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Università, lavoro, estero.. quale sarà la scelta che mi cambierà la vita?


Marcog

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Marcog

Dopo qualche mese di inattività ritorno sul forum con una richiesta di aiuto diversa dal solito, oggi vengo qui con IL dubbio, quello che, al contrario delle molte discussioni sul forum del tipo "ho conosciuto questa tipa, come faccio a scoparmela" (giustificatissime, per carità), potrebbe realisticamente cambiare la mia vita.

Faccio la 5° liceo scientifico, che a dire la verità ho scelto perché, come dicevano i miei prof, "nel dubbio è la scelta migliore perché è quella che ha più sbocchi". Potessi tornare indietro probabilmente avrei scelto linguistico, ma vabbè, quel che è fatto è fatto. Ho ovviamente intenzione di terminare quest'anno con la maturità, e non penso ci sia bisogno di dire che di fatto mi ritroverò con niente in mano.

Tra non molto dovrò scegliere cosa fare della mia vita, e sono molto indeciso:

- Università:

Ho letto e stampato una quindicina di pagine di discussioni del forum e ho svolto alcuni test su internet, e venerdi, facendo un viaggio con amici tramite bla bla car, ho avuto modo di parlare con uno studente che aveva terminato la triennale di economia e stava facendo un master.. purtroppo però sono ancora confuso. A grandi linee, comunque, i messaggi che sembrano voler trasmettere quasi tutti sono: fare quello che ti piace, avere un sogno da inseguire, avere forza, tenacia e creatività a prescindere da cosa si fa. Messaggi senza dubbio validi, ma che vanno interpretati e possono voler dire tutto e niente.

Riguardo all'indirizzo sono altrettanto confuso: per quanto mi era sempre sembrato semplice e ovvio, in verità non so quello che mi piace e non riesco a vedermi tra 10 anni (ma neanche 5). Leggendo tra i vari indirizzi mi è parso interessante quello economico, però c'è chi ha scritto che se non ci si dedica all' economia "pura" non né vale la pena, dato che la maggior parte dei corsi di economia sarebbero aria fritta. C'è chi ha scritto che, nel caso di dubbio, è meglio puntare su lauree tradizionali (Economia, Giurisprudenza o Ingegneria, escludo subito medicina perché non mi interessa). Allo stesso modo del liceo scientifico, poi, c'è chi ha detto che si tratta della facoltà più gettonata e che per tirare fuori qualcosa di buono, però, bisogna avere fin da subito le idee chiare e specializzarsi.

La mia idea, all'inizio della ricerca dell'indirizzo adatto a me, era quella di evitare corsi che richiedessero una conoscenza matematica superiore a quella della 5° scientifico, ma pare che facendo economia la matematica sia molto di più di così, seppur alcuni corsi ne presentino un po' meno e alcuni un po' di più. Ovviamente non poteva mancare anche chi ha detto che, al contrario, nelle triennali italiane di economia si faccia poca matematica, questo mi ha confuso un pò.

Altra cosa che è stata evidenziata è la scelta dell'ateneo, che pare essere determinante costituendo gran parte della mia prospettiva futura. Inoltre ho letto più volte che le università più prestigiose come la Bocconi risulterebbero essere perfino più "fattibili" rispetto ad atenei meno famosi, dato che per mantenere un'alta posizione in classifica hanno bisogno di molti studenti che si laureino rapidamente, per non parlare del fatto che hanno maggiori connessioni con il mondo del lavoro e sul curriculum, in ogni caso, fanno la loro figura.

Al contrario gli atenei meno conosciuti sarebbero caratterizzati da un maggior rischio di bocciatura, assenza totale di collegamenti con aziende esterne e tempi maggiori per sostenere gli esami. C'è chi ha detto che negli atenei top basta fare le specializzazioni per avere connessioni con il mondo del lavoro, l'importante è che nell'università in cui fai la triennale esci con buoni voti per entrare facilmente nell'università top.

Mi reputo fortunato da un certo punto di vista perché, nel caso in cui fosse consigliato seguire un'università top (sempre parlando di Bocconi), con un costo che dovrebbe essere tra i 4000 e i 9000 euro/anno per la triennale in base al reddito + 2 anni di specialistica a 9000 euro/anno, la mia famiglia dovrebbe essere in grado di ammortizzare questa spesa.

Faccio un copia-incolla del risultato del mio test:

"Sei più portato per le materie economiche e giuridiche. Senza dubbio le facoltà più adatte a te sono Giurisprudenza, Scienze Politiche ed Economia! Ti piace però anche relazionarti con le persone per cui sicuramente ti piacerebbe studiare la Psicologia e la Sociologia. Insomma, ti senti male solo se vedi un numero!"

