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La seduzione che non esiste. The Proximity Principle.


comeback

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Massimo12
19 ore fa, comeback ha scritto:

Nel ultimi anni, ho viaggiato in più di 15 paesi, in alcuni con periodi di permanenza di svariati mesi. Negli ultimi mesi ho vissuto in Inghilterra, di recente ho passato alcune settimane per lavoro in Svizzera e a giorni trasferirò tutta la mia vita in Germania. 

Stimo di aver conosciuto qualcosa come 3000 mila persone tra uomini e donne, circa 15-20% italiani. Ho incrociato culture vicine come quella tedesca, italiana, spagnola, francese. Altre maggiormente identitarie come quelle slave. Infine mi sono relazionato con la cosmopolita cultura inglese, che non amo, quella americana e le estreme e più lontane culture orientali.

In tutte le culture ho trovato universalmente valida e premiante, in termini di risultati, quello che va sotto il nome di proximity principle.

Cos'è?

Secondo Theodore Newcomb, psicologo del 900', le persone si legano e costruiscono relazioni sulla base della vicinanza o prolungata vicinanza. Questa va intesi nella sua accezione meramente fisica e materiale. 

Ciò che mi è vicino, lo conosco, lo vedo, è nel mio spazio visivo, è ed esiste, quindi può generare in me attrazione. Non importa se sia un potenziale amico o una donna.

Esperimento. La teoria ha avuto diverse applicazioni, ad esempio, si nota come in uno studentato o in un residence, generalmente ubicato su più piani, gli studenti tendono a stringere relazioni forti e più esclusive con le persone poste sullo stesso piano.

Quindi tradotto in un meccanismo decisionale molto simile alla pubblicità, la stragrande maggioranza delle persone, sceglie sulla base di ciò che gli è vicino, è riconoscibile e al quale viene maggiormente esposto. E' quindi l'esposizione continua a contribuire in modo determinante nella creazione dell'interesse. Le potenzialità e le qualità personali, non fanno altro che valorizzare la pubblicità che riceviamo da questa esposizione. 

Dall'altro lato, il desiderio di ricerca dell'optimum, e di quello che per me è più vicino al caso ideale, appare più marginale.

Cosa c'entra con la seduzione?

Numerosi contenuti che provengono dall'infallibile mondo teorizzante della seduzione, suggeriscono di uscire a cercar donne utilizzando tecniche che si muovono in un territorio diverso rispetto alla teoria della prossimità. Una donna darà più possibilità di esporsi (anche per confort personale) ad una persona che gli è vicina, in un qualche senso, piuttosto che ad uno sconosciuto. Provate.

Non si discute che sia possibile conoscere una donna alla fermata del tram o sul treno che riporta a casa, o in disco, o in strada utilizzando una tecnica da rimorchio. Questi casi però rappresentano una % ridotta di come le relazioni sociali e seduttive nascono e quindi del "come" si è arrivati ad una donna. Anche nel basket alcuni fanno 3 punti dalla loro aerea, ma generalmente da 3 si tira poco dietro la linea. Anche al calcio qualcuno ha segnato da metà campo, ma molti goal nascono nell'area. Tu dove vuoi giocare?

La tecnica aiuta e tutto questo atteggiamento seduttivo aumenta decisamente la possibilità di un player di proporsi a nuove donne, questo è vero, ma è più che altro un maggior livello di fiducia ed esposizione all'esterno.

Questo premia?

Come conoscerò la prossima donna con cui andrò a letto o in LTR o sarà la mia donna?

Nessuno nega che nelle opzioni possibili di "come conoscere una donna" ci sia una possibilità di attuare una tecnica all'aperto e con una sconosciuta totale (nessun amico in comune, nessuna informazione, nessuna connessione sociale e nessuna vicinanza) ma pensare di arrivare soltanto cosi' ad una donna è decisamente rischioso in termini di risultati. Un approccio all'aperto va bene a 20 anni spaccati, va bene anche a 25-30 in un luogo di vacanza, ma nella real life, questo premia?

