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Introversione, quali sono i motivi biologici?


marcosx

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Linus2016
10 minuti fa, FMJ ha scritto:

Fu C. G. Jung a concettualizzare, per la prima volta, il costrutto "introversione - estroversione" nel guardare alla personalità di un individuo. Da allora, in effetti, il concetto - costrutto ha assunto i più diversi significati e le più svariate connotazione. Cominciamo con il dire che "introversione" ed "estroversione" non significano assolutamente nulla. Sono delle etichette. Estroverso rispetto a cosa? Introverso rispetto a chi? A cosa? Quando? In quali situazioni? Girano un sacco di stronzate relativamente ad una presunta base genetica dell'introversione con, addirittura, teorie pseudo-scientifiche, che rimandano all'uomo di Neanderthal. Allo stato attuale, non esiste alcuna prova scientifica che l'introversione abbia una base genetica. Zero. Quello che possiamo osservare è solamente che alcune persone hanno una maggior tendenza alla manipolazione dell'universo simbolico/emozionale piuttosto che alla manipolazione dell'universo materiale. Ma attenzione: anche l'universo simbolico trae la sua origine dall'esperienza con l'universo materiale. Quindi, si tratta di una questione di grado. Così definita la dimensione "introversione - estroversione", c'è posto per tutti, introversi ed estroversi. Anche per periodi della vita nei quali si è più introversi e momenti nei quali lo si è meno, esattamente come situazioni nelle quali si reagisce da introversi e altre nelle quali si reagisce da estroversi. Fin qui non sussistono problemi. Quando può nascere il problema? Il problema può sorgere quando l'introversione "fisiologica" diventa Disturbo Schizoide di Personalità. Ovvero, quando si presenta il seguente quadro fenomenologico:

Gli individui con Disturbo Schizoide di Personalità sembrano non desiderare l’intimità, appaiono indifferenti alle opportunità di stabilire relazioni strette, e non sembrano trarre molta soddisfazione dal far parte di una famiglia o di un altro gruppo sociale (Criterio A1). Preferiscono passare il tempo da soli piuttosto che stare con altre persone. Spesso appaiono socialmente isolati o “solitari”, e quasi sempre scelgono attività o passatempi solitari che non implicano l’interazione con gli altri (Criterio A2). Preferiscono compiti meccanici o astratti, come giochi al computer o matematici. Possono avere poco interesse nell’avere esperienze sessuali con un’altra persona (Criterio A3) e provano piacere in poche o nessuna attività (Criterio A4). Vi è di solito una ridotta capacità di provare piacere per esperienze sensoriali, fisiche o interpersonali, come camminare sulla spiaggia al tramonto o fare sesso. Questi individui non hanno amici stretti o confidenti, eccetto talora un parente di primo grado (Criterio A5).

Naturalmente, tutto ciò escludendo problemi legati all'autismo e di altri disturbi di personalità.

Solo quando il quadro assurge agli onori diagnostici la questione diventa un problema. Negli altri casi, dove sta il problema? 

FMJ 

C'è da dire che il discrso E/I delle personalità jungiane non è detto che sia marcato.

E cioè che si pio' essere "introversi" secondo il nostro caro vecchio test, ma in modo ridicolmente flebile. Tendenzialmente mi attesto sul 55% di I ad esempio, ma non è che questo significhi molto.

 

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16 minuti fa, Linus2016 ha scritto:

C'è da dire che il discrso E/I delle personalità jungiane non è detto che sia marcato.

E cioè che si pio' essere "introversi" secondo il nostro caro vecchio test, ma in modo ridicolmente flebile. Tendenzialmente mi attesto sul 55% di I ad esempio, ma non è che questo significhi molto.

 

Infatti. Non significa un cazzo. Zero.

FMJ

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marcosx

La teoria dei 16 tipi è stata approfondita e aggiornata. In America l'indicatore Myers Brings è lo standard per la selezione e sviluppo del personale. Ho dato un'occhiata su Google Scholar e ci sono molte pubblicazioni scientifiche a riguardo. In Italia lo chiamano jungh type indicator che è la stessa cosa. 

Da quello che posso capire io, non sembra infondato. Però non sono del campo e non ho titoli per esprimermi. Ho solo la mia esperienza personale con questo strumento ed è positiva. 

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Linus2016
1 minuto fa, marcosx ha scritto:

La teoria dei 16 tipi è stata approfondita e aggiornata. In America l'indicatore Myers Brings è lo standard per la selezione e sviluppo del personale. Ho dato un'occhiata su Google Scholar e ci sono molte pubblicazioni scientifiche a riguardo. In Italia lo chiamano jungh type indicator che è la stessa cosa. 

Da quello che posso capire io, non sembra infondato. Però non sono del campo e non ho titoli per esprimermi. Ho solo la mia esperienza personale con questo strumento ed è positiva. 

Ti diro', anche in Europa è abbastanza usato. Non ai livelli USA, ma comunque relativamente diffuso. Perlomeno in campo manageriale.

 

Ci sono dei tipi un po' peculiari che secondo me sono eccellentemente descritti, perlomeno nel modo di ragionare / reagire, altri che non hanno poi molto senso perché non molto particolari.

Io sono INTJ al 100% e devo dire che effettivamente, nonostante basculi un poco proprio sulla "I" di cui si parla nel topic, ,I ci vedo perfettamente nella descrizione.

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marcosx
Inviato (modificato)

Io i miei amici storici, cioè persone che conosco come le mie tasche, li ho ricondotti tutti agilmente al loro determinato tipo. Allo stesso modo sia i familiari sia la mia ex ragazza.

