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Che prezzo ha la vostra passione?


Out

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LIZ
4 ore fa, Out ha scritto:

Ti consiglio di fare degli approfondimenti se ti incuriosisce. Degli studi dimostrano quanto i momenti di noia siano necessari alla nostra creatività. Non a caso, i bambini di oggi spesso sono frustrati o aggressivi per assenza di noia (ed anche altri fattori): la scuola, i compiti, i corsi, la palestra ed infine il tablet, la PlayStation. Non hanno il tempo di annoiarsi e creare. Sono molto sintetica, prima avevo scritto una cosa più approfondita ma mi si è scaricato il telefono e si è cancellato il commento. Rispondendo alla tua domanda, la noia non è la mia sola fonte ma mi annoio spesso XS  oltre alla noia, trovo ispirazione nelle piccole cose che nessuno nota. Una sfumatura, una crepa sull'asfalto, il fumo di una sigaretta colpito dalla luce, una nuvola con dei lineamenti particolari. Amo le linee, sono le protagoniste dei miei disegni.per cui ho allenato il mio occhio a guardare i più piccoli dettagli invisibili a molti e farli miei. Per farti capire, una volta passeggiando mi sono fermata a guardare un tombino: sopra vi era incisa fantasia geometrica molto bella (almeno per essere su un tombino) che mista ai segni dell'usura era ancora più interessante. Quando rielaboro, il più delle volte viene fuori una cosa completamente diversa da ciò che mi ha ispirato, ma è pur sempre qualcosa di nuovo...Come una nuova parola al mio vocabolario fatto di disegni. 

Quasi dimenticavo: di recente ho trovato su YouTube un canale chiamato "Peter draws", ha uno stile simile al mio e anche il modo in cui vive questa passione è molto simile. Ho scoperto tramite i suoi video un aspetto che mi era sfuggito: il divertimento, la creatività nella creatività. Non si limita a prendere una penna e disegnare, sperimenta nuove tecniche utilizzando anche materiali assurdi (tipo una banana o una fetta di prosciutto) o stupendi (come le penne di vetro  ecc ) con lo scopo di mostrare che si può creare in qualsiasi momento e con qualsiasi cosa. Se ti va dai un'occhiata ai suoi video o ai suoi disegni, io li adoro.

Certo, la creatività nasce dall'osservare particolari e "rimixare" insieme contenuti e soggetti, oppure usare tecniche nuove e "assemblarle" in una determinata forma d'arte.

Mi incuriosisce molto perchè per me è un approccio totalmente diverso. Non creo mai quando sono annoiata. Lavorativamente parlando ho allenato il mio "pensare" a trovare soluzioni veloci, quindi anche sotto stress e in iper attività riesco a tirar fuori idee consone a quello che devo produrre. Riguardo ai miei progetti, invece, di solito sono scaturiti da momenti di emozioni intense, mai quando sono annoiata.

Riguardo ai consigli che ti ha dato @Tisana sono daccordo, puoi scegliere corsi, oppure "andare a bottega" da qualche artista, ti risulterà molto utile, anche se oggi esistono corsi di laurea molto interessanti. Sei giovane, quello che offrono oggi le università e le accademie, sono percorsi decisamente stimolanti rispetto a quando studiavo io, se fossi in te ci farei un pensierino.

Inoltre, ascolterei anche il consiglio di @BrianBoru. Male non fa guadagnare attraverso la propria passione. Potrebbe diventare una professione e devi fregartene del pensiero delle persone che acquistano il tuo operato. Personalmente mi piace sentire i pareri di chi guarda o acquista qualcosa fatto da me: è una prospettiva diversa, un punto di osservazione al di fuori di me e anche questo a volte diventa un ulteriore stimolo per creare qualcosa di nuovo.

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PURPLE BLACK
17 ore fa, Out ha scritto:

Quando non riesco a esprimere a parole ciò che ho dentro la mia testa, lascio che questo pensiero o concetto scorra fino ad arrivare sotto forma di inchiostro sulla carta, oppure lo incido col pirografo su legno. 

I momenti di noia sono i più belli, sono quelli in cui la mia creatività da i migliori frutti. In solitudine scopro e apprezzo davvero chi sono, grazie al disegno non mi sento mai sola. Ogni disegno che faccio, seppur astratto, ha un significato che comprendo ma non riesco a spiegare e proprio per questo per me è prezioso. Alcuni di questi disegni non li ho mai mostrati a nessuno, perché dove gli altri vedono forme astratte e geometriche io vedo la mia anima che danza o che si contorce, che magari vorrebbe essere compresa ma non sa come altro parlare. 

