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Vorrei tanto morire tramite il suicidio assistito in Svizzera (schizofrenia e disturbo bipolare)


I was hoping

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I was hoping

Ve lo dico subito, non sono un troll per il fatto che ho pochi post e scrivo questa cosa da "attention whore" per far ricadere l'attenzione su di me e creare qualche discussione "interessante" sul forum.

Ho pochi messaggi semplicemente perchè capirete che nelle mie condizioni ho poche occasioni per dare pareri miei su questo forum per aiutare gli altri utenti, di solito lurko e l'unico modo per aumentarmi il conta post sarebbe quello di dare il benvenuto ai nuovi utenti nella sezione "Presentazioni" :D

So che mi prenderete per troll ma vi garantisco che è tutto vero... Se non mi crederete è solamente perchè voi avete sempre avuto una vita decente e avete conosciuto persone con una vita altrettanto tale. A scanso di equivoci, vi dico già subito che questo testo che sto per scrivervi dal quale vorrei ricevere dei vostri pareri, lo potete trovare già qui:

http://www.medicitalia.it/consulti/Psicologia/396231/Vorrei-tanto-morire

Mi chiamo Alessandro, sono un ragazzo di 21 anni e sono di Torino.

Ho sempre avuto GRAVI, ma GRAVI eh, problemi a relazionarmi con gli altri (c'è stato un periodo che mi vergognavo persino di parlare con i commessi dei negozi, figuriamoci avere un amico o ancora peggio una fidanzata), nessun amico, mai stato fidanzato (non potrei nemmeno far sesso dato che ho una fimosi abbastanza grave, tale da rendermi persino le erezioni dolorose), e non sto facendo nulla (nè studio nè lavoro) da luglio 2011, ovvero da quando ho finito il Liceo Scientifico.

La mia intenzione sarebbe quella di studiare per il test di ammissione a Professioni Sanitarie, che come penso sappiate, è una facoltà a numero chiuso e richiede quindi il test di ammissione. Solo che parto già sconfitto, lo so, sono una persona già schifosa solo per questo ahahah ma FIDATEVI, non mi ricordo nulla dal liceo e sono FERMAMENTE CONVINTO che per passare un test del genere bisogna essere delle persone minimamente sveglie ed attive, cosa che io potrei pure essere però il mio cervello non è proprio nelle condizioni migliori per riuscirci: potete immaginare (se avete mai sperimentato una situazione simile) quanto l'isolamento sociale totale produce una grossa sofferenza per il cervello, sopratutto per me che passo tutte le mie giornate o nel letto o a studiare. Esco solo per andare alle sedute di psicoterapia e dallo psichiatra una volta al mese.

Ve lo dico già subito: io ho smesso TUTTI gli psicofarmaci che mi sono stati prescritti (Depakin, Litio, Abilify e Lamictal) dallo psichiatra in seguito a un ricovero tramite TSO in Psichiatria in un ospedale vicino al mio Comune per un episodio di psicosi.
Diagnosi finale: schizofrenia e disturbo bipolare, che, a parole del mio psichiatra, sono stati fortemente aggravati dalle innumerevoli pastiglie di antidepressivi SSRI che ho assunto da aprile 2012 a dicembre 2012 di mia iniziativa, senza prescrizione medica (avrò provato circa 4 molecole diverse di SSRI, leggevo i nomi dei medicinali su internet e chiedevo al mio medico di base di prescrivermeli: lui lo faceva senza problemi). Il mio psichiatra mi ha detto appunto che gli SSRI peggiorano le patologie di cui soffro.

Gli psicofarmaci a me non servono a nulla: colmare la sofferenza e lo strazio di passare tutte le giornate in casa lo trovo parecchio impossibile solo tramite pastiglie, occorre cambiare stile di vita.

Ora vi chiederete: "E perchè non fai un altra facoltà universitaria?" Si, ma le altre facoltà universitarie non credo che diano tante opportunità di lavoro come quelle sanitarie (già non è sicuro di trovare lavoro con quelle, quindi...) quindi non starei a perdere tempo e soldi per facoltà che nemmeno mi interessano.


In passato mi leggevo gli articoli riguardanti il suicidio assistito in Svizzera: prima, sentivo un forte malessere quando li leggevo, in questi giorni (sarà la sospensione brusca degli psicofarmaci, sisi va bene sono d'accordo, ma vi assicuro che il mio malessere rimarrebbe sempre) invece mi sento quasi sollevato, contento e fiero che ci sia una possibilità per stare meglio.

NON SONO LE PASTIGLIE CHE CALMANO UNA SOFFERENZA DEL GENERE DAI, io conosco solo i miei genitori e i miei due curanti, io avrei bisogno di contatto e calore umano (nella psicoterapia sono venuti fuori pure degli atteggiamenti un pò scorretti dei miei genitori nei miei confronti, tali da essere considerati dalla mia psicologa "anaffettivi", cosa su cui concordo), non di pastiglie ho bisogno.
Sono certo di avere una personalità dieci volte più potente dei farmaci.

