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Essere se stessi in amore funziona? Sì, ma solo se...


Crescendo63

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Rick79

Esatto, il discorso della mancanza del padre è solo un leit motiv privo di fondamento. Una razionalizzazione ad una carenza cui non siamo realmente capaci trovare una risposta e soluzione.

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Friulano80
1 minuto fa, Rick79 ha scritto:

Esatto, il discorso della mancanza del padre è solo un leit motiv privo di fondamento. Una razionalizzazione ad una carenza cui non siamo realmente capaci trovare una risposta e soluzione.

 

Lo psicologo trova comunque sempre le radici  dei "mali" nella nostra infanzia....la soluzione a questa debolezza della figura paterna è quella di staccarsi dal nido, crescere, viaggiare, stare bene dentro, farsi esperienze positive e negative diventare Uomini.....anche se, a mio avviso, questo non è sufficiente per avere una sana relazione con le  "spiantate " che ci sono oggi in giro....

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Rick79

Ma le radici una persona che sia normale e mediamente intelligente le conosce già. Avere una mamma oppressiva, non avere avuto un padre per i più svariati motivi, o non presente, o in conflitto con esso, sono cose che uno sa già, ma sono questi i motivi per cui poi uno diviene beta e le donne non lo vogliono e si sente frustrato, anche sessualmente? E' un automatismo? Non penso sinceramente, per alcuni l'esperienza può essere devastante, per altri, pur traumatica, non contribuisce ai problemi o i successi, della persona matura. Come riportato nell'articolo, non è tanto il padre, quanto la capacità di trovare modelli maschili cui ispirarsi. Avere un padre, che è un pessimo modello, che sia un delinquente, o un beta cronico, non è un buon viatico e saremmo sempre lì a dirci che la colpa è dei genitori e dei conflitti irrisolti con esso che sa tanto freudiano.

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Crescendo63
On 1/19/2018 at 2:47 PM, Rick79 said:

Ma le radici una persona che sia normale e mediamente intelligente le conosce già.

Ma a volte ci sono eventi del nostro passato che abbiamo dimenticato ("rimosso" in gergo psicoanalitico), quindi ci influenzano senza che lo sappiamo. P.es. molte persone che hanno subito abusi sessuali nell'infanzia non se lo ricordano (è un meccanismo difensivo).

Oppure conosciamo l'evento, ma non siamo consapevoli dei suoi effetti sulla nostra psiche. P.es. una madre soffocante, o una padre freddo, a qualcuno possono apparire "normali" (sono stata la sua esperienza abituale), e non ha idea di quanto questa esperienza influenzi le sue scelte relazionali.

Non tutto è chiaro, non tutto è evidente, lineare e comprensibile. Specialmente a livello psichico: la nostra interiorità rimane, per molti versi, un mistero.

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Crescendo63
On 1/18/2018 at 12:50 PM, AntonW said:

Di tutto quello che scrivi ci sono almeno un paio di cose che non capisco.

 

Non vedo come c'entrino con il discorso legato alla seduzione, voglio dire, questi vengono prima.
Se uno non riesce a relazionarsi non può certamente sedurre.

Non necessariamente.

C'è chi non prova nemmeno a sedurre, e chi prova a sedurre o a relazionarsi in modo maldestro e/o disfunzionale. E quando questi ultimi passano da un fallimento all'altro, spesso non capiscono (o non ammettono) che il problema è interno a loro, ma piuttosto lo scaricano all'esterno:

- "Le donne sono tutte stronze"

- "Non ci sono più uomini come si deve"

- "Al mio paese sono tutti idioti"...

Nel post a cui rimanda questo thread, elenco una serie di possibilità (in ambito di seduzione, di approccio e relazionale) per cui è l'essere in un certo modo la fonte delle proprie difficoltà.

 

Quote

Invece, io credo, andrebbero portate esperienze, consigli e suggerimenti, per chi ha una normalissima vita di relazione, con amici, parenti e conoscenti ma che ha difficoltà di seduzione.

