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ecco la guida psycho narcisiste perverse borderline.....entrate tutti contribuite


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De Rues
Il 24/12/2019 alle 00:00 , purple pill ha scritto:

Leggiti René Girard.

La violenza e il sacro, Il Capro espiatorio, la religiosa irrazionalità della folla.

Lui sicuro lo spiega meglio di come potrei farlo io.

la verità è che la massa, quasi sempre, è una iattura. Un frotteurista stupido e ostinato su un autobus sovraffollato, che a un certo punto, tra tanti che c’erano, si fissa con te.

Se te la trovi addosso non campi più. Se ti metti a cercare ragioni  per cui tirano irrazionalmente sassi addosso a uno o all’altro... buonanotte.

Lo fanno perché ogni tanto ne hanno bisogno,

perché la vita, come ha detto qualcuno, è “una malattia a trasmissione sessuale, grave” e c’è chi campa per farla scontare al prossimo, e spesso i primi sono proprio quelli che si riempiono la bacheca social di bimbi, gattini & buoni sentimenti, visto che il linciaggio è per l’appunto un rito catartico che è matrice di ogni religione.

L’individuo, dissolto nella folla, vive di non sequitur.

Ti lanciano sassi perché hai la maglietta rossa, che è una grave offesa a Dio, allora te la levi perché possano bruciarla e dieci minuti dopo sono a lanciarti sassi perché hai il torace scoperto, spudorato di merda.

passano di non sequitur in non sequitur come niente, perché l’importante alla fine è lanciar sassi. Il resto sono razionalizzazioni a posteriori e argumenta ad hominem

e non è che tu possa aspettarti che qualcuno venga a salvarti le chiappe, perché dalla folla non ti salva nessuno, possono solo venire a prendersi sassi e anatemi insieme a te.

Per cui, come si diceva prima, devi sempre tenere presente che esistono tre grandi soggettività in questa ritualità catartica.

La folla, insieme di nonpersone, con la sua irrazionale “intelligenza” collettiva.

L’imbonitore, che le folle tende a volerle influenzare,  dirigere e manovrare.

l’individuo, che - con tutti i suoi difetti e  manchevolezze — rifiuta la prima e la seconda posizione esistenziale.

E che, se con la folla  è bene tenga un basso profilo, gli imbonitori è meglio impari proprio a riconoscerli e a tenerli a distanza, ché a volte sennò si rischia di scambiarli per individui.

Per persone

 

Ho letto con molta attenzione. Ho una curiosità in merito a quello che hai scritto. Tutte le diffamazioni e il controllo della folla sono sempre generate da una persona disturbata?

cioè quella cosa che hai scritto sull'individuo, l’imbonitore e la folla mi ha fatto stare un po’ male. 

Io non sono stato diffamato ma posso capire come ci si può sentire a essere messo in mezzo senza un perché. Mi sento però individuo perché cerco sempre di evitare di essere guidato dal pensiero altrui. L'imbonitore è la figura che non riesco ad inquadrare. Ma l’origine di tutto questo è sempre una mente disturbata che proietta le delusioni sociali sull'individuo o è la folla stessa che agisce in questo modo?

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De Rues
Il 24/12/2019 alle 01:47 , Observet ha scritto:

Mi ha sempre stupito questa cosa, in effetti. La cosa che mi lasciava perplesso, quando stavo con la mia ex, era la totale immaturità della madre nei confronti della figlia. Del padre non ne parliamo: violento e fedifrago, ma tuttavia la mia ex aveva un rapporto di amore/odio nei suoi confronti. Guai a criticarlo! (nonostante lei lo avesse fatto più volte)

Perché diavolo si fanno i figli se poi devi continuare a pensare a te stesso/a e comportarti come una adolescente? Mah.

I genitori hanno sempre colpa. Sempre. È come quando vedi un cane aggressivo.non è il cane,è il padrone che lo ha cresciuto in quel modo. 

credo che si fanno i figli perché nella società di oggi c’è rimasto poco o niente. Le uniche gratifiche vengono dalla carriera e dai soldi. Non c’è nient’altro che serve. 

Almeno io faccio caso a questa cosa, siamo solo ciò che esibiamo e abbiamo. Avere una bella macchina (anche se non serve) avere una bella casa (magari con 20 stanze e te ne usi 4) ecc.

poi i figli, che servono ai genitori per essere accettati socialmente e su cui scaricare spesso le proprie frustrazioni. 