- Lavoro:

Altra possibilità che ho la fortuna di avere sarebbe quella di andare subito a lavorare nell'attività di mio padre, imparando da lui il mestiere e avendo un posto assicurato fin da subito come titolare. Mio padre è un po' un veterano nel suo lavoro, quando finì il liceo a 18 anni andò a lavorare per alcuni mesi in francia,germania e Inghilterra, imparando il tedesco a livello madrelingua,il francese a livello medio/alto e un buon inglese. Dopo di che è tornato in italia e insieme a mio zio aprirono la loro attività, cioè un albergo. Senza farla troppo lunga, in seguito i due si separarono e cominciarono a gestire ognuno un residence autonomamente, dopo la morte di mio zio però tutto passò a mio padre e, in futuro, passerà a me. Considero mio padre un veterano in questo lavoro, lo fa da più di 40 anni e ha ricevuto anche onorificenze dal comune per la sua carriera. è uno della vecchia guardia, ha fatto 74 anni il 21 novembre e, nonostante potesse già andare in pensione da qualche anno e sia stato operato di tumore a giugno, continua a lavorare imperterrito, non è uno a cui piace stare a girarsi i pollici, contrariamente a me. Lo considero un punto di riferimento, nonostante a causa dello sbalzo generazionale troppo ampio ci ritroviamo spesso ad avere pareri diametralmente opposti su molte cose.

Lui mi ha consigliato vivamente di fare l'università, ma spesso mi è capitato di pensare che, invece, imparare sotto la sua guida sarebbe mille volte più utile. D'altro canto non posso non dargli ragione, è pur sempre vero che acquisterei sicuramente un'apertura mentale più ampia andando a studiare in grandi città, lontano dal piccolissimo paesino di 1000 abitanti in cui vivo, e con una preparazione adeguata sarei anche in grado di continuare a gestire l'attività di famiglia intraprendendo in contemporanea una carriera che piaccia veramente a me e che mi darebbe sicuramente molte più soddisfazioni perché i risultati che otterrei deriverebbero solo dai miei sforzi e non dalla fortuna di essere il figlio del proprietario.

-Estero:

Infine, l'altra possibilità che ho la grande fortuna di poter seguire grazie alla disponibilità economica sarebbe quella di studiare all'estero, non sono molto informato sull'argomento ma, parlando con lo studente universitario di bla bla car, si tratterebbe di esperienze molto formative. Non parlo necessariamente di fare un'università all'estero, ma anche "solo" di farmi qualche mese di esperienza, come ha fatto lo studente con cui ho parlato che, dopo aver terminato la triennale, si è fatto 8 mesi in asia in alcune aziende prima di cominciare il master. Riguardo alle possibilità derivanti dall'andare all'estero non sono molto informato e non ho trovato molto tra le discussioni sul forum, quindi mi affido a voi.

Detto questo, le idee potrebbero essere un po' disordinate e alcune delle cose che ho scritto potrebbero essere cavolate, in più avrei preferito citare le persone del forum di cui ho letto i messaggi, ma andare a risalire al nome di ognuno rileggendo tutte le discussioni sarebbe stato un lavoro eterno.

Quelle che ho scritto potrebbe essere viste un po' come un grande riassunto di quello che è stato scritto in quasi tutte le discussioni di questo forum riguardanti dubbi sull'università e su cosa fare dopo la scuola, quindi se qualcun'altro come me ha questo dubbio potrebbe farsi un'idea molto in generale leggendo tra queste righe. Tuttavia, come ho detto all'inizio del post, sono ancora molto confuso e mi sarebbe molto utile conoscere il vostro punto di vista e le vostre esperienze. Per ora finisco qui, sono un po' cotto :D

Modificato da Marcog
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^X^

Sei molto lontano da una grande città?

Nel tuo scenario, io cercherei un'università prestigiosa da frequentare dal lunedì al giovedì, lavorerei con tuo padre il venerdì e sabato, e alternerei un weekend al paese con uno in città.

L'esperienza di tuo padre è troppo preziosa per buttarla, e fra 5 anni non è detto che sia ancora disponibile.

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Marcog

mi trovo a 250km da milano, quindi circa 3 ore di macchina/treno che dovrei fare ogni fine settimana (o ogni 2 settimane, se alternassi un weekend in città a uno in paese). Quello proposto da te sarebbe indubbiamente un progetto fattibile.

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^X^

Un'altra possibilità è quella di lavorare con tuo padre un anno, e iniziare l'università più tardi.

Il vantaggio è che saresti molto più motivato e capiresti meglio cosa e come studiare.

C'è però il rischio che tu abbia detto buoni risultati sul lavoro e che tu quindi decida di non andarci più, all'università. E questo potrebbe crearti problemi fra 15-20 anni.

In altre parole ti consiglio caldamente di trovare un modo per fare entrambe le cose. Per l'estero, c'è sempre l'Erasmus o il master post laurea.

