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Come gestire l'introversione nei momenti di socialità?


blarallo

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blarallo

Ciao ragazzi, ho da porvi un quesito piuttosto complesso, credo che voi possiate aiutarmi a chiarire le idee.

Il testo sarà lungo ma spero di essere il più chiaro possibile, leggete con attenzione.

Fin da piccolo sono sempre stato abituato a stare zitto o dire poche parole nelle discussioni, rendendomi fin da sempre conto di essere tremendamente introverso e retrospettivo, escludendomi autonomamente, certamente per paura del rifuto da parte degli altri.

Alla 'tenera' età di 18 anni la storia non è cambiata di molto, e nonostante sia in grado di fare da 'leader' di alcune situazioni, e noto che ho delle serie difficoltà a relazionarmi con gli altri nelle discussioni, qualora queste avvengano con più di 1/2 persone (oltre me) per gruppo. Noto che stare troppo tempo con altre persone mi spompa davvero tantissimo e so che ad un certo punto ho il 'bisogno' di stare un po' per conto mio e pensare alle mie cose per non impazzire. Il che è tutto fuorchè bello, perchè è evidente che, mentre gli altri sono in grado di comunicare tra di loro e continuare a farlo, io, come un fuoco, mi spengo poco a poco. Quando sono 'off' mi viene più facile comunicare a gesti che con le parole.

In effetti, in tutto questo, ho scoperto che preferisco stare da solo con me stesso a meditare sulla mia vita, i miei progetti da eterno sognatore... e cazzate varie.

Chiaramente mi rendo apertamente conto che la mia attuale condizione non mi fa a combinare niente di buono con le altre persone e sento un grande senso di frustrazione in ciò.

Sappiamo tutti come non sia ammissibile vivere come un'eremita quando, per qualsiasi motivo, è necessario essere in gruppo con altri e comunicare attivamente con loro, senza avere il bisogno di sparire nel nulla ad un certo punto.

Se pensaste al vostro cammino di crescita personale, per superare questa mia 'ansia sociale', mi consigliereste di abbandonare la mia abitudine alla solitudine sempre e comunque, stando e conversando con gli altri anche a costo di starci male emotivamente alcune settimane/mesi per poi autonomamente abituarmi a non spegnermi di punto in bianco nelle conversazioni, oppure accettereste la mia condizione di introverso e mi consigliereste di dedicarmi agli altri o a me stesso solo in base a ciò di cui ho bisogno, anche a costo di non migliorare mai nelle relazioni sociali definitivamente?

Se inoltre avete qualche testo da leggere sul tema delle relazioni sociali e su come gestire una mente introversa, vi ringrazierei moltissimo.

Modificato da blarallo
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Roran

Il tuo unico problema è che sei intrappolato nella tua zona comfort.

Nel sociale non ti muovi neanche male, ma ti trovi più a tuo agio quando sei solo con stesso, per il semplice fatto che non hai paura di fare mosse sbagliate o essere giudicato.

Lo spazio per te devi sempre averlo e tenerne ben conto, si tratta solo di equilibrare.

Se te la cavi con l'inglese ti consiglio di fare un salto sul canale RSD, il primo video che ti consiglio è questo.

Non c'è molto da dire in realtà.. devi solo buttarti, poi scopri che non sei neanche così pessimo nel rapportarti con gli altri, con il mondo esterno, e stare con gruppo non ti "spompa" così tanto.

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Ciao blarallo, Io stesso mi sono ritrovato a vivere lo stesso problema, in quanto mi considero introverso. Non mi sento di dire che l'ho superato completamente, ma ci sto lavorando.

 

La premessa che vorrei fare è che la società in cui viviamo fa passare il messaggio, in maniera più o meno esplicita, che essere introversi è sbagliato, mentre essere estroversi è giusto. Questo porta a sensi di colpa conseguenti: quelli sì, sicuramente deleteri.

Nella pratica nessuno di noi è totalmente introverso o totalmente estroverso, ma si trova in qualche punto a metà tra questi due poli opposti.

Se sei introverso magari ti accorgerai che puoi parlare per ore di un argomento profondo o che comunque ti appassiona (per me per esempio può essere la fotografia, per te può essere un altro hobby, uno sport...). Un estroverso si sentirà più a suo agio parlando con fare conversazione con tante persone ma a un livello più superficiale.

Quindi, è importante accettare l'introversione come una parte del proprio essere, e non come una malattia da curare.


Su cosa fare in maniera pratica, mi trovo d'accordo con quanto già detto da Roran nel post precedente.

