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situazioni in cui è meglio mostrarsi più dipendenti


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mi trovo in una situazione in cui avrei bisogno di molti consigli, ma è talmente intricata che sarebbe troppo lungo spiegare per intero, quindi parto da lì ma cerco di fare un discorso generale (così può anche essere più utile ad altri).

in questo forum si insiste spesso sulla necessità di mantenere una propria autonomia e autostima all'esterno della coppia, mantenere un frame di "abbondanza" e mostrare questo alla controparte per evitare che ci dia per scontati/inzerbinati (e di conseguenza perda interesse).

mi sto chiedendo se ci sono situazioni in cui è bene avere un atteggiamento diverso: ossia situazioni in cui sarebbe meglio mostrare un po' più di attaccamento e dipendenza.

il motivo è che nella mia LTR appena agli inizi, di fronte agli ultimi giorni in cui l'ho vista un po' freddina, ho pensato che dovrei mostrare che io non ho bisogno di lei ed è lei che ci perde se ci lasciamo. però ho pensato che, siccome è vero che io la penso così, forse lei ce l'ha già chiaro, e proprio questa potrebbe essere la causa del suo raffreddamento.
in questa ipotesi, lei si è affezionata, ma ha paura di perdermi per insicurezza sua, e come meccanismo di difesa prende le distanze. allora una contromisura adeguata sarebbe mostrarle che io a lei ci tengo molto (come è vero) e quindi può lasciarsi andare senza troppi timori.
insomma il contrario di quello che qui solitamente si consiglia a chi sta rischiando di perdere la donna di cui è innamorato.
vorrei conoscere le vostre esperienze e consigli in merito, grazie.
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Oliver

Dimostrare di tenerci sì, ma mai di essere dipendente da lei, se ne approfitterebbe comunque. Ti sta mettendo alla prova, non cadere nel suo frame. Continua con questo atteggiamento, e non mostrarti timoroso di perderla: il risultato sarebbe quello di far condurre a lei il gioco, e questo ti porterebbe a essere lasciato tra qualche tempo.

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cerco di descrivere la mia situazione per andare più nello specifico. come accennavo è complessa e molte cose non le ho ancora capite nemmeno io, quindi non riesco a sintetizzarle.
ci conosciamo e ci frequentiamo da poco più di due mesi e sebbene non siamo ufficialmente fidanzati passiamo molto tempo insieme. lei ha poco più di 30 anni, è una HB8-9 ma dieci anni fa probabilmente sfiorava il 10 (cubista ecc.). ha alternato periodi di promiscuità allegra a relazioni lunghe con tipi ad alto valore sociale per una HB (bellocci/ricchi/"duri") ma fondamentalmente dipendenti. io ho qualche anno in più di lei, non son ricco nè bellissimo, ma sono capace di interessare una donna. lei mi ha detto che è la prima volta che sta con uno indipendente e con cui parla (questa cosa l'ho sentita spesso, ragazzi per piacere ogni tanto scambiate due parole con le vostre donne, non pensate solo a scopare).
direi che sostanzialmente la differenza tra lei (e i suoi ex) e me è la stessa che c'è tra chi nasce ricco e chi si guadagna da vivere giorno per giorno: con fatica e sudore, ma con la consapevolezza rassicurante di sapere come fare.

la mia situazione è simile per certi versi all'inizio della vicenda di amon : desiderio di abbandonarsi ai sentimenti, con HB in odore di psycho. la differenza è che io in questo momento non ho paura di soffrire, perchè dopo anni di chiusura e freddezza nei confronti delle compagne del momento, ho maturato un distacco che mi sta fin troppo stretto. invece, nelle ultime settimane mi sono sentito davvero innamorato, credevo che il mio cervello non fosse più in grado di farlo (intendo dire scatenare il rilascio di serotonina, dopamina e ossitocina). è una sensazione piacevole e antica che vorrei riuscire a prolungare il più possibile (disse il tossico che riprende a bucarsi dopo anni di astinenza).
devo quindi trovare il modo di bilanciare le forze contrastanti (?) di attrazione -che si aumenta rendendosi poco disponibili- e diffidenza -che si riduce mostrandosi legato-.

