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Le tre posizioni percettive


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Sarà successo a molti di scrivere un sms con un'intenzione ed essere convinto d'avere scritto un messaggio stupendo, capace di generare una determinata reazione e poi ottenerne un'altra. Se lo rileggete 'a posteriori' probabilmente continuerte a dire "Hey, eppure a me sembrava chiaro" ..ma se vi sforzate di 'rileggerlo' con gli occhi del ricevente, ecco che cambierà completamente connotazione ed emergeranno molti punti 'da rivedere' ;)

Esatto, la seconda posizione percettiva l'ho sempre usata nei miei game di successo o meglio, ogni volta che ho avuto successo è perchè ho usato la seconda posizione percettiva.

Mettiti nei suoi panni e immagina che effetto ti farebbe quello che le stai per dire.

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  • 1 anno dopo...
casper

Un esercizio utile per riuscire a capire/immedesimarsi nelle percezioni degli altri e vedere le loro realtà è:

prendere due opinioni contrastanti e una olta difenderne una e la volta dopo l'altra.

Esempio:

Sono con un gruppo di amici e mi dichiaro di destra e cerco di far capire il perchè della mia scelta.

Con un secondo gruppo mi dichiaro di sinistra e faccio la stessa cosa.

O prendere spunto dall'argomento del giorno (L'evasione delle tasse di valentino Rossi), e con un gruppo lo difendo a spada tratta dicendo che ha fatto bene, che l'avremmo fatto con tutti, e con un altro gruppo lo crocifiggo.

Questo esercizio rende molto più flessibili i propri ragionamenti, e a me personalmente oltre a piacere mi ha aiutato molto, e poi vedere la faccia di quello che dice: ma fino a 10 minuti fa hai detto l'esatto contrario.. non ha prezzo:)

casper

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  • 3 anni dopo...
capitansomaro

Un esercizio utile per riuscire a capire/immedesimarsi nelle percezioni degli altri e vedere le loro realtà è:

prendere due opinioni contrastanti e una olta difenderne una e la volta dopo l'altra.

Esempio:

Sono con un gruppo di amici e mi dichiaro di destra e cerco di far capire il perchè della mia scelta.

Con un secondo gruppo mi dichiaro di sinistra e faccio la stessa cosa.

O prendere spunto dall'argomento del giorno (L'evasione delle tasse di valentino Rossi), e con un gruppo lo difendo a spada tratta dicendo che ha fatto bene, che l'avremmo fatto con tutti, e con un altro gruppo lo crocifiggo.

Questo esercizio rende molto più flessibili i propri ragionamenti, e a me personalmente oltre a piacere mi ha aiutato molto, e poi vedere la faccia di quello che dice: ma fino a 10 minuti fa hai detto l'esatto contrario.. non ha prezzo:)

casper

proverò il tuo esercizio: stimolante!

CHIUDI LA BOCCA, APRI LE ORECCHIE....mi sembra un esortazione a corollario delle tre posizioni percettive.

E' qualche giorno che vengo tampinato da un tipo logorroico. Con le sue diarree verbali riesce ad allontanare sempre i suoi interlocutori. Parlare con lui è faticoso e da parte sua la mancanza di verifiche sull'interesse del suo interlocutore lo rende una persona poco gradevole, nonostante il suo bell'aspetto, l'italiano forbito, il comportamento garbato e gentile. E' strabiliante come il dialogo con lui si trasformi in un monologo.

E' chiaro che questo personaggio non riflette a sufficienza sull'esistenza della seconda posizione percettiva. Il risultato è l'ANTIPATIA.

Considerandolo un caso di studio, faccio uno sforzo e cerco di mettermi nei suoi panni per cercare di comprendere come mai non si accorge che agli altri, dopo un po', non interessa nulla delle sue parole.

La mia conclusione è che la sua è una forma di stupidità perchè quando io non mi accorgo del disagio di una persona che sta con me, non esiste il mio errore, così come quando sbaglio per ignoranza e non per disattenzione in tutti gli altri ambiti.

E' ottuso chi non sa vedere oltre sè stesso aspetti che altri, mediamente, riescono a cogliere.

L'incapacità di non saper entrare nella seconda posizione la vedo come un sensore percettivo spento.

Si parla per ottenere qualcosa come risultato: piacere, interesse, stima, attenzione e tanto altro; se non si dà nulla di equivalente in cambio, si èanche un po' "cattivi".

La mia conclusione è che chi parla molto e non ascolta gli altri è antipatico.

chi parla molto e suscita piacevoli emozioni è simpatico.

chi parla e ascolta e sa suscitare tutto intorno un'atmosfera piacevole è molto più che simpatico: è affascinante.

riuscire a raggiungere con naturalezza, ogni volta, anche la terza posizione, rende carismatici!

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Frog

Veramente un thread interessante grazie capitano.

E' qualche giorno che vengo tampinato da un tipo logorroico. Con le sue diarree verbali riesce ad allontanare sempre i suoi interlocutori. Parlare con lui è faticoso e da parte sua la mancanza di verifiche sull'interesse del suo interlocutore lo rende una persona poco gradevole, nonostante il suo bell'aspetto, l'italiano forbito, il comportamento garbato e gentile. E' strabiliante come il dialogo con lui si trasformi in un monologo.

Immagina che successo può avere con le donne questo. Dopo il monologo con la gente le pippe a casa. Classico beta " il signor sò tutto io". Tornerà a casa e si dirà:<< eppur son stato brillante! come mai?>>

La mia conclusione è che chi parla molto e non ascolta gli altri è antipatico.

Bè, sicuramente non è empatico.

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