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Quando la personalità PUA annulla quella del Natural e Sindrome da dissociazione


Hanamichi

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Hanamichi

Ieri sera rivedevo una puntata di Futurama: in quella puntata Fry mangiando del cibo avariato, introduceva dei vermi parassiti che lo rendevano magicamente intelligente, muscoloso, abile nelle arti e naturalmente seducente. La sua personalità era talmente affine a quella di Lela, che i due finivano addirittura per fidanzarsi.

Mentre Fry è sempre stato davvero innamorato di Lela, Lela non lo ha mai contraccambiato. Fry è piuttosto felice del fatto che Lela contraccambi il suo interesse fino al momento in cui Lela, in maniera del tutto innocente, confida a Fry la verità: "Mi piace come sei diventato." A quel punto Fry, comprende che a  piacerle non è lui (in quanto persona) ma solo ciò che traspare a Lela, grazie alle parole e al talento di qualcun altro.
Questa piccola storia, in realtà presenta molti punti in comune con chi pratica game: per ogni PUA viene prima o poi il momento in cui il Game non lo stimola più. Non ha più senso: si tratta solo di un ripetere un copione già scritto, nel quale si fa leva sull'emotività dell'altra persona e si usa tale leva per proiettare emozioni positive su sé stessi, di modo da manipolare, in maniera del tutto consapevole, la capacità di giudizio.

Un altro errore nello seguire pedissequamente consigli e teoria, è rappresentato dalla cosi detta "Sindrome da dissociazione".

Se tu fai una cosa per scelta: te ne assumi pienamente la responsabilità ma è frutto della tua persona. Sei pronto a pagare il prezzo delle tue scelte sbagliate, perché nel tuo Io più profondo sai essere giusto.
Se invece fai una cosa perché l'hai letta o perché te l'hanno consigliato: di fatto sei dissociato da ciò che verrà dopo perché non proviene dalla tua volontà.
Questo alla lunga potrebbe portare al totale annullamento della personalità, rendendoci schiavi dell'esito e sopratutto dipendenti dalla chiusura.

L'unico modo per rendere una personalità meno costruita e più naturale è quello di focalizzarsi a costruire una vera personalità, la cui base presuppone una conoscenza di se stessi molto profonda.

Il lato negativo è il compiere errori che un PUA non compierebbe mai di proposito.

Il lato positivo è capire ciò che si cerca davvero in una donna con lo sviluppo parallelo di selettività nel target e sincero interesse nell'altra persona.

Credo che alla fine di tutto, nessuno ami vivere di relazioni superficiali basate solo sull'apparenza.

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Linus2016
32 minuti fa, Hanamichi ha scritto:

Ieri sera rivedevo una puntata di Futurama: in quella puntata Fry mangiando del cibo avariato, introduceva dei vermi parassiti che lo rendevano magicamente intelligente, muscoloso, abile nelle arti e naturalmente seducente. La sua personalità era talmente affine a quella di Lela, che i due finivano addirittura per fidanzarsi.

Mentre Fry è sempre stato davvero innamorato di Lela, Lela non lo ha mai contraccambiato. Fry è piuttosto felice del fatto che Lela contraccambi il suo interesse fino al momento in cui Lela, in maniera del tutto innocente, confida a Fry la verità: "Mi piace come sei diventato." A quel punto Fry, comprende che a  piacerle non è lui (in quanto persona) ma solo ciò che traspare a Lela, grazie alle parole e al talento di qualcun altro.
Questa piccola storia, in realtà presenta molti punti in comune con chi pratica game: per ogni PUA viene prima o poi il momento in cui il Game non lo stimola più. Non ha più senso: si tratta solo di un ripetere un copione già scritto, nel quale si fa leva sull'emotività dell'altra persona e si usa tale leva per proiettare emozioni positive su sé stessi, di modo da manipolare, in maniera del tutto consapevole, la capacità di giudizio.

Un altro errore nello seguire pedissequamente consigli e teoria, è rappresentato dalla cosi detta "Sindrome da dissociazione".

