Vai al contenuto

Insistenza Vs Neediness


Messaggi raccomandati

giuseppe90
Il 8/10/2019 alle 23:55 , ^'V'^ ha scritto:

Fermo restando che se uno non trova da chiavare per sei mesi, e proprio non può espatriare e rifarsi una vita altrove, comprare una casa a perdere da lasciare a quello che sborrerà nella sua donna, nella bocca che dà il bacio della buonanotte al suo figlio brainwashed contro di lui quando lei avrà la sensazione di sentirsi trascurata, è una soluzione. 

Casa in affitto e puttane a vita.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

TADsince1995
Il 8/10/2019 alle 17:32 , ^'V'^ ha scritto:

Se quando finalmente hai logistica, dopo esserti con sacrificio affrancato dalla tenaglia familiare, la prima cosa che ti viene in mente è di fare un nido per tirarti una nuova sciagura, io l'avrei pensata diversamente l'utilità di avere un posto libero e tuo.

Il mio più caro amico ha fatto esattamente così. Entrambi, con immani sacrifici, ci siamo comprati casa. Lui non aveva neanche finito di arredarla che si è messo la sua ragazza dentro. Io gli dicevo: "hai appena finito la ristrutturazione, non ci hai mai vissuto manco due settimane da solo e già ti metti una dentro?". Per fortuna è finita dopo un po'.

Io dopo aver finito il mio nido col cazzo che mi metto una dentro, fosse anche Irina Shayk.

Per carità, è bello accoglierle in casa se sono valide e stanno al loro posto, magari anche farle tenere uno spazzolino o un pigiama puliti se vogliono restare a dormire. Ma dopo un po'... Aria!!!

Almeno per me al momento è così.

La mia ex si stava stracciando le vesti per installarsi a casa mia, erano già partiti gli attacchi psicologici ("sei senza valori", "sei un peter pan").

E infatti è ex.

Il 8/10/2019 alle 18:05 , ^'V'^ ha scritto:

Lui la respinge. 

Mi spiega... "perché magari prima potevo divertirmi, quando stavo coi miei e non avevo responsabilità, ma adesso che ho una casa mia devo pensare a sistemarmi con una ragazza seria, offrendo la casa, e lei lo sai com'è, non è seria". 

Almeno poteva scoparsela. Non ci posso credere... Ma quanti anni ha questo? Comunque, ne ho sentite di storie peggiori di questa, più volte ho citato la storia del mio amico (un ragazzo molto bello tra l'altro) che è stato 9 anni con una ragazza carina che non vedeva l'ora di essere scopata e non lo faceva perché aveva paura che lei pensasse che lui volesse soltanto una cosa. L'avrei sborrata io molto volentieri.

Comunque, alle soglie dei 40 anni, riesco a estrarre da ciò che vedo un pattern comportamentale molto comune: una grande fetta di persone fanno un errore colossale: passano direttamente da casa con mamma a casa con fidanzato/a senza vivere almeno un periodo da soli, un errore che stavo facendo pure io ma che per fortuna sono riuscito a correggere.

Non c'è niente di più formativo che affrontare tutto da soli, i problemi, la gestione delle tue finanze, la spesa, le pulizie, il cibo... Essere uomini indipendenti prima di tutto. Solo a quel punto se proprio vuoi qualcuno accanto lo fai per piacere, per scelta e non per bisogno.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 9 mesi dopo...
MF22
Il 5/12/2016 alle 22:05 , ^'V'^ ha scritto:

 

Posso insultare uno perché ha scelto di spararmi in una gamba. Ma non posso insultare uno perché è nato nero, gay, donna. 

Non è una scelta. 

Non è un atto di volontà. 

Sono comportamenti da automa sui quali queste donne non hanno nessuna padronanza. 

E' mia responsabilità se a quei tempi non ho saputo sfondare a calci le sue cazzate. 

Dopotutto, nelle favole che le riflettono, c'è la principessa che dorme o Biancaneve in coma etilico e il principe che sfonda foreste di rovi per andarle a prendere. 

Non è che loro sappiano uscire dallo stato comatoso in cui versano o che possano uscire dal roveto che hanno attorno da sole. 

 

Ps: anche a me la storia del principe che trova la bella addormentata e invece di chiavarla le dà un bacio a stampo suonava un po' strana. 

Infatti con una breve ricerca ho scoperto che la fiaba originale parlava di lui che era sposato, la trovava, la chiavava, lei grazie a questo si svegliava (e questo simbolicamente ha senso) ed era incinta. 