Io vedo tutti i giorni figli di miei colleghi, figli di persone che conosco,figli di parenti che devono fare tutto quello che ai genitori è mancato. Ho un parente che ha un figlio e gli fa fare la pallanuoto perché era il suo sogno da piccolo. Il problema è che suo figlio non nutre nessun interesse verso questo sport e subisce delle pressioni enormi perché deve crescere come un campione. In pratica il padre fa vivere al figlio quello che era il suo sogno.

lui ha solo 11 anni e spesso ha avuto delle crisi molto forti per tutte queste pressioni. Io ho provato a parlare con questo parente ma non ne ha voluto sapere,secondo lui quando sarà in nazionale lo ringrazierà per tutti i sacrifici fatti.

capito dove sta il problema?

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Descent
Il 24/12/2019 alle 01:47 , Observet ha scritto:

Mi ha sempre stupito questa cosa, in effetti. La cosa che mi lasciava perplesso, quando stavo con la mia ex, era la totale immaturità della madre nei confronti della figlia. Del padre non ne parliamo: violento e fedifrago, ma tuttavia la mia ex aveva un rapporto di amore/odio nei suoi confronti. Guai a criticarlo! (nonostante lei lo avesse fatto più volte)

Perché diavolo si fanno i figli se poi devi continuare a pensare a te stesso/a e comportarti come una adolescente? Mah.

Guarda, purple ha citato Buscetta, ultimo di diciassette figli.

Stiamo parlando del secolo scorso, non dell'antenato comune con lo scimpanzé.

La risposta sta nella più ottusa biologia.

La guerra e la fame decimano la popolazione, lo straparlato benessere la fa crescere.

Posto l'assunto di un'estrazione popolare, i nostri nonni non hanno voluto conoscere contraccettivi, o comunque non hanno voluto comprenderne un qualsivoglia utilizzo, e le nostre nonne tra un parto e l'altro si lasciavano andare a qualche aborto di circostanza.

Ma dietro questo c'è da sempre stata poca coscienza delle conseguenze di un amplesso, e ti ho fatto questo esempio per farti capire come concretamente si viene cagati al mondo.

La tua domanda comunque fa già riferimento ad un tipo di civiltà che la biologia rinnega, sbattendosene allegramente i coglioni dell'etica che sta dietro un creampie. 

 

 

Modificato da Descent
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De Rues
27 minuti fa, Descent ha scritto:

Guarda, purple ha citato Buscetta, ultimo di diciassette figli.

Stiamo parlando del secolo scorso, non dell'antenato comune con lo scimpanzé.

La risposta sta nella più ottusa biologia.

La guerra e la fame decimano la popolazione, lo straparlato benessere la fa crescere.

Posto l'assunto di un'estrazione popolare, i nostri nonni non hanno voluto conoscere contraccettivi, o comunque non hanno voluto comprenderne un qualsivoglia utilizzo, e le nostre nonne tra un parto e l'altro si lasciavano andare a qualche aborto di circostanza.

Ma dietro questo c'è da sempre stata poca coscienza delle conseguenze di un amplesso, e ti ho fatto questo esempio per farti capire come concretamente si viene cagati al mondo.

La tua domanda comunque fa già riferimento ad un tipo di civiltà che la biologia rinnega, sbattendosene allegramente i coglioni dell'etica che sta dietro un creampie. 

 

 

L'amore non esiste. Il rapporto di coppia neanche a parlarne. Il supporto sano verso i figli neanche. I risultati sono umanoidi che rovinano la vita delle persone. Non lo so ragazzi, questi discorsi mi stanno veramente facendo comprendere quello che forse nessuno vuole comprendere. Quale saeebbe la soluzione al problema allora? Come si può combattere questo schifo?

Scateniamo una guerra nucleare e ci leviamo di mezzo lasciando spazio agli scimpanzé?

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De Rues
34 minuti fa, purple pill ha scritto:

Leggi Girard, non leggere me.

o meglio,

se vuoi capire come e perché nasce un linciaggio, leggi Girard. Che poi ti dirà molto, molto di più circa le ragioni per cui desideriamo e ci innamoriamo di certe cose e non di altre, o del perché ciò sia fondamentale per capire come in certe persone si inneschi un processo di individualizzazione molto più profondo che in altre, che invece sentiranno forte il bisogno di uniformarsi a una tribù/collettività.

Se ti interessa la massa come concetto allora leggi Ortega y Gasset.

Se vuoi capire cosa sia un imbonitore guarda il Nerone di Petrolini,  o magari leggi la Fattoria degli animali di Orwell prestando attenzione ai personaggi Napoleone e soprattutto di Piffero.

se vuoi capire come la massa possa essere ingegnerizzata per starsene a pecora, studiati le idee sul corporativismo e sull’interclassismo di Corridoni o Ledesma Ramos.

