Vai al contenuto

andare all estero per lavoro


Neiral Blackarm

Messaggi raccomandati

Neiral Blackarm

Dai 17 ai 23 ho lavorato, magazziniere, edilizia (elettricista, pittore, isolamenti a cappotto), vendita al mercato, robe così

Link al commento
Condividi su altri siti

^X^

Secondo me il modo pulito con cui scrivi denota già una buona predisposizione generale.

Nella tua situazione devo però iniziare a pianificare almeno sui 5 anni.

Da quello che scrivi sono sempre più convinto che la tua destinazione ideale sia il centro Europa (non necessariamente la banale Germania, anche Belgio, Olanda, Lussemburgo, Repubblica ceca), perché è una parte del mondo con un buon equilibrio tra opportunità e vita tranquilla.

Però senza professionalità non ci si arriva in un salto solo, devi avvicinarti piano piano.

Tra tutti i lavori che hai fatto, quello con più potenzialità è l'elettricista (meglio se da cantiere).

Non trovi qualche corso serale di specializzazione da fare insieme ai tuoi amici?

Idealmente potreste studiare insieme cose leggermente diverse e poi unirvi in qualche forma societaria leggera (mi raccomando, attenti alle società di persone semplici perché gli errori di uno li pagano tutti...).

Link al commento
Condividi su altri siti

Clock

Ovunque tu scelga di andare non sottovalutare una cosa che che è stata ignorata fino ad adesso : La lingua.

La comunicazione è fondamentale

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

comeback

Molto facile far della retorica su quello che ci scrivi, ma sarebbe fine a se stessa.

Almeno per ciò che mi riguarda (prossimo alla laurea, si spera, in ritardo) non esprimerò giudizi in merito al fatto che sei o meno diplomato o sei o meno specializzato in qualcosa.

L'estero non è facile (non leggero in modo scoraggiante, anzi), io sono tornato proprio due giorni fa (Germania) e posso dirti che free-lunch o regali non ce ne sono, nemmeno se ne fanno. Tuttavia il mio giudizio riguardo l'estero (andrebbero poi specificati i paesi, caso per caso) è positivo, se lo considera come un investimento (direi a tappe) e in una ottima di lungo periodo (fai oltre i 4/5 anni). Sarà invece un inferno se nella tua testa penserai all'estero come ad una soluzione in grado di migliorare immediatamente la tua vita, perchè non sarà cosi'.

Io sono partito con uno stage, questo mi assicurava una remunerazione che in un calcolo fatto da me molto approssimativo mi garantiva circa 7 euro l'ora. Sono numeri chiaramente distanti rispetto ad una remunerazione media, anche tra i lavori meno qualificati. Puoi avere una idea di come questa remunerazione non mi abbia arricchito, ma nel breve periodo ci stavo dentro le spese, ero sereno e felice, ma considera che in tal modo non puoi realizzare nessun obiettivo di breve periodo (acquisto auto, o anche gestione dell'auto con costi annessi, figuriamoci avere un appartamento o andare a cena fuori con frequenza come spesso fanno le popolazioni del centro-Nord, perchè chiaramente il tempo non permette lunghe passeggiate se non a bella stagione inoltrata).

Quindi, senza girarci intorno, ad appagarti è il cambio di ambiente, la nuova realtà, l'essere in una dimensione che è davvero europea anche nei centri più piccoli.

Ancora : non hai diritto all'assistenza sanitaria, o te la paghi da solo o lavori per ottenere un contratto. Quindi se vai da un medico, paghi l'intera prestazione, poi otterrai il rimborso in Italia rispettando chiaramente l'assetto normativo nazionale.

Io sono stato via diversi mesi e sono dovuto rientrare per una serie di motivi che non sto qui a dire, ma ho intenzione di ripartire a breve ma avendo ora già una base di esperienza personale più ampia di quando sono partito. Non è poco!