Non vi ho scritto per cercare un pò di conforto, beh dopotutto un pò si, ma volevo sopratutto parlarvi di sta cosa... Potrei andare a farmi uccidere col suicidio assistito in Svizzera con le patologie di cui soffro? Ovviamente quella di mettere in mezzo le mie patologie è solo una scusa per riuscire a farmi uccidere...
Avete idea di cosa farò quando moriranno i miei genitori? Starò in casa tutto il giorno senza amici e senza fidanzata per le mie grosse lacune nel socializzare (mentre ci sono dei ragazzi di 16 anni al giorno d'oggi che fanno sesso con due ragazze contemporaneamente, io non mi masturbo nemmeno da marzo 2012 ma questa è un'altra storia, problemi di fimosi e mancanza emotiva di eccitamento) a fare nulla, sarà già una bella grazia se riuscirò ad avere un lavoro. Per non parlare pure poi della ovvia mancanza di soldi con l'assenza dei miei genitori.

Io con sta solitudine c'ho proprio una bella nausea.

Non ho provato tutti i farmaci del mondo e questo potrebbe essere un impedimento per concedermi questa possibilità di suicidio assistito, ma io non voglio assumere i farmaci perchè sono sicuro che non fanno alcun effetto su di me (ipotesi proposta pure da un sostituto del mio psichiatra, in quanto attualmente è in mutua per un incidente al femore)

Vi prego di credermi... Postare dicendo "Che bella trollata" è solo una perdita di tempo per voi, se volete dare dei consigli utili dateli, già solo leggere le vostre risposte può confortarmi un pochettino...
Avanzo già la mia proposta, ovvero quella che con tutta sta solitudine mi farebbe tanto piacere uscire con qualcuno di voi di Torino, già solo uscire con qualche ragazzo o mio coetaneo o poco più grande mi farebbe immensamente piacere, mi sento così dentro a questa idea di uccidermi che "faccio la checca" e si, mi piacerebbe elemosinare qualche amicizia tramite questo forum, perchè io non ho nessuno e sto male. Dite che sarebbe possibile? So che è maleducato invitare altra gente nella propria vita solo per fare amicizia e tirarsi su il morale a vicenda, però io sono sincero e vi ho espresso questo mio desiderio qui.

Non prendetemi per troll, perchè vi assicuro che le persone malate psichiatriche e che soffrono ci sono, se voi avete passato la vostra vita a sedurre le HB allora quella è una vostra fortuna, ma purtroppo i ragazzi soli esistono...

Grazie per l'ascolto :)

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I was hoping

Se non mi credete, potete trovarmi anche su altri forum di ansia (non faccio i nomi perchè penso sia vietato dal regolamento) col nick rapshit92 e anche su forum di videogiochi col nick tjoe1bkhjtqxm. Già su altri forum sono stato accusato di essere troll per l'assurdità della mia storia e diverse incongruenze e bugie che ho raccontato (per esempio in un post su un forum di videogiochi ho raccontato che mio padre era morto, mentre in un altro ho detto che era ancora vivo... Ho mentito per motivi personali, mio papà lo odio e delle volte mi capita di fantasticare sulla sua morte e i motivi del mio odio per lui se volete ve li spiegherò pure.

Posso linkarvi queste discussioni e i miei post privatamente (no aspetta, non privatamente dato che ho ancora un contapost basso :D) però posso farvi vedere che ho scritto la mia storia pure su altri forum... Ci sono delle incongruenze e delle cose che non quadrano, lo so, su due forum di videogiochi dove sono iscritto è partita più volte "la caccia al troll", ma vi assicuro che è tutto vero e che spesso i miei disagi mentali mi portano a mentire o dire cose stupide... E questa non è una scusa per difendermi dall'essere preso per troll, è semplicemente la verità.

Se volete vi posso pure linkare il documento del ricovero in Psichiatria che ho avuto il 20 ottobre 2013 con affianco la mia carta d'identità.

Credetemi per favore, ho solo più voi come persone con cui parlare su un forum :D

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LBJ92

Musdap

Non ti possiamo aiutare. Ti è stato consigliato di rivolgerti a psicoterapeuti di fiducia. Coraggio

Modificato da LBJ92
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Premettendo di non essere un medico e che son solo punti di vista...

Inizia dalle cose facili: la fimosi è un interventino da 2 g di degenza, definitivo e a carico del SSN.

Per tutto il resto fatti dare un supporto psicologico e datti un piano razionale per non diventare dipendente dai dopaminergici.