Allora lui tornava dalla moglie rompipalle ma nobile, però non ci stava dentro e la cercava, si cercavano, e alla fine la prendeva con sé accettando lo scandalo su di sé ma legittimando e riconoscendo il figlio e lei. 

Molto più sensata. 

 

 

Stavo rileggendo tutto il topic. Lo faccio periodicamente perchè, come dire, mi rimette in riga.
Mi ero dimenticato questo racconto. Sai che ti dico? Lo riciclo con qualche ragazza, voglio vedere che sguardo fanno.

Modificato da MF22
  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 mese dopo...
MF22
Il 6/12/2016 alle 01:19 , ^'V'^ ha scritto:

Ho ricevuto alcuni messaggi privati con obiezioni particolari dalle quali ho intuito che la locuzione "essere diretto" può essere fonte di incomprensioni. 

Essere diretto non significa andare da una e ordinarle di succhiartelo. 

Non ha a che fare con il sessualizzare. 

Essere diretto significa chiarire di essere interessato a lei. 

Chiarire che ti piace, che la vuoi conoscere per quel motivo. 

Non essere diretto significa invece fare finta che non ti interessi e che stai lì a parlarci per non si sa bene quale motivo. 

 

E' ovvio, che nella provincia di un paesino del sud con una chiesa e 300 anime, essere diretto non significa saltare addosso. 

 

Il fatto che sei allineato con le tue intenzioni e le comunichi mostrando vulnerabilità e possibilità di essere rifiutato, è essere diretto. 

 

Anche un corteggiamento fatto a inviti e rose è diretto. Non sembra un'amicizia indiretta, qualcosa di indecifrabile e male interpretabile. 

 

Poi chiaramente in certi locali notturni metropolitani, essere diretto può significare altro, anche prendere una e non trovando resistenze portarla nel retro. 

 

Ok. 

 

Ma è la stessa ragazza del paesino del sud, che al momento sta studiando fuori sede e cambiando contesto cambia il suo comportamento. 

 

Rileggevo questo topic e sentivo la necessità di approfondire questi due aspetti che con il tempo, nella vita reale e qui dentro, mi hanno condotto ad una dicotomia di atteggiamento e valutazione. 

Più o meno tutti, tra i 16 e i 20 anni, abbiamo regalato delle rose ad una ragazza. È un approccio diretto. Poi la sua espressione di imbarazzo mista a compassione ti insegnano che è sbagliato perchè è un gesto con cui 99 su 100 non arrivi al goal e non lo fai più. 

Ma è un approccio diretto, sei coerente con il tuo desiderio. Forse lo esprimi solo nel modo più inesperto. 

Più o meno tutti, alle prime esperienze, ci siamo dichiarati. Per messaggio, dal vivo, come vi pare. Poi capiamo che è infruttuoso perchè lei razionalizza. Non arrivi al goal nemmeno così.

Ma è un approccio diretto. 

E potrei andare avanti in tanti altri modi per gradini sempre più alti: il "mi piaci" o il "vorrei rivederti" dopo la prima uscita, le frasi d'amore dopo il sesso della prima volta, il "ti amo" al secondo mese di frequentazione. 

Sono tutte dichiarazioni sbagliate in virtù della discrepanza di risultati. Ma sono approcci diretti. 

Ora mi chiedo. 

Io, davvero, ci sono momenti in cui mi fermo a pensare e arrivo al punto in cui vengo sospinto dalla voglia di essere completamente esplicito. 

Sarei completamente coerente con me stesso. Vorrei fare un passo indietro, quasi dimenticarmi di tutte le sovrastrutture, per essere diretto al 100%. Eppure non lo faccio, perchè so che non mi porterebbe al risultato di trasformare in realtà il mio desiderio sessuale. 

E quindi giungo molto spesso a quella insignificante e incoerente amicizia indiretta. Come dice @^'V'^: sentirsi senza nemmeno sapere perchè. 

Mi è capitato molte/troppe volte di trovarmi in situazioni in cui piuttosto di arrivare a quella confusione in cui nessuno dei due sapeva dove si volesse andare a parare, avrei fatto meglio a chiarire subito che io fossi lì per un determinato motivo, per un determinato interesse e per una determinata attrazione. Eppure, non l'ho fatto perchè credevo fosse sbagliato farlo in modo esplicito.

Ho un netto problema con l'approccio diretto che faccio fatica a risolvere.

 

Modificato da MF22
  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, MF22 ha scritto:

Più o meno tutti, alle prime esperienze, ci siamo dichiarati.

Fare, non verbalizzare.

