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Mi sembra di tornare indietro


Syrion

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Syrion

Salve a tutti, come da titolo ultimamente mi sembra di essere tornato indietro, ovvero mi sembra di avere più ansia d'approccio rispetto a prima e non riesco a capirne il motivo.

Quando mi trovo nei locali, ho notato di fare più fatica ad aprire cosa che prima invece era meno. Nonostante ciò apro lo stesso e poi fatto la prima le altre sono in discesa, ma talvolta il blocco è talmente alto che a volte mi trovo ad aver rinunciato ad aprire magari altre ragazze che mi sarebbero interessate.

Provo a dire quello che sento dentro, forse può essere utile per trovare una spiegazione. Da premettere che quello che sto dicendo non è una sentenza assoluta e non voglio fare di tutta un'erba un fascio, però in generale a me le ragazze di oggi non mi piacciono, intendo il loro modo di essere e personalità (anche a vedere che sono sempre con quel cazzo di cellulare in mano ovunque si trovano, a volte glielo butterei in terra...), inoltre è come se già sapessi che la cosa non andrà da nessuna parte, cioè dopo averle aperte il massimo che possa ricevere sono un po' di conversazione, o numero di telefono che poi non rispondono, oppure rispondono ma successivamente smettono di rispondere. Io tutto questo non lo considero come un autosabotaggio, ma bensì come una consapevolezza; poi non so se funziona come tale, infatti sono qui apposta per sapere cosa ne pensate.

In ultimo c'è la differenza di età. Quando vedo ragazze dai 18 ai 22 o giù di li, non mi sento a mio a agio, ma non tanto per me, perché io non mi farei problemi su una ragazza di quell'età, quanto invece su ciò che pensano loro vedendo me, più grande di loro. A volte mi sembra di percepire sguardi quasi a confermare i miei pensieri e tutto ciò mi porta a vivere la cosa in maniera non serena.

Cosa ne pensate? Mi piacerebbe ricevere consigli su come sbloccare un po' questa situazione, anche perché so già che in realtà bisogna divertirsi, io infatti vorrei farlo ma ultimamente ho difficoltà.

 

 

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Syrion
1 ora fa, Druid ha scritto:

Comprati una macchina del tempo e sargia nel 1980 una 30 enne..

Pensavo nel 1979...

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Hanamichi

Nel suo saggio "Il gioco interiore del tennis" Timothy W. Gallwey descriveva alcuni dei problemi che insorgevano quando si giocava a tennis.

Nella fattispecie, le vittorie a volte risultavano essere piú insidiose delle sconfitte perché generavano una grossa aspettativa circa il risultato finale che si sarebbe dovuto manifestare.

In altre parole, anziché concentrarsi a colpire la palla, molti atleti continuavano a pensare a come tenere in mano la racchetta. Risultato? Il cervello non era piú libero di esprimersi perché timoroso del giudizio di errore che il 'non rispetto delle aspettative' comportava.

Ho definito un nome per questo tipo di problema, il suo nome é "Incapacità appresa" definita come il ripetere errori commessi durante la fase di apprendimento.

A tal proposito, se hai voglia, ti scrivo il terzo demone che ha occupato per tanti anni la mia mente (dovresti trovare gli altri sette descritti) e il modo per distruggerlo

 

3. DIPENDERE DAI RISULTATI

La felicità si misura dal successo e il successo si misura dai risultati. La domanda che è il caso di porsi è questa: "Cos'è per me il successo?". Qui entriamo nell'ambito della soggettività dei valori. Il problema nasce quando i valori personali si schiantano contro quello che viene generalmente definito come successo ma che presuppone una scala di valori completamente in antitesi. Per esempio, se io considerassi "successo" sposarmi e farmi una famiglia ma fossi impegnato attivamente solo nella ricerca di sesso occasionale con sconosciute: a un occhio distratto sarei un uomo di successo, ma dentro di me sarei la persona più triste del mondo. Inoltre, non è detto che ciò che è avvenuto debba ripetersi come non è nemmeno detto che ciò che debba avvenire poi effettivamente avvenga. L'unica soluzione è vivere nell'armonia del proprio Io, considerando la scala dei valori come indicatore dei propri obiettivi. Il raggiungimento degli obiettivi in antitesi ai valori porta felicità nel breve termine ma depressione e perdita di armonia nel lungo.