Come si conoscono le donne? E dove si conoscono le donne?

Alcuni numeri.

Gran parte delle persone che ho conosciuto nella mia vita, di quelle impegnate, in LTR, sposate, o impelagate in qualche storiaccia, hanno conosciuto il proprio partner sfruttando la vicinanza.

Numerosi vi diranno che si sono conosciuti tramite amici, o al lavoro, o all'università, o ad un corso, o in numerose altre circostanza dove la vicinanza ha un effetto determinante. Vi sarà anche una buona parte di loro, che ammetterà quanto l'attrazione non sia stata immediata. Persino nel mondo delle relazioni più peccaminose e nei tradimenti, il più classico dei tradimenti nasce con il/la collega di lavoro o di un università, e non certo nasce con lo sconosciuto che ha utilizzato la tecnica di rimorchio nel treno o al bar mentre lei era via con le amiche.

Altro punto critico. In numerosi casi, l'attrazione può essere un processo più strutturato, e meno immediato. Quindi richiede tempo, ed esposizione. La teoria supporta questo. Noto ad esempio, come potenzialmente mi sia interessato a donne dopo una esposizione prolungata in università, a lavoro o ad esempio all'interno della stessa giornata. Inoltre noto come approcci in generale possano essere più proficui dopo che la persona-obiettivo, mi ha già visto più volte. Come? Pensate ad una ragazza adocchiata in palestra o in ogni altro set sociale. 

Tutto ciò per dire cosa?

Per molto tempo  in passato, mi sono mosso nella direzione di pensare che dall'approccio nascesse l'opportunità e non dalla creazione di più condizioni sociali dove riuscirmi ad esprimere.

Questo per dire che se uno vuol veramente conoscere donne, deve, e sono i miei 2cents/IMHO, incrementare esponenzialmente il proprio network sociale. Più gente si conosce, più attività si fanno, più opportunità si creano per generare un meccanismo di interesse. Banale, ma spesso trascurato. La vicinanza conta e la teoria premia? A mio giudizio si, e non appena arriverò in Germania punterò esclusivamente a creare network disinteressandomi totalmente delle donne, e sono dell'idea che questo premierà più di qualunque altro approccio,  che ugualmente farò ma senza l'ossessione di pensare che questo mi porterà a donne.

 

 

 

 

Concordo su tutto. L'esperienza di ciascuno lo conferma. Ma l'esperienza conferma anche il lato oscuro di tutto ciò, ovvero....

Se inizi a frequentarti e scopare con una di un social circle, presto tutto il gruppo lo saprà. E se lei vuole solo scopare, ok. Se però ti vede come LTR, è game over. Senza contare che le tue performance sessuali saranno divulgate ad almeno un paio di donne del gruppo e questa è un'arma a doppio taglio pericolosissima

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8 ore fa, OldPlayer ha scritto:

In di principio non posso che concordare.

Negli ultimi anni però, sebbene molti le considerino una perdita di tempo, ci sono venute incontro le app di dating che permettono di sargiare oltre il proprio social circle.

Fai comunque parte di un "gruppo", seppur momentaneo ed effimero. Ci si unisce per approciare ed essere approciate, non sei uno che ferma la gente mentre si sta facendo i cazzi suoi.

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comeback

Provo a ripetere, quel che implicitamente dice la teoria e succede nella vita reale.  Non le pippette dei libri di gente che della vita reale spesso e volentieri non sa nulla.

Nessuno vieta che puoi conoscere una tipa per strada, meglio se casualmente, nessuno vieta che tu possa andartene fuori un weekend e finire a bere con una sconosciuta conosciuta mentre sali in ascensore. Nessuno vieta che tu possa universalmente proporti a molte più donne di quelle che ti passa il convento, la tua cerchia di amici, la tua vita, le tue condizioni.

Il punto è un altro?

Domanda ad una donna in LTR o che si frequenta con uno, o che è giovane e già sposata, o che scopa con un tipo, dove ha conosciuto il suo partner.

