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Superare crisi di rigetto per le donne italiane


Lubricure

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Eddie Cheever

Ciao skyluke, sono appena tornato da un weekend a Dublino. Mi trovo d'accordo con te quando dici che lontano da casa tendiamo tutti ad essere più sciolti nei rapporti interpersonali e liberi dai condizionamenti socio-ambientali. Succede, fatte le debite proporzioni, anche qui in Italia quando vado a ballare a soli 50 km dalla mia città. Ci si sente più leggeri perché non si incontrano le solite persone pronte a giudicarci.

Detto ciò, non puoi negare che la gente in generale, e le ragazze nella fattispecie, all'estero si facciano molte meno menate mettendoti subito a tuo agio. Le dublinesi molto spesso sono loro ad attaccare discorso con te, e, cosa molto importante, sorridendoti. Ti includono nel loro gruppo e ti presentano ad amici ed amiche, e poi via a ballare tutti insieme. Poi per concludere qualcosa sta a te ed anche a loro ovviamente, però ti alzano il frame mettendoti subito nel mood giusto. La stessa cosa avevo riscontrato in passato anche a Londra e in altri paesi del nord europa. In italia non c'è inclusione ma esclusione.

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^X^

Guarda io vivo all'estero e la pensavo esattamente come te.

Invece vivendo fuori mi sono accorto di come le dinamiche sociali siano estremamente simili dappertutto.

E se qualche ragazza è un po' più "ostica" per così dire, da portare a letto, in Italia, questo non significa che sia chiusa mentalmente o non le faccia piacere ricevere delle attenzioni maschili.

Giocando le italiane nel modo in cui gioco tutte le altre, mi sono accorto che rispondono allo stesso modo, nè più nè meno.

Non è che per il fatto di essere stato all'estero ti sei sentito un po' più sciolto, e questo tuo modo di fare è stato recepito anche dall'esterno?

Gli spagnoli si lamentano delle spagnole, i tedeschi delle tedesche, gli italiani delle italiane... però anche un po' di autocritica! :)))

Andrea.

Hai perfettamente ragione, un conto è passare un weekend o due mesi in Erasmus, un altro è vivere stabilmente all'estero.

La differenza sta nel contesto giocoso/vacanziero contrapposto alla quotidianità: anche per le ragazze gli obiettivi sono diversi.

Altrimenti come si spiega il fatto che io, che vivo all'estero da tanti anni, quando torno in vacanza in Italia trovo decine di ragazze italiane disponibili e "facili"?

Ho addirittura un paio di esempi di amiche che ho conosciuto all'estero (nella quotidianità) che non mi hanno mai cagato in tale contesto, e ora che sono tornate in Italia me la tirerebbero in faccia ogni volta che torno.

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Lubricure

Apprezzo la sincerità delle tre ultime vostre risposte, avevo scritto un commento, ma qui il telefono mi mangia i messaggi. XD

Sono dell'idea che quello che devo fare qui è eliminare i condizionamenti nocivi che mi bloccano in Italia. Che il game sia più difficile, è appurato, qui si tende ad escludere anziché ad includere. Le ragazze se la menano generalmente molto di più, e questo aspetto per me è molto dolente. Mi fa percepire di avere molte meno possibilità della realtà, è una mia interpretazione disfunzionale. Sicuramente le diminuisce, ma non così tanto. Ma è questione di ambiente, circondate da morti di figa, devono per forza scremare.

È una cosa che mai mi piacerà perché spesso dietro a questo si nascondono grosse insicurezze personali, ma alla fine devo imparare a fregarmene: non sono lo psicologo di nessuno e nè mi pagano.

Che il frame casalingo poi abbia il sopravvento alla fine è vero, ma è anche vero che l'Italia, ha più probabilità di deprimere un frame, con l'alta dose di pregiudizi circolante.

Il fatto dei segnali di interesse, almeno dal mio punto di vista e nel.mio modus operandi, non è una sega mentale o mia paura. Non ho paura di soffrire per aver sorriso ad una ragazza. Il punto è che l'italiana la vedo molto più propensa ad esagerare il valore dei segnali di interesse che riceve, come io per motivi diversi, il valore negativo della menosità che rilevo. All'estero mi sento più a mio agio perché non ci sono queste storture e non ho motivo di porvi rimedio, mentre qui devo lavorarci e farmi scivolare via queste mosse da superstar.

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Thirsty

Mi piacerebbe capire come posso resettare questa mia percezione limitante. Lo so che le italiane sono donne come altre, ma qui è un fatto di cultura, non di nazionalità. Purtroppo il mio prossimo viaggio all'estero sarà non tra breve, e devo trovare il modo di resistere in madrepatria...

Non sbagli a pensare che questo tema sia legato alla crescita personale, ma forse potresti valutare l'idea che sia qualcosa da gestire, più che da eliminare o resettare.