Non comprendo perchè devi partire all'avventura con i tuoi amici, secondo me non c'è errore più grande che pensarla come una esperienza di gruppo. Deve essere individuale, e devi mangiare merda da solo, nemmeno con altri italiani, altrimenti non capisci come funzionano le cose e non impari neanche un minimo di lingua. Il tedesco è ostico, non vuol dire impossibile, ma vuol dire che in 4/5 mesi partendo da zero puoi iniziare a capire ma avendo enormi/ampie difficoltà nell'esprimerti, cosa che è normale. Tuttavia conosco e ho conosciuto ad esempio persone che lavoravano come dottorandi ed erano da 10/12 mesi li' e non parlavano quasi nulla, ma ritengo che queste siano eccezioni (negative) e che in genere devi conoscere la lingua prima di tutto per inserirti e comunicare. Poi magari una persona molto qualificata, che conosce benissimo l'inglese e che fa il programmatore può prendersela più comoda rispetto ad altri, tuttavia la lingua è fondamentale.

A mio giudizio dovresti trovare :

- o un contatto che ti permetta di iniziare a lavorare puntando a imparare una professione

- o iniziare una scuola professionale stesso sul posto (investimento che dovrai far tu)

Modificato da comeback
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

lennon

Si ok tutto ma sopportare un lavoro manuale in Russia presuppone temperamento, resistenza fisica, salute di ferro e palle d'acciaio...

Con queste caratteristiche diventare benestanti è possibile...specie in aree come il Veneto, il Lazio e la Lombardia...

Link al commento
Condividi su altri siti

SeductorPrime

Tutti hanno dato ottimi consigli.

Mi sento di dirti per esperienza e di ribadire quanto ha detto Clock. La lingua.

Ad esempio: vuoi andare in un Paese anglosassone? vuoi restare in Europa?
L'inglese è utile solo in Regno Unito e Irlanda.

Andiamo per punti:

1) Ogni paese parla la propria lingua. Nel nord Europa quasi tutti sanno l'inglese, per viaggiare e bere una birra assieme.
Quando però si tratta di lavorare, se non sei in grado di sostenere il colloquio e di comprendere cosa ti sta dicendo il tuo futuro datore di lavoro, non verrai assunto. Finirai a lavorare per italiani. Finirai senza imparare la lingua, perché parlerai tutto il giorno italiano. Lavorerai in nero, senza alcuna mansione prestabilita, orari selvaggi, monte ore selvaggio, zero assicurazione e forse verrai pagato.
Questo nel caso tu abbia una professione in mano.
Altrimenti ti troverai in una bella gelateria, senza avere alcuna esperienza lavorativa, senza capire cosa dicono i tuoi clienti.
Durerai tre mesi e poi avrai un esaurimento. Credimi, se non sai bene cosa stai facendo finirai sempre sfruttato.
Io ho dovuto farmi il mazzo per avere prospettive e diritti. Ho dovuto studiare almeno 6 ore il giorno prima di partire. E ne è valsa la pena.

2) Le istituzioni del paese di origine parlano la loro lingua.
Credimi, negli uffici, nelle istituzioni, quando ti troverai a poter godere di sussidi, a comprendere cosa è obbligatorio fare, cosa non devi assolutamente sbagliare, dovrai riuscire a capire cosa dicono.
Nessuno agli uffici di collocamento e di sussidio, nelle agenzie lavorative, avrà voglia di sciorinare la tiritera in inglese. Non lo faranno.
Dovrai riuscire ad aprire una pagina web del comune in cui vai e comprendere cosa fare. Altrimenti sono multe e cazzi. Finché non comprendi cosa ti spetta di diritto, qual è il tuo salario minimo, quali sono i termini contrattuali in cui hai margine d'azione, verrai sfruttato.
Per esperienza posso darti suggerimenti velocemente. Non mi scrivere in privato, non ti risponderò, dato che non ho tempo.

3) Imparare la lingua.
Sarò breve: corsi a pagamento, canali youtube, pagine facebook (solo per principianti). Una volta sul posto vocabolario, applicazione per cellulare PONS.
Perla del maestro: ANKIDROID.
Visione dei programmi nella lingua interessata, riviste. Corsi nelle scuole pubbliche (se ci sono nel paese di destinazione). No connazionali per almeno un anno. Sarai solo, e la tua determinazione e voglia di metterti in gioco saranno fondamentali. Se sai la lingua avrai il lavoro, se sai BENE l'inglese avrai amici, ma non un lavoro degno di restare.