Disegno pur non ritenendomi bravissima, pur non avendo mai studiato. Tutto quello che so fare l'ho imparato con la sola pratica. Trovo più bello il legame che ho coi miei disegni, che i disegni in se.  Nonostante questa mia considerazione, tutti quelli che li vedono dicono che è un peccato non sfruttare questa potenzialità. Dicono che potrei venderli, anche sotto forma di stampe su cuscini,su tela,su ceramiche, mattonelle o cose simili. Non vi nego che mi piacerebbe, ma ho un forte conflitto interiore che fino ad ora me lo ha impedito: ci sono troppo affezionata. Per me non hanno prezzo, 5€ o 500€ non fa differenza. Hanno un valore emotivo inestimabile che mi prende nell'anima più di qualsiasi altra cosa al mondo e so che nessuno riuscirà mai ad afferrare questo loro vero valore. Per ora, credo che li terrò per me.

Voi che valore date alle vostre passioni? Che prezzo hanno? C'è qualcuno che come me ha un rapporto simile con ciò che ama fare? 

 

Quando le mie mani "producono" qualcosa in simbiosi con la mia testa. 

Un dipinto, una collana o qualsiasi cosa mi sia venuto in mente di creare 

Me lo sono tenuto o l'ho regalato. 

Quando ho regalato ho dato via un pezzo di me. 

Per "vendere" credo che non le dovresti più sentire tue. 

O almeno dovresti fare delle cose appositamente per venderle. Qualcosa sullo stile tuo, ma che non senti tuo. 

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LIZ
3 minuti fa, PURPLE BLACK ha scritto:

Quando le mie mani "producono" qualcosa in simbiosi con la mia testa. 

Un dipinto, una collana o qualsiasi cosa mi sia venuto in mente di creare 

Me lo sono tenuto o l'ho regalato. 

Quando ho regalato ho dato via un pezzo di me. 

Per "vendere" credo che non le dovresti più sentire tue. 

O almeno dovresti fare delle cose appositamente per venderle. Qualcosa sullo stile tuo, ma che non senti tuo. 

Conosco molti artisti che riescono a separarsi delle loro opere. L'artista non produce qualcosa che sia solo a fini commerciali, produce con lo stesso istinto che ci può mettere un non-professionista. Se è il tuo lavoro, impari a "vendere" e a lasciare andare il tuo operato. Anzi, diventa qualcosa di ulteriormente gratificante. Un pezzettino di te è in giro per il mondo pronto a regalare emozioni diverse.

È anche questo lo spirito dell'arte: una reinterpretazione personale di quello che l'artista intende comunicarci. A volte è molto distante, a volte si avvicina, ma il suo unico compito è scaturire emozioni.

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Out
6 ore fa, LIZ ha scritto:

È anche questo lo spirito dell'arte: una reinterpretazione personale di quello che l'artista intende comunicarci. A volte è molto distante, a volte si avvicina, ma il suo unico compito è scaturire emozioni.

L'arte è così soggettiva da essere complicata da spiegare, a mio avviso. Ognuno ha un modo diverso di interpretare il significato della parola, il significato di ciò in cui si manifesta. È magnifico tutto ciò. 

Fatta questa premessa posso dirti che rispetto quello che dici ma purtroppo non è il mio punto di vista,o meglio..  Lo rispetto perché come ha già detto anche @LIZ sentire altri pareri piace e può anche essere di aiuto, ma questa non è una ragione abbastanza forte per amare l'arte, per me almeno. 

 

6 ore fa, LIZ ha scritto:

piace sentire i pareri di chi guarda

  Alle definizioni che ho già dato, posso solo aggiungere che il modo in cui interpreto e vivo l'arte è molto vicino alla mia personalità: sono una persona timida e riservata,molti fuggono dalle loro emozioni mentre io lascio che mi investano come dei treni, per cui vivo con riservatezza anche ciò che creo e mi lascio travolgere. 

L'univa forma di "vendita" che accetterei con più facilità sarebbe il tatuaggio. Tatuare qualcosa di mio (o un qualsiasi altro disegno) sul corpo di una persona che ha pensato al valore di quel gesto sarebbe più in linea col mio pensiero. Anche gli altri consigli di @Tisana @BrianBoru@PURPLE BLACK (spero di aver citato tutti quanti, e vi ringrazio) sono da tenere in considerazione. 

Mi fa piacere aver trovato qualcuno con cui "parlare" di queste cose :)

Modificato da Out
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Tisana
20 minuti fa, Out ha scritto:

L'univa forma di "vendita" che accetterei con più facilità sarebbe il tatuaggio. Tatuare qualcosa di mio (o un qualsiasi altro disegno) sul corpo di una persona che ha pensato al valore di quel gesto sarebbe più in linea col mio pensiero. Anche gli altri consigli di @Tisana @BrianBoru@PURPLE BLACK (spero di aver citato tutti quanti, e vi ringrazio) sono da tenere in considerazione. 

