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Le 8 regole di Tyler Durden...


lelle

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È una risposta che occorre molto tempo per essere esaustiva, sto a lavoro e provo ad essere super sintetico.

Spero di non essere frainteso, è un terreno delicato.

Sostanzialmente e come se l'uomo sentisse troppo la vita. Le sue emozioni, sentimenti, desideri, le impressioni del mondo in tutte le sue manifestazioni. Non ha un reale controllo di tutto questo, e tutto questo in un modo o nell'altro finirà.

L'illusione di una direzione, un controllo, un qualcosa che ti porti ad una metà è un illusione e nello stesso tempo un anestetico.

allora ci bombardiamo di oggetti, di materia, soldi, sesso.

Una sete di vivere che quasi appaga e nello stesso tempo copre come una pellicola quel sentire troppo il reale vivere.

Si reagisce continuamente a questo sentire anche con il non sentire. Con filosofie speculative (vedi il nichilismo e le religioni)

Nel romanzo si sfotte tutto questo, e (l'innominato)terribilmente sterelizzato alla vita, cerca di sentirla e nello stesso tempo la sta sfuggendo (al punto di andare a trovare i malati di cancro) diventa Tyler, colui che si abbandona a questa sofferenza, a questo sentire troppo, senza reagire con piaceri e passioni, senza reagire. Non cerca l'immortalità ne il terzo occhio ne il pinguino guida.

Ci sei te,da solo, senza neanche Dio, la tua mamma,la tua ragazza.

Tu e la vita. Può essere troppo intensa per te da respingerla o diventarci intimo. La scelta è tutta qui.

Cosa fa di fronte la mano bruciata? Niente, lui è solo, sa di esserlo con tutto il dolore, e inizia a vedere le cose diversamente.

Tolta la pellicola sulla vita appare un'altra vita.

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Massimo12

È una risposta che occorre molto tempo per essere esaustiva, sto a lavoro e provo ad essere super sintetico.

Spero di non essere frainteso, è un terreno delicato.

Sostanzialmente e come se l'uomo sentisse troppo la vita. Le sue emozioni, sentimenti, desideri, le impressioni del mondo in tutte le sue manifestazioni. Non ha un reale controllo di tutto questo, e tutto questo in un modo o nell'altro finirà.

L'illusione di una direzione, un controllo, un qualcosa che ti porti ad una metà è un illusione e nello stesso tempo un anestetico.

allora ci bombardiamo di oggetti, di materia, soldi, sesso.

Una sete di vivere che quasi appaga e nello stesso tempo copre come una pellicola quel sentire troppo il reale vivere.

Si reagisce continuamente a questo sentire anche con il non sentire. Con filosofie speculative (vedi il nichilismo e le religioni)

Nel romanzo si sfotte tutto questo, e (l'innominato)terribilmente sterelizzato alla vita, cerca di sentirla e nello stesso tempo la sta sfuggendo (al punto di andare a trovare i malati di cancro) diventa Tyler, colui che si abbandona a questa sofferenza, a questo sentire troppo, senza reagire con piaceri e passioni, senza reagire. Non cerca l'immortalità ne il terzo occhio ne il pinguino guida.

Ci sei te,da solo, senza neanche Dio, la tua mamma,la tua ragazza.

Tu e la vita. Può essere troppo intensa per te da respingerla o diventarci intimo. La scelta è tutta qui.

Cosa fa di fronte la mano bruciata? Niente, lui è solo, sa di esserlo con tutto il dolore, e inizia a vedere le cose diversamente.

Tolta la pellicola sulla vita appare un'altra vita.

Spero di non aver frainteso, data la sintesi, ma sono un pò perplesso.

Semplicemente io non vedo contraddizione.

Voglio dire, dal mio punto di vista si può cercare di dare una direzione alla propria vita, dedicandosi a cose che appassionano, danno piacere e permettono di fare nuove esperienze e CONTEMPORANEAMENTE avere un'intimità con le sensazioni, le emozioni, i pensieri e i sentimenti che stanno in noi.

Anzi, paradossalmente questa direzione potrebbe permetterci di scoprire e sperimentare aspetti in noi stessi che non si potrebbero conoscere altrimenti.

Ovviamente, è sottinteso che questa direzione può variare nel corso del tempo e che il nostro controllo sul mondo esterno (ma anche interno) è comunque limitato.