Se poi vuoi vedere cosa sia, nella pratica, una società interclassista guardati il primo Fantozzi (o magari leggiti il relativo libro di Villaggio che io personalmente non ho mai letto), che è uno specchio piuttosto fedele di come il fascismo sia entrato nel dna degli italiani - di tutti, inclusi molti di quelli che stanno col pugnetto sinistro sempre sull’attenti.

Se vuoi capire come un sistema cortocircuiti quando un leader finisce per fare troppo affidamento sulla compiacenza del gruppo, leggiti gli studi di Irving Janis sul fenomeno del groupthink.

se vuoi capire cosa sia un individuo leggi 1984 di Orwell - i personaggi di Winston e Julia - e se poi vuoi vedere come l’individuo venga trasformato in un nemico per la massa, fa attenzione al personaggio di Emmanuel Goldstein (o di Palladineve nella “Fattoria”) e studiane le analogie con la vicenda di Lev Trockij

Se vuoi scoprie come questo fardello possa essere portato con grazia e dignità, leggi “Der Waldgang”, il Trattato del ribelle di Junger. 

Lo stesso George Orwell, Il modo in cui la sua partecipazione alla guerra civile spagnola cambiò la sua adesione al socialismo, è un ottimo esempio di cosa sia un individuo, e quanto possa essere difficile e persino doloroso esserlo.

Se poi vuoi arrivare all’idea quintessenziale di individuo, leggi l’Unico di Stirner.

——————-

Vedi, l’invito a confrontarti con tutta questa roba non è retorico, e tantomeno vuol essere uno sfoggio sterile di cultura un tanto al kg.

né è demenza da information overload.

una nonpersona non potrà che vederla così - come uno sfoggio narcisistico di cultura o come una sega da “professori” - ma infatti il suo posto è nel gregge, dove si ha voglia di capire quel tanto che basta per mettersi comodi a contare i like.

Ed ecco che qui torniamo a Girard, alla mimesi del desiderio e alle varie forme di mediazione tra l’individuo, la società e le cose del mondo... ma è un discorso complesso e lo finiamo un‘altra volta.

presto, ma non stasera 

 

 

Lo farò

buonanotte

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Fortune
9 ore fa, purple pill ha scritto:

Ecco, tu invece scappa senza voltarti.

ma serio, non c’è davvero altro da dire.

sei finito in mezzo a una merda da manuale.

Togliti, che lì si sta male.

E occhio, perché è chiaro che questa ti sta perimetrando attraverso gli altri.

Ieri ci sono tornato a letto!!Non so se ho fatto una cazzata,sono crollato,ho pensato  di dargliela vinta,pur di toglierla di torno!!

Il 30 dicembre dovrei partire ed andare una settimana via da solo con un gruppo vacanze!!

Lei ora sembra un agnellino,mi ha chiesto scusa in tutti i modi,ma io so che poi tornerá ed essere instabile,lei è capace di cambiare idea con poco,e io so che non potrei mai perdonarla per avermi tradito!!

Ma non ce la faccio a mettere un punto perchè poi si presenta disperata come se stesse morendo,io lo so che dovrei pensare a me,ma quando la sento cosi mi piange il cuore,non credo finga,sta davvero malissimo!!

Ora sono nel panico,non ho neanche voglia di partire,lei ovviamente non lo sa che io devo partire!!

Se glielo dico ho paura delle sue reazioni!!

 

 

 

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Massimo69
58 minuti fa, Fortune ha scritto:

sta davvero malissimo!!

 

 

 

Sta malissimo? Tu davvero non hai capito come sono fatte.. Non sai quanto riescano a fingere, ma sarà bene tu lo capisca velocemente. A me era capitato di ricevere 16 telefonate, a cui non rispondevo, in 10 minuti... Vocali in stecca uno dietro l'altro.. quando ho risposto, era disperata e piangeva. Due giorni dopo le ho preso il telefono mentre dormiva.. bene, mentre mi chiamava "disperata" e mandava vocali, era in chat con quello che si stava scopando, tra l'altro un coprofago malato di mente, e discettava allegramente su come lui le avesse sbattuto dietro all'improvviso il suo coso, e suo malgrado, e per questo motivo, LEI lo diceva a lui, per i suoi gusti lei sapeva tanto di buono là dietro. Perchè poco prima lui glielo aveva "aperto". Questi erano gli argomenti di chat mentre sull'altro canale era "DISPERATA". Vedi tu.