Mi fa piacere aver trovato qualcuno con cui "parlare" di queste cose :)

Vuoi fare la disegnatrice per uno studio di tatuaggi? 

Ci starebbe anche. Tu tenta, devi trovare un tatuatore scarso a disegnare. Oppure uno studio grande dove hanno la competenza del disegnatore separata dal tatuatore. Oppure impari tu a tatuare. In Italia da un paio di anni hanno aperto una scuola. 

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LIZ
14 ore fa, Out ha scritto:

L'arte è così soggettiva da essere complicata da spiegare, a mio avviso. Ognuno ha un modo diverso di interpretare il significato della parola, il significato di ciò in cui si manifesta. È magnifico tutto ciò. 

Fatta questa premessa posso dirti che rispetto quello che dici ma purtroppo non è il mio punto di vista,o meglio..  Lo rispetto perché come ha già detto anche @LIZ sentire altri pareri piace e può anche essere di aiuto, ma questa non è una ragione abbastanza forte per amare l'arte, per me almeno. 

 

  Alle definizioni che ho già dato, posso solo aggiungere che il modo in cui interpreto e vivo l'arte è molto vicino alla mia personalità: sono una persona timida e riservata,molti fuggono dalle loro emozioni mentre io lascio che mi investano come dei treni, per cui vivo con riservatezza anche ciò che creo e mi lascio travolgere. 

L'univa forma di "vendita" che accetterei con più facilità sarebbe il tatuaggio. Tatuare qualcosa di mio (o un qualsiasi altro disegno) sul corpo di una persona che ha pensato al valore di quel gesto sarebbe più in linea col mio pensiero. Anche gli altri consigli di @Tisana @BrianBoru@PURPLE BLACK (spero di aver citato tutti quanti, e vi ringrazio) sono da tenere in considerazione. 

Mi fa piacere aver trovato qualcuno con cui "parlare" di queste cose :)

... contraddittorio ... Se accetteresti di "vendere" un tatuaggio, non mi spiego il perchè non accetteresti di vendere un disegno che diventa un cuscino... Perchè un tatuaggio è "per sempre" e un povero cuscino no? Accetteresti da timida e riservata di adare in giro "esposta" sulla pelle di tutti, ma non accetteresti di esporti su un cuscino sul quale ci si può dolcemente rilassare e rimarrebbe nel privato focolare domestico?

È un punto di vista un po' ambiguo. L'arte è senz altro una percezione soggettiva, su questo concordo.

Come "addetta ai lavori", a questo punto ti sconsiglio di farla diventare una professione. Sarai sempre criticata, il tuo lavoro sarà sempre esposto a giudizi (sia in negativo che in positivo) e se pensi che il pensiero altrui non possa stimolare in te nuove vie creative, non è una professione che puoi fare.

Detto questo, lo stimolo che mi porta a creare lavori personali deriva dal tuo stesso imput, ovvero il non saper esprimere/non voler esprimere emozioni. Non per questo, nascondo anche la mia "arte". Trovo che sia una valvola di sfogo immensa e che gli altri la vedano oppure no, mi è indifferente.

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Out
Il 17/10/2017 alle 01:57 , Tisana ha scritto:

Vuoi fare la disegnatrice per uno studio di tatuaggi? 

Ci starebbe anche. Tu tenta, devi trovare un tatuatore scarso a disegnare. Oppure uno studio grande dove hanno la competenza del disegnatore separata dal tatuatore. Oppure impari tu a tatuare. In Italia da un paio di anni hanno aperto una scuola. 

Mi è stato detto che prima di ogni altra cosa bisogna fare un corso in sedi ospedaliere o ASL per quello che riguarda l'igiene e tutto questo genere di cose. Preferirei essere io stessa a tatuare, ma cominciare come disegnatrice per fare "gavetta" non guasterebbe

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Out
20 ore fa, LIZ ha scritto:

... contraddittorio ... Se accetteresti di "vendere" un tatuaggio, non mi spiego il perchè non accetteresti di vendere un disegno che diventa un cuscino... Perchè un tatuaggio è "per sempre" e un povero cuscino no? Accetteresti da timida e riservata di adare in giro "esposta" sulla pelle di tutti, ma non accetteresti di esporti su un cuscino sul quale ci si può dolcemente rilassare e rimarrebbe nel privato focolare domestico?

È un punto di vista un po' ambiguo. L'arte è senz altro una percezione soggettiva, su questo concordo.

Come "addetta ai lavori", a questo punto ti sconsiglio di farla diventare una professione. Sarai sempre criticata, il tuo lavoro sarà sempre esposto a giudizi (sia in negativo che in positivo) e se pensi che il pensiero altrui non possa stimolare in te nuove vie creative, non è una professione che puoi fare.