1 ora fa, blarallo ha scritto:

Se inoltre avete qualche testo da leggere sul tema delle relazioni sociali e su come gestire una mente introversa, vi ringrazierei moltissimo.

A me ha aiutato molto leggere il libro Quiet: the power of introverts di Susan Cain, la quale ha anche fatto una presentazione TED sull'argomento. Spero che possa aiutarti.

http://www.ted.com/talks/susan_cain_the_power_of_introverts

Modificato da Case
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Mi stupirebbe il contrario.

Quando dentro sei spento, morto, con un livello energetico pari a quello di un sasso, quella del socievole e allegro è una parte difficile da recitare e snervante da sostenere a lungo.

Quindi che fare? Essere se stessi o recitare?

Il tuo ''te stesso'' attuale deriva da tutto un sistema che non ti fa stare bene, quando stai con gli altri, certo, per un po' magari riesci a fare qualche sorriso e dire un paio di battute, poi ti esaurisci all'istante, sei assente.

Recitare il ruolo del ''felice e appagato'' e farlo funzionare non è roba che sanno fare in molti, soprattutto in lunghi periodi, ad orario continuato pressochè nessuno, salvo uomini molto molto particolari, personalità eccezionali del tutto fuori dalla norma, che dentro quella maschera ci vivono così bene che ormai non ci fanno più caso.

Innanzitutto devi renderti conto una volta per tutte che tu ti guardi un film, che il mondo di persone felici e serene che vedi è una gigantesca illusione, e non avrai mai un'idea realistica di quante nevrosi si nascondano dietro quei sorrisi che vedi. Non essere ingenuo.

E come succede ai tanti individui dotati di capacità di pensiero, anche tu stai usando male la tua intelligenza, che invece di essere un dono è la tua peggiore punizione. Se fossi perennemente sbronzo e non-pensante vedresti ben altra roba da quella che vedi.

Hai la fortuna di essere giovanissimo e di aver preso coscienza di questo ora, ergo cambierai molto più agilmente di quanto avresti potututo fare tra qualche anno. Quindi partiamo da questo presupposto.

Prova un attimo a pensare a cosa quelle ragazze che hai conosciuto abbiano potuto pensare di fronte ad un ragazzo muto. Se piacevi ad una di loro, la deduzione immediata è che a te di lei non te ne fregava un emerito cazzo, quando magari aspettava solo un tuo cenno per combinare qualcosa con te.

Ma te sta roba non la vedi, non puoi vederla, non la sai, la ignori totalmente, sei cieco e resti con le mani in tasca a pensare, questo è il discorso. Non entri in campo, non giochi, manco se ti chiama tutto lo stadio.

Domandati cosa ti tiene davvero in vita, se vivi perchè devi vivere, o perchè vuoi vivere.

Alla tua età hai tutto il diritto di non sapere che cazzo fare della tua vita, ci mancherebbe. Quindi non ti parlo nemmeno di porre alla tua esistenza uno scopo preciso. Ma nel PRESENTE, medita su cosa ti accenda dentro, cosa ti fa/potrebbe far sentire davvero vivo.

Non funziona la filastrocca del ''provare ad essere socievole'', salvo che questo non ti porti a conoscenze rilevanti nell'immediato. Ma se non saltano fuori, il carburante finisce e torni come prima.

Sono le radici dell'impianto che sono marce. Chiamalo equilibrio energetico, ruota della vita, chiamalo come vuoi, ma se metti tutte le tue radici nello stesso vaso dove più che sabbia secca non c'è, muori. Quando cominci a distribuire le radici in più vasi, la storia cambia e anche se comunque una radice resta nella sabbia asciutta, il resto ti permette comunque di rigenerarti e risolvere più in fretta e più facilmente la radice malandata.

E' tecnicamente SEMPLICE quello che devi fare, anche se non ci credi ancora. Dopo sarà tutto in discesa.

Non focalizzarti sulle singole persone, ma sui movimenti: gira un po' di qui, un po' di là, spingiti verso attività nuove, sempre consapevole che metà delle cose che il tuo cervello ti dice sono balle e che ti sta ingannando.

Sei nel gruppo e non hai voglia di proferire parola. Se questo accade c'è un motivo, e quel motivo è che tu in quell'istante stai vivendo perchè ''devi'', non hai quell'energia interna, quell'entusiasmo che ti porterebbe NATURALMENTE a conversare, scherzare, cazzeggiare, porti in maniera totalmente differente con le ragazze con tutte le belle soddisfazioni carnali del caso.