Sono le tue azioni che parlano per te, non le dichiarazioni (credenze, parole, logica...)

E soprattutto leggerezza.

Se il tuo gesto, una dichiarazione, un apprezzamento, un regalo, comunica "Questo cambia tutto fra di noi" sei del gatto.

Anche perché molto probabilmente (perlomeno questa è la mia esperienza) lei non farà nulla per portare la vostra relazione all'obiettivo, al massimo farà un mezzo passo verso di te (e tu ne devi fare uno intero, altrimenti rimanete fermi)

Ed è lì che corri il rischio che razionalizzi, magari le piaci pure ma riesce a trovare la motivazione del perché tu non le piaccia.

 

Se il tuo "Ti amo" è detto senza tener conto di quello che lei risponderà, comunica (e di conseguenza influenza) un valore completamente diverso rispetto al "Ti amo" detto in funzione di ciò che lei ti risponderà (reagendo a quello che lei pensa e dice di te).

Però non può essere una recita, non funziona.

E so benissimo che non è facile.

E non è facile perché ci deve essere una struttura caratteriale e una padronanza emotiva che non è facile da costruire e mantenere.

Modificato da Maldoner
Link al commento
Condividi su altri siti

MF22
2 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

I cani vivono in un mondo che non è il nostro.

È un mondo disegnato dagli odori.

Così quando i russi li condizionarono ad andare sotto ai carri armati, in modo da renderli cani bomba, quelli sul campo di battaglia fecero strage di carri amici.

Sembra un comportamento disorientato ed incoerente con l'addestramento, ma per loro diesel e benzina sono ciò che conta, e non puoi condizionarli ad andare sotto un carro a benzina usandone uno a diesel. 

Per te la forma è tutto, per lui l'odore.

Allora, tu sei un maschio, sei attratto da lei, solo che lei vive in un mondo diverso.

Un mondo in cui non percepisce te ma il contesto, il tuo status contestuale, il numero di persone presenti - o non presenti fisicamente ma che lo vengono a sapere - la tua preselection e il tuo bisogno.

Se hai bisogno non ti dà nulla.

Se hai la figa che ti avanza, cerca di rubarti.

Lo status contestuale non è qualcosa che tu dici o non dici a lei, il modo di comunicarlo, è qualcosa che non c'entra con lei ma è una competizione fra maschi. 

Che nella nostra specie si vince o almeno si prova, in Clan. 

Non da soli contro i gruppi. 

Allora tu sei in un posto dove non conti nulla, e dove la sua risposta farà il giro della scuola o dell'entourage, sei privo di donne attorno, lei ha valore e tu glielo dici, con una rosa, un messaggio o a voce, sperando che ricambi.

Ma lei non vive nella tua stessa dimensione.

Tu non hai nessun valore, per cui senti male e lo chiedi a lei.

Le chiedi di darti il suo valore così poi stai bene.

Ma lei non percepisce il mondo cosí come te.

Lei è value seeker, non value giver.

Il problema non è tanto la rosa, il problema è che quando la porti poi stai lì ad attendere un "anch'io" o un "no grazie".

È come se al di fuori di Natale, dove ci si scambia i regali per convenzione, tu vai da qualcuno con un regalo e poi stai in attesa che ricambi o te lo renda.

Certo che si disorienta. Non perché manifesti attrazione, ma perché aspetti una sua decisione e la spingi, verso una decisione.

Il fatto che tu le dica che ti piace non è qualcosa che per lei è strano come per noi.

A noi capita tre volte nella vita, che qualcuna ci manifesti apprezzamento.

A loro capita centinaia di volte a foto.

Ma non rispondono ai like, li ammucchiano e ne cercano altri. 

Tu invece ti presenti con un like e aspetti una risposta, possibilmente a tuo favore, e una sua decisione, tra l'altro presa nel pieno della situazione e non dopo tre giorni a massacrarsi tra amiche di stalking, gossip e derive zodiacali.

Allora, tu prendi valore dal suo culo e così dici che ti piace.

Lei però non prende valore da te, ma dal tuo status contestuale, dalle altre o dall'altra a cui ti ruba, e ne prende se alla folla sembra troppo per te. 

Se invece ci sta, sembra dire alla folla che vale come te.

Per cui meno gente lo sa, o assiste, meno si disorienta.

A scuola o in realtà simili non c'è solo la gente presente al momento, ma anche quella che lo viene a sapere.

Questo ha a che fare con la tua popolarità, più che con il tuo taglio di capelli, la rosa o il messaggio con cui denunci il tuo desiderio.

