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Tradimenti e morale


Fede89

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Ti va di raccontarmi il percorso di lavoro che hai fatto per uscire dalla dimensione utopistica? Sarebbe di molto aiuto a me e ad altri.

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fuzlod

Ti va di raccontarmi il percorso di lavoro che hai fatto per uscire dalla dimensione utopistica? Sarebbe di molto aiuto a me e ad altri.

Penso che al di là dei manuali e dei contenuti su questo forum la maggior parte del lavoro va fatta con l'esperienza. Eh si, prendi una sberla una volta, due volte, alla terza però ti svegli.

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Nakama

Questo sarebbe come un modo per sopravvivere nell'illusione. Non voglio lottare in un mondo distorto, voglio imparare a vivere e sopravvivere nella realtà. Iniziare magari a cambiare ottica, ma non so da dove partire,quale libro leggere.

Devo disimparare ciò che ho imparato in fase adolescenziale.

Se cerchi un buon libro da cui partire per lavorare su te stesso, ti consiglio "Le vostre Zone Erronee" di Dyer Wayne W.

L'amore comincia a cercarlo dentro di te, che fuori sai già com'è la situazione.

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comeback

Ti va di raccontarmi il percorso di lavoro che hai fatto per uscire dalla dimensione utopistica? Sarebbe di molto aiuto a me e ad altri.

Ti scrivo una breve idea, punto sempre a mettere nero su bianco molte riflessioni che custodisco per ora in file sparsi qua e la.

Premetto che le cose le impari con l'esperienza, se non la fai, anche a 70 anni per intenderci rischi di essere inesperto. L'esperienza la si fa solo vivendo e sporcandosi le mani, ergo tutto in prima persona, anche se chi è furbo non necessariamente deve buttarsi nel fuoco per capire che rischia di rimanere ustionato.

La mia è idea generale : condizioni perfette, persone perfette, non esistono. Questo vale in generale per tutti gli aspetti della vita : donne, amicizie e network sociale inclusi. D'accordo potrebbe capitarti una LTR con una persona fantastica, o degli ottimi amici, magari sei bravo a scegliere o ti va semplicemente di culo, ma in linea di massima la ricerca della perfezione la trovo poco esatta.

Con ciò non voglio scoraggiare o disilludere nessuno, ma più hai una dimensione reale e vera della vita, più riesci a beneficiare di quello che la vita ti da e quello che sei in grado di prendere.

Essenzialmente le persone le devi vedere come un contenitore di cose, la tua capacità deve essere quella di fare emergere gli aspetti migliori di loro in relazione ai tuoi obiettivi.

Esempio : supponi che il tuo amico sia un tipo sportivo ma che voglia di uscire ne abbia davvero poca. Inutile pensare di modificargli la sua indole, ma potresti costruire con lui una amicizia pacifica, serena, duratura vicina alla pratica sportiva.

Supponi che il tuo amico Giorgio, sia un gran burlone, spigliato e simpatico ma poco affidabile sotto altri aspetti. Fai emergere i primi.

Ancora : la tua futura ragazza non è speciale, è una persona per te speciale, la tua mente sta credendo che lei sia migliore delle altre, ma in verità è solo un gran caso che in quel giorno di Maggio tu l'abbia incontrata in quel locale. Goditi i momenti, ma non idealizzarla, ma amala per ciò che è, idealizzarla ti renderà alla lunga sempre più "distante" dalla realtà della storia.

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Ti scrivo una breve idea, punto sempre a mettere nero su bianco molte riflessioni che custodisco per ora in file sparsi qua e la.

Premetto che le cose le impari con l'esperienza, se non la fai, anche a 70 anni per intenderci rischi di essere inesperto. L'esperienza la si fa solo vivendo e sporcandosi le mani, ergo tutto in prima persona, anche se chi è furbo non necessariamente deve buttarsi nel fuoco per capire che rischia di rimanere ustionato.

La mia è idea generale : condizioni perfette, persone perfette, non esistono. Questo vale in generale per tutti gli aspetti della vita : donne, amicizie e network sociale inclusi. D'accordo potrebbe capitarti una LTR con una persona fantastica, o degli ottimi amici, magari sei bravo a scegliere o ti va semplicemente di culo, ma in linea di massima la ricerca della perfezione la trovo poco esatta.

Con ciò non voglio scoraggiare o disilludere nessuno, ma più hai una dimensione reale e vera della vita, più riesci a beneficiare di quello che la vita ti da e quello che sei in grado di prendere.

Essenzialmente le persone le devi vedere come un contenitore di cose, la tua capacità deve essere quella di fare emergere gli aspetti migliori di loro in relazione ai tuoi obiettivi.

Esempio : supponi che il tuo amico sia un tipo sportivo ma che voglia di uscire ne abbia davvero poca. Inutile pensare di modificargli la sua indole, ma potresti costruire con lui una amicizia pacifica, serena, duratura vicina alla pratica sportiva.

Supponi che il tuo amico Giorgio, sia un gran burlone, spigliato e simpatico ma poco affidabile sotto altri aspetti. Fai emergere i primi.