SOLUZIONE – Impara a sospendere il giudizio.

Conosco un PUA con cui uscivo spesso in passato. Una sera eravamo in giro per Rimini e il suo scopo era quello di trovare una per farci sesso la sera stessa.

Inutile dire quanto fosse frustrante per lui ricevere continuamente no. A metà serata aveva il morale sotto terra, completamente amareggiato e totalmente disfattista circa se stesso e le sue possibilità con le donne.

Io al contrario ero uscito solo per divertirmi. Approcciavo per il gusto di approcciare e se qualcosa andava male, me ne facevo una ragione e ricominciavo come prima.

Alla fine della serata, avevo rimediato un bacio da una ragazza carina e avrei potuto concludere con qualcosa di più se fossimo stati soli entrambi.

Il punto della questione è questo: considera sempre il fallimento come una componente indissolubile.

Se dipendi dai risultati in ogni cosa che fai, finirai schiacciato dal peso dei tuoi doveri e delle tue colpe.

Lo scopo di ogni partita, come direbbe Timothy Gallwey nel suo libro “Il gioco interiore del Tennis”, non è vincere per dimostrare quanto si è forti, altrimenti basterebbe giocare contro un avversario particolarmente scarso.

Al contrario, in ogni match occorre scegliersi un partner motivato a vincere e deciso a non mollare.

 

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Paulo10

Quello di @anamichi mi sembra un buono spunto . Cerca di uscire per divertirti e stare bene tu , magari con qualche amico che condivida i tuoi stessi obiettivi . Divertitevi tra voi mentre approcciate le ragazze . 

Riguardo al resto ... 

manche a me capita di avvertire quel disagio quando entrò in locali popolati da 18-25enni ... però esistono anche locali ed eventi dove puoi trovare un target a te più familiare ( con il quale avrai anche più successo ), magari orientati su quelli . 

Purtroppo dovremmo farci l'abitudine alla smartphonite della maggioranza delle ragazze ... anche quelle un po' più grandicelle non sono tanto diverse .

poi dai se non hai difficoltà ad arrivare all ' n close ... vuoi che su ogni dieci numeri non riuscire almeno ad uscire con 3 ? Credo sia un rapporto realistico ed " abbordabile " per molti . 

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Syrion
Il 1/10/2017 alle 17:18 , Hanamichi ha scritto:

Nel suo saggio "Il gioco interiore del tennis" Timothy W. Gallwey descriveva alcuni dei problemi che insorgevano quando si giocava a tennis.

Nella fattispecie, le vittorie a volte risultavano essere piú insidiose delle sconfitte perché generavano una grossa aspettativa circa il risultato finale che si sarebbe dovuto manifestare.

In altre parole, anziché concentrarsi a colpire la palla, molti atleti continuavano a pensare a come tenere in mano la racchetta. Risultato? Il cervello non era piú libero di esprimersi perché timoroso del giudizio di errore che il 'non rispetto delle aspettative' comportava.

Ho definito un nome per questo tipo di problema, il suo nome é "Incapacità appresa" definita come il ripetere errori commessi durante la fase di apprendimento.