Detto questo, lo stimolo che mi porta a creare lavori personali deriva dal tuo stesso imput, ovvero il non saper esprimere/non voler esprimere emozioni. Non per questo, nascondo anche la mia "arte". Trovo che sia una valvola di sfogo immensa e che gli altri la vedano oppure no, mi è indifferente.

Credo di essermi spiegata male. Tutti comprano i cuscini, vedono una fantasia che gli piace e lo comprano. Il tatuaggio è un po diverso: ci si pensa bene prima di farlo, e se la figura raffigurata ha un valore ci si pensa ancora di più e si crea un legame tra il tatuato e il tatuaggio. Questo vale più per i tatuaggi raffiguranti disegni che potrei non aver fatto io, quindi avrei la possibilità di lasciare sulla pelle di una persona qualcosa che non mi tocca personalmente ma che ha comunque un valore

Per quanto riguarda le critiche, ho detto che non sono una motivazione abbastanza forte per amare l'arte, non che non sono necessarie all'arte. Le critiche sono necessarie in qualsiasi aspetto della vita. Apprezzo più una persona che mi dice "sai, questo tuo aspetto mi fa cacare"  piuttosto che un'altra che mi dice "questa cosa mi piace, è perfetta" e poi alle spalle dice l'opposto. 

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LIZ
5 ore fa, Out ha scritto:

Credo di essermi spiegata male. Tutti comprano i cuscini, vedono una fantasia che gli piace e lo comprano. Il tatuaggio è un po diverso: ci si pensa bene prima di farlo, e se la figura raffigurata ha un valore ci si pensa ancora di più e si crea un legame tra il tatuato e il tatuaggio. Questo vale più per i tatuaggi raffiguranti disegni che potrei non aver fatto io, quindi avrei la possibilità di lasciare sulla pelle di una persona qualcosa che non mi tocca personalmente ma che ha comunque un valore

Per quanto riguarda le critiche, ho detto che non sono una motivazione abbastanza forte per amare l'arte, non che non sono necessarie all'arte. Le critiche sono necessarie in qualsiasi aspetto della vita. Apprezzo più una persona che mi dice "sai, questo tuo aspetto mi fa cacare"  piuttosto che un'altra che mi dice "questa cosa mi piace, è perfetta" e poi alle spalle dice l'opposto. 

Ora ho capito. Certo, il tatuaggio è diverso, e quindi è anche una faccenda mooolto più delicata rispetto alla progettazione un cuscino. Se poi decidi di disegnare qualcosa sulla pelle altrui che non sia farina del tuo sacco, la tua esposizione interiore sarà davvero ai minimi.

Se sei pronta ad accettare qualsiasi tipo di critica per migliorare ed evolvere nel tuo lavoro, sei la benvenuta ... non c'è niente di meglio che scegliere una professione che si ama e svolgerla con passione! :)

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Tisana
5 ore fa, Out ha scritto:

Credo di essermi spiegata male. Tutti comprano i cuscini, vedono una fantasia che gli piace e lo comprano. Il tatuaggio è un po diverso: ci si pensa bene prima di farlo, e se la figura raffigurata ha un valore ci si pensa ancora di più e si crea un legame tra il tatuato e il tatuaggio. Questo vale più per i tatuaggi raffiguranti disegni che potrei non aver fatto io, quindi avrei la possibilità di lasciare sulla pelle di una persona qualcosa che non mi tocca personalmente ma che ha comunque un valore

Per quanto riguarda le critiche, ho detto che non sono una motivazione abbastanza forte per amare l'arte, non che non sono necessarie all'arte. Le critiche sono necessarie in qualsiasi aspetto della vita. Apprezzo più una persona che mi dice "sai, questo tuo aspetto mi fa cacare"  piuttosto che un'altra che mi dice "questa cosa mi piace, è perfetta" e poi alle spalle dice l'opposto. 

Ma non è vero. I tatuaggi sono una moda demenziale del momento, la gente li fa a 13 anni. Basta avere il genitore modaiolo e ti tatui già a 12-13 anni, pure da tatuatori inesperti. 

Poi vuoi realizzare disegni tuoi e usare gli umani come tela? L'ho già sentita questa storia e ti confesso che mi infastidisco a risentirla un altra volta, sempre negli stessi termini tra l'altro. 

Se io vado da un tatuatore, lui per me è un artigiano. Lo so che alcuni hanno la testa da artistoide e si fanno mille cagotti e pippe mentali per "dimostrare" al prossimo che sono "artisti" al pari di altri che operano altre forme della creatività. Per me, e ripeto, PER ME, sono artigiani. Devono saper fare il mestiere. Avere abilità tecniche. 

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