E... fatti un giro di amici. Un bello sport di squadra.

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OdisseoIV

Ammettiamo che tu non sia un troll.

Io ho l'impressione che tu non voglia davvero uscire dalla tua situazione. O meglio, c'è una parte di te che vorrebbe, ma è sovrastata da tutta una serie di seghe mentali belle forti che troncano sul nascere ogni tentativo di rivolta interiore. Tra l'altro noto una componente masochista nel mettere continuamente in piazza i tuoi casini, così che tu ti possa ulteriormente svilire nei confronti degli altri.

La dimostrazione del fatto che tu non voglia davvero uscire dalla tua situazione stà nel fatto che tu in partenza sei già convinto che: le medicine non ti servano a niente, che la tua situazione è GRAVE, che le facoltà non sanitarie non servono a niente, che nessuno ti vuole bene, che sei solo brutto e sfigato ecc.. ecc...

Il fatto poi che tu ti sia autoprescritto psicofarmaci (insieme al tuo medico che sarebbe da denunciare seduta stante) la dice lunga su quanto la tua mente, che odii e che ti fà immensamente soffrire, controlli la parte di te che vorrebbe migliorare. Non ti fidi degli psicologi nè dei medici. Hai smesso le medicine che ti sono state prescritte perchè nella tua testa sei convinto di sapere cosa è meglio per te. Ed invece non ti rendi conto che è proprio dalla tua testa che devi uscire, perchè lì è il problema.

La prima regola per uscire dagli stati di crisi interiore è l'umiltà. E tu ne difetti davvero tanto.

Comnunque, questo post è un altro modo per attirare l'attenzione, tipico dei depressi, convinti che non c'è nessuno che stia peggio di loro. Ebbene mi dispiace, ma sappi che c'è chi stà peggio di te. E sappi che andartene non causerà tutta questa sofferenza nelle persone che hai accanto (si ho letto il tuo post nel forum medico). Quindi lascia perdere, sarebbe solo una perdita di tempo inutile

Detto tutto ciò, sappi che puoi uscire da tutto questo, anche abbastanza velocemente, e cominciare a vivere una vita vera, priva di tutte quelle cose che finora ti hanno annientato. La sofferenza è una spinta formidabile alla trasformazione. Una energia enorme che tu puoi sfruttare per levare tutte le catene che ti bloccano e tutti gli aghi che ti autoconficchi nella carne.

Ma devi prima di tutto decidere di volerlo fare. Devi lasciar fare a quella parte di te che stà urlando richieste di aiuto, perchè lei sà che cosa è giusto fare.

Questo è il primo passo da fare: decidere di voler uscire da questa situazione. Sei sicuro di volerlo fare?

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I was hoping

Questa mattina mi sono recato alla sede legale dell'associazione Exit a Torino, che è associata con Dignitas in Svizzera per il suicidio assistito.

In sostanza i passi da seguire sono 4: devo fargli pervenire tutte le mie cartelle cliniche e una perizia psichiatrica recente, tutto tradotto in tedesco; devo poi vedere se un medico svizzero è disposto a collaborare con DIGNITAS per il mio caso e a rilasciare la ricetta per il pentobarbital, che è il barbiturico che (in overdose) mi causerà la morte più avanti; devo poi trasferirmi a Forch (Zurigo) dove passerò 30 giorni all'interno dello stabile dell'associazione, parlando ogni giorno con più medici. Questo penultimo gradino è il più importante: DIGNITAS è anzitutto un centro di aiuto alla vita, e durante questi 30 giorni i medici faranno di tutto per convincermi a cambiare idea e a tornare in Italia vivo. Ma se io insisterò, non si opporranno. L'ultimo gradino è la somministrazione del barbiturico, dove verrò filmato e dovrò ripetere una frase che esprime la mia coscienza che l'ingestione di quel barbiturico mi causerà la morte. Dopodiché.. il barbiturico verrà somministrato, verrò anestetizzato e dopo 30 minuti circa sopraggiungerà la morte, in maniera totalmente indolore e mentre starò dormendo (eutanasia). Quanto vorrei poter essere già a questo gradino..

Il diritto alla morte volontaria delle persone affette da malattie psichiatriche era già stato ribadito nel 2006, ma non si era trovato fino a poco tempo fa nessuno psichiatra disposto a rilasciare la ricetta per malati psichiatrici. Oggi ho telefonato in Svizzera: uno c'è. È la mia unica speranza.

E così, mentre mia madre minaccia azioni legali contro quell'associazione e la mia psichiatra non si esprime e anzi si arrabbia quando gliene parlo, io sono confuso. So benissimo che da una parte vorrei cambiare, ma so altrettanto bene che anni non mi hanno cambiato.. perché dovrebbero farlo in futuro? Non mi sembra di aver imparato niente e di essere cambiato granché in anni di psicoterapia e farmaci diversi...