4) La lingua puoi evitarla (si fa per dire) se sei altamente specializzato, ma non si scappa. Infatti nella maggioranza dei casi tali professioni richiedono il C1 (avanzato). Come fai spesa? Come scopi? Come prendi un treno? Come parli ad un estraneo? Come comprendi qualcuno che ti chiede qualcosa? Come ti curi se sei malato? LA L.I.N.G.U.A.
Come limoni? :spiteful:

5) L'assistenza sanitaria merita un breve digressione.
Comeback ha scritto molte cose giuste, ma ad esempio ha detto che se ti curi in Germania poi devi pagare in Italia.
Errato.
Se è un'emergenza paga la sanità italiana, in quanto cittadino europeo.
Se sei da un privato le prestazioni non di emergenza dovrai pagarle, idem negli ospedali, perché ti mandano il conto a casa.
Per capire cosa devi fare vai sul sito della UE.
Idem con patatine per la tua permanenza nel posto. Vai sul sito della UE e non ti sbagli. Lì è tutto chiaro, anche se molto materiale è in inglese.

6) Se credi di andare all'estero per fare soldi al volo senza un chiaro progetto e senza abilità certificate (specialmente in Germania) e quindi senza aver studiato e ottenuto titoli validi nel paese di destinazione, ti sbagli.
I primi sei mesi ti integri e fai la gavetta.
Hai una laurea ma non sai la lingua? Ti guardi intorno e vedi quali offerte ci sono che non richiedono la conoscenza della lingua. Saranno poche, dato che i maggiori siti di offerte di lavoro sono in lingua originale. L'inglese te lo puoi sognare.
Hai una laurea e sai la lingua? Benvenuto, sei avanti a molti residenti. Specialmente se è molto richiesta dal mercato. Se sei un dottore ti troverai in quattro anni col BMW e i vestiti di marca. Come al solito si parla sul lungo termine. Mi sento vivamente di sconsigliare esperienze toccata e fuga. Se hai un briciolo di cervello ci rimani all'estero quando comprendi le potenzialità di paesi che non sono in crisi.
Hai un titolo tecnico? ITI? Nein! In Germania ad esempio devi fare le loro scuole, la loro formazione in azienda. Sono tre-quattro anni, ma non sono abbastanza documentato. Witcher ne sa di più.

7) Se vai all'estero per ripartire da zero, farti una vita e crearti indipendenza allora sei sulla strada giusta, ma solo se sei disposto a imparare lingua, usanze, cultura e leggi del posto. E a farti il mazzo.
Studi tre o quattro anni qualcosa, mentre ti mantieni con un lavoro part-time o full-time. Poi cerchi OVUNQUE un'opportunità, una pratica anche al di sotto del minimo sindacale. Da lì ti fai strada. Fai curriculum, con un chiaro progetto in testa. Con delle scadenze.

Per finire, non mi scrivere in privato, non do consigli perché non ho tempo. Oggi avevo un'ora libera e ti è andata bene. Perché tutto quello che ti ho detto l'ho dovuto capire da solo, invece di cazzeggiare su facebook, ho dovuto documentarmi e studiare, studiare, STUDIARE. Sbagliare, fare scena muta, fare lo slalom tra le inculate che fioccano ovunque ci sia scarsa conoscenza e scarsa padronanza della lingua.
Se parti con tre amici possiamo scommettere che tra tre mesi sei di nuovo in Italia e hai speso invece di guadagnare. Imparando poco o niente di lingua.