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Fortune
1 ora fa, purple pill ha scritto:

eeeeeh, caro @Fortune

Il problema sai qual è?

che tu credi di avere una qualche forma di relazione con lei, per quanto schifosa, e la molli perché senti di essere stato “tradito” con quell’altro

ma c’è una cosa che evidentemente non hai ancora capito.

E cioè che questa l’unica relazione ce l’ha con se stessa. E quello che sta facendo è come un’enorme masturbazione, in cui tu, quell’altro - e i diversi altri tizi con cui è probabile ti abbia già fatto cervo 🦌  senza che nemmeno ti venisse il sospetto - siete poco più che sex toys.

tu magari ora ti senti sessualmente geloso, perché ancora non hai capito che del sesso a questa non può fregargliene di meno. L’unica cosa che le interessa è essere il sole attorno a cui dovete orbitare tutti come piccoli pianeti.

Vedi, il motivo per cui lei deve tornare è che, semplicemente, si sente troppo figa a pensare che nonostante tutto te la riprendi lo stesso.

E per avere questa sensazione è disposta a fare la qualunque, e come vedi la sua arma più affilata è fare la vittima in giro.

niente di più facile che sia un’altra repressa insicura cresciuta da una famiglia ipercattolica, di quelle che amano presentarsi in giro come brave ragazzone innocue della porta accanto, piene di principi & buoni sentimenti e perfino un po’ sfigate.

Ma il punto è che nel momento in cui cedi, tu magari credi di “levartela di torno” (non vedo come, poi, visto che quel che vuole è una “relazione”) o fai un ragionamento come quello che più o meno all’epoca facevo io (“se devo passare la vita a farmi rompere l’anima, tanto vale che ogni tanto mi prenda l’unica cosa che di buono può dare” il che era molto opinabile).

ma in realtà quello che stai facendo è fissare il livello di stalking, vittimismi, follie e rotture di coglioni passato il quale torni a darle attenzione, che è l’unica cosa che davvero le interessa.

E il livello a quanto pare, per ora è starti sempre addosso, fare la vittima in giro e stringere amicizie con chi conosci perimetrandoti stretto l.

Per cui cosa credi che farà quando davvero non ne potrai più e vorrai solo togliertela da davanti agli occhi?

Lei è una bambina con la pistola, per usare le parole di Descent.

E tu puoi essere pure l’unico uomo sulla terra ad avere la cura per il tumore al colon, ma se non fai quel che dicono i suoi capricci dai 3 ai 6 anni, alla fine spara.

perché l’unica cosa che conti, a questo mondo, sono i suoi deliri di megalomania sentimentale. E tu, i tizi con cui scopa e i subumani con cui fa la vittima siete nulla più che strumenti per farglieli realizzare 

Lol

buon divertimento 

 

Padre narcisista fedifrago,le ha buttate fuori di casa a lei e sua madre per farsi i suoi porci comodi,poi le ha riprese sono separati in casa,e la madre non puó rifarsi una vita perchè lui glielo impedisce,peró intanto lui si fa i cazzi suoi,la madre poverina é la classica sottomessa sia dal padre che da lei,che non ha carattere e che giustifica sempre la figlia per tutti i suoi schizzi!!

lInfatti non volevo cascarci,peró sono sfinito non ne ho più,speravo che sparisse,ma sto apprendendo che quello che vuole lei è che io fossi li a sua disposizione,ho ceduto solo ieri per lo sfinimento..le altre volte gli ho sempre sbattuto la porta in faccia,ieri sono arrivato al punto di dire se vuoi vincere sta sfida te la faccio vincere,basta che mi lasci vivere,pensa a che punto ti fanno arrivare!!

sono 3 mesi che l ho lasciata e non mi lascia tregua davvero,il problema è che viviamo anche vicino,nel raggio di 3/4 km c é casa mia,casa sua e il mio lavoro che è un locale pubblico,quindi sa sempre dove trovarmi e dove sono!!

cosa dovrei fregarmene di tutto e sparire una volta per tutte senza tornare mai più indietro,e se si presenta al locale??come ha già fatto??oppure se me la trovo sotto casa,com è già successo??

L’avevo bloccata dappertutto poi mi inizia a tempestare con chiamate con numero privato,stavo pensando di cambiare numero,ma pensa come cazzo ti fanno ridurre!!