Se tu fai una cosa per scelta: te ne assumi pienamente la responsabilità ma è frutto della tua persona. Sei pronto a pagare il prezzo delle tue scelte sbagliate, perché nel tuo Io più profondo sai essere giusto.
Se invece fai una cosa perché l'hai letta o perché te l'hanno consigliato: di fatto sei dissociato da ciò che verrà dopo perché non proviene dalla tua volontà.
Questo alla lunga potrebbe portare al totale annullamento della personalità, rendendoci schiavi dell'esito e sopratutto dipendenti dalla chiusura.

L'unico modo per rendere una personalità meno costruita e più naturale è quello di focalizzarsi a costruire una vera personalità, la cui base presuppone una conoscenza di se stessi molto profonda.

Il lato negativo è il compiere errori che un PUA non compierebbe mai di proposito.

Il lato positivo è capire ciò che si cerca davvero in una donna con lo sviluppo parallelo di selettività nel target e sincero interesse nell'altra persona.

Credo che alla fine di tutto, nessuno ami vivere di relazioni superficiali basate solo sull'apparenza.

Sulla dissociazione di cui parli non sono d'accordo. Benintesi, il concetto credo di afferrarlo, ma il fatto è che se io scelgo di seguire il consiglio X allora mi prendo la responsabilità di aver seguito il consiglio, dunque è mia responsabilità l'azione.

Se mi dici di andare contromano in autostrada e decido di seguire il tuo gioviale consiglio, la responsabilità resta mia.

 

Personalmente, pur essendo decisamente agli inizi del mio percorso in materia, trovo una serie di indicazioni magnifiche e, sinceramente, mi piace avere idee e metodi già visti da qualcun altro: mi risparmia il provare e provare andando a tentativi come ho sempre fatto. Quindi, più che "diventare un PUA" o chissà  che altro acronimo del menga, direi che è cosa sana, saggia e positive l'integrare una serie di elementi nel proprio modo di gestire le donne. Tutto qui.

Fregacazzi di fare A=>B=>C, questo è deleterio credo. Anche perché sono fermamente convinto si scopi di meno a suon di tecniche e altre menate

Modificato da Linus2016
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@Linus2016  quanto concordo con te! Infatti penso che tutte ste terminologie e queste tecniche servano a poco e niente. Per quanto riguarda il topic ne ho letto la prima parte su Fry, in quel caso non era la sua personalità, quando invece comprendi e inserisci nelle tue strutture mentali nuovi concetti e li assorbi cambi e quindi sei comunque tu. Quando invece si parla di tecniche anche qui il discorso non cambia molto, con una donna se vuoi evolvere il rapporto devi scoprirti per forza, lei capirà chi sei, non sfuggirai a questo e non potrai certo fingere per tanto tempo un carattere che non hai. Se invece punti solo a scopartele beh allora fingere a quel punto non è un problema no? Le personalità non si annullano, possono cambiare nel tempo ma mai annullarsi seguendo solo perchè seguiamo ciò che dicono altri o leggiamo. Se penso a come ero a 20 anni e come sono ora a 32 penso di aver vissuto in due teste diverse. 

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Linus2016
16 minuti fa, 007 ha scritto:

@Linus2016  quanto concordo con te! Infatti penso che tutte ste terminologie e queste tecniche servano a poco e niente. Per quanto riguarda il topic ne ho letto la prima parte su Fry, in quel caso non era la sua personalità, quando invece comprendi e inserisci nelle tue strutture mentali nuovi concetti e li assorbi cambi e quindi sei comunque tu. Quando invece si parla di tecniche anche qui il discorso non cambia molto, con una donna se vuoi evolvere il rapporto devi scoprirti per forza, lei capirà chi sei, non sfuggirai a questo e non potrai certo fingere per tanto tempo un carattere che non hai. Se invece punti solo a scopartele beh allora fingere a quel punto non è un problema no? Le personalità non si annullano, possono cambiare nel tempo ma mai annullarsi seguendo solo perchè seguiamo ciò che dicono altri o leggiamo. Se penso a come ero a 20 anni e come sono ora a 32 penso di aver vissuto in due teste diverse. 

Mettiamola cosi: a me interessa relativamente poco l'aspetto PUA del forum. Tecniche, manuali et similia.

Diamine, mica si tratta di prendere la patente nautica.

