Vai al contenuto

Se tu avessi il telecomando che controlla la mia vita…


actor

Messaggi raccomandati

Cosa faresti?

Per rispondere però hai bisogno di conoscere la mia storia…

Ho 26 anni, anzi no scusate ne ho 25, ma il mio cervello è già proiettato in avanti e mi fa sentire più vecchio di quello che in realtà sono.
Fin da piccolo mi è stata inculcata l’idea direttamente o indirettamente, di preoccuparmi per il futuro, che la dipendenza finanziaria dal lavoro è l’unica strada per sopravvivere, che molto meglio essere in una situazione di sicurezza piuttosto che di libertà.
Da bravo discepolo, 5 anni fa mi sono procurato un lavoro full time a tempo indeterminato come consulente di vendita in un negozio, posto che al dire del 99% della persone che conosco è una manna dal celo, un colpo di fortuna ed una solida base per il mio futuro.
Ricordo che 5 anni fa, quando mi suggerirono di portare il mio curriculum in questo posto, studiavo per realizzare il mio sogno di diventare un freelancer lavorando nel mondo dello sviluppo web, ma non guadagnavo molto, e la mia famiglia non poteva mantenermi.
Decisi di accettare il lavoro, inizialmente part time ed indeterminato, per pagarmi da vivere e accantonare del capitale da investire nel mio sogno.
Dedicai anima e corpo al mio nuovo posto, lavoravo 40 ore la settimana, pagato 28, pur di mantenere il posto. Un capo impossibile, dittatura allo stato puro, incoerenza, sfuriate e minacce erano, e sono ancora tutt’oggi, all’ordine del giorno.
In fondo quello che facevo mi piaceva, l’80% del tempo lo dedicavo all’assistenza informatica, riparazioni e consulenze, campo dove ero già esperto. Feci incrementare notevolmente il fatturato al negozio grazie alle riparazioni svolte in loco in tempi rapidi, oltre che offrire un servizio impareggiabile sulla piazza, con conseguente passa parola positivo. A detta di molti ero un vero asso, ed ero sprecato la dentro.
Continuando a regalare il mio tempo e investendo tutto me stesso riuscii ad ottenere un contratto a tempo indeterminato e full time. Quando iniziai ad essere pagato per le ore che facevo, si chiesero come mai non producevo di più di prima, continuavo a ricevere lavate di capo e minacce per nulla.
Recentemente le condizioni di lavoro sono cambiate, ora il 95% del mio tempo viene impiegato per seguire i clienti e vendere quello che l’azienda impone. Non interessa più a nessuno offrire i servizi di prima e le mie competenze in quell’ambito ora valgono 0. Anzi valgono solo quando fa comodo alla dirigenza che può vantarsi di avere un tecnico specializzato per risolvere situazioni estreme, senza però riconoscermi nulla di particolare.
Odio quello che faccio, e lo dico da ormai 2 anni, ogni giorno, ogni volta che cammino nel magazzino mi chiedo quando potrà essere l’ultima volta, quando potrò liberarmi da quella prigione che mi tiene rinchiuso oltre 40 ore la settimana (senza riconoscere gli straordinari, non pagati), ma ancor peggio, che non mi offre alcuna possibilità di aspirare a qualcosa, nessuna possibilità di crescita professionale, nessuna carriera.
Vedo i miei colleghi, i 30enni che pensano a metter su famiglia e indebitarsi con il mutuo, auto nuove. i 40 con il mutuo di 30 anni, che si rendono schiavi e crepano sotto le urla e le minacce di licenziamento capo, pur di mantenere la sicurezza. i 60 enni, prossimi alla pensione, che faticano ad arrivare a fine mese, con l’auto che a stento si accende e senza soldi per ripararla.
Ma d’altra parte quando esprimo quello che penso alle persone che conosco, al 90% mi sento rispondere che devo resistere, che la sicurezza di un posto così è merce rara di questi tempi.

In questi 5 anni ho comunque cercato di non far morire il mio sogno. Ho continuato a studiare da autodidatta nel poco tempo libero.
Circa 2 anni fa’ decisi di lanciare una startup nel settore del turismo, assieme a 2 soci. Si trattava di un servizio web innovativo per la prenotazione diretta di hotels e b&b.
Progettai tutto il sistema informatico, user experience, interfacce e lo sviluppai dirigendo un team di altri 2 sviluppatori. Mi occupavo anche di web marketing e copywriting.
Lavoravo di notte fino alle 5, con sveglia alle 8.00 per andare a lavoro, per quasi 10 mesi non uscivo con gli amici, non una traccia di ragazza.
Ero lavoro, lavoro e lavoro, ma stavo inseguendo il mio sogno ed avevo l’energia per farlo.
Lanciammo il progetto con ritardi, prosciugammo ogni risorsa finanziaria e umana. Fu’ un buco nell’acqua da cui però ho appreso ed imparato tantissimo.