Non siamo robot, e siamo influenzati, inevitabilmente, dal periodo in cui viviamo, stress lavorativi, problemi familiari, congiunzioni astrali sfavorevoli e così via...tutto ciò si riflette sulla capacità di sopportazione di atteggiamenti più o meno (s)graditi.

In parte questo, in parte l'esperienza, ci permettono di imparare ad attribuire un giusto valore alle persone e agli atteggiamenti che assumono nei nostri confronti.

Personalmente mi ha aiutato molto "reinventare" quel modello di giudizio fatto di HB8, H10, spesso adottato su queste pagine.

Una cosiddetta HB10 sconosciuta, per me è soltanto una bella sconosciuta, se si comporta da stronza o ha un atteggiamento discutibile, il suo passaggio nella mia vita lascia un retro gusto amaro che ha la stessa durata di una tazzina di caffè.

Di certo non va a contribuire al giudizio che posso avere sulle ragazze italiane, non posso farmi avvelenare il sangue da persone che non meritano la mia attenzione.

Il problema maggiore sono le aspettative: quando ne hai molte, o di ben precise, certe persone ti lasciano molta più amarezza di quanto potrebbero fare se tu avessi un tuo equilibrio personale, ma è necessario sbattere le corna molte volte, lasciare un po' di disincanto e dimenticarsi che la gente possa essere tutta amica tua.

Altro problema, molto diffuso nel mondo del pick up, è l'eccessiva responsabilità che ci attribuiamo, "avevo la voce bassa, il linguaggio del corpo non era adeguato, ho sbagliato qui, ho sbagliato qua.."

Bisogna anche pensare che se io ti saluto cordialmente non mi merito un vaffanculo o di essere trattato di merda.

Non me lo merito!

Quando riesci a impadronirti di questi concetti, cominci a vedere le persone in modo diverso, le cose che ti danno fastidio ti scivolano addosso con maggiore facilità, e non portano ad arricchire tutti quei pregiudizi sul sesso, sulla nazionalità, su cose trascurabili.

è un passo non facile, ma che penso porti ad una vera crescita interiore.

Un po' come quando Neo comincia a capire il codice di Matrix!

La strada di fortificarsi, con una corazza, non la vedo molto produttiva, se mi concedi il paragone.

La difficoltà sta nel diventare più forti, ma allo stesso tempo essere in grado di aprire il proprio cuore alle persone che lo meritano.

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TheItalian

Con questa storia della crisi di rigetto per le italiane mi ritrovo un po' pure io.

Quello che sto imparando ultimamente è che solo l'atteggiamento può aiutarti con le italiane. Conosco alcuni che non sanno una virgola di inglese, non viaggiano mai ma guarda caso mi pare abbiano dei discreti risultati con le locals. Quando mi trovo di fronte a una turista o semplicemente straniera non ambientata il mio atteggiamento è naturalmente propositivo, mi sento sempre a mio agio e paranoie zero (come penso pure tu). Cercando di trasferire questa positività con le locals penso sia la strategia migliore.

Pensa che in realtà siano straniere solo perché non sono della tua città!

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Lubricure

Il problema maggiore sono le aspettative: quando ne hai molte, o di ben precise, certe persone ti lasciano molta più amarezza di quanto potrebbero fare se tu avessi un tuo equilibrio personale, ma è necessario sbattere le corna molte volte, lasciare un po' di disincanto e dimenticarsi che la gente possa essere tutta amica tua.

Altro problema, molto diffuso nel mondo del pick up, è l'eccessiva responsabilità che ci attribuiamo, "avevo la voce bassa, il linguaggio del corpo non era adeguato, ho sbagliato qui, ho sbagliato qua.."

Bisogna anche pensare che se io ti saluto cordialmente non mi merito un vaffanculo o di essere trattato di merda.

Non me lo merito!

Quando riesci a impadronirti di questi concetti, cominci a vedere le persone in modo diverso, le cose che ti danno fastidio ti scivolano addosso con maggiore facilità, e non portano ad arricchire tutti quei pregiudizi sul sesso, sulla nazionalità, su cose trascurabili.

è un passo non facile, ma che penso porti ad una vera crescita interiore.

Un po' come quando Neo comincia a capire il codice di Matrix!

La strada di fortificarsi, con una corazza, non la vedo molto produttiva, se mi concedi il paragone.

La difficoltà sta nel diventare più forti, ma allo stesso tempo essere in grado di aprire il proprio cuore alle persone che lo meritano.

Infatti le aspettative tendo ad averne il meno possibile, proprio perchè so che nel momento in cui vengono disattese, e ciò può avvenire per qualunque motivo, si genera frustrazione, a meno che non sia una sorpresa in positivo. Di sicuro l'aspettativa che mi ero fatto era quella di ricevere educazione, se mi fossi posto educatamente per primo, ma come giustamente dici la gente non può essere tutta amica (o sufficientemente educata). Come educazione intendo un livello minimo di decenza, giusto per non mandarmi a fanculo, perchè non ho fatto nulla per meritarlo.