Quanto al mio tipo, mi ci trovo perfettamente. 

In America lavorando sui grandi numeri riescono a fare correlazioni tra un tipo e il suo reddito, consumo di droghe, ritardo nello studio. 

E devo dire che pregi,difetti indicati, vizi... Torna tutto con precisione, la prima volta che leggevo la descrizione mi è caduta la mascella. 

Magari come teoria non ha solide basi scientifiche, ma empiricamente è vincente. 

Modificato da marcosx
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Linus2016
7 minuti fa, marcosx ha scritto:

Io i miei amici storici, cioè persone che conosco come le mie tasche, li ho ricondotti tutti agilmente al loro determinato tipo. Allo stesso modo sia i familiari sia la mia ex ragazza.

Quanto al mio tipo, mi ci trovo perfettamente. 

In America lavorando sui grandi numeri riescono a fare correlazioni tra un tipo e il suo reddito, consumo di droghe, ritardo nello studio. 

E devo dire che pregi,difetti indicati, vizi... Torna tutto con precisione, la prima volta che leggevo la descrizione mi è caduta la mascella. 

Magari come teoria non ha solide basi scientifiche, ma empiricamente è vincente. 

Ecco personalmente ho sempre dato somma importanza al test perché semplice ed efficace nel valutare una serie di parametri. Che poi la psicologia abbia fatto passi da gigante nel mentre e che questo sia solo uno strumento con usi relativamente limitati, vero anche questo.

 

Fra l'altro ho notato che molti di quelli che si sottopongono al test ottengono risultati intermedi. Questo scombussola non poco l'affidabilità generale secondo me. Poi, io, non sono in un dipartimento HR, tutt'altro, dunque non è che lo usi tutti i giorni.

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marcosx

Hai provato ad associare un tipo alle persone che conosci per vedere quanto calzano? 

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Linus2016
3 minuti fa, marcosx ha scritto:

Hai provato ad associare un tipo alle persone che conosci per vedere quanto calzano? 

Ho fatto di più, a molti ho fatto fare proprio il test. INTJ rulez 😂😂

 

In realtà per tutti é risultato valido. Pero' per alcuni non molto utile/significativo.

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25 minuti fa, marcosx ha scritto:

Hai provato ad associare un tipo alle persone che conosci per vedere quanto calzano? 

Attenzione all'effetto "Oroscopo", eh! O "effetto Forer" o "effetto Barnum". Occhi aperti. Anzi spalancati. Su con le antenne! La validità psicometrica di un test non c'entra nulla con il fatto di riconoscersi o meno nei risultati. Non è così che funziona. Il giudizio su una misura psicometrica lo si dà nei termini di validità di costrutto, di contenuto, l'affidabilità, l'attendibilità (split-half, test-retest ecc.)... su questi aspetti, l'MBTI fa acqua da tutte le parti. Leggiti qualche studio scientifico serio come:

Gregory J. Boyle. (1995) "Myers-Briggs Type Indicator (MBTI): Some psychometric limitations";

David Pittenger. (1993) "The Utility of the Myers-Briggs Type Indicator"

Abstract

An evaluation of the Myers-Briggs Type Indicator is made using a “unified view” of test validity (e.g., Messick, 1981). The Myers-Briggs Type Indicator is an assessment of personality based on Jung’s theory of types. During the past decade, the test has received considerable attention and use in a variety of applied settings. The unified view of validation requires that validity be considered as an approach that requires many sources of corroboration. This procedure contrasts with previous procedures that tended to focus on single validation procedures (e.g., construct validation). A review of the available literature suggests that there is insufficient evidence to support the tenets of and claims about the utility of the test. (sostanziale inutilità del test...)

... e tante altre ricerche... alcune delle quali dimostrano una scarsissima correlazione tra le risultanze del test e le successive performance aziendali.

The best correlations between job performance and personality assessments is about .3 (indicating about 9% of the variance in a persons job performance can be accounted for by a personality assessment). That is the BEST personality assessments can do in terms of job performance... and a correlation of .3 is not worth very much (considering that tests like ACT or the SAT can correlate upwards of .7 with first year college GPA under ideal circumstances).

Se dovessi valutare la personalità di un soggetto, io userei l'MMPI-2/MMPI-A.

FMJ

Modificato da FMJ
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Apollodoro
Il 18/2/2017 alle 23:36 , Erlenmeyer ha scritto:

Gli introversi tendono a farsi gli affari propri, campando così 100 anni e avendo più tempo per figliare rispetto agli estroversi

E così si propagò l'introversione fino ad oggi

Yee

Questa non l'avevo vista, e comunque tutto quello o quasi che c'è da sapere sull'evoluzione di un introverso la trovate qui:

http://www.nilalienum.it/Sezioni/Aggiornamenti/Psicopatologia dinamica/Introversione/Introversione.html

Lo stesso pazzo... ehm, medico che ha scritto tutto sto popo' di roba e anche dei libri davvero geniali anche lui stesso è un introverso ed ho avuto il piacere di incontrarlo una volta a Roma.

Ci sono tantissime altre cose interessanti su quel sito, vi consiglio di darci un'occhiata. 

Precedentemente nel test di Jung ero INFJ (Intuito-Sensibilità-Giudizio) successivamente mi sono trasformato in INTJ  e credo che se lo rifarei adesso potrei risultare addirittura non IN. (introverso) poiché credo di essere a tutti gli effetti ambiverso il ché nella seduzione non mi avvantaggia:

https://fireofman.com/il-mito-dellambiverso-perche-non-e-utile-in-seduzione/

Almeno in teoria. 

 

 

 

Modificato da Apollodoro
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