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Descent
6 ore fa, Fortune ha scritto:

sono 3 mesi che l ho lasciata e non mi lascia tregua davvero,il problema è che viviamo anche vicino,nel raggio di 3/4 km c é casa mia,casa sua e il mio lavoro che è un locale pubblico,quindi sa sempre dove trovarmi e dove sono!!

Conta poco la distanza fisica.

Qui, come è naturale che sia, si parla poco di come l'assenza di empatia e altre caratteristiche circoscritte alla psychness siano distribuite in egual misura in entrambi i sessi.

Sono le dinamiche sociali e culturali a svelarne azioni differenti.

Tre mesi? 

Un anno?

Cinque anni?

E se ti dicessi più di dieci?

Vedi, ci stanno due scuole di pensiero riguardo l'empatia: una sostiene la sua comparsa innata nell'individuo, genetica direi; l'altra la vede come una capacità apprendibile nell'infanzia, derivata quindi dall'incontro di un temperamento predisposto e un'educazione adeguata al suo sviluppo. 

Nel primo caso il signore degli anelli: bene vs male e dio con tutti; nel secondo caso caos e buon libero arbitrio da borghesucci.

Ora perché questa divisione? Perché in base a dove si collocano le tue convinzioni ti si prospettano vari scenari d'azione.

In una relazione disfunzionale dove è presente un manipolatore, quasi sempre c'è un'empatico/a dall'altra parte.

La malattia empatica non è un dono, è la condanna di chi si fa carico del male del mondo; di chi si prende sulle spalle la specie svolgendo il doppio servizio biologico ad un salario dimezzato.

Un manipolatore (declinalo pure al femminile nel tuo caso) non agisce su base empatica, cioè non possiede una maturità emozionale tale da riconoscere da cosa in un determinato momento è pervasa un'altra persona. 

Probabilmente nessuno può con certezza dirsi nella testa di un altro, ma di certo un manipolatore agisce per conseguenze delle sue azioni, non per un sistema di valori generato dal riconoscimento delle emozioni altrui.

Se tizio X con un'autostima inesistente e in perenne lamento necessita di attenzioni, di potere sull'ambiente circostante, di mantenere insomma vivo il suo teatrino dove la sua personalità riesce a mantenere (soltanto) ai suoi occhi un valore speciale, allora per tutta la vita si comporterà in modo da adottare quei comportamenti che finanzieranno la sua recita, senza remora alcuna nei confronti di chi viene gettato in questa.

Si troverà una ragazza crocerossina brillante negli studi, avrà la sua schiera di giocattolini da idealizzare tessendoli di lodi per poi eventualmente gettarli nel cesso mantenendo vivo il suo patetico senso di superiorità; affronterà tutte le sfighe di un incompreso che si verrà a trovare a contatto con professori incompetenti, leggi sbagliate, società cattiva, gente che non capisce un cazzo, povero me, povero me, oooo, uuuuuu, uaaaaa, e via così con io sono io e voi non siete un cazzo.

Tu da empatico dici di capire il suo dolore, ed è qui che la tipa ti tiene attaccato al suo recital da bettola di paese.

Da empatico proietti su di lei questa tua caratteristica oggi invalidante, e pensi che lei ragioni un po' come te.

Lei è un rettile. 

Ipotizziamo che un bambino già cresciutello voglia ottenere il permesso di mamma e papà per andare al concerto con gli amici:

quello empatico userà una strategia più fine per raggiungere lo scopo, comprendendo che il problema dei genitori è la preoccupazione per la sua incolumità; 

troverà allora il modo di alleviare lo spauracchio dando delle garanzie di sicurezza, magari dicendo loro che ci saranno altri adulti, o cose del genere.

Una manipolazione positiva, dunque.

Un bambino frignone, già proteso verso una vita di manipolazioni maligne, trovatosi già in un contesto disfunzionale, ha ben imparato da moccioso  che esasperando i genitori con pianti, distanza emotiva, minacce più o meno velate di fallire nella carriera sportiva scelta da papà per lui, può ottenere ciò che vuole.

Ecco che innesca un teatrino maledetto fino al punto da costringere i genitori ad acconsentire.

Ora ti porto un mio esempio, per tornare al discorso del distacco geografico/temporale e maschietti narcisisti.

Le relazioni per le quali sono giunto qui sono chiuse da un pezzo, e nonostante le dinamiche note in queste pagine (ritorni, triangolazioni, stalking) posso dire che da parte mia si sono chiuse, e con un ricordo prevalentemente positivo.

Però, le relazioni importanti non riguardano soltanto le donne con cui sei stato.