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  • 2 settimane dopo...
Deconstructed Reality

Ma non erano

* Prima regola del Fight Club: non parlate mai del Fight Club.
* Seconda regola del Fight Club: non dovete parlare mai del Fight Club.
* Terza regola del Fight Club: se qualcuno si accascia, è spompato, grida basta, fine del combattimento.
* Quarta regola del Fight Club: si combatte solo due per volta.
* Quinta regola del Fight Club: un combattimento alla volta.
* Sesta regola del Fight Club: niente camicia, niente scarpe.
* Settima regola del Fight Club: i combattimenti durano per tutto il tempo necessario.
* Ottava regola ed ultima regola del Fight Club: se è la vostra prima sera al Fight Club, dovete combattere

L'illusione di avere controllo è forte quanto quella di non avere controllo.

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Film figo? Si...

Buone regole da seguire?

No

Il mondo è pieno di guide di vita\spirituali, Imho si può trovare di meglio. :)

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  • 1 mese dopo...
Mirage

3:“Io dico: non essere mai completo. Io dico: smettila di essere perfetto. E io dico: dai, evolviamoci, le cose vadano come devono andare.”

Siamo terrorizzati dal fallimento e dal rischio. Ma se vuoi condurre una vita fuori dall’ordinario farai inevitabilmente degli errori. Ben vengano! se stai sbagliando significa che almeno ci stai provando; significa che hai deciso di non lobotomizzarti davanti alla bacheca di Facebook o ad un inutile format televisivo; se stai facendo degli errori significa che ti stai mettendo in gioco per vedere come andranno le cose.

Bestiale.

Sono tutte di un'importanza enorme ma questa è a parer mio oro colato.

Da sola credo riassuma una parte immensa di come dovremmo vivere la nostra vita.

Dovremmo, come viene spiegato bene in "Alla ricerca delle coccole perdute" (grazie .screen XD), diventare osservatori esterni di noi stessi, invece che racchiuderci nel nostro guscio, nel nostro piccolo mondo pieno di seghe mentali, e comprendere che tutto ciò che serve è già dentro di noi, l'abbiamo in dotazione e non come optional. Non per niente quando guardiamo un'altra persona riuscire dove noi abbiamo fallito, l'invidia si impadronisce della nostra testolina e ci manda nella direzione sbagliata, anzi opposta; ci fa pensare "ecco, adesso DEVO diventare come lui/lei...".

Non che sia del tutto sbagliato, non è un errore avere dei modelli ai quali ispirarsi, ma ISPIRARSI, punto. Accettare noi stessi e la nostra realtà per come sono, e lavorare partendo da quello per perseguire i nostri scopi.

Il gusto sta proprio lì, nel farsi il culo e prendere batoste incredibili per poi rialzarsi; il tutto sempre essendo noi stessi, rimanendo COERENTI col nostro io più interiore e diventando osservatori esteriori.

Il trucco quindi, è tutto qui: accettarsi per quel che si è e pensare "ok, questa è la mia realtà, cosa posso, o meglio, VOGLIO fare per migliorarla?".

Volere è potere.

Qualcuno ha degli approfondimenti da fare su questa frase?

Mi rifaccio al discorso precedente: imparare a prendere batoste nonostante ci si senta di potercela fare.

Molti utenti esperti di questo forum scrivono nei loro report che prendono tutt'ora bastonate che hanno dell'incredibile, nonostante si sentano e molto probabilmente siano, dei seduttori armati e pericolosi.

DOVETE battervi e DOVETE perdere: dovete farvi crepare di mazzate, anche se potreste creparlo voi, a quell'altro.

DOVETE imparare a soffrire, DOVETE avere delle cicatrici e DOVETE PERDERE!!!

....perchè solo così si capisce il valore delle cose e della vita stessa.

"Senza dolore, senza sacrificio, non avremmo niente!!" (cit. Tyler Durden nella scena della liscivia, che da sola vale tutto il film). Parole usate per portare il giovane protagonista del film alla cruda realtà.

Modificato da Mirage
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veyron89

5:“Tu non sei il tuo lavoro, non sei la quantità di soldi che hai in banca, non sei la macchina che guidi, né il contenuto del tuo portafogli, non sei i tuoi vestiti di marca, sei la canticchiante e danzante merda del mondo!”

Non permettere mai che le cose che possiedi finiscano per possederti. Non lasciare che le rate che devi pagare decidano a che ora devi svegliarti il lunedì mattina e dove devi andare. Siamo nati per aspirare a qualcosa di più di un posto fisso, un televisore a 52” ed un mutuo da pagare. Creati oggi stesso delle alternative per uscire dalla trappola del topo.

Pochi notano che tyler in realtà diviene un imprenditore di successo (grazie al grasso) gia nella prima parte del film ,raggiungendo l'indipendenza finiziaria , perchè , tu non sarai i tui soldi , ma senza i soldi non sarai nessuno.

Modificato da veyron89
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