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Essere se stessi?! E la soggettività??


rogermorse

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mercuzio

Riassumendo XAX: l'evoluzione di se stessi è ciò su cui si deve (voler) lavorare!

Inoltre, la frase di una pubblicità che è assolutamente vera: Kobi Briant dopo una serie di evoluzioni a canestro si volgeva alla camera e diceva:"Devi credere in te stesso! Perchè se non ci credi tu... chi mai lo farà?!?"

Volere è potere! E' una realtà.

Holà PUA!

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Miglior contributo in questa discussione

Dylan84

le virtu' cardinali del pua:

occorre avere il CORAGGIO per cambiare le cose che possono essere cambiate, la SERENITA' per sopportare le cose che non possono essere cambiate, l'INTELLIGENZA per distinguere le une dalle altre

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kirk
[...]

La timidezza non e' obesità. La timidezza puo' piacere...e' questo a cui mi riferivo. Tu invece Kant83 l'hai descritta come una cosa del tutto negativa e che 'la donna non ama i deboli'.  

A parte che si puo' discutere sul fatto che timidezza = debolezza...ho preso la timidezza solo come una delle tante caratteristiche che possono piacere e non piacere.

Volevo capire con quali criteri il PU scarta alcune caratteristiche delle personalità umane...la timidezza mi pare che sia una di quelle. Infatti Kant84 l'ha bocciata subito, pensando che io fossi un AFC, l'ha associata subito alla debolezza e ha affermato che alle donne sicuramente non piace (perché, poi?), come se fosse obesità.

La timidezza può (eventualmente) piacere solo in un caso: se il timido ha accettato se stesso e il suo essere impacciato e lo presenta come un tratto del quale magari non va fiero ma che lo caratterizza. Questo è il caso tipico del timido che sa ridere della sua timidezza, e ci scherza pure sopra con gli altri. Ma di fatto già facendo questo dimostra di aver superato la propria timidezza, pur senza modificare di molto i comportamenti che la caratterizzano. E' una specie di falso-timido, come quelli rappresentati in certi film (vedi Pieraccioni etc.). Ma di fatto è un timido che esprime un tratto ALPHA relativo a questa particolare caratteristica della sua personalità. Questo genere di persona dimostra di non essere veramente timido prima di tutto dal fatto di non curarsi troppo di nascondere la propria timidezza agli occhi degli altri.

NON potrà invece MAI piacere il timido che INIBISCE se stesso e la sua personalità, annullandola. Perchè semplicemente si cancella, diventa qualcosa di simile al nulla e a nessuno piace ciò che non esiste o che non vorrebbe esistere.

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deadrabbitx

Penso che le regole "inviolabili" del pu siano nate da considerazioni puramente statistiche sul successo che ottenevano con le varie ragazze nelle varie situazioni. In ogni caso,da un punto di vista pragmatico, il problema magari non dovrebbe essere "perche' smettere di essere timido, quando ad alcune ragazze piace?" ma "come posso capire se a quella ragazza piacciono i timidi e comportarmi di conseguenza per attrarla?". Sbaglio? Qualcuno inorridisce davanti a finzioni del genere, ma in fin dei conti la "a" in "pua" sta per artist no? Sarebbe giustificabile un pittore che anzichè allenarsi nelle varie tecniche attende tutta la vita il soggetto perfetto che si lascerà disegnare da lui in modo naturale? Riallargando il discorso,la questione dell'essere sè stessi ha tutte le potenzialità per diventare un ottima "scusa" quando non si ha voglia di praticare, soprattutto agli inizi (es. "perchè dovrei parlare del più e del meno quando a me interessa la poesia cinese? se le ragazze si annoiano vuol dire che sono superficiali, aspetterò quella perfetta per me, che mi accetta come sono")