Ci sono delle persone dalle quali prima o poi ti separerai se prendi coscienza di come sei arrivato a farti stuprare da una persona con queste caratteristiche.

Queste persone non hanno nulla da invidiare alla tua lei, e quando sono uomini abbandonati dai padri e tu sei stato il loro vomitatoio per più di un decennio...

non ci sono distanze geografiche che reggono, blocchi sui social, discorsi a tu per tu, ingenue speranze di epifanie notturne.

L'unico che può chiudere sei tu, nella tua testa.

L'unico che ne ha le capacità.

Loro non le possiedono e investiranno energie (ai tuoi occhi insensatamente) su manipolazioni ambientali sofisticatissime, dove a distanza di anni incontrerai persone che ti diranno come questo tipo parli loro bene di te, come tu gli manchi tanto, nonostante non vi siate visti o sentiti in alcun modo.

Il famoso love bombing, che non riguarda soltanto relazioni sentimentali, e altro non è che un portare su per buttare giù con più efficacia, con sarcasmo, gaslighting e tutti gli strumenti della fabbrica dei mostri.

Magari ti contatterà la sua (povera) ragazza

Spoiler

e sarebbe bello se certune aprissero il loro topic sugli psycho, qualora dovessero prenderne coscienza

per dirti che sei uno stronzo, che stai facendo soffrire tante persone, che il tuo atteggiamento è immorale.

Sei in pratica un pezzo del puzzle clementoni 3+

Tu puoi comportarti in due modi, e questi dipendono da chi intanto sei diventato: o cedi alla convocazione della compagnia di serie z prestandoti alla performance recitativa più umiliante della tua vita, o cerchi di capire quanto sei ancora emotivamente coinvolto e affini col tempo una strategia che ti faccia realmente uscire da questa merda, diventando te stesso.

Dico questo perché a distanza di anni potrebbe arrivarti un messaggio, magari tramite un amico in comune del quale non sospettavi un legame, ed è lì che devi affrontare la cosa con te stesso, di fronte allo stupore riguardo le tue reazioni emotive.

Non è fuggire che ti porterà qualche risultato, ma accettare e sviluppare al tuo interno quel cazzo roccioso che per una vita è stato relegato ambientalmente a clitoride di gomma, perché leccato e succhiato ripetutamente da questi bambini frignoni, viventi un'esistenza bassa, bassissima.

Tu non hai il potere di cambiarli;

qualcuno ti direbbe che non ne hai neanche il diritto.

A me viene da dirti fanculo sta merda

Prendi ciò che ritieni tuo, bello, sapendo che questi lowlife desiderano soltanto una cosa: lasciarti lì con quel clitoridino che comunque loro - incoscienti evirati da un'infanzia schifosa - invidiano, eventualmente preferendoti morto, per poi tessere professionalmente le tue lodi in modo da avere un nuovo asso nella manica per la patetica manipolazione esistenziale del loro regnare all'inferno.

Spoiler

Qualche anno fa ho letto in queste pagine di uno che si era suicidato per una tipa che non lasciava trapelare assolutamente nulla per il fatto, anzi di fronte al discorso avanzatogli da un'amica alzò il volume della radio canticchiando una canzone. 

Con quel gesto della radio lui avrebbe immaginato in lei un tentativo di distogliere il suo profondissimo dolore da povera bambina abbandonata che adesso ha perso il suo amato anche se bistrattato salvatore, quando in realtà la storia è quella del coprofago e del cazzo in culo di qualche post fa.

Nelle loro prosette televisive sarai sempre tu lo sclerato, lo squilibrato, il malvagio, ma guarda caso se ti allontani faranno di tutto per farti rientrare nel loro bagnetto di merda, e quando dico di tutto dico che tu non puoi proprio immaginarti cosa, perché ai tuoi occhi empatici è talmente palese lo spreco di energie in una direzione a perdere che ne rimani sbigottito.  

E voglio sottolineare come i manipolatori - uomini - siano il fondo dei container dello spurgamento fognario, neanche graziati da quel naturale uragano di piacevole dissolutezza che una donna bella può vivere.

È come personificare per l'appunto un rettile, pensando che possa capirti.

Chi, sapendo che ha un cazzo di marmo da coltivare, perderebbe tempo dietro una simile boiata?

 

 

Modificato da Descent
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drake00
5 ore fa, Descent ha scritto:

Conta poco la distanza fisica.

Qui, come è naturale che sia, si parla poco di come l'assenza di empatia e altre caratteristiche circoscritte alla psychness siano distribuite in egual misura in entrambi i sessi.