Al quadro non proprio luminoso, un altra ombra si aggiunge rendendo la visione generale ancor più tenebrosa.
Premesso che non sono mai andato d’accordo con mio padre, fin da piccolo l’unica persona con cui avevo un minimo di rapporto era mia madre. Papà aveva un attività artigiana sotto casa, lavorava 18 ore al giorno, anche quando non doveva. Aveva sempre da fare.
Purtroppo circa 5 anni fa’ mia madre (55 anni all’epoca) fu colpita da una malattia degenerativa al cervello. Oggi, da lei ad un posacenere cambia solo la forma fisica. Mio padre inoltre non gode di buona salute e tutta la sua giornata la spende per offrire assistenza a mia madre.
Il clima nella casa dove vivo è potenzialmente da manicomio. Non passa giorno dove non si senta mio padre urlare, sbattere, lamentarsi è l’unica cosa che gli riesce bene. Non esiste dialogo o voglia di migliorare le cose, solo problemi e lamenti.
Vengo accusato ogni giorno di non fare abbastanza, di non contribuire abbastanza finanziariamente. Giornalmente vengo minacciato di essere sbattuto fuori di casa. Io cerco di essere indipendente in tutto, non ho bisogno di nessuno per nessuna attività domestica ed extradomestica. Ma ancora non basta perché la logistica di una sola casa, da condividere in più persone, a volte rende le cose difficili, e questo è motivo di litigi.

Ultimo fronte che si batte per abbassare ancora il mio livello di serenità interiore è la mia mancanza di un istruzione superiore.
Ho interrotto gli studi da tecnico informatico a causa delle già al tempo difficili condizioni economiche familiari. Avrei potuto continuare, tenere duro, ma ricordo ancora la sensazione di inferiorità che provavo rispetto ai compagni di scuola ed amici. Al tempo non potevo permettermi nulla, vestiti, trasporti, uscite, e quindi le ragazze che volevo erano solo un sogno lontano. Avevo 18 anni e voglia di divertirmi, così lasciai la scuola e iniziai a fare alcuni lavoretti per togliermi gli sfizi a cui avevo rinunciato per anni. Al tempo mi sembrava bello, la cosa giusta da fare. Ma riguardando indietro oggi vedo solo l’immaturità di un giovane che cercava di piacere ed uniformarsi alla massa. Ne sono pentito profondamente, anche se le competenze che ho acquisito da autodidatta surclassano quelle fornite dalla scuola statale, quel mio errore ora mi è fatale perché mi preclude la strada dell’istruzione universitaria, almeno a breve termine.

Raccontare la mia vita in questo modo non è cosa che sono abituato a fare, anzi, La mia cerchia di amici, tutti operai dipendenti la cui aspirazione massima è arrivare a dicembre per la 13sima, quasi tutti fidanzati e pronti ad andare a convivere/sposarsi, non credo possa capire quello che cerco io, e pertanto non ho mai legato con nessuno di loro a tal punto da raccontare e chiedere consiglio sulla mia vita. Quando non lavoro o porto avanti progetti personali/sudio, esco con loro per spezzare la routine.
Non ho inoltre mai avuto una LTR, da più di un anno conosco questo forum e mi sono avvicinato alla crescita personale/innergame e seduzione. Sono riuscito a ridurre molto la mia sensazione di inadeguatezza in pubblico, ho aumentato la mia autostima, la mia capacità di mantenere il controllo in situazioni difficili ma ho ancora molto (se non tutto) da imparare in ambito della seduzione. L’ultimo appuntamento che ho avuto è stato un anno fa’, e come se non bastasse è stata la ragazza a chiedermi di uscire perchè le piacevo.
Da parecchi mesi sono quasi un one itis con una ragazza fidanzata, che però continua a scrivermi e mi da spesso idi, e io mi lascio prendere ma non riesco ad andare oltre. Ma questa è un altra storia.

Il punto è che sono in una situazione insostenibile ormai da troppo tempo. Lavoro, famiglia, donne sono tre aspetti che voglio migliorare, ma da qualsiasi parte mi giro incontro ostacoli che non riesco a disarmare, mi sembra di essere di una gabbia per criceti, senza via di scampo.

