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Uomini "di una volta"


KGF

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KGF
Inviato (modificato)

Dunque: esaminiamo il tuo punto di vista collocandoci nel tempo.

Uomo di circa 50 anni: poniamo che ne abbia effettivamente 50 con un margine di errore di 5 anni in avanti.

2013 - 50 = 1948 - 1963

Questo significa che gli anni in cui è nato sono stati gli anni successivi alla fine della seconda guerra mondiale.

L'Italia usciva profondamente distrutta da due guerra mondiali (entrambe perse) e sul fronte occupazionale e lavorativo le soluzioni non erano molte: si andava a scuola fino alle medie e poi i più andavano a lavorare, una parte più piccola continuava gli studi delle scuole superiori e solo una minima percentuale poteva permettersi di fare l'Università.

Tutto questo inserito chiaramente in un contesto di profonda competizione per il lavoro ma anche di rispetto e senso del dovere: verso la famiglia (in primis) e verso la persona che si sarebbe scelto di avere al proprio fianco.

Alle donne non era concesso di avere molti uomini: nonostante le prime rivoluzioni sessuali del 1970 avessero decretato l'amore libero e le donne marciassero al ritmo dello slogan "Tremate! Tremate! Le streghe son tornate!" in casa a comandare era solo l'uomo.

Sempre negli anni 70: arrivano due leggi che renderanno la donna padrona di se stessa:

La legge sul divorzio del 1970: per la quale la donna e l'uomo possono decidere di separarsi andando così a rompere un legame, fino ad allora considerato sacro "Matrimonio".

La legge sull'aborto del 1978: che sancisce la possibilità per una donna di esercitare il diritto personale all'interruzione di gravidanza.

Qui nascono i problemi: se prima la donna "doveva" sottostare a regole fisse dettate dal codice di condotta morale, adesso era la morale che era influenzata dal codice di condotta femminile.

Un'altra invenzione destinata a rendere la donna sempre più libera: è stata la minigonna.

Apparentemente innocqua: la minigonna ha permesso alla donna di poter mostrare le gambe e successivamente le natiche, senza risultare offensiva perché la morale era giustificata dal trend di moda.

Mentre gli anni 70 sono stati caratterizzati dalle lotte per l'emancipazione sessuale (chiaramente anti-clericali e anti-tradizionaliste), dalle rivoluzioni sessuali e dal liberismo più sfrenato (si ricordi per esempio: l'uso di droghe, la vita on the road e gli Hippie), con gli anni 80: arriviamo agli Yuppies, acronimo di Young Urban Professionist.

Si tratta di giovani laureati (maschi o femmine) che cavalcando l'ondata di liberismo economico Reaganiano, avevano in mente solo una cosa: fare soldi e farli in fretta.

Se guardi i film tipici di quegli anni troverai: donne con le spalline (Dinasty), donne in carriera (Una donna in carriera, Wall Street), donne che hanno lussuose case a Beverly Hills (Beverly Hills Cop), prostitute che sposano ricchi miliardari (Pretty Woman).

In Italia: sono gli anni di Tangentopoli, ma anche gli anni di Cicciolina e Moana Pozzi.

Si affacciano i primi porno shop: il mercato del sesso vede il suo boom grazie all'introduzione del videoregistratore e si inizia a parlare di preservativi e di AIDS; scoppiano il caso dei gay e delle lesbiche e si formano i primi circoli solo per gay.

Il sesso non diventa più forma di ribellione ma piuttosto modo per la donna di esprimere il suo potere e per fare carriera; l'uomo, dall'altra parte: deve provvedere quando la donna non c'è: lavare i piatti, cucinare, fare le faccende di casa. Nascono quindi due nuove figure genitoriali: la donna Manager e il Mammo.

Gli anni 90 sono gli anni in cui fare sesso prematrimoniale non è più un problema per nessuno: parlare di preservativi non è più tabu (la storica pubblicità "Di chi è questo?"), aumentano il numero di coppie che convivono con figli senza essere sposate, il numero di divorziati cresce rispetto a quelli che si sposano, spolalano i sexy shop ma anche le discoteche per i giovani, i locali per scambisti.

Il 1995 arriva Internet: ci vorranno ancora 3 anni circa prima che si intuiscano le potenzialità ma nel1998 su alcuni siti è possibile chattare, pubblicare immagini e tenere un proprio diario (MSN messenger è proprio di quegli anni).

La comunicazione diventa sempre più virtuale e sempre meno reale: gli SMS, le mail, le chat diventano un habitué per chi verso la fine degli anni 90 e l'inizio del 2000 ha tra i 14 e 19 anni.

Compatibilmente alla velocità di accesso: è possibile scaricare e scambiarsi immagini porno.

La connessione a banda larga è ancora un'utopia: Youtube, Youporn sono ancora delle chimere ma alcuni siti offrono spezzoni a qualità minima e foto hard con cui è possibile passare la propria adolescenza oppure tradire la moglie.

Il 2000 è l'anno in cui il sesso virtuale e quello reale si fondono: chiunque può essere famoso a dispetto delle proprie qualità.

