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Le persone sabotatrici di sé stesse....quelli che non portano a termine nulla


newcome

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Whitesun

Eccomi, è ormai da qualche anno che ho capito di essere un sabotatore di se stesso, e in questo lasso di tempo ho iniziato a notare non poche manifestazioni di questo aspetto della mia personalità, in particolare progetti falliti in maniera ridicola (nonostante ne avessi ampiamente le capacità) perchè all'ultimo sforzo "non avevo più voglia".

Questo fa pensare che i sabotatori abbiano anche una discreta paura del successo, oltre al non avere chiaro un obiettivo, o non valorizzarlo abbastanza.

Per quanto mi riguarda c'è poco da fare, nell'aspetto "sociale":

-ho paura del successo

-non riesco ad interessarmi alle persone

e forse una di queste due cose deriva dall'altra. O entrambe derivano da un'insicurezza di fondo.

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Panoramix79

Ho letto questo thread e mi son reso conto di essere pieno fino al collo dentro questa merda... Mi ritrovo in ogni singola parola detta, dall'inerzia nel cercare contatti con le altre ragazze, fino alla capacità di rimuovere e distruggere i propri progetti. L'insicurezza e la paura del giudizio altrui sono solo conseguenze, la vera causa secondo me è la mancanza di autostima, del rispetto verso se stessi, e l'autosabotaggio non è altro che un mezzo per confermare questa proiezione di sé, cioè di non valere granché. E questo porta anche verso un atteggiamento di pigrizia, che si fa sempre più collaudato e difficile da scardinare, perché non si ci abitua a lottare per degli obiettivi che non siano quelli imposti dall'esterno.

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  • 2 settimane dopo...
dickinson1

Pure io tendo ad autosabotarmi.

Ma spesso e' ridicola come cosa,a pensarci.

Non ha senso porsi una miriade di problemi.

Su cui,spesso ,non abbiamo voce in capitolo.

Che sia sul lavoro,con le donne o con la vita di tutti i giorni.

Tante paranoie sono inutili.

Ci si perde in un bicchier d'acqua.

I periodi in cui si e' giu' di corda vanno affrontati,vengono e passano via.

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Connor

Dato un lasso di tempo abbastanza lungo, lo siamo tutti. O quasi.

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dickinson1

Piu' che altro e' che non se ne viene fuori,a volte.

Si tende a trascinarsi il problema per lungo tempo.

O meglio,il problema inizialmente e' uno e poi se ne aggiungono tanti altri insieme.

E tutto puo' nascere dal fatto di volerli risolvere tutti in un colpo solo.

Anche la pazienza,in questi casi,potrebbe esserci d' aiuto.

E se manca la soluzione?

Al momento,ma potrebbe venire successivamente.

Appena sistemate alcune cose.

Quando le cose vanno bene da una parte,magicamente,vanno bene anche dalle altre.

Mai fatto caso?

E quando va male una cosa pare che anche tutto il resto vada a rotoli.

Sempre in base alle nostre priorita'...

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  • 1 mese dopo...
SignorWolf

Anch'io conosco persone così ed effettivamente in parte anche io lo sono stato e lo sono tuttora.

Mi è ritornato in mente un libro che avevo letto tempo fa e che mi è stato abbastanza utile, ossia il De brevitate vitae di Seneca.

Il libro è abbastanza compatto e, sostanzialmente, vuole dimostrare che la vita non è breve come può sembrare, ma è l'uomo che la rende tale non dedicando attenzione e il giusto valore al tempo limitato a nostra disposizione. Colgo l'occasione per condividere una frase che mi colpì particolarmente e che credo sia legata all'argomento di discussione, perchè i sabotatori di se stessi per come vengono presentatati mi sembrano descrivere la classe degli eterni indecisi.

Inizialmente l'autore parla degli affaccendati che tanto si occupano delle cose, ma che in sostanza rimangono con il nulla tra le mani, dicendo: "informati su di loro e vedrai che ciò che li distingue è il fatto che ciascuno di loro si dedica ad un altro, ma nessuno di essi si appartiene, nessuno è padrone di se stesso."

La padronanza di sè credo sia la chiave. Anzichè farci dirigere dall'esterno e dall'influenza della società, della famiglia, degli amici, occorre agire con determinazione sulla base di ciò in cui noi crediamo, con la dovuta umiltà e consapevoli della possibilità di fallire o di non essere approvati.

Credo sia importante fare scelte razionali, cercando di valutare semplicemente le conseguenze delle proprie azioni anche a discapito delle emozioni del momento. Agire sulla base di ciò in cui si crede.

Tuttavia, far vincere la ragione è complicato e impossibile da realizzare sempre.

Inoltre, alla lunga può risultare noioso, tanto è vero che, se effettivamente gli eterni indecisi realizzano poco, quelli che vivono la loro vita senza un pizzico di follia, le ritengo le persone meno interessanti.

Dunque essere equilibrati credo sia la migliore cosa, ossia cercare di fare scelte ragionevoli dando un indirizzo alla nostra vita, ma senza prendersi troppo sul serio.

Modificato da SignorWolf
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Firework

Io tra pochi giorni ho un esame, mi basta poco per finire il programma e passare poi al ripasso, ma sto procrastinando da pazzi.

So che questo esame potrebbe andare bene, per quanto ho studiato.

Ma purtroppo sono cresciuto con l'idea del "non sono bravo in matematica".

Ed è come se il mio cervello cercasse di non rompere quella regola. Dannazione.

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dickinson1

Io tra pochi giorni ho un esame, mi basta poco per finire il programma e passare poi al ripasso, ma sto procrastinando da pazzi.

So che questo esame potrebbe andare bene, per quanto ho studiato.

Ma purtroppo sono cresciuto con l'idea del "non sono bravo in matematica".

Ed è come se il mio cervello cercasse di non rompere quella regola. Dannazione.

il problema "non sono bravo in matematica" puo' anche collegarsi a roba delle elementari.

Magari in una verifica o interrogazione ( anche solo un compito per casa) ti eri beccato un brutto voto,

con aggiunta di predica della maestra/maestro e da li ti entrata in testa l'idea di

non essere portato per la matematica

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