Ultima cosa: viaggiare e fare la valigia richiede PALLE. Questo significa che stai bene da solo, che sai amministrarti, che sei in grado di tenere duro quando non butta bene. Che la pioggia/neve/cultura differente è un momento di crescita. Se ti trovi a piagnucolare perché non c'è il sole e la matriciana, perché vuoi stare con gli amichetti, allora resta in Italia. Perché queste cose le avrai, se sei in grado solo dopo molti anni, sacrifici e ristrettezze.
Chiaro: se hai intenzione di lavorare al nero per gli italiani, 7 giorni a settimana fino a 12 ore, pagato una minchia (e questo se hai esperienze nella ristorazione, sennò sono affari tuoi), senza crescere e progredire se non molto lentamente, puoi anche emigrare. E' un po' una roulette russa con più pallottole, rimanere fottuti e trovarsi per strada col portafoglio vuoto è un attimo.
Standard è la parola chiave: standard significa che a costo di non entrare in un locale per due mesi, sono disposto ad accettare solo lavori con contratto e a imparare il più possibile. Standard significa anche volontà di toccare il fondo a costo di ottenere ciò che si vuole, di capire quando un compromesso è vantaggioso e quando ti tarperà le ali.

Ok, adesso spengo la modalità sergente Hartman. Buona fortuna! :good:



  • Mi piace! 4
Link al commento
Condividi su altri siti

lime09

Conosco molti ragazzi che sono andati a Londra per fare i camerieri (lavoro che qui non avrebbero fatto mai neanche sotto tortura) e sono tornati più poveri di prima e molti hanno dovuto anche chiedere un ulteriore aiuto economico alle famiglie per poter tornare. Hanno semplicemente perso altro tempo e perso altro denaro. Cosa hanno ottenuto? una nuova esperienza, che mi può anche andar bene se hai soldi da spendere e tempo da perdere ma poi per favore non dirmi che sei andato a lavorare al estero perchè l'Italia ti fa schifo, dimmi che ti sei andato a fare una vacanza.

So che questo non è il tuo caso e so anche che non hai ne tempo da perdere ne soldi da buttare. Lascia stare questa moda di andare alla rinfusa in un posto qualsiasi del mondo,lascia stare i luoghi comuni, non pensare ai politici, alla nostra generazione di merda, al fatto di non aver studiato in passato per il tuo futuro e tutte queste belle cose, sai cosa sono? semplicemente scuse per giustificarti.

Non ascoltare chi è andato al estero e poi torna da vincitore e ti racconta la favola " li è tutto bello, è tutto più semplice" perchè non ti direbbe mai "ho fatto una cazzata" ma alla fine guarda caso sempre qui è tornato.

Più tosto investi i soldi che spenderesti per il viaggio per ottenere qualcosa qui, magari rendi lavoro quello che per te è un hobby o una passione, un mio amico non aveva niente, neanche la voglia di studiare, ha fatto un corso da cuoco ed ora lavora come chef e si è fatto un curriculm di tutto rispetto.

Modificato da lime09
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

BillyTheCowboy

Ciao ragazzi, chiedo aiuto e consigli per un esperienza di lavoro all estero.

Premetto che siamo tre amici con cui abbiamo deciso di fare un periodo all estero, stufi della povera realtà italica.

Volevamo sapere zona Austria -svizzera-Germania c'era ancora qualcosa di buono o se conviene andarsene un po più lontano.

Ringrazio Chi ha voglia di aiutarci la sua esperienza, in quanto ci teniamo abbastanza a questo nostro progetto.

Grazie :)

Io lavoro in austria nel settore dell'ingegneria, e delle grandi opere. Ma ho diversi amici italiani (ma anche est europei) che in qualche modo si stanno insediando o sono insediati qui sia nel settore della ristorazione (prevalentemente) sia in quello tecnico/finanziario.

Qui di lavoro ce n'è, e se ti dai da fare arrivi in alto. Ma qui c'è da "trottare": 9-10 ore il girono in quasi tutti i settori, in quelli privati anche di più. Generalmente bonus e stipendi sono commisurati.

Ma la lingua è fondamentale. Ti conviene, per cominciare ad "annusare" l'aria che si respira in una di quelle nazioni, a farti uno di quei corsi (come ho fatto io, ma a dire la verità la lingua la sapevo già) estivi intensivi di tedesco, dove, magari non impari tantissimo, ma nel mentre che studicchi qualcosa, conosci gente straniera che studia con te, e impari a conoscere la realtà del posto; ti fai una cerchia di conoscenze possibilmente nel settore che ti interessa, parli con le persone, leggi su internet e cosi via.. insomma, ti devi dar da fare 24/24 e lasciar perdere sbronze e figa per un pò.