Mi interessa estremamente l'aspetto più umano della cosa, un vivere più e meglio il rapporto con le donne e, in primis, con se stessi.

 

L'esempio di Fry in realtà mette in luce un aspetto che ho sempre pensato essere fondamentale (diciamo che per me era un dogma ben prima di arrivare qui e tale resta, assieme ad altre 3-4 altre considerazioni generali):

"Nel primo amore una donna ama il suo uomo, in tutti quelli successivi il suo stesso amore" - Byron

Lela non ama né puo' amare Fry in quanto tale, ma ama amare Fry.

 

Inoltre, per personale convinzione, son persuaso da un pezzo che le persone non cambino mai. Le strutture mentali rimangono sempre le stesse, cambia la manifestazione esteriore e la declinazione di sé, ma tali strutture restano. Se sei portato, per dire, a piantarti davanti alle difficoltà, stai certo che nei momenti veramente duri, ti pianterai. Se sei portato a scegliere strade facili, lo farai.

Io qualche cosa di me l'ho imparata col tempo, unendo alcuni pezzi del puzzle. Poi, uno si puo' dare disciplina per alcune cose, ma la tendenza di fondo rimane: una tipa che ha avuto grossi guai e sfighe nella vita e ne è uscita a testa alta, per me è irresistibile ad esempio. Lo so e stop. Poi mi do la disciplina del non farmi più coinvolgere da squinternate varie ed eventuali, ma capisci che é una sovrastruttura mentale.

 

Le cose che si trovano qui sul forum le vedo come l'intelligence in tempo di guerra. Hai delle informazioni che poi puoi riutilizzare o meno per contesti di combattimento. Sai che il nemico trasporta carbone sulal ferrovia X e decidi di bombardarla. Ma l'informazione in sé non è l'azione.

Detta in altro modo: leggo la cosa X sul forum e cio' mi aiuta a padroneggiare meglio una certa dinamica che si instaura con tizia o caia.

Modificato da Linus2016
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senza nome
2 ore fa, Linus2016 ha scritto:

Sulla dissociazione di cui parli non sono d'accordo. Benintesi, il concetto credo di afferrarlo, ma il fatto è che se io scelgo di seguire il consiglio X allora mi prendo la responsabilità di aver seguito il consiglio, dunque è mia responsabilità l'azione.

Se mi dici di andare contromano in autostrada e decido di seguire il tuo gioviale consiglio, la responsabilità resta mia.

 

Personalmente, pur essendo decisamente agli inizi del mio percorso in materia, trovo una serie di indicazioni magnifiche e, sinceramente, mi piace avere idee e metodi già visti da qualcun altro: mi risparmia il provare e provare andando a tentativi come ho sempre fatto. Quindi, più che "diventare un PUA" o chissà  che altro acronimo del menga, direi che è cosa sana, saggia e positive l'integrare una serie di elementi nel proprio modo di gestire le donne. Tutto qui.

Fregacazzi di fare A=>B=>C, questo è deleterio credo. Anche perché sono fermamente convinto si scopi di meno a suon di tecniche e altre menate

Questo avviene perchè sei autocentarto,insomma hai una personalità strutturata da uomo,che ti permette di assumerti la responsabilità anche quando scegli di seguire i consigli degli altri. Per comprendere la questione della dissociazione devi calarti in un contesto di te bambino(forse,dipende come è la tua famiglia e come sei te),quando ti trovavi ad un bivio,anche piccolo,e per non scegliere davvero ti affdavi alle parole dei tuoi genitori. Magari sbuffavi anche perchè loro ti avevano detto quello che dovevi fare,ma tu,in realtà,volevi proprio che ti dicessero quello che dovevi fare;oppure a tante situazioni in cui devi forzare una donna per fare una certa cosa,lei sbuffa,non vuole ed alla fine,invece,ha goduto come poche. Certo che in tutto ciò la responsabilità è anche loro-tua nel caso del bambino che eri-ma la loro percezione della scelta è diversa:si sono ingannate di essere obbligate,quindì razionalizzano che la loro scelta non è stata libera,ma imposta,quindì sono abbastanza al riparo dalle nefeste conseguenze che potrebbe scaturire dall'evento. Molta gente vive così. In tal senso la dissociazione è "un'ottima scelta".

