sei più forte non viene solo, viene armato o entrambe le cose.

2-l'attivazione emotiva. Nessuno che sia tranquillo con la ragazza vuole trovarsi uno, fosse anche meno grosso, che è in pieno "Arousal" da combattimento. Insomma, quando uno è incazzatissimo e fuori di se e tu non lo sei e non ne hai motivo, è normale che ti faccia un po' paura. Tu non sei in modalità da combattimento. Lui sì, lui è determinato, vuole picchiare come un forsennato, potrebbe essere la metà di te e rappresentare inizialmente un problema.

Per qualche buffo motivo sempre riconducibile all'onore, non ti vergogneresti in nessun modo di scappare o di aver paura di un pazzo uscito dal manicomio.

Ma se una persona dello stesso peso del pazzo, e fuori di se esattamente come il pazzo, però non pazzo, ti vuole aggredire, ti trovi in conflitto interiore.

Se scappi stai dimostrando sottomissione e non dominanza e questo può portare la femmina che ti piace a dirti cose come "poverino", uccidendo la sua attrazione per te.

E tu, almeno istintivamente, lo sai.

Quando ricevo una chiamata via radio per una grossa rissa, ci vado volentieri ma spesso prima di partire di corsa faccio un piccolo rito che mi permette di uscire dalla modalità di osservatore dei culi delle ballerine ed entrare nella modalità da scontro.

Perché andrò in mezzo a persone che sono già molti secondi che sono infuriate, piene di adrenalina e di endorfine, che si sono già colpite, quindi non posso andarci semplicemente in modalità normale.

Allora inspiro per tre secondi, tengo l'aria per tre secondi, la butto fuori per tre secondi, tutto dal naso.

In quel momento switcho completamente.

Non sto dicendo che questa sia una tecnica magica che fa quell'effetto negli umani.

Dico solo che la uso come un'ancora, un gesto che mi riporta a momenti di combattimento con la mente e così arrivo e sono pronto a gestire la situazione, anche se dieci secondi prima stavo immaginando un culo senza perizoma.

Quando l'ex della tua tipa ti affronta, il tuo pensiero probabilmente è: che collo grosso, se mi da un pugno mi ammazza.

Puoi semplicemente avere un cambio di pensiero in questo modo: che collo grosso, se voglio avere delle chance devo attaccare in fretta e con violenza.

(Non è legale attaccare per primi, ma non sempre quello che funziona è legale, quindi prendilo come un consiglio di pura accademia).

Riguardo alla sicurezza...

Sai...alcuni credono che o uno è sicuro o uno è insicuro. Non è proprio così.

Io per esempio mi sento sicuro per quanto riguarda negoziazioni, trattative, e non ho timore di andare da un cliente, se faccio un lavoro del genere, a proporgli qualcosa da comprare nel mutuo interesse.

Tuttavia l'anno scorso lavorai nell'aziendina di un mio conoscente, come direttore marketing.

Lui vendeva stampe in grande formato e grafica, cose che io non conoscevo, non conoscevo i materiali e non conoscevo il gergo tecnico.

Avrebbe dovuto affiancarmi un po', ma non aveva tempo e si fidava tanto di me che mi mise all'opera da subito.

Beh, ero molto insicuro, avevo un po' di ansia ad andare a parlare coi clienti.

Non perché non sapessi gestire una comunicazione, ma perché i clienti conoscevano meglio di me quello che dovevo vender loro, e sapevo che le loro domande mi avrebbero fatto fare delle figure da incompetente.

C'erano da studiare un sacco di materiali, di tipologie, e i clienti erano abituati a trattare queste cose. Io no.

Se avessi avuto un paio di mesi di esperienza a contatto con lui, con la produzione, con ciò che andavo a vendere, mi sarei sentito benissimo e sicuro.

Questo te lo dico perché se non sei sicuro di te nell'ambito del contatto fisico, non significa che sei un insicuro, o che vali poco come uomo.

Significa solo che è un settore della tua vita che non hai approfondito e lo sai, e questo ti fa sentire a disagio.

Ma con l'abitudine al contatto si risolve, senza problemi.

Riguardo alla tua domanda sul partire da zero...

Ti consiglierei di farti delle basi prima di passare allo studio della difesa personale. Di solito quelli bravi nella difesa personale lo sono perché vengono da forti basi in altre discipline, e a queste basi aggiungono qualche trucco sporco, qualche principio diverso, qualche tattica da strada, ma senza le basi fan poca strada.

Per prima cosa, siccome devi giocare e abituarti al contatto, ti consiglierei di fare un po' di brazilian Ju Jitsu. Dovresti cercare una scuola in cui le cose si facciano un po' per gioco e con divertimento e non con un'eccessiva tensione agonistica.

