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Timidezza: come l'avete superata?


Rocky96

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Nero256

Ti voglio raccontare una storia.

La storia di una ragazzino terrorizzato dalle torri gemelle a mirabilandia.

La sola idea di salirci sopra era inibitoria.

Così il ragazzo, per tutto il pomeriggio, ha provato tutte le altre giostre, pur di evitare proprio quelle due lì.

Ma poco prima della chiusura si è sentito in colpa per non aver neanche tentato.

Mancavano solo quelle due. Chissà quando la prossima occasione di tornarci.

"Vuoi forse tornare a casa senza aver fatto tutto il possibile? Come un vigliacco?"

Così si è messo in coda, con il cuore in gola, impazzito.

Ogni passo verso quel gigante terrificante sembrava un passo verso la fine.

Ma non si è tirato indietro. Neanche all'ultimo quando ne aveva l'occasione.

La prima volta è quasi svenuto. È sceso tremante e spennato come un pulcino bagnato.

Ma l'adrenalina era così forte da spingerlo verso la torre gemella.

Un'esperienza ancora più mozzafiato.

Poi è tornato alla prima, e poi alla seconda, ancora e ancora. Per più di 14 volte ciascuna. Di seguito.

Quando è arrivato il momento di partire, il ragazzo si è allontanato con passo fermo, non più traballante, dando un ultimo sguardo a quelle imponenti strutture, non così tremende in fondo.

Uno sguardo pieno di tristezza e di gioia.

Peccato non aver avuto più tempo.

Alla fine stava diventando normale svolazzare nell'aria, quasi ci fosse nato lì.

Non sentiva più quella sensazione soffocante di paura, ma solo un senso di benessere e di libertà. 

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  • 1 mese dopo...
WonderfulWorld

La timidezza si supera. 

Quando ce qualcosa che senti ti da fastidio fare, Che ti provoca quella sensazione particolare di disagio e pensi "vado a casa che è meglio" (o torni fare qualcosa che fai tutti i giorni) TU falla. Falla fatta male ma falla. Dopo indipendentemente dal fatto che sia stata utile, bella o brutta tu l'hai fatta. 

A me andava di provare un corso di krav maga (ho fatto Kick per diverso tempo) però non andavo mai a fare la lezione di prova e dicevo "ma cosa ci vado a fare, sto a casa" in realtà sotto sotto mi sentivo un Po intimorito. Una sera ci sono andato. Sono tornato a casa. E il krav maga mi ha fatto letteralmente cavare e ridere per ciò che ho visto...ma l'ho potuto dire solo dopo esserci andato. E un esempio a caso, mai fai tante tante, diverse esperienze che ti creano un Po dindisagio. E mentre le fai cerca di mostrarti almeno allapperenza sicuro di ciò che fai. E questo lo puoi fare cercando di muoverti con calma, parlare lentamente, respirare lentamente. E vedrai che ti tranqillizzerai superando i tuoi limiti.

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  • 1 mese dopo...

Se si tratta di semplice timidezza e non un sottoprodotto di una patologia (vedi sociofobia, oppure Sindrome di Asperger "full blown"), superarla credo sia relativamente semplice.

Basta appunto esporsi gradualmente alle situazioni che creano disagio e cercare di socializzare il più possibile con tutte le persone che casualmente capitano intorno (in palestra come in sala d'attesa dal medico, oppure sui mezzi pubblici).
Insomma aprirsi ed uscire dalla confort zone.

E questo vale per la stragrande maggioranza, se non proprio per il 95% dei casi.
Sto parlando chiaramente di rapporti umani in generale, soprattutto fra maschi ed altri maschi: con le tipe invece subentra il discorso LMS, unitamente all'effetto alone generato dal proprio aspetto fisico.
Quindi, più il proprio punteggio LMS sarà elevato, più si verrà messi a proprio agio nelle interazioni con il sesso femminile, fino ad arrivare ai veri e propri approcci diretti, senza che nemmeno si muova un dito o si fiati, quando si è belli veri  (dunque a partire dal 7/7,5).
Ovviamente vale anche il contrario.

Se invece, come purtroppo nel mio caso, si è in presenza di un vero e proprio disturbo patologico congenito che crea un blocco fisico nelle interazioni sociali, tutto diventa maledettamente più ingarbugliato e bisognerebbe tentare la strada del supporto di uno specialista, che peraltro potrebbe anche non rivelarsi efficace (un sollievo comunque lo può dare ed è già qualcosa).

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  • 1 mese dopo...
Il 6/12/2017 alle 10:59 , Tommy81 ha scritto:

Se invece, come purtroppo nel mio caso, si è in presenza di un vero e proprio disturbo patologico congenito che crea un blocco fisico nelle interazioni sociali,

se posso permettermi; cosa intendi ?

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38 minuti fa, healer ha scritto:

se posso permettermi; cosa intendi ?

Sociofobia moderata/grave+Sindrome di Asperger.