Basti pensare al grande fratello: il primo esperimento di social life in diretta, dove a vincere non era la qualità della persona ma il suo aspetto esteriore e il suo creare scandalo.

Parlare è obsoleto: quando si parla si comunica tramite emoticons ed SMS: i cellulari vengono venduti anche ai bambini, Internet è usato principalmente per scambiare materiale porno e se sei una ragazza e vuoi guadagnare facilmente basta che diventi Cam - girl.

Nel 2006 è la volta di: Second Life, crei il tuo avatar e vivi la vita su Internet.

Nel 2007 la svolta: nasce facebook e la vita non sarà più la stessa. Chiunque può postare foto in atteggiamenti intimi ed avere così la visibilità di una ragazza da copertina oppure da un modello di biancheria intima.

Diventa quindi necessario raccogliere consensi perché: o sei dentro o sei fuori.

Le palestre letteralmente strasbordano di maschi palestrati: con gli addominali definiti e depilati, mentre le ragazze fanno sesso sempre prima e non hanno problemi a dirlo.

Alcune esercitano il lavoro più vecchio del mondo mentre vanno a scuola: Noemi Letizia, Ruby Rubacuori e le varie Baby squillo ne sono un esempio.

Internet intanto è sempre più social e i cellulari, dotati di fotocamera, diventano "smart phone": di modo da tenere aggiornato chiunque in ogni momento della mia vita.

Nel frattempo: il numero di divorzi aumenta rapidamente a causa di una Crisi e di un mercato del lavoro che rendono i rapporti sempre più occasionali e sempre meno profondi perché, onestamente, non c'è il tempo per legarsi con qualcuno che non si sa poi dove andrà a finire.

Analisi brillante, complimenti per le conoscenze! Putroppo dal tuo post si evince che le palle degli uomini non sono cresciute di pari passo con la libertà delle donne.

L'uomo di una volta secondo me non è una figura stereotipata sotto alcuni punti di vista.

La società odierna è fortemente femminizata, i valori di testosterone nell'uomo sono scesi negli ultimi decenni, c'erano molti meno problemi esistenziali e più di "soppravvivenza".

I ragazzini di una volta non erano soggetti dall'iper apprensività della mamma, quando giocavano e tornavano poi a casa non dovevano preoccuparsi di avere le ginocchia sbucciate o qualche livido, questo quando avevano la fortuna di andare a scuola.

A scuola non erano educati da maestre donne che operavano come fossero seconde madri, ma da figure autorevoli.

Chi non aveva la fortuna di poter studiare (ed erano tanti) già in tenera età venivano affidati, sul luogo di lavoro, a uomini, a maschi. Che li trattavano come maschi, senza troppe smancerie o tenerezze. E, li portavano anche dalle cosiddette navi scuola, a "svezzarsi".

I maschi crescevano educati dai (da) maschi, le femmine viceversa. Un'altra cosa importantissima, secondo me, è il focolare domestico. Vedevano chiaramente come un uomo si comportava sia nel rapportarsi con la moglie sia nell'espletamento dei suoi doveri.

A differenza dei giorni nostri, non vedevano un maschio umiliato, piegato dalla moglie, senza schiena dritta. Uno scenario dove non è possibile capire chi "porti i pantaloni".

Senza voler essere maschilista dico solo che un bambino ha bisogno di individuare all'interno della famiglia il capobranco. E in passato era sempre il maschio. E imparava a comportarsi da maschio, imparava dal padre.

Ora i ragazzi, anche fino ai 20/25 anni se non oltre, vengono allevati da mamme apprensive, che gli ripetono in continuazione che le donne non si toccano, che se desideri alzare la gonnellina della tua compagna di classe per vedere cosa c'è sotto sei sbagliato, vai punito. Perchè i bravi bambini non lo fanno.

Che uomo potrà essere in futuro?

E il padre? Che dovrebbe essere quella figura autorevole con il compito di prendere il figlio maschio e "staccarlo" dal cordone ombelicale dalla madre, metterlo "sulla strada", fargli capire che è un maschio e come tale deve comportarsi e vivere, dove è? Ah si, dorme alla Caritas perchè la ex moglie gli ha portato via casa, macchina, soldi e, talvolta, anche il figlio.

Condivido in pieno il tuo pensiero, non avresti potuto spiegarti meglio. Siamo tutti d'accordo che un modello MASCHILE da cui imparare a vivere sia fondamentale. Un gioco in cui i ruoli si sono invertiti. Più disciplina e figure più autorevoli nella società e meno azioni melense sarebbero comode.

Mi hai fatto pensare al buon Tyer Durden che se non sbaglio diceva:

Siamo una generazione di uomini cresciuti dalle donne. Mi chiedo se un'altra donna è veramente la risposta che ci serve.

Lo stesso film a cui ho pensato io mentre scrivevo il post, inquadra tutti gli aspetti della crisi dell' "uomo" moderno.

Ringrazio tutti gli altri che hanno commentato, ho letto tutti i commenti ma quelli che ho citato mi hanno colpito in modo particolare.

Modificato da KGF
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