Lettera da un deluso - Qual è la giusta interpretazione? [PAPIRO]

[Foxv [Lurker] 5]

Non lo considererei un ritorno, secondo me ha solamente voluto tastare il terreno. Ignoro il motivo però, visto che io non ci sono mai stato sotto.

In ogni caso hai centrato il punto, è la mancata presa di consapevolezza che le decisioni richiedono di addossarsi delle responsabilità che porta a queste cose. E questo fa un po' male, dato che solo chi comprende ha il "privilegio" di provare dolore.

Fatta eccezione per questo piccolo scambio di battute, sono oltre due mesi che ho tagliato i rapporti con lei, durante i quali io personalmente non ho MAI chiesto nulla né sbirciato Fb, whatsapp, cazzi e mazzi vari.

Ebbene, la cosa che mi dà enormemente fastidio è che a 3 mesi dalla rottura le soddisfazioni tardano ad arrivare, nonostante i presupposti, rispetto ad altre storie, siano assai più incoraggianti: parliamo di una femmina di 19 anni che ha un gruppo di sole tre amiche e con una relazione a distanza (circa 45 km). È ancora presto? Boh.

[Kira_> [Partecipante] 561]

Non lo è. Non lo è mai stato è mai sarà. Usiamo ritorno per identificare una fase in cui la "nostra" Lei, ci ricerca in qualche modo. Pur fottendola analmente, non sarebbe mai un ritorno.

Non esistono ritorni, e non esistono veri e propri ripensamenti. Esistono le azioni e le conseguenze. Ma soprattutto esiste la debolezza.

Nel momento preciso in cui decidi di succhiare un altro cazzo ti prendi il tuo indennizzo rischio, cara la mia porcellina. Bisogna avere un proprio codice deontologico. Io non posso imporre a Lei il mio cazzo in eterno, tantomeno Lei deve meravigliarsi se dopo atteggiamenti poco consoni, le giro un video di un pompino eseguito al mio pene dalla sua migliore amica.

Sono scelte amico mio.. Come quella di stare mesi e mesi a soffrire per il "nulla".