La cosa che più mi terrorizza è che non sapendo relazionarmi con gli altri, non avendo nulla di cui parlare e condividere, non potrò mai avere amici (ancora peggio una fidanzata) e quando morirà mia mamma sarò completamente solo (a parte la compagnia dei miei curanti per quei 45 minuti - 1 ora di visita). Sarà già una bella grazia se riuscirò ad avere un lavoro. Dubito molto sullo studio all'università in quanto ci vuole responsabilità e determinazione, parole che sembrano dei grattacieli per me, e in confronto alla loro altezza io misuro giusto 10 centimetri...

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Inutile prenderci in giro tutti, dal meno al più volenteroso di questo forum per dare una mano all'utente in questione.

Questo non è un ospedale psichiatrico.

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OdisseoIV

Questa mattina mi sono recato alla sede legale dell'associazione Exit a Torino, che è associata con Dignitas in Svizzera per il suicidio assistito.

In sostanza i passi da seguire sono 4: devo fargli pervenire tutte le mie cartelle cliniche e una perizia psichiatrica recente, tutto tradotto in tedesco; devo poi vedere se un medico svizzero è disposto a collaborare con DIGNITAS per il mio caso e a rilasciare la ricetta per il pentobarbital, che è il barbiturico che (in overdose) mi causerà la morte più avanti; devo poi trasferirmi a Forch (Zurigo) dove passerò 30 giorni all'interno dello stabile dell'associazione, parlando ogni giorno con più medici. Questo penultimo gradino è il più importante: DIGNITAS è anzitutto un centro di aiuto alla vita, e durante questi 30 giorni i medici faranno di tutto per convincermi a cambiare idea e a tornare in Italia vivo. Ma se io insisterò, non si opporranno. L'ultimo gradino è la somministrazione del barbiturico, dove verrò filmato e dovrò ripetere una frase che esprime la mia coscienza che l'ingestione di quel barbiturico mi causerà la morte. Dopodiché.. il barbiturico verrà somministrato, verrò anestetizzato e dopo 30 minuti circa sopraggiungerà la morte, in maniera totalmente indolore e mentre starò dormendo (eutanasia). Quanto vorrei poter essere già a questo gradino..

Il diritto alla morte volontaria delle persone affette da malattie psichiatriche era già stato ribadito nel 2006, ma non si era trovato fino a poco tempo fa nessuno psichiatra disposto a rilasciare la ricetta per malati psichiatrici. Oggi ho telefonato in Svizzera: uno c'è. È la mia unica speranza.

E così, mentre mia madre minaccia azioni legali contro quell'associazione e la mia psichiatra non si esprime e anzi si arrabbia quando gliene parlo, io sono confuso. So benissimo che da una parte vorrei cambiare, ma so altrettanto bene che anni non mi hanno cambiato.. perché dovrebbero farlo in futuro? Non mi sembra di aver imparato niente e di essere cambiato granché in anni di psicoterapia e farmaci diversi...

La cosa che più mi terrorizza è che non sapendo relazionarmi con gli altri, non avendo nulla di cui parlare e condividere, non potrò mai avere amici (ancora peggio una fidanzata) e quando morirà mia mamma sarò completamente solo (a parte la compagnia dei miei curanti per quei 45 minuti - 1 ora di visita). Sarà già una bella grazia se riuscirò ad avere un lavoro. Dubito molto sullo studio all'università in quanto ci vuole responsabilità e determinazione, parole che sembrano dei grattacieli per me, e in confronto alla loro altezza io misuro giusto 10 centimetri...

Scusa ma davvero vuoi affrontare tutto sto sbattimento?

Non è più semplice lanciarsi da un ponte? Almeno ti godi il volo

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Aldus

Sostengo anch'io che questo non sia il forum adatto.

Se intendi uscire dalla tua situazione e ci stai chiedendo come, e se sei veramente disposto ad ascoltarci ed iniziare a metterti alla prova, forse potremo aiutarti.

Per le questioni di cui hai parlato, sei nel posto sbagliato.

E' molto spiacevole sentire che a 21 anni qualcuno possa prendere simili iniziative.

Fossi in te mollerei tutto e andrei a fare volontariato in un paese in via di sviluppo.

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I was hoping

Scusa ma davvero vuoi affrontare tutto sto sbattimento?

Non è più semplice lanciarsi da un ponte? Almeno ti godi il volo

Scherzi, non ne ho il coraggio. Lì almeno ti coccolano e ti fanno sentire a tuo agio, devi solo bere da un bicchiere la cosa che ti ucciderà. Io bevo ogni giorno dai bicchieri, con l'unica differenza che non muoio. Almeno lì dovrei fare solamente un azione quotidiana.

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