Vedrai che una percentuale elevatissima, direi oltre il 90% degli approcci seduttivi nasce all'interno del proprio circolo sociale (amici, amici di amici, lavoro, università...).

Vuoi essere quello che va in giro solo a conoscere donne?

Fermane 10, poi torna da me e dimmi come è andata.

Poi sempre con la tua stessa faccia, il tuo mind set, e quel che vuoi, interagisci con 10 donne del tuo network. Vedrai risultati diversi. E tu sei sempre lo stesso.

Ho fatto l'esempio del calcio. Alcuni segnano anche da 40 metri, ma sono pochi, la maggior parte dei goal nasce in aria o a ridosso dell'area. L'area è il tuo circolo sociale, devi essere li.

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Syrion
17 minuti fa, comeback ha scritto:

Provo a ripetere, quel che implicitamente dice la teoria e succede nella vita reale.  Non le pippette dei libri di gente che della vita reale spesso e volentieri non sa nulla.

Nessuno vieta che puoi conoscere una tipa per strada, meglio se casualmente, nessuno vieta che tu possa andartene fuori un weekend e finire a bere con una sconosciuta conosciuta mentre sali in ascensore. Nessuno vieta che tu possa universalmente proporti a molte più donne di quelle che ti passa il convento, la tua cerchia di amici, la tua vita, le tue condizioni.

Il punto è un altro?

Domanda ad una donna in LTR o che si frequenta con uno, o che è giovane e già sposata, o che scopa con un tipo, dove ha conosciuto il suo partner.

Vedrai che una percentuale elevatissima, direi oltre il 90% degli approcci seduttivi nasce all'interno del proprio circolo sociale (amici, amici di amici, lavoro, università...).

Vuoi essere quello che va in giro solo a conoscere donne?

Fermane 10, poi torna da me e dimmi come è andata.

Poi sempre con la tua stessa faccia, il tuo mind set, e quel che vuoi, interagisci con 10 donne del tuo network. Vedrai risultati diversi. E tu sei sempre lo stesso.

Ho fatto l'esempio del calcio. Alcuni segnano anche da 40 metri, ma sono pochi, la maggior parte dei goal nasce in aria o a ridosso dell'area. L'area è il tuo circolo sociale, devi essere li.

Condivido con tutto, aggiungi anche che il motivo dell'insuccesso è dovuto al fatto che, in caso di approcci a freddo, vieni considerato come strano.

Cosa che poi non mi è mai riuscito capire...

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joker2

@comeback 

Sono sostanzialmente d'accordo con cosa sostieni.

La domanda è: come costruirsi un circolo sociale (o anche più di uno) partendo da zero?

Modificato da joker2
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Ho visto Michela mentre passeggiavo in facoltà. Lei era seduta, circondata da un solidissimo

team di supporto composto da hb e ragazzi.  Noto che mi guarda, come d'altronde tutti in quel gruppo:

pochi si azzardano a camminare da soli di questi tempi.

I giorni passano, il conteggio degli sguardi si infoltisce. L'arrogante team di supporto è solidissimo, mai una falla. Inattacabile.

 

Non conosco niente di lei, nè il nome, ne cosa studia, solo gli sguardi ci legano. Gli stessi , timorosi, che tutti rivolgono ad un Principe della Notte.

Una mattina sono al bar della facoltà; lei si siede , sola.

Entro.

I miei occhi brillano.

Solo gli sguardi dei giorni precedenti, ma ci conoscevamo da una vita.

 

Modificato da wereWolf
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Indra
20 ore fa, Tisana ha scritto:

Complimenti per i tuoi viaggi.

Sulla "vicinanza" sono pienamente d'accordo.

Una redpillata veramente tosta l'ho avuta quando avevo visto una donna sui 30. Ancora in forma, sposata con un bruttovero. Poi ho appreso che questi si erano conosciuti da bambini all'asilo. Non si sono più mollati e ora stanno ancora assieme nonostante lui sia cresciuto male e lei invece è diventata bellissima. Tutto merito del fatto che si conoscevano molto bene. 