penso che lei sia diffidente nei miei confronti per tre motivi:
  1. nonostante le apparenze di diva, intimamente è insicura (come succede spesso alle ragazze belle)
  2. è rimasta scottata dalla sua ingenuità nel rapportarsi. qualche mese fa ha rotto col fidanzato convivente perchè lui si è comportato molto male (lui è un tipo poco raccomandabile, ciò che ha fatto era prevedibilissimo e per questo dico che lei mi sa di psycho)
  3. io ho degli scheletri nell'armadio e lei ne è a conoscenza (glieli ho detti io); forse per lei sono io lo psycho. quando l'ho conosciuta avevo una relazione in corso. è successo tutto velocemente, quando lei l'ha saputo non voleva più continuare a vedermi, poi mi ha visto lo stesso, io nel giro di pochi giorni ho chiuso quell'altra relazione (non l'ho fatto per lei, l'ho fatto perchè quella relazione non aveva futuro, era la prima volta che tradivo qualcuno e spero che non lo farò più perchè mi faceva stare male). l'innamoramento è venuto dopo. è ovvio che adesso lei teme di ricevere lo stesso trattamento.
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"ci conosciamo e ci frequentiamo da poco più di due mesi e sebbene non siamo ufficialmente fidanzati passiamo molto tempo insieme"

Spesso faccio fatica a capire per quale motivo dopo qualche mese già si pensa all'essere fidanzati e del perché ci sia bisogno di ufficializare la cosa. Godersi i momenti giorno per giorno non va bene?

Comunque hai la sindrome da crocerossino

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Godersi i momenti giorno per giorno non va bene?

sì che va bene, è proprio quello che voglio. il problema è che sento sfuggire la "beatitudine" se lei si raffredda. so che mi dovrà passare comunque prima o poi, ma dato che è una sensazione così rara per me voglio fare di tutto per mantenerla il più a lungo possibile.

Comunque hai la sindrome da crocerossino

interessante interpretazione a cui non avevo pensato (è proprio per questo che cerco punti di vista esterni).

sinceramente però non mi convince molto, io non voglio curare altruisticamente i suoi mali. ma forse non ho capito bene cosa intendi... cosa te lo fa pensare?

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ξรô†ïcø

la tua domanda è bizzarra. Sembra che tu chieda: "cosa devo fare per piacerle?".

Se sei indipendente, sii indipendente.

Se tu fossi dipendente, non avrebbe senso affettare una indipendenza posticcia, quindi perché il contrario dovrebbe essere lecito?

Se temi di essere anafettivo, forse hai solo paura di lasciarti andare.

in effetti dal tuo racconto fai trasparire anaffettività e paura di essere ferito, che ovviamente indori a te stesso in primis e poi alle tue partners, vendendola come indipendenza, forza.

E se domani lei ti lasciasse?

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Scar-H

Anche io sono indipendente. Lo faccio perchè sono io cosi, e sa benissimo che posso stare da solo e nel mio passato ho fatto tutto da solo pur avendo molti amici.

Detto questo cerca in tutti i modi testandomi di prendere il controllo, farmi dire che mi manca quando non ci vediamo per quasi una settimana, oppure farmi essere dolce ecc.. Io sono io, lei credo abbia solo paura anche sapendo che prima di lei andavo con delle hb in discoteca. A volte fa molto la distaccata, credo che lo faccia forse per non sentirsi troppo innamorata. Forse ha paura di mettersi troppo in gioco, prima di me credeva al per sempre, dopo che è finita ha cambiato modo di pensare. Ora fa la diffidente, l'ha detto lei.

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sì, il mio timore era proprio di tornare a essere anaffettivo. purtroppo, cominciando a ragionare analiticamente sulla situazione, il lato razionale e strategico ha ripreso il sopravvento sul mio temporaneo lasciarmi andare. adesso capisco che questo è stato il mio errore.

oggi ci siamo visti, voleva parlarmi. io già avevo capito cosa mi avrebbe detto... così ho alzato i miei maledetti scudi emotivi e agito "da manuale".
l'ho accolta con un sorriso, l'ho ascoltata sfogarsi degli scazzi con le sue amiche, ho allungato le mani e di fronte alle sue rimostranze per le mestruazioni mi son fatto fare un pompino. espletati i bisogni fisiologici, le ho chiesto cosa doveva dirmi.
mi ha detto che non vuole sentirsi impegnata, non vuole avere nessun tipo di vincolo. le ho detto che non mi sorprendeva, che mi ci ero preparato e ormai non mi dispiaceva neanche più. mi ha detto che sarebbe andata via dopo un altro bacio... bacio che si è trasformato in un amplesso appassionato e appagante per entrambi. ci siamo salutati soddisfatti e senza piani per il futuro.
insomma, abbiamo posto le basi per una splendida trombamicizia.

in altre parole, ho fallito miseramente: non sono più innamorato.

a cercare qualcosa di positivo nella vicenda, posso sperare di ri-innamorarmi, prima o poi, dato che ho scoperto che non è più impossibile. forse in questi mesi qualcosa si è sbloccato in me. era da dieci anni che non provavo quella emozione, quello stato d'animo di beatitudine, quasi 24 ore al giorno.

ho capito di aver sbagliato a porre la questione: non era su di lei che dovevo concentrarmi, ma su di me. anche questo è inner game.
ma sto andando fuori tema... grazie comunque per le risposte, mi è stato utile ragionare con voi.

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