Sono le dinamiche sociali e culturali a svelarne azioni differenti.

Tre mesi? 

Un anno?

Cinque anni?

E se ti dicessi più di dieci?

Vedi, ci stanno due scuole di pensiero riguardo l'empatia: una sostiene la sua comparsa innata nell'individuo, genetica direi; l'altra la vede come una capacità apprendibile nell'infanzia, derivata quindi dall'incontro di un temperamento predisposto e un'educazione adeguata al suo sviluppo. 

Nel primo caso il signore degli anelli: bene vs male e dio con tutti; nel secondo caso caos e buon libero arbitrio da borghesucci.

Ora perché questa divisione? Perché in base a dove si collocano le tue convinzioni ti si prospettano vari scenari d'azione.

In una relazione disfunzionale dove è presente un manipolatore, quasi sempre c'è un'empatico/a dall'altra parte.

La malattia empatica non è un dono, è la condanna di chi si fa carico del male del mondo; di chi si prende sulle spalle la specie svolgendo il doppio servizio biologico ad un salario dimezzato.

Un manipolatore (declinalo pure al femminile nel tuo caso) non agisce su base empatica, cioè non possiede una maturità emozionale tale da riconoscere da cosa in un determinato momento è pervasa un'altra persona. 

Probabilmente nessuno può con certezza dirsi nella testa di un altro, ma di certo un manipolatore agisce per conseguenze delle sue azioni, non per un sistema di valori generato dal riconoscimento delle emozioni altrui.

Se tizio X con un'autostima inesistente e in perenne lamento necessita di attenzioni, di potere sull'ambiente circostante, di mantenere insomma vivo il suo teatrino dove la sua personalità riesce a mantenere (soltanto) ai suoi occhi un valore speciale, allora per tutta la vita si comporterà in modo da adottare quei comportamenti che finanzieranno la sua recita, senza remora alcuna nei confronti di chi viene gettato in questa.

Si troverà una ragazza crocerossina brillante negli studi, avrà la sua schiera di giocattolini da idealizzare tessendoli di lodi per poi eventualmente gettarli nel cesso mantenendo vivo il suo patetico senso di superiorità; affronterà tutte le sfighe di un incompreso che si verrà a trovare a contatto con professori incompetenti, leggi sbagliate, società cattiva, gente che non capisce un cazzo, povero me, povero me, oooo, uuuuuu, uaaaaa, e via così con io sono io e voi non siete un cazzo.

Tu da empatico dici di capire il suo dolore, ed è qui che la tipa ti tiene attaccato al suo recital da bettola di paese.

Da empatico proietti su di lei questa tua caratteristica oggi invalidante, e pensi che lei ragioni un po' come te.

Lei è un rettile. 

Ipotizziamo che un bambino già cresciutello voglia ottenere il permesso di mamma e papà per andare al concerto con gli amici:

quello empatico userà una strategia più fine per raggiungere lo scopo, comprendendo che il problema dei genitori è la preoccupazione per la sua incolumità; 

troverà allora il modo di alleviare lo spauracchio dando delle garanzie di sicurezza, magari dicendo loro che ci saranno altri adulti, o cose del genere.

Una manipolazione positiva, dunque.

Un bambino frignone, già proteso verso una vita di manipolazioni maligne, trovatosi già in un contesto disfunzionale, ha ben imparato da moccioso  che esasperando i genitori con pianti, distanza emotiva, minacce più o meno velate di fallire nella carriera sportiva scelta da papà per lui, può ottenere ciò che vuole.

Ecco che innesca un teatrino maledetto fino al punto da costringere i genitori ad acconsentire.

Ora ti porto un mio esempio, per tornare al discorso del distacco geografico/temporale e maschietti narcisisti.

Le relazioni per le quali sono giunto qui sono chiuse da un pezzo, e nonostante le dinamiche note in queste pagine (ritorni, triangolazioni, stalking) posso dire che da parte mia si sono chiuse, e con un ricordo prevalentemente positivo.

Però, le relazioni importanti non riguardano soltanto le donne con cui sei stato.

Ci sono delle persone dalle quali prima o poi ti separerai se prendi coscienza di come sei arrivato a farti stuprare da una persona con queste caratteristiche.

Queste persone non hanno nulla da invidiare alla tua lei, e quando sono uomini abbandonati dai padri e tu sei stato il loro vomitatoio per più di un decennio...

non ci sono distanze geografiche che reggono, blocchi sui social, discorsi a tu per tu, ingenue speranze di epifanie notturne.