Non ti darà grossi vantaggi tattici nella DP, ma ti darà un'ottima abitudine alla lotta per gioco, al contatto, e scoprirai che si può fare amicizia e divertirsi mentre ci si rotola per terra senza farsi nemmeno male.

Il Brazilian Ju Jitsu non è il Ju Jitsu.

Dopo potresti esplorare il mondo dei colpi con un po' di Muay Thai, anche lì, se trovi qualcuno di non esaltato e di non troppo finalizzato al ring è meglio, ma va bene lo stesso, a quel punto potresti fare un po' di Kali filippino per imparare a gestire oggetti e armi, e quando avrai superato tranquillamente l'ansia da contatto e ti sentirai tranquillo nei movimenti, potrai abbandonare tutto e dedicarti solo ad un sistema reale ed efficace di difesa personale.

Ma tutto questo, fallo per divertirti, non perché hai lo scopo di superare il tuo limite.

Adesso ti sembrerà assurdo, ma quando impari un attimo a muoverti, poi ti diverti con queste cose.

La differenza tra divertirsi e non?

Immagina di dover perdere 5 kg e decidere di andare a correre due volte a settimana. Lo vedrai come un sacrificio e ai primi risultati mollerai tutto, affaticatissimo.

Ora immagina di dover perdere sempre quei 5 kg, ma di giocare a calcetto con gli amici due volte a settimana.

Avrai corso esattamente lo stesso tempo.

Ma la tua esperienza sarà diversissima, e avrai giocato.

Gioca, stai rilassato e divertiti, fai amicizia.

Magari conoscerai in questi ambienti qualche esaltato e qualche sfigato, ma conoscerai anche qualcuno più avanti di te nella pratica che prenderai un po' a modello e ti trasmetterà qualcosa del suo modo di essere, almeno riguardo a questi ambiti.

Io potrei scriverti per anni, ma non potrei mai sostituire l'esperienza di avere sott'occhio uno che è come vorresti essere e di poterlo emulare, anche solo inconsciamente.

Se la vivi così ti divertirai.

Inoltre, quando la tua ragazza vedrà che ti alleni in queste cose, non ti considererà un codardo se eviti di fare a botte con l'ex rompipalle.

Penserà solo che sei maturo e che non ti abbassi a certi livelli.

Se trovi i vecchi fumetti di NORITAKA, peraltro mai finiti di pubblicare in Italia, leggili, sono pochi numeri, ma per quello che vuoi fare ti daranno una motivazione stupenda.

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Omicron_Eridani

Ciao V!

Per quanto riguarda il contatto fisico, gli sport di lotta aiutano sicuramente a formare il carattere. Attualmente frequento una scuola di BJJ\grappling con impostazione agonistica e una palestra di lotta olimpica. Anche se non sono più un 20 enne, gli sport di lotta hanno modellato il mio carattere, sono più determinato nella vita di tutti i giorni e ho un atteggiamento più "Alpha".

Gli sport di lotta possono aiutare a tirare fuori il meglio delle persone perchè si impara prima di tutto il rispetto reciproco e poi abituarsi al contatto fisico è molto importante come miglioramento delle relazioni sociali e non ultimo l' approccio con il gentil sesso.

Che sport hai praticato, V? Nel nostro team (tra l' altro è pure aperto un corso di combat grappling) sono passate diverse mele marce, allontanate quasi subito dopo una lezione di umilità. L' ultima persona cacciata pesava 150 kg (enorme), andava pesante pure quando bisognava andare piano ed è stato finalizzato pesantemente dal mio isegnante per educarlo ad ascoltarlo e non ragionare di testa propria. Dopo un paio di lezioni di questo genere è stato caldamente accompagnato alla porta. Dove c'è un bravo insegnante la permanenza delle teste calde è molto breve.

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^'V'^

A questo punto mi preme fare una considerazione.

Perché per qualche motivo quando si dice che si fa nuoto da una vita va tutto bene, quando si dice che si fanno sport da combattimento da una vita, sembra sempre che si voglia alfeggiare.

Se è vero che ho conosciuto, benché le abbia cercate, ben poche persone che avessero approfondito certi argomenti quanto me, è anche vero che ho conosciuto un sacco di gente che mi spacca di legnate.

Non devo nemmeno uscire dalla mia città.

Per anni mi sono allenato ogni giorno molte ore al giorno, ma poi la mia vera passione nel campo del combattimento è stata la ricerca sul come addestrare le persone e come distillare metodi di combattimento realistici e basati almeno in parte sull'istinto.

Non ho nessun problema ad affermare che mi sento più in gamba come insegnante e ricercatore, che come combattente.

Poi mi manca totalmente lo spirito agonistico, non me ne frega nulla di vincere. Sono sempre affascinato dalle possibilità di apprendere, cooperare, costruire.

Parlo di come sono io, non dico che anche altre persone non dovrebbero essere competitive.

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