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1 ora fa, Tommy81 ha scritto:

Sociofobia moderata/grave+Sindrome di Asperger.

sono andato a rileggere a grandi linee cosa sia quella sindrome, in breve il tuo problema maggiore è la mancanza di empatia, il dialogo non espresso correttamente e comportamenti ed interessi ripetitivi. (correggimi se mi sbaglio)

Questa è una domanda e assolutamente non una critica, ma cosa ti fa credere che, per chi non ha questa sindrome , 

Il 6/12/2017 alle 10:59 , Tommy81 ha scritto:

E questo vale per la stragrande maggioranza, se non proprio per il 95% dei casi.

la soluzione sia solamente il desensibilizzarsi attraverso un esposizione graduale ?

Ti faccio questa domanda perchè anche io sono un po sociofobico https://it.wikipedia.org/wiki/Fobia_sociale , e ti garantisco che, seppur non sia super timido, per me, non vale quel tipo di approccio al problema (ok, qualcosa fa e fa bene farlo,ma non è stata mai una soluzione definitiva).

tu, che sei in quel 5%, come hai / stai risolvendo il problema ? nella pratica INTENDO.

ti ringrazio

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Il 17/1/2018 alle 13:15 , healer ha scritto:

sono andato a rileggere a grandi linee cosa sia quella sindrome, in breve il tuo problema maggiore è la mancanza di empatia, il dialogo non espresso correttamente e comportamenti ed interessi ripetitivi. (correggimi se mi sbaglio)

Questa è una domanda e assolutamente non una critica, ma cosa ti fa credere che, per chi non ha questa sindrome , 

la soluzione sia solamente il desensibilizzarsi attraverso un esposizione graduale ?

Ti faccio questa domanda perchè anche io sono un po sociofobico https://it.wikipedia.org/wiki/Fobia_sociale , e ti garantisco che, seppur non sia super timido, per me, non vale quel tipo di approccio al problema (ok, qualcosa fa e fa bene farlo,ma non è stata mai una soluzione definitiva).

tu, che sei in quel 5%, come hai / stai risolvendo il problema ? nella pratica INTENDO.

ti ringrazio

Mancanza di empatia a grandi linee ci siamo, interessi ripetitivi ci siamo alla grande, mentre per la questione "dialogo non espresso correttamente", io parlerei più che altro di impossibilità ad interagire normalmente con le persone: questo si concretizza in specifici comportamenti quali mutismo selettivo, evitamento di situazioni anche banalissime ed in generale con una forte difficoltà a comprendere e mettere in atto le comuni convenzioni sociali (anche le cose più semplici, come un semplice "Ciao").

Chi non soffre di tali problematiche, come ad esempio un normalissimo timido, dato che non presenta alcun tipo di blocco "strutturale", bensì solamente schemi mentali magari originati da cause contingenti (Es.: traumi adolescenziali, una particolare esperienza negativa), può limare e smussare questa sua timidezza mediante l'esposizione graduale.
Certo non è una passeggiata ed il lavoro sarà a medio-lungo termine, ma è fattibilissimo.

Ciò non vale, ahimè, per chi invece soffre di condizioni patologiche invalidanti per le interazioni sociali: un timido/introverso (normale, comune e non congenito tratto di personalità) non ha assolutamente nulla a che spartire con un sociofobico o un Asperger (condizione patologica strutturale e congenita).

Bisogna però sottolineare che anche sociofobia e Sindrome di Asperger presentano diversi gradi di gravità: nelle forme più lievi sono possibili progressi abbastanza sensibili...negli altri casi invece non ci si può certo aspettare grandi cose.
Non so come sia il tuo caso, servirebbe una diagnosi professionale, ma da quanto racconti sono portato a credere che non si tratti di una forma delle più lievi (anche se non sei "super timido": come dicevo, timidezza e sociofobia sono due cose completamente differenti, si può persino soffrire di sociofobia senza essere al tempo stesso timidi).

Riguardo a me, purtroppo, non ho risolto il problema: ho zero amici, zero vita sociale (esco di casa solamente per recarmi al lavoro o per allenarmi, vuoi in palestra e vuoi in strade non trafficate per farmi una passeggiata veloce o una corsetta), anzi sarebbe da dire proprio zero interazioni sociali di ogni genere, a parte quelle virtuali.
Qualcosina però ho risolto, con il supporto di professionisti: si è attenuata parecchio l'ansia di base, quel senso di oppressione e di peso sullo stomaco che a volte trasformava le mie giornate in una tortura continua.
E ti garantisco che è già grasso che cola!
 

Modificato da Tommy81
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  • 2 settimane dopo...
Fncesco

Un consiglio a chi non soffre di patologie non gravi e non ha sintomi come quelli di Tommy81 NON etichettatevi con patologie che non avete, altrimenti vi sentire dei malati senza neppure esserlo.

Qualche anno fa ho trovato informazioni sulle varie ansie sociali e malattie simili a questa, mi ci sono rivisto in molti casi ed ho iniziato a pensare di essere malato, quando il mio problema era che come molti avevo ed ho ancora problemi con le donne, e in situazioni sociali sono teso e innaturale, ma riesco a starci ed anche a divertirmi.

Questo alla fine è solo il risultato della mia insicurezza e dei miei modi di fare, l'ansia patologica di chi arriva a starci davvero male è qualcosa di diverso.

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Sgchin

non l'ho superata. comunque direi, esposizione, droga, successi, autostima.

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