L'unico che può chiudere sei tu, nella tua testa.

L'unico che ne ha le capacità.

Loro non le possiedono e investiranno energie (ai tuoi occhi insensatamente) su manipolazioni ambientali sofisticatissime, dove a distanza di anni incontrerai persone che ti diranno come questo tipo parli loro bene di te, come tu gli manchi tanto, nonostante non vi siate visti o sentiti in alcun modo.

Il famoso love bombing, che non riguarda soltanto relazioni sentimentali, e altro non è che un portare su per buttare giù con più efficacia, con sarcasmo, gaslighting e tutti gli strumenti della fabbrica dei mostri.

Magari ti contatterà la sua (povera) ragazza

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e sarebbe bello se certune aprissero il loro topic sugli psycho, qualora dovessero prenderne coscienza

per dirti che sei uno stronzo, che stai facendo soffrire tante persone, che il tuo atteggiamento è immorale.

Sei in pratica un pezzo del puzzle clementoni 3+

Tu puoi comportarti in due modi, e questi dipendono da chi intanto sei diventato: o cedi alla convocazione della compagnia di serie z prestandoti alla performance recitativa più umiliante della tua vita, o cerchi di capire quanto sei ancora emotivamente coinvolto e affini col tempo una strategia che ti faccia realmente uscire da questa merda, diventando te stesso.

Dico questo perché a distanza di anni potrebbe arrivarti un messaggio, magari tramite un amico in comune del quale non sospettavi un legame, ed è lì che devi affrontare la cosa con te stesso, di fronte allo stupore riguardo le tue reazioni emotive.

Non è fuggire che ti porterà qualche risultato, ma accettare e sviluppare al tuo interno quel cazzo roccioso che per una vita è stato relegato ambientalmente a clitoride di gomma, perché leccato e succhiato ripetutamente da questi bambini frignoni, viventi un'esistenza bassa, bassissima.

Tu non hai il potere di cambiarli;

qualcuno ti direbbe che non ne hai neanche il diritto.

A me viene da dirti fanculo sta merda

Prendi ciò che ritieni tuo, bello, sapendo che questi lowlife desiderano soltanto una cosa: lasciarti lì con quel clitoridino che comunque loro - incoscienti evirati da un'infanzia schifosa - invidiano, eventualmente preferendoti morto, per poi tessere professionalmente le tue lodi in modo da avere un nuovo asso nella manica per la patetica manipolazione esistenziale del loro regnare all'inferno.

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Qualche anno fa ho letto in queste pagine di uno che si era suicidato per una tipa che non lasciava trapelare assolutamente nulla per il fatto, anzi di fronte al discorso avanzatogli da un'amica alzò il volume della radio canticchiando una canzone. 

Con quel gesto della radio lui avrebbe immaginato in lei un tentativo di distogliere il suo profondissimo dolore da povera bambina abbandonata che adesso ha perso il suo amato anche se bistrattato salvatore, quando in realtà la storia è quella del coprofago e del cazzo in culo di qualche post fa.

Nelle loro prosette televisive sarai sempre tu lo sclerato, lo squilibrato, il malvagio, ma guarda caso se ti allontani faranno di tutto per farti rientrare nel loro bagnetto di merda, e quando dico di tutto dico che tu non puoi proprio immaginarti cosa, perché ai tuoi occhi empatici è talmente palese lo spreco di energie in una direzione a perdere che ne rimani sbigottito.  

E voglio sottolineare come i manipolatori - uomini - siano il fondo dei container dello spurgamento fognario, neanche graziati da quel naturale uragano di piacevole dissolutezza che una donna bella può vivere.

È come personificare per l'appunto un rettile, pensando che possa capirti.

Chi, sapendo che ha un cazzo di marmo da coltivare, perderebbe tempo dietro una simile boiata?

 

 

Io non ho mai vissuto una storia simile, ma basta aguzzare l’istinto e leggere bene ciò che scrivi per capire che non sei uno sprovveduto.

La dicotomia tra manipolatori ed empatici e la seguente spiegazione è da applausi. 
 

Io, che non ho vissuto queste cose, ma so leggere l’italiano e riesco a comprendere cosa significhi essere empatici (e questo in particolare, perché io lo sono) e manipolatori, posso dire che tu hai ragione. Posso dirlo perché vivo la cosa in maniera distaccata e non posso avere pregiudizi o interessi di fondo che mi spingano a trovare un’altra via. 
 

Non c’entro nulla in questa discussione, ma complimenti, hai la mia stima, per il poco che può valere.

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