La vita è piena di sorprese, ci sono persone che sono usciti da questo limbo per puro caso, in seguito ad eventi tra i più diversi: chi per un successo lavorativo, chi una passione scoperta, chi per una conoscenza fortunata, chi per un amore trovato, chi addirittura dopo un evento traumatico (delusioni, lutti, tentati suicidi, etc... ) che ha risvegliato in loro quella ''voglia di vivere'' che la depressione aveva impedito di far emergere.

Altri invece che questa svolta se lo sono proprio andate a cercare sforzandosi di aprirsi di più al mondo e alle nuove opportunità che sono davvero infinite.

Questo messaggio è rivolto a te, come a tutti coloro che si trovano nella tua situazione di coma esistenziale.

Sono cazzatelle ragazzi, anche se possiamo prenderci tanto sul serio, farci della retorica e trattare queste tematiche come questioni drammatiche, anche se quando ci stai dentro puoi viverla come una tragedia e meditarci chissà cosa, ciò non toglie l'oggettiva natura di cazzatella di queste situazioni causate dal pensiero umano contorto.

Ne prenderai coscienza non appena ti risveglierai dall'incubo, e allora sì che ti ci fai una risata.

E siccome a noi non piace perdere tempo, la risata fattela già ora, e comincia a buttarti in qualcosa che ti accenda lo spirito. Poi torni qui e ci racconti delle tue conquiste;)

Buon divertimento

 

- Cit Pick Up Artist ;)

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Ingordigia

@blarallo


L'introversione è una qualità meravigliosa . Ti permette di sviscerare le situazioni con profondità e inquadrarle in prospettive affascinanti .

Ed è magnetico . A patto che la indirizzi verso ciò che ti piace e che ti è utile.

Se ti ritrovi in questa situazione è importante evolvere la retorica , allo scopo di trasmettere agli altri i tesori che nascondi. E dovresti sforzarti di parlare con chiunque.

In caso l'introversione che descrivi non sia legata a visioni oniriche , intuizioni di pensiero , ma sia solo di natura ansiogena , non è questa indole che va esecrata, ma dovrai cercare la soluzione altrove

 

Modificato da Ingordigia
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Neoxxx
Il 4/12/2016 alle 16:36 , Case ha scritto:

Se sei introverso magari ti accorgerai che puoi parlare per ore di un argomento profondo o che comunque ti appassiona (per me per esempio può essere la fotografia, per te può essere un altro hobby, uno sport...). Un estroverso si sentirà più a suo agio parlando con fare conversazione con tante persone ma a un livello più superficiale.

 

Anche io sono esattamente così però non nego che a volte mi paicerebbe poter parlare con chiunque anche di cose che non mi interessano

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  • 2 settimane dopo...
blarallo

Scusate il ritardo nella risposta.

Vi ringrazio di cuore per il vostro interessamento, sto seguendo il canale YouTube linkato da @Roran e devo dire che... Spacca!

Menomale che l'inglese lo capisco bene, certe perle non esistono in lingua italiana, peccato.

Appena possibile leggeró con gioia il libro consigliato da @Case perché devo capire tante cose sull'introversione che ho dentro.

Per entrambi i due ragazzi citati su so che c'è molto da fare per migliorare, ho già iniziato da un annetto a "buttarmi" ma ora è il momento di fare sul serio e abbattere la zona comfort.

Grazie anche a @Kagan per la stupenda citazione di PickupArtist, che devo dire fa riflettere davvero ed è qualcosa di WOW, lo apprezzo davvero.

@Ingordigia la mia introversione è "felice" e serena, non ho nessuna ansia, è, come consigliavano gli altri ragazzi che hanno risposto, il mio scarso comfort ad alimentarla ma ora devo lavorare su di me per essere in grado di essere libero dall'obbligo ossessivo di trovare momenti prettamente di solitudine, a volte sono con gli amici e mi stacco dal discorso per minuti (o forse addirittura ore?) senza riuscire a seguire le parole degli altri, perdendomi bei momenti, perche sto pensando alle mie cose, quindi sarebbe cosa buona e giusta capire come aprirmi almeno da questo punto di vista.

Comunque sí, l'introversione mi permette di capire tante cose che altri non capiscono, quindi non ho problemi con essa in generale.

@Neoxxx auguro il meglio anche a te, ormai sei sul forum da un po' hai più di 400 messaggi, immagino che dall'inizio del tuo cammino tu sia migliorato negli ambiti in cui sentivi di dover dare di più, ne sono certo. Abbiamo tutti da lavorare qui, presumibilmente per sempre.

Se ci fermassimo nel nostro cammino saremmo morti, e fino a quando non saremo nella tomba abbiamo ancora strada da percorrere, forza per me e per tutti voi!

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