A tal proposito, se hai voglia, ti scrivo il terzo demone che ha occupato per tanti anni la mia mente (dovresti trovare gli altri sette descritti) e il modo per distruggerlo

 

3. DIPENDERE DAI RISULTATI

La felicità si misura dal successo e il successo si misura dai risultati. La domanda che è il caso di porsi è questa: "Cos'è per me il successo?". Qui entriamo nell'ambito della soggettività dei valori. Il problema nasce quando i valori personali si schiantano contro quello che viene generalmente definito come successo ma che presuppone una scala di valori completamente in antitesi. Per esempio, se io considerassi "successo" sposarmi e farmi una famiglia ma fossi impegnato attivamente solo nella ricerca di sesso occasionale con sconosciute: a un occhio distratto sarei un uomo di successo, ma dentro di me sarei la persona più triste del mondo. Inoltre, non è detto che ciò che è avvenuto debba ripetersi come non è nemmeno detto che ciò che debba avvenire poi effettivamente avvenga. L'unica soluzione è vivere nell'armonia del proprio Io, considerando la scala dei valori come indicatore dei propri obiettivi. Il raggiungimento degli obiettivi in antitesi ai valori porta felicità nel breve termine ma depressione e perdita di armonia nel lungo.

SOLUZIONE – Impara a sospendere il giudizio.

Conosco un PUA con cui uscivo spesso in passato. Una sera eravamo in giro per Rimini e il suo scopo era quello di trovare una per farci sesso la sera stessa.

Inutile dire quanto fosse frustrante per lui ricevere continuamente no. A metà serata aveva il morale sotto terra, completamente amareggiato e totalmente disfattista circa se stesso e le sue possibilità con le donne.

Io al contrario ero uscito solo per divertirmi. Approcciavo per il gusto di approcciare e se qualcosa andava male, me ne facevo una ragione e ricominciavo come prima.

Alla fine della serata, avevo rimediato un bacio da una ragazza carina e avrei potuto concludere con qualcosa di più se fossimo stati soli entrambi.

Il punto della questione è questo: considera sempre il fallimento come una componente indissolubile.

Se dipendi dai risultati in ogni cosa che fai, finirai schiacciato dal peso dei tuoi doveri e delle tue colpe.

Lo scopo di ogni partita, come direbbe Timothy Gallwey nel suo libro “Il gioco interiore del Tennis”, non è vincere per dimostrare quanto si è forti, altrimenti basterebbe giocare contro un avversario particolarmente scarso.

Al contrario, in ogni match occorre scegliersi un partner motivato a vincere e deciso a non mollare.

 

Ti ringrazio per il tuo commento, davvero molto utile. In realtà queste cose non sono una novità per me, avendo letto molto in questi ultimi anni, erano cose a me già conosciute.

E' vero, probabilmente devo sforzarmi di più cercando di essere sempre più focalizzato sul divertimento che sul risultato. Il problema è che fra il dire e il fare... come si dice....

cioè come campare perennemente senza bisogno di carota? 

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Hanamichi
15 ore fa, Syrion ha scritto:

Ti ringrazio per il tuo commento, davvero molto utile. In realtà queste cose non sono una novità per me, avendo letto molto in questi ultimi anni, erano cose a me già conosciute.

E' vero, probabilmente devo sforzarmi di più cercando di essere sempre più focalizzato sul divertimento che sul risultato. Il problema è che fra il dire e il fare... come si dice....

cioè come campare perennemente senza bisogno di carota? 

Per esempio coltivando te stesso con obiettivo a medio lungo termine che ti permettano di evolverti come uomo a 360 gradi.

Io lavoro e seguo un Master in business administration. Sto cercando di cambiare lavoro come responsabile di produzione per l'intera filiera produttiva.

Da questo punto di vista, lavoro dalle 7.30 alle 17.00. Poi torno a casa, studio dalle 18.00 alle 23.00 e poi mando via curriculum a tutte le offerte che mi interessano.

Appena consegneró la tesina lunedí, riprendo a fare Thai Boxe e Boxe dal lunedí al giovedí mentre, nei weekend alternati vado a fare il Master.

Ma questi sono i miei obiettivi, devi definire i tuoi e metterti in moto per raggiungerli.

Il sesso, in fin dei conti, è ben poca cosa, se poi non trovi soddisfazione in chi sei e nelle imprese che compi.

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Crescendo63
On 10/1/2017 at 12:26 PM, Syrion said:

mi sembra di avere più ansia d'approccio rispetto a prima e non riesco a capirne il motivo.

Forse sei più consapevole di prima, ed ora ti rendi conto meglio delle tue difficoltà.

