Vai al contenuto

Il commercialista è una professione destinata ad estinguersi?


Marcus93

Messaggi raccomandati

Marcus93

Mancano 2 anni alla fine del mio percorso di studi..4 sessioni d esame...e come mi hanno fatto notare i miei genitori è orda di iniziare a buttare le basi per il mio futuro. Dopo anni di sacrifici, anche considerato il mio carattere individualista, preferirei fare un lavoro da Libero professionista. Ho tuttavia diversi dubbi circa il futuro della professione del commercialista, secondo voi...si estinguerà? Inoltre...ho pensato a 2 modalità per giungere a svolgere la professione:

1 entrare in una big 4 come revisore...restare 3 anni e poi una volta presa l' abilitazione e fatta la giusta esperienza mettermi in proprio.

2 provare a fare il ricercatore ( a tempo definito )all' università...entrando " nella manica " di qualche professore. Da lì...conterei di farmi un nome all' interno dell' università attraverso la mia attività di ricerca. Questo mi potrebbe fare da pubblicità e potrebbe attirare clienti. Inoltre credo che lavorando all' università potrei entrare in contatto con persone intenzionate ad aprire uno studio..e ci sarebbe quindi la possibilità di unire le forze...insomma secondo me entrare all' università mi sarebbe di grande aiuto per svolgere la professione, sia perché è popolata da molti commercialisti ed aspiranti...sia per un fatto di " fama " e prestigio.

Cosa ne pensate?

Modificato da Marcus93
Link al commento
Condividi su altri siti

Che ho sempre schifato le università, il tuo thread conferma il mio pensiero :D

Link al commento
Condividi su altri siti

Jumpy

Tutt'altro... a me sembra che i commercialisti, al di là della crisi, non se la passino affatto male.

Tieni presente che ha necessariamente bisogno di farsi seguire da un commercialista chiunque abbia partita IVA... seguire e tener traccia di tutte le scadenze e gli obblighi è praticamente esso stesso un lavoro.

E la stragrande maggioranza delle famiglie tra tasse e controtasse, non capendoci un cazzo, hanno il commercialista che li segue.

Quindi mettendoti in proprio, facendoti conoscere un po', avresti un minimo di lavoro sempre garantito.

Provare a fare il ricercatore in sé non ha senso. Tranne casi particolari la ricerca non ha praticamente contatti con la realtà lavorativa. Rischi di trovarti a perdere tempo per pochi spiccioli senza possibilità di fare esperienze spendibili in altri campi.

A meno che i contatti sociali all'interno dell'università non ti portino anche del lavoro fuori dall'università... ma valuta se poi riesci a reggere il carico di lavoro, in quanto la ricerca ti succhia 8-10 ore al giorno, come faresti a renderlo conciliabile affiancandoci la libera attività?

Link al commento
Condividi su altri siti

Marcus93

Tutt'altro... a me sembra che i commercialisti, al di là della crisi, non se la passino affatto male.

Tieni presente che ha necessariamente bisogno di farsi seguire da un commercialista chiunque abbia partita IVA... seguire e tener traccia di tutte le scadenze e gli obblighi è praticamente esso stesso un lavoro.

E la stragrande maggioranza delle famiglie tra tasse e controtasse, non capendoci un cazzo, hanno il commercialista che li segue.

Quindi mettendoti in proprio, facendoti conoscere un po', avresti un minimo di lavoro sempre garantito.

Provare a fare il ricercatore in sé non ha senso. Tranne casi particolari la ricerca non ha praticamente contatti con la realtà lavorativa. Rischi di trovarti a perdere tempo per pochi spiccioli senza possibilità di fare esperienze spendibili in altri campi.

A meno che i contatti sociali all'interno dell'università non ti portino anche del lavoro fuori dall'università... ma valuta se poi riesci a reggere il carico di lavoro, in quanto la ricerca ti succhia 8-10 ore al giorno, come faresti a renderlo conciliabile affiancandoci la libera attività?

I ricercatori a tempo definito...hanno un orario molto ridotto, parliamo di 2 giorni alla settimana. Pensavo che magari lavorando a contatto con professori titolari di studi commercialisti...magari avrei potuto avviare una collaborazione con i loro studi al di fuori dell università. Da lì poi...pensavo di entrare in contatto con altri aspiranti commercialisti e fondare uno studio associato. Non so se sia possibile come cosa, purtroppo quando ho chiesto info ai commercialisti direttamente...sono stati abbastanza vaghi...
Link al commento
Condividi su altri siti

Jumpy

I ricercatori a tempo definito...hanno un orario molto ridotto, parliamo di 2 giorni alla settimana. Pensavo che magari lavorando a contatto con professori titolari di studi commercialisti...magari avrei potuto avviare una collaborazione con i loro studi al di fuori dell università. Da lì poi...pensavo di entrare in contatto con altri aspiranti commercialisti e fondare uno studio associato. Non so se sia possibile come cosa, purtroppo quando ho chiesto info ai commercialisti direttamente...sono stati abbastanza vaghi...