Creare un personaggio(con proprie modi e routine) che riceve il rifiuto a "posto tuo",protegge la vena narcisistica del tuo ego,permettendo di salvare la tua autostima,già fragile(se non fosse fragile,non avresti avuto bisgono di creare tale artifizio).

 

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Linus2016
2 minuti fa, senza nome ha scritto:

Per comprendere la questione della dissociazione devi calarti in un contesto di te bambino(forse,dipende come è la tua famiglia e come sei te),quando ti trovavi ad un bivio,anche piccolo,e per non scegliere davvero ti affdavi alle parole dei tuoi genitori.

Mai successo.

"tu scegli, tu paghi le conseguenze o godi i frutti". Motto della mia educazione. Ma nessuno m'ha mai trattato come un bambino, c'è da dire.

Ha i suoi pregi e i suoi difetti

 

 

E' l'unica cosa che non riesco a superare del rapporto con le donne la loro totale assenza di senso di responsabilità. Oramai, almeno, non mi stupisco più

 

 

E, si, in un certo senso perverso la dissociazione è un'idea magnifica, davvero un'ottima scelta. Specie se unita, grande classico, al prendersi la "responsabilità" per le cose positive.

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senza nome
3 ore fa, Linus2016 ha scritto:

Mai successo.

"tu scegli, tu paghi le conseguenze o godi i frutti". Motto della mia educazione. Ma nessuno m'ha mai trattato come un bambino, c'è da dire.

Ha i suoi pregi e i suoi difetti

 

 

E' l'unica cosa che non riesco a superare del rapporto con le donne la loro totale assenza di senso di responsabilità. Oramai, almeno, non mi stupisco più

 

 

E, si, in un certo senso perverso la dissociazione è un'idea magnifica, davvero un'ottima scelta. Specie se unita, grande classico, al prendersi la "responsabilità" per le cose positive.

Eh,allora è normale.

Io sono stato "educato" in maniera diametralmente opposto rispetto a te, quindi combatto da molto con problemi di "non saper scegliere autonomamente" e comprendo molto facilmente le motivazioni e i bisogni di donne di tale genere.

Magari ti ci arrabbi(o non so quale è la tua reazione), ma dovresti comprendere è che semplicemente la sovrastruttura o il mondo esterno è troppo forte rispetto a se stessi. Non c'è molto da fare. Io nel mio piccolo ho provato diversi atteggiamenti con queste persone, ma di base funziona molto poco tutto,arrivato a questo punto credo che la cosa migliore è scambiare tue decisioni con cose che loro hanno e ti possono essere utili(ovviamente finché dura). Tralasciando ovviamente il non avervi nulla a che fare.

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  • 11 mesi dopo...
capelli bagnati

Tutto questo discorso parte da degli assunti davvero terribili. Ovvero, che ci sia un modo di comportarsi che definisce la nostra persona. La nostra "personalità".

Quindi, se siamo timidi, sfigati, impacciati... allora siamo il "nostro vero noi stessi". Altrimenti siamo qualcun altro. Perché noi non siamo realmente sicuri di noi stessi... siamo delle maschere. Fingiamo, per cercare approvazione.

Questo è quanto di più tremendamente sbagliato si possa fare. Non solo in ambito seduttivo, ma in ambito di crescita personale in generale.

Leggiamo dei comportamenti di persone che hanno ottenuto il successo ma non ne capiamo le cause. Pensiamo che replicare a macchina il loro comportamento ci possa garantire il risultato. E non sappiamo neanche se è effettivamente il modo migliore o solo uno dei modi. Magari quello del tizio in questione. Questo vuol dire non avere per nulla chiare le cause e i motivi di azione di una persona ma cercare di replicarne il comportamento senza logica o costrutto.

E' un po' come quelli che si leggono che le donne amano i cattivi ragazzi e finiscono per insultarle e allontanarle tutte. Un comportamento da idioti.