Ho sempre sostenuto che il social prof sia il fondamento di tutto.

La vicinanza, il social circle e quant'altro inerente ad esso non sono altro che la conferma che l'omologato medio chiava.

Punti di incontro più frequenti?
Lavoro, chiesa, bar, locali, discoteca, stadio e quant'altro.

Guarda caso il thread "sedurre da asociale" è quasi del tutto privo di interventi. Sarà che le tecniche in quel caso lasciano il tempo che trovano?

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Jumpy

Non sono molto convinto ... a me più che altro queste sembrano scelte "di comodo" ossia guidate dalla razionalità e non da una passione.

Come, appunto, quelli che si sposano la compagna di banco delle medie, o la vicina di casa, in example.

Certo, ci può essere pure che, ingabbiato in realtà sociali sempre uguali per anni e anni (buona parte delle persone che conosco è di una pigrizia abissale, escono con la stessa comitiva da quando andavano a scuola) finisci col legarti alla persona che più hai a portata di mano.

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comeback

Oggi se dovessi dare un consiglio a chi entra nel mondo della seduzione o vuol migliorarla, direi paradossalmente di investire solo nelle relazioni sociali. Esporsi agli altri.

Quindi gli direi di investire in tutto ciò che non rappresenta tecniche o inutili costruzioni mentali. In altre parole cercare nuovi amici, amiche, allargare il giro, agire con scaltrezza (sopratutto) e tenere buoni rapporti con tutti.

La persona media ben inserita in un contesto di relazioni sociali, mediamente chiava senza grossi problemi, e tromba semplicemente perchè è inserita ed è esposta anche passivamente a donne. La stragrande maggioranza degli uomini non ha nessuna capacità seduttiva fortemente spiccata, anzi molti di loro sono più in una versione zerbinoide che altro. Alpha, pua, e simili, sono personaggi di fantasia, o personaggi che se esistono sono decisamente categorie di nicchia.

 

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Tisana
20 minuti fa, Indra ha scritto:

Ho sempre sostenuto che il social prof sia il fondamento di tutto.

La vicinanza, il social circle e quant'altro inerente ad esso non sono altro che la conferma che l'omologato medio chiava.

Punti di incontro più frequenti?
Lavoro, chiesa, bar, locali, discoteca, stadio e quant'altro.

Guarda caso il thread "sedurre da asociale" è quasi del tutto privo di interventi. Sarà che le tecniche in quel caso lasciano il tempo che trovano?

Il social proof è veramente fortissimo come principio per trombare. 

Secondo me le tecniche rimangono utili sopratutto a chi non è "social proof". Un socialone estroverso, al massimo avrà bisogno di imparare a gestire tutte le trombate che si fa. Un asociale introverso invece ha proprio il problema della scopata. Per lui non è scontato conoscere ragazze nuove ogni giorno sui social network. Non è affatto scontato avere amici che gli presentano nuove opportunità femminili con cui tentare un approccio. Se per questo non è nemmeno scontato che abbia voglia di "omologarsi" come hai scritto tu. Quindi andare in discoteca/centro sociale o in chiesa o in un qualunque posto dove si seguono canoni comportamentali prestabiliti.

Non so dove abiti te, io ho fatto l'adolescenza in un micropaesello, poi sono passato alla "città grande". Nel micropaesello se rifiuti di parlare dialetto già sei tagliato fuori da TUTTO. Ora che sto nella "città grande" secondo te con il mio carattere sono l'animo della festa? Vado in discoteca ad apprendere come si relazionano i tamarri per unirmi a loro? Oppure vado tra i centrosocialini a fare finta di essere un tossico? Boh. Mi sembra molto complesso rimorchiare da asociale.

Non è impossibile il rimorchio asociale, secondo me vengono in aiuto le app e siti d'incontri. Prova con quelle, il resto tienilo in secondo piano. 

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