Tu cosa faresti al mio posto?
Lo chiedo a te perché so che qui dentro ci sono persone che conducono un lifestyle fuori dal comune, persone che pensano e agiscono in maniera diversa. Persone di successo, motivate e pronte a condividere le proprie esperienze e conoscenze.
Mi piacerebbe lasciare tutto e provare l’esperienza di ricominciare in un altro posto, forse all’estero. Ma questa è solo un’idea.

Forse ad un certo punto mi dirai: per fare X serve un budget almeno di Y. Probabilmente una delle poche cose positive che ho fatto negli ultimi anni è stato accumulare un capitale di sicurezza e di crescita che ora posso investire. So che è “brutto” parlare di soldi, e non è mia intenzione ostentare alcunché, ma per darti un quadro più completo ti dico che ho a disposizione 45000 euro per cambiare la mia vita.

Ora, che anche tu hai la conoscenza ed il potere di decidere, cosa vorresti fare?

Con affetto

Actor

Link al commento
Condividi su altri siti

gelsomino

andrei da mia madre,le metterei su una delle sue canzoni preferite e lo chiederei a lei,poi scriverei /chiamerei alal ragazza che ti stuzzica e le chiederei che cazzo di intenzioni ha con me,le chiederei di vederci con la scusa di ripararle il computer o a casa mia o a casa sua e mi porterei dei condom qualcuno al gussto di cioccolato e qualcunaltro al gusto di fragola, chiamerei anche le mie ex e vedrei se a qualcuna non dispiacerebbe aprirmi le gambe in ricordo dei bei vecchi tempi andati..

Poi andrei da mio padre ,con un bicchierino di amaro in mano e le sue sigarette preferite,gliene offrirei una e fumando gli direi che lo capisco che non deve essere stato facile vivere e sopravvivere a quello che gli e' successo ,che vi e' successo...ed alla fine ,lo so qiuesto e' piu' difficile,lo abbraccerei e gli direi...<VEDRAI ..CE LA FAREMO..>

con affetto

una song per te..

Modificato da gelsomino
Link al commento
Condividi su altri siti

andrei da mia madre,le metterei su una delle sue canzoni preferite e lo chiederei a lei,poi scriverei /chiamerei alal ragazza che ti stuzzica e le chiederei che cazzo di intenzioni ha con me,le chiederei di vederci con la scusa di ripararle il computer o a casa mia o a casa sua e mi porterei dei condom qualcuno al gussto di cioccolato e qualcunaltro al gusto di fragola, chiamerei anche le mie ex e vedrei se a qualcuna non dispiacerebbe aprirmi le gambe in ricordo dei bei vecchi tempi andati..

Poi andrei da mio padre ,con un bicchierino di amaro in mano e le sue sigarette preferite,gliene offrirei una e fumando gli direi che lo capisco che non deve essere stato facile vivere e sopravvivere a quello che gli e' successo ,che vi e' successo...ed alla fine ,lo so qiuesto e' piu' difficile,lo abbraccerei e gli direi...<VEDRAI ..CE LA FAREMO..>

con affetto

una song per te..

Grazie di cuore Gelsomino...

Mi fa' piacere leggere le vostre parole, qualsiasi sia il vostro punto di vista o consiglio.

A presto

Actor

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Spartacus1991

Ciao, intanto complimenti per il tuo ottimo modo di scrivere.

Dici di non essere diplomato, ma scrivi meglio della maggior parte dei miei colleghi UNIVERSITARI (in quanto a lessico, chiarezza nell'esprimere i concetti, uso della punteggiatura, ecc).

Per il resto, il tuo maggior problema sta in te stesso: devi acquisire più consapevolezza, più autostima; insomma, devi "riscoprire" te stesso. E devi circondarti di gente nuova: non solo dei tuoi colleghi che pensano al matrimonio, o della t***a fidanzata che si diverte a stuzzicarti (giusto per ribadire il concetto di orrore di cui parla il grande Bane), ma anche dei tuoi coetanei che (giustamente) pensano a godersi la vita.

Ma probabilmente non ti sarà possibile, se continui con questa vita. La cosa migliore e meno traumatica, secondo me, sarebbe chiedere che il tuo contratto da full time diventi part time; così, avrai mezza giornata in più per lavorare su te stesso, conoscere gente nuova, dedicare tempo a te, coltivare i tuoi hobby, ecc; e al contempo, avresti la tua solidità economica. Altre soluzioni, io non ne vedo (viste le precarie condizioni di famiglia), ma aspetto di leggere cosa pensano gli altri!