Se sei popolare (status contestuale) è più facile che risponda coerentemente con il sottotesto del tuo messaggio o rosa, ma sicuramente non è una decisione che prende con la sua testa lì davanti a te.

Un conto è se la trovi in disco, la prendi per un braccio e la porti in bagno.

Che è un messaggio diretto.

E lei non deve decidere, solo lasciar fare o opporsi.

Lasciar fare è diverso dal decidere.

Ma un conto diverso è se con una rosa o un messaggio o una dichiarazione, la spingi a dover prendere una decisione.

Lei non prende le decisioni, quello che vuole fare - ammesso che tu le piaccia - è vantarsi con le amiche del tuo gesto come conferma del suo valore seduttivo, e ascoltare cosa dicono a riguardo tuo.

Diranno che sei figo e che mamma mia che culo ha lei, o diranno che sei sfigato e il tuo segno zodiacale non combacia col suo?

Lei prima di tutto fa le cose per essere validata dal gruppo, non per scopare come noi.

Allora, se dai il messaggio, o la rosa, o quel che sia, come dessi un like senza aspettarti una decisione o una sua reazione a tuo favore...

E te ne vai, a dare le tue attenzioni ad altro...

È probabile che se le piaci dopo alcuni giorni in cui cerca di capire l'opinione di te delle amiche e del gruppo, tu proponi isolation e lei lascia fare, collabora invece di andare in palla col cervello.

Probabile se le amiche non hanno detto che è da sfigate farsi fare da te.

Ma perché abbia il tempo di farsi mettere contro o a favore, serve che tu abbia appoggiato l'apprezzamento sul tavolo come regalino senza curarti di cosa ci faccia, se lo butti, lo ammucchi nella scatola delle conferme, lo ricambi.

Lo stesso vale per i "ti amo".

Sono diversi quelli che sono di incoraggiamento e semplici comunicazioni, e quelli che aspettano un "anch'io" di risposta, o che sottintendono scelte e decisioni.

Anyway, quando scrissi il post che hai quotato usavo il termine "sessualizzare" riferito all'attività sessuale, o al parlare di sesso, come gli yankee.

Poi ho cambiato significato e uso "sessualizzare" per le situazioni in cui è l'appartenenza al sesso che preferisci il motivo per cui ci interagisci e non lo nascondi. 

Ho girato mi pare cinque puntate di "Schegge di Cuore" sull'argomento.

Dopo dal PC cerco il link della serie e lo aggiungo qui.

Che il tuo valore "sociale" sia determinante molto più di tanti altri parametri è fuori di dubbio. Però, questo è il presupposto. O meglio, il presupposto di quello che volevo ampliare io e che probabilmente non ho posto nel modo giusto. 

Mi è chiaro quello che dici: i regali, le parole, i gesti finalizzati ad una risposta sono a prescindere infruttuosi perchè nascondono, appunto, la necessità di una risposta. Già togliendo questa necessità, il messaggio ha un valore, una forza diversa.

Dicevo, io voglio che una ragazza capisca che mi relaziono a lei per un motivo. 

È un concetto assolutamente sui generis che mi spiace sminuire citando un episodio particolare, ma per spiegarmi meglio cito una situazione specifica: ad inizio anno mi scrivevo con una ragazza, poi Covid, le chiedo di vederci un paio di volte alla fine del lockdown.  Declina, fin troppo simpaticamente e gentilmente. Tant'è che mi sorgono un paio di dubbi riguardo una sua possibile incomprensione. Finisce in un niente, o in quella cosa confusa che prima abbiamo definito "amicizia indiretta". Lascio perdere e finita lì. 
Qualche mese dopo, parlando con un'amica in comune salta fuori che "Ma io non avevo manco capito che...". 


Bene, tralasciando la poca dimestichezza di lei con le basilari cognizioni di causa e l'elementare comprensione del testo, ammetto avermi dato parecchio fastidio non essermi accertato che il mio intento fosse compreso. 

Ripeto, mi spiace citare un particolare perchè non è quello su cui voglio soffermarmi. È andata così e amen. 

Io voglio che lei mi dica di no perchè io voglio andare a letto con lei e lei no. Voglio che al mio invito dica di no perchè non ha voglia di vedermi, perchè sa che ci provo con lei e non ci vuole stare.  

Non perchè le ho chiesto di vedersi così tanto per farlo un inutile sera in cui non avevamo niente da fare. 

Per questo che andando a ritroso mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per essere più esplicito, più chiaro. Senza limitarmi alla dichiarazione verbalizzata ma guardando la situazione nel suo complesso. Anche prendendola a parte e dicendole "Vediamoci io e te, ti va?" o in tanti altri modi. 