 

Quote

però in generale a me le ragazze di oggi non mi piacciono

Un po' mi sembra la storia della volpe e dell'uva ;-)

Oppure frequenti ambienti non adatti a te. Parli di ragazze 18-22 anni... ma se trovi le ragazzine insulse e superficiali, è ovvio che devi andare più verso la tua fascia d'età.

 

Quote

inoltre è come se già sapessi che la cosa non andrà da nessuna parte, cioè dopo averle aperte il massimo che possa ricevere sono un po' di conversazione, o numero di telefono che poi non rispondono, oppure rispondono ma successivamente smettono di rispondere. Io tutto questo non lo considero come un autosabotaggio, ma bensì come una consapevolezza

Quindi per te prevedere che le cose andranno male è consapevolezza? ;-D

Io direi piuttosto che è un pregiudizio fondato sulla tua scarsa autostima. E non c'è da stupirsi se, poi, il tuo pregiudizio si rivela una "profezia che si auto-avvera"...!

 

Quote

A volte mi sembra di percepire sguardi quasi a confermare i miei pensieri e tutto ciò mi porta a vivere la cosa in maniera non serena.

A me sembra che sei preda di molte paure e insicurezze - il che è alquanto normale.

Forse faresti bene a concentrarti meno sul mondo (e a criticarlo), e più sul tuo mondo interiore, per riconoscere le tue difficoltà e i modi in cui saboti te stesso. Altrimenti rischi di ripetere sempre le stesse situazioni ed errori.

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Syrion
Il 11/10/2017 alle 08:08 , Crescendo63 ha scritto:

Forse sei più consapevole di prima, ed ora ti rendi conto meglio delle tue difficoltà.

 

Un po' mi sembra la storia della volpe e dell'uva ;-)

Oppure frequenti ambienti non adatti a te. Parli di ragazze 18-22 anni... ma se trovi le ragazzine insulse e superficiali, è ovvio che devi andare più verso la tua fascia d'età.

 

Quindi per te prevedere che le cose andranno male è consapevolezza? ;-D

Io direi piuttosto che è un pregiudizio fondato sulla tua scarsa autostima. E non c'è da stupirsi se, poi, il tuo pregiudizio si rivela una "profezia che si auto-avvera"...!

 

A me sembra che sei preda di molte paure e insicurezze - il che è alquanto normale.

Forse faresti bene a concentrarti meno sul mondo (e a criticarlo), e più sul tuo mondo interiore, per riconoscere le tue difficoltà e i modi in cui saboti te stesso. Altrimenti rischi di ripetere sempre le stesse situazioni ed errori.

Ti ringrazio Crescendo per i tuoi suggerimenti.

Però non sono molto d'accordo sul punto in grassetto. Forse mi sono espresso male io, ma ti posso assicurare che non è un pregiudizio fondato sulla scarsa autostima. Perché dopo 3 anni di vedere sempre la stessa scena (in linea di massima) non è un autosabotaggio, è la realtà dei fatti. Inoltre non parto con il pensiero in testa "ok vado, ma tanto andrà male"...

Tengo a precisare che il mio è solo un chiarimento :)

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Indra
Il 6/10/2017 alle 19:38 , Syrion ha scritto:

Ti ringrazio per il tuo commento, davvero molto utile. In realtà queste cose non sono una novità per me, avendo letto molto in questi ultimi anni, erano cose a me già conosciute.

E' vero, probabilmente devo sforzarmi di più cercando di essere sempre più focalizzato sul divertimento che sul risultato. Il problema è che fra il dire e il fare... come si dice....

cioè come campare perennemente senza bisogno di carota? 

IL problema è che puoi leggere anche 100 libri ma se non succedde quasi mai quello che c'è scritto su un libro non necessariamente è questione di innergame-profezia (negativa) che si autovera etc.

Il 99% degli insuccessi dipendono dal proprio giro sociale e dal proprio carattere.

E il bel faccino aiuta eh.

Modificato da Indra
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