Il punto dunque non è quello di replicare dei comportamenti senza comprenderli. Il punto è di alterare la nostra personalità alla base, eliminando il condizionamento sociale. Vuol dire eliminare e sovrascrivere concetti come "Io sono timido" o "Io sono introverso". Vuol dire rendersi conto che quando eravamo nella nostra cameretta, da soli, che volevamo diventare dei nerd per sentirci speciali... era solo una fase della nostra vita. Una fase che amiamo e accettiamo, ma solo una fase. E che essere introversi è una scelta, non qualcosa che ci definisce come persona. Anzi, è un meccanismo di autodifesa per proteggerci dal soffrire dovessimo metterci davvero in prima linea con la nostra personalità.

Replicare poi atteggiamenti, frasi, modi di essere. Vestiario. Modo di parlare, voce. E' indispensabile per ottenere il successo. Mi è capitato a volte di rispondere al posto di miei amici. E sistemare delle situazioni quasi compromesse. La ragazza era dunque innamorata di me? La ragazza dunque amava me e non loro?

Sono ragionamenti del cazzo, per il semplice motivo che si basano sull'assunto che abbiamo bisogno di qualcuno che ci ami per "come siamo". Le persone amano sempre quella che è una mera percezione di noi stessi. Non sono interessate a come siamo fatti veramente. Se vogliamo essere "amati per come siamo"... è perché noi stessi non riusciamo ad amarci per quello schifo che siamo. Magari brutti, magari pelosi, magari ci piace segretamente farci stimolare l'ano, magari abbiamo una passione per gli arti mutilati... e quindi vogliamo qualcuno che ci ami e che ci approvi per le nostre perversioni o i nostri difetti assurdi. Perché nostra mamma in realtà non ci amava. Perché nostra mamma preferiva nostra sorella. Perché nostra mamma quando siamo nati si è messa a piangere. Non di gioia, ma perché non ci voleva.

E quindi vediamo nelle donne quel tentativo di riscatto. Quella ricerca spasmodica di qualcuno che ci ami finalmente per quello schifo umano che siamo. Qualcuno che finalmente ci dica "sai... tu vai bene così come sei. Non importa come sei". E ci convinciamo che la felicità vera sia quando troviamo davvero questo qualcuno.... e quando succede è tremendo. Entri nelle peggiori fisse che siano mai venute fuori. E quando vi lasciate la continui a pensare. Per mesi. Per anni. Perché lei era la donna che ti amava per com'eri. Che riusciva ad accettarti nonostante i tuoi difetti. Nonostante sapesse... che ti piaceva essere umiliato, preso a calci e frustrato. Perché quando eri piccolo era così che ti trattava lo zio. E ormai è l'unico modo con cui ti senti di essere amato veramente.

Quando invece... quando invece... lo accetti.

Accetti che tua madre probabilmente mai ti amerà.

Accetti che non importa che fai i soldi... oppure che conquisti una superfiga perfetta... o che ti sposi e hai figli come vuole tua madre... o chissà cosa vuole...

Accetti che sei solo al mondo. E che l'unica cosa importante è che ancora respiri...

Accetti che forse mai nessuno ti amerà. Mai nessuno sarà disposto ad accettare ogni sfumatura orrenda e terribile della tua persona... ma che va bene così...

....allora le cose cambiano.

Non guardi più le donne come un metro di giudizio.

Non guardi più le persone come qualcuno che può darti affetto e farti sentire finalmente a casa. Amato.

Guardi le persone per quello che sono: un mezzo, per ottenere un fine.

Sorridi, stringi mani, i tuoi occhi vanno veloci a quello che è il tuo obiettivo. E tranquillamente parli a segno, dicendo esattamente quello che devi dire.

Senza alcuna paura di fallire. Senza alcuna paura di non raggiungere il risultato. Senza la paura di non essere compreso o accettato.

Perché tanto... chi se ne frega.

L'unico obiettivo è vincere.

E diventa tutto un videogioco.

In cui cerchi di capire che tasti premere per spaccare la testa al tuo avversario... e battere il boss finale.

E bam, hai vinto.

Poi chiudi il videogioco... vai a dormire. E guardi il soffitto. Chiedendoti a cosa serve essere al mondo.

E la risposta è che non serve a niente.

Ma se la prendi sul ridere, almeno ti diverti.

  • Grazie! 1
  • Sigh 1
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