Concordo, dal punto di vista della responsabilità del pick-up, nell'esempio che ho portato, ho concesso che il mio "fallimento", che poi alla fine non ho perso nulla, potesse essere stato influenzato anche dal fatto che i miei target avessero un esame e fossero quindi tesi di loro. E' chiaro che le mie skill incidano sulla riuscita del mio obiettivo, ma non mi colpevolizzo eccessivamente se c'è un fattore esterno che non posso controllare, senza però eludere tutto e giustificarmi gratuitamente.

Proprio stamattina ci ho pensato, l'idea della corazza è poco utile, ho rivisto la cosa pensandola come qualcosa di relativo e non del tutto dipendente da me, legato al contesto. Un po' un lavoro alla Matrix, come dici. In fondo Neo, nel fermare i proiettili mi pare proprio che abbia rielaborato (e relativizzato), il significato dell'ambiente in cui si trovava, dandogliene uno che gli ha consentito di adattarsi.

Quello che sto imparando ultimamente è che solo l'atteggiamento può aiutarti con le italiane. Conosco alcuni che non sanno una virgola di inglese, non viaggiano mai ma guarda caso mi pare abbiano dei discreti risultati con le locals. Quando mi trovo di fronte a una turista o semplicemente straniera non ambientata il mio atteggiamento è naturalmente propositivo, mi sento sempre a mio agio e paranoie zero (come penso pure tu). Cercando di trasferire questa positività con le locals penso sia la strategia migliore.

Pensa che in realtà siano straniere solo perché non sono della tua città!

Si, l'atteggiamento conta molto, e credo che vada calibrato in modo specifico per la cultura che c'è qui. Conosco dei casi pure che hanno risultati con le locals, sono contento per loro, e cerco di capire come fanno con quelle che se la menano molto. Qualche risultato l'ho avuto anch'io, ma voglio migliorare. Pensare che siano straniere non è che mi sia molto d'aiuto, ma potrei provarlo comunque e testare. :good:

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  • 2 settimane dopo...
Lucmaz92

Andiamocene in Svizzera, é all'estero e ci arriviamo in 29minXD

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Lubricure

Sicuro, andiamoci. Mi pare un piano rapido e gustoso hahaha! XD

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The President

Non concordo sul discorso della fase vacanziera. Anzi a mio avviso è proprio il contrario: è soltanto dopo una fase di "apprendimento fantozziano" delle dinamiche locali, delle abitudini, dei tratti caratteriali propri di una nazione, che si comincia a fare il salto di qualità. E questo si ottiene soltanto con una residenza stabile all'estero, non con il viaggetto di pochi giorni. In quei viaggetti si naviga a vista, ma il quadro completo della situazione si acquisisce dopo qualche tempo.
Sul discorso del topic, che l'Italia (ma anche Londra) sia un luogo "anti-seduzione", è ormai risaputo. Sono concetti talmente tediosi e ripetitivi che faccio ormai fatica persino a pensarci.

Modificato da The President
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Lubricure
Non concordo sul discorso della fase vacanziera. Anzi a mio avviso è proprio il contrario: è soltanto dopo una fase di "apprendimento fantozziano" delle dinamiche locali, delle abitudini, dei tratti caratteriali propri di una nazione, che si comincia a fare il salto di qualità. E questo si ottiene soltanto con una residenza stabile all'estero, non con il viaggetto di pochi giorni. In quei viaggetti si naviga a vista, ma il quadro completo della situazione si acquisisce dopo qualche tempo.

Sul discorso del topic, che l'Italia (ma anche Londra) sia un luogo "anti-seduzione", è ormai risaputo. Sono concetti talmente tediosi e ripetitivi che faccio ormai fatica persino a pensarci.

Credo che il mio mini viaggio sia stato solo un buon assaggio, infatti riconosco che le dinamiche sociali vadano apprese ed interiorizzate, per una valutazione più corretta. Sul discorso della fase vacanziera, la penso pure io così. Infatti il boost che posso avere all'inizio per l'entusiasmo da turista non dura a lungo, vedo più un vantaggio sul lungo periodo, che essendo (generalmente) un ambiente meno ostile, permette risultati di maggior rilievo.

A mio avviso, a Londra ho trovato un contesto seduttivo decisamente messo meglio, anche se spesse volte l'eccessiva frenesia della città lo penalizza. Non mi sento di dire che è stata un'esperienza super brillante, ma onesta e mediamente remunerativa. Poi, essendo la mia prima voltà lì, nei primi due giorni ho sofferto di un pesante disadattamento, prontamente rientrato nei giorni a seguire. Ho notato infine, da ciò che ho visto, che per far scattare i campanelli d'allarme nelle ragazze, il margine di errori da commettere è largamente maggiore.
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