Senza una laurea, in austria e germania si lavora comunque. Tutto dipende dall'esperienza che hai. Ti basti sapere che il direttore del progetto per cui lavoro (un progetto da svariate decine di milioni di euro) non ha nemmeno l'università ma una semplice scuola tecnica e tirocinio.. eppure..

Allo stesso modo, alcuni dei tecnici con cui collaboro, neolaureati, sono stati catapultati in cantieri giganteschi con responsabilità infinite e zero esperienza..

La mentalità è diversa; sia del lavoratore (ci si fà il culo, e a fine giornata ci si stappa una birra come premio) sia del datore (hai esperienza ottimo, se non ne hai te la faccio fare buttandoti in prima linea e ti pago tanto per motivarti).

L'esperienza quindi è fondamentale, e gli stipendi, già un pelino piu alti di quelli italiani aumentano con gli anni di esperienza.

Questione amici: se sono gli amici di una vita, affidabili, che la pensano come te, vogliosi di lavorare e di collaborare, allora partite assieme; se volete andare ma non siete motivatissimi anche a passare momenti di merda (decine di colloqui e zero risultati) allora valuta attentamente la cosa perchè potrebbero demotivarti, anzichè farti da supporto.

E quindi, seconda cosa importante che serve per lasciare l'italia: motivazione, palle quadre e pronti a navigare nella merda per i primi mesi.

In ultimo, ma non meno importante: cosa sai fare? dove vorresti lavorare? cosa sei disposto a fare per ottenere i tuoi risultati?

Il settore tecnico qui in austria (assemblaggi, elettronica, corrieri etc etc) pullula di est europei che sanno un tedesco direi tra B1 e C1 (li riconosci dall'accento est europeo che mantengono) e quasi tutti sono arrivati in austria già con qualche anno di esperienze lavorative varie fatte in gioventù in patria.

Il settore della ristorazione è ricco di italiani, soprattutto nelle zone sciistiche e montuose (tirolo, est carinzia); gli stipendi sono in linea con quelli italiani, ma generalmente ricevi anche alloggio e le mance, se finisci in una zona vip e sei uno bravo e gentile, ti arrotondano parecchio lo stipendio.

In questo caso, la lingua non è proprio fondamentale (ho un paio di conoscenti con certificato B1 che fanno i capi sala in 5 stelle) ma c'è da sgobbare parecchio.

Fortunatamente, qui in austria, qualunque sia il settore, una volta che riesci a entrare e farti conoscere, poi trovi anche impieghi successivi, e come detto, se ti dai parecchio da fare, risali anche la china.

II centro europa è anche un'ottimo modo per restare a poche ore di auto da familiari e amici, e quindi, quando ti senti giu, puoi farti un weekend con le persone care (e quindi spendendo poche decine di euro di benzina e autostrada), ricaricare le batterie, magari vedere che aria tira, e poi tornare di nuovo in centro europa piu combattivo e riprendere con studi e/o ricerca del lavoro.

In ogni caso, se hai domande, contattami pure in pvt.

P.S. non escludere di restartene qualche altro anno in italia, sgobbare un pò facendo esperienza e risparmiando due soldini, e poi partire con piu qualifiche. Parliamoci chiaro: la favola del "son partito e ho fatto i milioni, è un caso su centomila"; per ottenere risultati all'estero c'è da sgobbare e tirare la cinghia in ogni caso, ma forse in qualche anno ottieni risultati qui impensabili (anche con le fighe la situazione è un pò meglio :p )

Avanti tutta.

Modificato da BillyTheCowboy
  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

^X^

Giusto per chiarire, per ottenere il livello B1 in una lingua occorrono almeno due anni intensi di studio.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

comeback

Giusto per chiarire, per ottenere il livello B1 in una lingua occorrono almeno due anni intensi di studio.

Di tedesco si, e credo ti riferisca a questo.

Lingue come inglese e francese, in un anno intenso arrivi tranquillamente a B1.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...