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Un'altra possibilità è quella di lavorare con tuo padre un anno, e iniziare l'università più tardi.

Il vantaggio è che saresti molto più motivato e capiresti meglio cosa e come studiare.

C'è però il rischio che tu abbia detto buoni risultati sul lavoro e che tu quindi decida di non andarci più, all'università. E questo potrebbe crearti problemi fra 15-20 anni.

In altre parole ti consiglio caldamente di trovare un modo per fare entrambe le cose. Per l'estero, c'è sempre l'Erasmus o il master post laurea.

Scusami, puoi approfondire questo punto? A quali problemi ti riferisci?

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^X^

Scusami, puoi approfondire questo punto? A quali problemi ti riferisci?

Ci sono due età molto critiche per il lavoro, secondo me: quando inizi e intorno ai 45-50 anni.

Dei problemi dei giovani sapete sicuramente tutto.

Intorno ai 50 invece è molto difficile mantenere il proprio status lavorativo, perché si comincia a costare molto e a perdere qualche colpo, fisicamente e moralmente.

Secondo me, una cultura universitaria rende la mente più reattiva e flessibile al cambiamento che si rende spesso necessario a quell'età.

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  • 2 settimane dopo...
Marcog

Aggiornamento:

Ho recuperato un testo di orientamento universitario dell'università di Trento, vicinissima a dove abito e, tra l'altro, classificata piuttosto bene a livello nazionale nelle università di media grandezza. Mi sono messo lì con un po' di pazienza e, consultando sia il testo in questione che materiale trovato su internet, ho cercato di farmi un'idea generale su tutti i corsi possibili, cercando quali combaciassero il più possibile con i miei gusti, interessi e necessità.

Purtroppo sono fuori città e non ho con me né il materiale che avevo stampato né la rivista di orientamento, comunque tanto per rendere l'idea i corsi che mi sono sembrati i più interessanti o formativi per il mio caso sono:

L-15 Scienze del turismo

L-18 Economia e gestione aziendale

L-20 Scienze della comunicazione

L-33 Scienze economiche

Le magistrali:

LM-12 Design

LM-49 Progettazione e gestione dei sistemi turistici

Mi è saltato all'occhio un corso intitolato "Interfacce e tecnologie della comunicazione" che era presente nel testo di orientamento e che, almeno a prima vista, mi è interessato molto poiché dovrebbe unire la psicologia, da cui sono sempre stato affascinato, a conoscenze di ambito tecnologico (non né so di programmazione, ma la tecnologia mi ha sempre appassionato), il tutto condito da conoscenze di design, quindi un punto di vista estetico, che mi ispira moltissimo e che probabilmente andrebbe a braccetto con le mie manie per i dettagli.

Al momento questo è stato praticamente l'unico corso che ha fatto scattare una "scintilla", una combinazione dei miei interessi e non qualcosa che mi sarebbe conveniente, come gli studi di ambito turistico o di gestione aziendale che sarebbero l'ideale per gestire al meglio l'attività di famiglia. A dire la verità non sono riuscito a capire benissimo quali siano i reali sbocchi lavorativi derivanti da un corso di studi di questo tipo, so solo che mi interessa.

Nonostante le idee siano ancora piuttosto confuse sento che i miei progetti stanno cominciando a prendere una forma più definita e sto iniziando a capire verso quale direzione voglio andare. So che voglio rendere fruttuosa la mia vita, ho voglia di seguire una carriera che sceglierò io, basata su ciò che piace a me e in cui tutti i risultati che otterrò saranno solo merito mio, e non derivanti dalla fortuna di essere il figlio del padrone; questo comunque non mi impedirà di continuare a gestire l'attività di famiglia in parallelo. Ora che ho deciso di intraprendere un percorso universitario voglio che sia con i controcazzi, realisticamente parlando non potrò certo permettermi atenei del calibro di Oxford o Cambridge, però se intendo studiare voglio farlo bene e nel miglior ateneo possibile, anche al costo di dover andare in una grande città lontano da casa (Questo in realtà lo considero positivo, cambiare aria è pur sempre un'esperienza, soprattutto se passo da un paesino di 1000 abitanti a una metropoli). Sto valutando anche i possibili viaggi all'estero da alternare al corso di studi (o da compiere a percorso di studi ultimato), che bene o male consigliano tutti. Mio padre vorrebbe mandarmi dai suoi contatti a Vienna per qualche mese, per farmi padroneggiare il tedesco, però penso che padroneggiare l'inglese sia più importante, nonostante in trentino è logico che anche il tedesco abbia la sua importanza; non so quali viaggi organizzino le università, mi informerò.

Ho anche acquistato un testo che è stato citato in una discussione simile a questa, si tratta di "Italiani di domani" di Beppe Severgnini, sul forum né sono stati copiate alcune righe e mi è sembrato un buon testo che potrebbe aiutarmi, non l'ho ancora iniziato a leggere ma comincerò a breve.