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XAX
Penso che le regole "inviolabili" del pu siano nate da considerazioni puramente statistiche sul successo che ottenevano con le varie ragazze nelle varie situazioni. In ogni caso,da un punto di vista pragmatico, il problema magari non dovrebbe essere "perche' smettere di essere timido, quando ad alcune ragazze piace?" ma "come posso capire se a quella ragazza piacciono i timidi e comportarmi di conseguenza per attrarla?". Sbaglio? Qualcuno inorridisce davanti a finzioni del genere, ma in fin dei conti la "a" in "pua" sta per artist no? Sarebbe giustificabile un pittore che anzichè allenarsi nelle varie tecniche attende tutta la vita il soggetto perfetto che si lascerà disegnare da lui in modo naturale? Riallargando il discorso,la questione dell'essere sè stessi ha tutte le potenzialità per diventare un ottima "scusa" quando non si ha voglia di praticare, soprattutto agli inizi (es. "perchè dovrei parlare del più e del meno quando a me interessa la poesia cinese? se le ragazze si annoiano vuol dire che sono superficiali, aspetterò quella perfetta per me, che mi accetta come sono")

Ti quoto tutto perchè hai centrato una grande parte del problema.

Il PU nasce dall'osservazione dei comportamenti e non può avere una esattezza matematica, non può essere uno strumento meramente meccanico, non è un tornio che forgia un ingranaggio.

La domanda iniziale "essere se stessi o no?" non ha una risposta univoca.

L'unica risposta ragionevole è: "se rimorchi continua ad essre te stesso, se non rimorchi devi cambiare"  (vi ricordo che questo è un forum di seduzione e non di aiuti umanitari a donne disagiate nella loro psiche).

Cosa cambiare dipende dal caso particolare. E' per questo che "il singolo" manuale di seduzione potrebbe non funzionare perchè evidentemente non può essere cos' onicomprensivo e così chiaro da farvi capire cosa potete cambiare in voi.

Più punti di vista = più possibilità di successo.

:)

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kirk
[...]

In ogni caso,da un punto di vista pragmatico, il problema magari non dovrebbe essere "perche' smettere di essere timido, quando ad alcune ragazze piace?" ma "come posso capire se a quella ragazza piacciono i timidi e comportarmi di conseguenza per attrarla?". Sbaglio? Qualcuno inorridisce davanti a finzioni del genere, ma in fin dei conti la "a" in "pua" sta per artist no?

E' un problema centrale ma secondo me un atteggiamento di questo genere è giusto e pericoloso allo stesso tempo. Chiedersi come fare per ottenere una certa reazione da una HB significa che a noi importa (e molto) quello che la HB farà, cioè che ci interessa "estorcerle" una risposta positiva. In fondo significa che modifichiamo il nostro comportamento per andare incontro i suoi desideri. Non siamo indipendenti. In certi contesti questo vuol dire che stiamo cercando la sua approvazione. Che è esattamente quello che NON dobbiamo fare.

Per questo motivo penso che un tale modo di porsi, da solo, non possa andare sempre bene. Va condito con qualcosa d'altro.

Allora l'artista cui tu ti riferisci, se è un grande artista, non dipinge solo per soddisfare i gusti del suo pubblico, anche se alla fine campa con la sua arte. L'opera d'arte è innanzitutto un'espressione di qualcosa che è proprio dell'artista, poi l'artista cercherà un modo per far sì che questa cosa possa piacere anche ad altri. Ma se è spinto e parte dal desiderio di soddisfare la richiesta esterna, sarà un artista mediocre, così come la sua opera.

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XAX
E' un problema centrale ma secondo me un atteggiamento di questo genere è giusto e pericoloso allo stesso tempo. Chiedersi come fare per ottenere una certa reazione da una HB significa che a noi importa (e molto) quello che la HB farà, cioè che ci interessa "estorcerle" una risposta positiva.

Non vedo cosa ci sia di pericoloso.

No so se tu sei uno dei pochi fortunati a cui le sconosciute spalancano spontaneamente le cosce davanti agli occhi.

Io, e molti altri, dobbiamo comportarci in modo da farle avere questa reazione: a me interessa quel tipo di reazione.

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kirk

Non vedo cosa ci sia di pericoloso.

No so se tu sei uno dei pochi fortunati a cui le sconosciute spalancano spontaneamente le cosce davanti agli occhi.

Io' date=' e molti altri, dobbiamo comportarci in modo da farle avere questa reazione: a me interessa quel tipo di reazione.

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Forse mi sono spiegato male, ma nella parte dopo quella che tu hai quotato mi pareva la cosa fosse più chiara... comunque...