Aspetta un attimo... frena.

Prima devi avere una laurea magistrale, poi vincere un concorso di dottorato di ricerca, e alla fine dei 3 anni di dottorato, puoi aspirare, se ne se uscito vivo e se hai le simpatie di qualche prof a diventare ricercatore, quando uscirà il concorso, nel giro di qualche altro anno.

Insomma, tra la fine della laurea magistrale e "diventare ricercatore" se ti va bene se ne andranno 5 anni durante i quali dovrai superare due concorsi.

E la sto facendo molto rosea, conosco persone che dopo il dottorato per arrivare a ricercatore han consumato le scale dell'università anche per 10 anni.

5 anni nei quali, se vuoi aspirare a quell'obiettivo, oltre a stare all'università (e un dottorando trotta come un purosangue) dovrai fare un po' di libera attività.

Vuoi lavorare 16 ore al giorno per circa 4-5 anni?

Be' si, io lo feci, ricerca all'università e stavo in una società di ingegneria, a ripensare agli orari ed i ritmi che tenevo all'epoca c'è da rabbrividire, dal lunedì al venerdì mangiavo dormivo e lavoravo, ma mi trovavo in una fase particolare della mia vita, adesso, non so se lo ripeterei :)

Modificato da Jumpy
Link al commento
Condividi su altri siti

^X^

Io non mi preoccuperei troppo del lungo periodo, perché in ogni caso il 50% delle professioni oggi esistenti saranno estinte, ovvero irriconoscibili entro 20 anni.

In ogni momento devi sempre bilanciare l'ottimo di breve periodo con la fumosità del lungo.

L'unica cosa certa è che ciò che conta non è sapere, ma sapere apprendere.

  • Mi piace! 4
Link al commento
Condividi su altri siti

Andre.

Neanche io mi farei troppi problemi sul futuro della professione, piuttosto mi sembra tu abbia le idee un pò vaghe su come funzioni la professione.

Quindi il consiglio che ti do è di cercare un lavoro/stage per uno studio già avviato, possibilmente abbastanza grande (idealmente lo studio non dovrebbe essere uno di quelli dove si fa contabilità tipo catena di montaggio, ma uno dove puoi vedere anche tutta quella parte di lavoro che il commercialista fa come consulente, gestione fallimenti etc.).

Sicuramente questo ti aiuterà a capire quella che è la professione del commercialista.

Fossi in te cercherei di entrare in uno studio appena finita la laurea e lavorare lì mentre ti prepari all'esame di stato.

Come ultima cosa, mai dimenticare l'importanza del networking ;)

Link al commento
Condividi su altri siti

Ortiz91

Il commercialista tuttologo, quello impresso nell'immaginario collettivo, non esiste più. Il commercialista oggi è un professionista specializzato in un ambito ben preciso.

Link al commento
Condividi su altri siti

Marcus93

Il commercialista tuttologo, quello impresso nell'immaginario collettivo, non esiste più. Il commercialista oggi è un professionista specializzato in un ambito ben preciso.

Verissimo!! Secondo me...scomparirà il commercialista che tiene la contabilità ( fatture ecc )...a fronte di un professionista che sarà specializzato in una o più delle seguenti aree :

1 consulenza fiscale

2 consulenza finanziaria

3 analisi di bilancio e revisione

4 operazioni straordinarie e diritto fallimentare

Lavorando in una società di revisione avrei l opportunità di specializzarmi nel punto 3...tuttavia ritengo che sia importante un' altra specializzazione...quella sulla consulenza finanziaria. Ed ecco il problema...per fare esperienza sulla consulenza finanziaria....come posso fare?

Link al commento
Condividi su altri siti

Ortiz91

Verissimo!! Secondo me...scomparirà il commercialista che tiene la contabilità ( fatture ecc )...a fronte di un professionista che sarà specializzato in una o più delle seguenti aree :

1 consulenza fiscale

2 consulenza finanziaria

3 analisi di bilancio e revisione

4 operazioni straordinarie e diritto fallimentare

Lavorando in una società di revisione avrei l opportunità di specializzarmi nel punto 3...tuttavia ritengo che sia importante un' altra specializzazione...quella sulla consulenza finanziaria. Ed ecco il problema...per fare esperienza sulla consulenza finanziaria....come posso fare?

Le big4 vanno a coprire tutte le aree non fanno solo revisione http://www.pwc.com/it/it/careers/whatwedo/tax.html#

Comunque mica detto che ti devi specializzare in due aree, anzi è controproducente visto che si va verso l'estrema specializzazione. Ma fossi in te non mi fascerei troppo la testa, una volta entrato in una di queste società troverai la strada più su misura per te.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...