Dei dubbi che mi sono sorti ultimamente sono:

-Quali sono gli sbocchi lavorativi del corso di Interfacce e tecnologie della comunicazione, per esempio abbinato alla laurea magistrale in design? è qualcosa di inutile o porta da qualche parte?

-Come mai la Bocconi viene classificata come "università top" quando, in realtà, nelle classifiche delle università vedo tutte le città apparte milano? (Per esempio, tra le università "Mega" in classifica vedo Bologna, Padova e Pisa, tra le università "Grandi" vedo Pavia, Calabria e Parma, e così via)

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Drake123

Per esperienza personale ti sconsiglio Economia, a meno che tu non voglia lavorare sui mercati finanziari, in banca, ecc... Se credi di imparare qualcosa su come creare e gestire un business, un'impresa, una start-up, ti sbagli di grosso. Ti dà un'infarinatura generalissima su Macroeconomia, Diritto Pubblico, Teoria del Consumatore, Statistica ecc... Purtroppo Economia (imho) è diventata un università rifugio per chi (come me) non sapeva ancora cosa voler fare nella vita, e quindi finiva ad Economia pensando che avrebbe imparato qualcosa su "come fare i soldi". Niente di più falso. Come è stato più volte ripetuto su questo forum conta quello che sai fare: le tue competenze, capacità, abilità nel trattare e fare accordi... cose che apprendi meglio (o prima) lavorando sul campo e facendoti un'educazione per conto tuo con libri e corsi specifici. (Per quanto riguarda i libri ne sono stati consigliati di ottimi in questo post: http://www.italianseduction.club/forum/t-46386-qualche-dritta-sui-libri-per-la-crescita-finanziaria/)

Ciò detto scegli una di quelle lauree solo se fa parte di un progetto di formazione più ampio, che non puoi ottenere, od ottenere molto difficilmente,

in altro modo migliore.

Modificato da Drake123
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Marcog

Per esperienza personale ti sconsiglio Economia, a meno che tu non voglia lavorare sui mercati finanziari, in banca, ecc... Se credi di imparare qualcosa su come creare e gestire un business, un'impresa, una start-up, ti sbagli di grosso. Ti dà un'infarinatura generalissima su Macroeconomia, Diritto Pubblico, Teoria del Consumatore, Statistica ecc... Purtroppo Economia (imho) è diventata un università rifugio per chi (come me) non sapeva ancora cosa voler fare nella vita, e quindi finiva ad Economia pensando che avrebbe imparato qualcosa su "come fare i soldi". Niente di più falso. Come è stato più volte ripetuto su questo forum conta quello che sai fare: le tue competenze, capacità, abilità nel trattare e fare accordi... cose che apprendi meglio (o prima) lavorando sul campo e facendoti un'educazione per conto tuo con libri e corsi specifici. (Per quanto riguarda i libri ne sono stati consigliati di ottimi in questo post: http://www.italianseduction.club/forum/t-46386-qualche-dritta-sui-libri-per-la-crescita-finanziaria/)

Ciò detto scegli una di quelle lauree solo se fa parte di un progetto di formazione più ampio, che non puoi ottenere, od ottenere molto difficilmente,

in altro modo migliore.

Uno dei miei timori è proprio quello di ripetere l'errore che feci cominciando il liceo scientifico, cioè quello di scegliere la soluzione più "sicura", quella che i miei genitori e i miei vecchi professori mi consigliarono per "andare sul sicuro", e che secondo loro aveva più sbocchi futuri. In questi anni ho studiato un po' malvolentieri le materie di indirizzo come matematica e chimica, però ormai sono all'ultimo anno quindi non ci penso più e punto solo ad uscire con un buon voto.

Valutando tra i vari corsi Economia, come hai detto, risulta essere la soluzione più "sicura" tra gli indirizzi universitari, e conosco molti amici che hanno terminato il liceo l'anno scorso e che sono andati lì senza farsi troppe domande, chissà come andrà per loro..

Hai detto di aver fatto economia, ti andrebbe di raccontarmi come è andata?

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Drake123

Ho preso la triennale a Modena e mo' sto a spasso a cercar lavoro come tutti gli altri. :D

Se vuoi un lavoro "sicuro" fai l'idraulico. Che a parte gli scherzi quelli ad essere più richiesti sono proprio i lavoratori specializzati (saldatori, idraulici, elettricisti...).

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-06-18/i-10-lavori-piu-richiesti-2014-lavoratori-e-operai-specializzati-142032.shtml?uuid=AB2UANSB

Anche se il termine "sicuro" dipenderà sempre di più dal tuo valore anzichè dalla tipologia di lavoro in sè.

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