 

Modificato da MF22
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

8 minuti fa, MF22 ha scritto:

Che il tuo valore "sociale" sia determinante molto più di tanti altri parametri è fuori di dubbio. Però, questo è il presupposto. O meglio, il presupposto di quello che volevo ampliare io e che probabilmente non ho posto nel modo giusto. 

Mi è chiaro quello che dici: i regali, le parole, i gesti finalizzati ad una risposta sono a prescindere infruttuosi perchè nascondono, appunto, la necessità di una risposta. Già togliendo questa necessità, il messaggio ha un valore, una forza diversa.

Dicevo, io voglio che una ragazza capisca che mi relaziono a lei per un motivo. 

È un concetto assolutamente sui generis che mi spiace sminuire citando un episodio particolare, ma per spiegarmi meglio cito una situazione specifica: ad inizio anno mi scrivevo con una ragazza, poi Covid, le chiedo di vederci un paio di volte alla fine del lockdown.  Declina, fin troppo simpaticamente e gentilmente. Tant'è che mi sorgono un paio di dubbi riguardo una sua possibile incomprensione. Finisce in un niente, o in quella cosa confusa che prima abbiamo definito "amicizia indiretta". Lascio perdere e finita lì. 
Qualche mese dopo, parlando con un'amica in comune salta fuori che "Ma io non avevo manco capito che...". 


Bene, tralasciando la poca dimestichezza di lei con le basilari cognizioni di causa e l'elementare comprensione del testo, ammetto avermi dato parecchio fastidio non essermi accertato che il mio intento fosse compreso. 

Ripeto, mi spiace citare un particolare perchè non è quello su cui voglio soffermarmi. È andata così e amen. 

Io voglio che lei mi dica di no perchè io voglio andare a letto con lei e lei no. Voglio che al mio invito dica di no perchè non ha voglia di vedermi, perchè sa che ci provo con lei e non ci vuole stare.  

Non perchè le ho chiesto di vedersi così tanto per farlo un inutile sera in cui non avevamo niente da fare. 

Per questo che andando a ritroso mi sono chiesto cosa avrei potuto fare per essere più esplicito, più chiaro. Senza limitarmi alla dichiarazione verbalizzata ma guardando la situazione nel suo complesso. Anche prendendola a parte e dicendole "Vediamoci io e te, ti va?" o in tanti altri modi. 

 

Probabilmente nei primi cinque episodi di Schegge di Cuore ci sono alcuni spunti interessanti in questo senso.

  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

MF22
52 minuti fa, ^'V'^ ha scritto:

Probabilmente nei primi cinque episodi di Schegge di Cuore ci sono alcuni spunti interessanti in questo senso.

Ho visto solo ora che hai caricato il primo video. Grazie, vado a vederlo. 

Link al commento
Condividi su altri siti

1 ora fa, MF22 ha scritto:

Io voglio che lei mi dica di no perchè io voglio andare a letto con lei e lei no. Voglio che al mio invito dica di no perchè non ha voglia di vedermi, perchè sa che ci provo con lei e non ci vuole stare.  

Per come ho avuto modo e esperienza di vedere trovo che molto difficilmente ti possa aspettare una "chiarezza" di intenti come te la aspetteresti tra due maschi che discutono di un'affare di un lavoro da svolgere.

Tu puoi essere chiaro fin che vuoi puoi trovare il modo migliore per trasmetterle questo MA è molto difficile che riceverai una risposta chiara, tranne che quando questa è affermativa.

A loro sostanzialmente non conviene essere chiare quando ti rifiutano perchè essere chiare nel rifiuto comporta esporsi comporta che tu in risposta fai una croce sul loro numero.

Non conviene perchè è per loro sgradevole esporsi ma anche perchè se sei in una zona grigia nel loro range emozionale su cui valutano come classificarti per dirti un eventuale si può sempre essere che domani si alzino con una sensazione nuova, l'oroscopo le dirà che vai bene nmila motivi apparentemente senza senso potrebbero cambiare le cose.

Quindi per loro è sempre molto meglio NON essere definitive nelle affermazioni, non perchè sono stronze ma perchè imho tatticamente è più fruttuoso tentare di farti orbitare non si sa mai che tu possa venire buono in futuro.

Non so io vedo questo spesso @^'V'^ chiedo anche a te ti torna come cosa?

Cioè la richiesta di chiarezza mi sembra molto più maschile come necessità.

  • Mi piace! 5
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...