Ancora : la tua futura ragazza non è speciale, è una persona per te speciale, la tua mente sta credendo che lei sia migliore delle altre, ma in verità è solo un gran caso che in quel giorno di Maggio tu l'abbia incontrata in quel locale. Goditi i momenti, ma non idealizzarla, ma amala per ciò che è, idealizzarla ti renderà alla lunga sempre più "distante" dalla realtà della storia.

Quindi mi stai dicendo che dovremmo essere amici di tutti. Evitando litigi o incomprensioni e "sfruttare" da ogni persona ciò di positivo cui possiamo trarre vantaggio.

E se capita una discussione dove evidentemente l'altro si è comportato male?

Cioè siamo amici di tutti ma amici di nessuno?

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comeback

Se sei dell'89' dovrebbe essere già rientrato nel tuo ordine di idee che di amici nella vita ne avrai ben pochi.

Nessun tono disfattista il mio ma credo che in una ipotetica cerchia sociale su 10 persone, almeno 8 ti farebbero il culo, e in genere chi non te lo fa, te lo farebbe volentieri e magari si ritrae da qualche atteggiamento poco corretto solo per paura o per rispetto (che tu gli faccia a sua volta il culo).

Questa è una buona spiegazione perchè le persone di valore, ergo quelle che hanno un certo peso (sociale, reputazionale, seduttivo...) sono meno legnate dagli altri rispetto a chi è "buono".

Entro un certo limite di tolleranza, lasciati scivolare via addosso le cose, ma chiaro che se certi rapporti con alcune persone si sono deteriorati, tanto vale chiuderli.

In generale farsi dei nemici, crearsi delle inimicizie, è quasi sempre negativo. Perchè? Esempio : supponi io e te siamo in un gruppo di 6 persone, se tu diventi mio nemico se non hai un carattere e una personalità veramente forte, rischi di uscire dal network. Risultato : hai perso me (e te ne importa poco) ma hai perso gli altri o hai creato ostilità verso gli altri.

In contesi ancora più ampi, e se ripeto non hai una personalità e una considerazione sociale elevata, rischi di incassare anche ulteriori feedback negativi da terze persone che per partito preso sceglieranno magari di non stare al tuo fianco ma supportando l'altro.

E' un gioco come gli scacchi.

Credo di tirars su un libro/pdf, ma veramente ho poco tempo per leggere e correggere pagine e pagine di note scritte.

Modificato da comeback
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Mroz23

C'è lo scontro tra l'istinto e la norma, la circoscrizione di una serie di spinte biologiche e il modo in cui queste - come in una pentola a pressione - trovano sempre un foro d'uscita.

sembrano banalità, perché qui sopra queste cose sono ripetute a ogni pie sospinto. Ma non lo sono.

L'eros è la nostra spinta più incontenibile. Quanto più una data società tende a ingabbiare questa spinta dentro sovrastrutture rigide, tanto più queste tenderanno a pervertirsi.

Di lì nasce buona parte dei dolori e delle paranoie che ciclicamente tornano in questo forum.

La frustrazione del proprio istinto di possesso è una delle esperienze più dolorose che un uomo possa fare. Ma solo chi la fa, in certe condizioni, può riuscire a intravedere la montagna nascosta nell'oceano.

"In certe condizioni" sta a significare che non basta scoprirsi traditi, o andare a letto con una donna impegnata. Bisogna avere la fortuna di riuscire a leggere l'eccitazione - a volte anche ai limiti di un inconsapevole sadismo - nel volto della donna che, deliberatamente, frustra il biologico senso di possesso del partner.

Meglio ancora se quel partner sei tu

Tutto fottutamente vero. Io non ho la certezza di essere stato tradito dalla mia ultima LTR. Ne ho solo il sospetto. So per certo che lei non possiede l'istinto del possesso. O perlomeno non verso di me. E quindi questa dicotomia tra norma e impulso nemmeno la sentiva. E il suo sadismo, dopo avermi lasciato, si è rivelato sotto forma del "non possiamo stare insieme. tu hai il senso del possesso. e questo senso del possesso anche se provi a reprimerlo esce di continuo. non negarlo"

ovviamente ero un monogamo. credevo di dovermi dedicare a lei. e a lei sola. e lei invece, essere sessuale all'ennesima potenza, questo senso della monogamia proprio non lo concepisce. per questo ho deciso di fuggire e freezarla. avrebbe ucciso me, altrimenti.

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ovviamente ero un monogamo. credevo di dovermi dedicare a lei. e a lei sola. e lei invece, essere sessuale all'ennesima potenza, questo senso della monogamia proprio non lo concepisce. per questo ho deciso di fuggire e freezarla. avrebbe ucciso me, altrimenti.

aveva un padre benestante o in canna?

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Mroz23

aveva un padre benestante o in canna?

Benestante non direi proprio, anzi.

Modificato da Mroz23
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fuzlod

aveva un padre benestante o in canna?

In caso fosse benestante cosa cambierebbe?

PS Cosa vuol dire "in canna"? :)

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