Se io ti dicessi che tu NON ottieni quel tipo di reazione che cerchi esaudendo alla lettera le richieste (esplicite o implicite) della HB? Che la HB vuole verificare quanto tu sei INDIPENDENTE da lei?

Se io divento esattamente ciò che lei vuole (timido, non timido etc.), con questo cesso di essere indipendente da lei. Divento sì quello che lei vuole che io sia, ma purtroppo tra le cose che lei vuole, c'è anche un uomo che non cerca la sua approvazione, che non cerca di compiacerla.

Quindi questo intendevo, l'atteggiamento di dire: "divento quello che so che le piace" è troppo semplicistico e rischia di non funzionare da solo, perchè lascia scoperta una falla molto grossa: lei non vuole un uomo che cerca la sua approvazione.

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deadrabbitx
E' un problema centrale ma secondo me un atteggiamento di questo genere è giusto e pericoloso allo stesso tempo. Chiedersi come fare per ottenere una certa reazione da una HB significa che a noi importa (e molto) quello che la HB farà, cioè che ci interessa "estorcerle" una risposta positiva. In fondo significa che modifichiamo il nostro comportamento per andare incontro i suoi desideri. Non siamo indipendenti. In certi contesti questo vuol dire che stiamo cercando la sua approvazione. Che è esattamente quello che NON dobbiamo fare.

Per come la vedo io provarci con una ragazza implica necessariamente sperare nella sua approvazione. L'atteggiamento "i'm the prize" se preso alla lettera ci imporrebbe di non aprire nessun set (se sono "l'uomo che non deve chiedere mai" perchè dovrei farlo?)

L'importante è che lei non si accorga di quello che stiamo facendo.

Allora l'artista cui tu ti riferisci, se è un grande artista, non dipinge solo per soddisfare i gusti del suo pubblico, anche se alla fine campa con la sua arte. L'opera d'arte è innanzitutto un'espressione di qualcosa che è proprio dell'artista, poi l'artista cercherà un modo per far sì che questa cosa possa piacere anche ad altri. Ma se è spinto e parte dal desiderio di soddisfare la richiesta esterna, sarà un artista mediocre, così come la sua opera.

Il paragone con altri tipi di arte si può spingere solo fino a un certo punto. Nel caso del pittore il risultato è un quadro finito, a prescindere da cosa ne pensa la gente. In quest'arte invece l'elemento essenziale è proprio ottenere un determinato tipo di reazione dal nostro target, e le tecniche devono avere questo obiettivo, così come la tecnica del pittore ha come obiettivo mettere il colore sulla tela in un certo modo.

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kirk
Il paragone con altri tipi di arte si può spingere solo fino a un certo punto. Nel caso del pittore il risultato è un quadro finito, a prescindere da cosa ne pensa la gente. In quest'arte invece l'elemento essenziale è proprio ottenere un determinato tipo di reazione dal nostro target, e le tecniche devono avere questo obiettivo, così come la tecnica del pittore ha come obiettivo mettere il colore sulla tela in un certo modo.

Bè dipende... molti pittori i propri quadri li vendono, e il mio esempio era riferito a quel genere di artisti. Però c'è una enorme differenza tra "dipingere E POI vendere" e "dipingere PER vendere".

Ora non dico che un artista che campa sui suoi quadri non debba badare a ciò che la gente piace, solo non dovrebbe badarci troppo per poter conservare il titolo di "artista". Deve fare in modo che la sua arte non venga soggiogata dal desiderio altrui.

Succede allora una cosa strana, che i quadri più quotati e venduti a prezzo più alto sono di artisti del tipo "dipingere e poi vendere", se non "dipingere e basta". Paradossalmente, verrebbe da dire: uno studia tutta la vita il modo giusto per far piacere la propria arte agli altri, e chi la spunta è quello che se ne frega. Il fatto è che questi grandi artisti GUIDANO il gusto estetico della gente, non lo SEGUONO. Picasso non dipingeva seguendo i gusti estetici della gente, ma per rappresentare la realtà secondo i suoi occhi. Ed è non malgrado, ma *proprio per* questo che i suoi quadri sono stimati così tanto. IMHO, naturalmente  :)

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