Link al commento
Condividi su altri siti

comeback

Hai tracciato una idea, a mio parere, molto precisa su di te e sull'atteggiamento con cui vivi.

Purtroppo non mi sento di commiserarti, so che non è quel che cerchi, ma hai perso la bussola rispetto alle cose positive che hai fatto, per focalizzarti quasi accecandoti su ciò che nella tua vita non è andato, o non sta andando come volevi.

Riguardo i genitori, non posso che esserti solidale e umanamente vicino alla tua situazione familiare, ma sai di casi complessi ce ne sono molti, anzi direi sono abbastanza frequenti, semplicemente perchè i nostri genitori come ogni essere umano si invecchiano. Invecchiandosi si accentuano problemi di salute, aumentano le incomprensioni tra noi e loro, noi vorremmo una vita sparata a 200km/h, loro ci invitano alla prudenza, ma è una prudenza che il più delle volte è troppo conservativa.

In definitiva, sono i nostri genitori, bisogna volerli bene, nonostante tutto, perchè anche nella loro durezza, tu sei il loro figlio e loro ti amano.

Solitamente le interferenze, si curano, allontanandosi dalla famiglia. Questa non è una fuga, non è uno sbarazzarsi su due piedi di loro, ma la semplice ricerca di una propria strada.

Detto questo, dall'altro lato noto da parte tua una poca autostima, questo ricorrente sentirsi inferiori agli altri, non mi sembra una visione oggettiva delle cose ma una gara infinita che fai tra te e gli altri. Vale la pena? A mio giudizio no. Tra l'altro i tuoi amici, da come li descrivi, mi sembrano persone normali, con vite normali, con difficoltà normali e con aspirazioni altrettanto normali.

Hai messo da parte 45k, è una cifra importante alla tua età, che ti sei guadagnato con il tuo impegno, ma permettimi di dire che se hai messo da parte tutti questi soldi in un paio di anni, dal punto di vista del lavoro le cose non andavano cosi' male! Fidati che una cifra del genere per metterla da parte anche con uno stipendio da laureato, ci impiegheresti molto molto molto tempo. Siamo da anni in recessione in Italia, e tu sei in controtendenza rispetto agli italiani-medi, che ben sai in questo momento non mettono da parte soldi, quindi non risparmiamo, semmai attingono da risparmi pregressi.

Quindi in definitiva, ciò che non fai nella tua vita, è solo colpa tua.

Hai esperienza, background, soldi, spirito di iniziativa per fare ogni scelta che vuoi, estero compreso, il telecomando lo hai tu.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie anche a voi Spartacus e Comeback, accetto con piacere i vostri punti di vista i quali non possono far altro che ampliare la mia coscienza al riguardo della mia situazione...

Link al commento
Condividi su altri siti

Busca

Ciao, non vorrei dire che "ti capisco" perchè ognuno vive le sue sensazioni in maniera diversa, ma diciamo che ho presente, in alcuni passaggi, la tua situazione.

Soprattutto in ambito lavorativo.

Inoltre sono un pò più piccolo di te, ma mi hai dato il tuo telecomando, quindi ora mi stai a sentire :p

Secondo me devi prenderti un momento per stare da solo, fare un bel respiro e meditare.

In ordine: famiglia > lavoro > donne , - non parlo di importanza, quella è personale - ma per riprendere in mano la tranquillità emotiva, secondo me è il giusto ordine.

Con il fantatelecomando, ti manderei da tua madre. Te la farei abbracciare e ringraziare di tutto. A seguire, da tuo padre. Un abbraccio anche a lui e una forte stretta di mano, chiedendogli scusa per tutte le volte che l'hai deluso ma, magari, avevi le tue ragioni e volevi fare le tue esperienze.

Digli che gli vuoi bene, cerca di ristabilire un clima sereno in famiglia. Sii disponibile con loro, tenta di capirli - non assecondarli - , capirli.

Sul lavoro sei già una bestia (in senso buono), continua ad esser concentrato, sii il migliore, ma fregatene delle minacce.

Tu sei bravo in quello che fai, non farti mettere i piedi in testa. Lavora le tue ore, matura le tue ferie e GODITELE.

Viaggia, parti, fai esperienze. Anche da solo. Non te la senti di partire per 1 settimana all'estero in solitaria? Prenditi 2 giorni infrasettimanali, un fine settimana, 1 giorno di escursione, fai te. Ma stacca.

Le donne non sto neanche a dirtelo, hai un forum intero a disposizione.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...