Questo intero forum è dedicato alla seduzione :-D

E per dare consigli e suggerimenti più mirati, bisognerebbe prima sapere perché una persona ha difficoltà di seduzione. I motivi possono essere mille. Senza sapere i motivi, qualsiasi consiglio tende ad essere aria fritta.

 

Quote

Il "non c'è nessuno che mi vuole" che credo in realtà voglia dire "non c'è nessuno partner che mi vuole per una relazione sentimentale" ed il "non c'è nessuno che mi piace" secondo me sono due gruppi diversi di persone.

Certamente!

Infatti, se noti bene, per quei due concetti ho linkato due post diversi, dove affronto le due problematiche in modo del tutto differente. Il fatto che li menziono in una sola frase non vuol dire che li intendo simili ;-P

Modificato da Crescendo63
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Crescendo63
On 1/19/2018 at 2:33 PM, Friulano80 said:

Riguardo all'assenza di una forte figura paterna chiedo......come mai ci sono ragazzi cresciuti senza padre (morto, divorziato, separato ) e sono  ugualmente dei perfetti pua?

E' semplice: perché siamo tutti diversi. Quindi ciascuno reagisce alle esperienze in modo diverso.

L'errore di molti è vedere le relazioni (e le persone) in modo "meccanico", come se fossero governate da leggi fisiche uguali per tutti. "Se Mario fa X e ottiene Y, allora anch'io se faccio X ottengo Y". Non è detto: perché tu non sei Mario, e quel che funziona per lui può non funzionare per te.

Lo stesso errore lo fa chi crede che la propria esperienza personale valga per chiunque: "Io ho fatto così, fallo anche tu, vedrai che funziona". Di nuovo, boh, dipende.

 

Di fronte a una tragedia, c'è chi ne viene abbattuto e chi la vive come una sfida.

A chi manca il padre a volte si sviluppa con la mascolinità debole; ma c'è anche chi cerca altrove modelli maschili, si ispira ad essi, e con la forza di volontà sviluppa una mascolinità forte. Oppure la sviluppa tardi (io ho sviluppato la mia dopo i 30 anni).

Inoltre uno può essere un ottimo PUA perché è un "Alfa" innato, anche senza padre, per una serie di motivi (genetica, educazione, esperienze...).

 

Quote

mentre in alcuni casi...il padre c'è ma non ha formato il figlio dotandolo di forte mascolinità destinandolo a una vita sentimentale di debolezze e insuccessi...

La chiave per capire le persone, è sempre: "DIPENDE".

- Uno può avere avuto una padre presente, ma fragile e spento, quindi assorbe da lui una mascolinità debole.

- Un altro può avere avuto un padre assente (o morto), ma la madre (o uno zio) gli ha trasmesso dei forti valori maschili. Oppure ha incontrato insegnanti che l'hanno stimolato....

 

Non c'è mai un'unica interpretazione, un unico modello, un'unica regola, che spiegano tutto.

- Il mondo fisico obbedisce alle leggi della fisica, uguali sempre e comunque (a parte il livello subatomico, ma non divaghiamo... ;-).

- Il mondo psichico è molto più complesso e variegato. Ha delle regole generali, ma per ognuno possono valere in modo diverso, o variare a seconda della personalità, del contesto, delle esperienze...

Modificato da Crescendo63
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AntonW
On 19 January 2018 at 2:31 PM, Nero256 said:

 

@AntonW se vai dai professionisti otterrai al massimo parole

A te servono fatti per cambiare 

Le parole ti aiutano a capire 

Ma poi sei sempre fermo lì 

E' esattamente quello che sto dicendo io. Dopo un po' le parole lasciano il tempo che trovano. Servono i fatti. Serve qualcuno che ti dica esattamente come e dove migliorare e in che modo e cosa, quando e come farlo.

Il resto è, secondo me, è aria fritta!

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AntonW
13 hours ago, Crescendo63 said:

E per dare consigli e suggerimenti più mirati, bisognerebbe prima sapere perché una persona ha difficoltà di seduzione. I motivi possono essere mille. Senza sapere i motivi, qualsiasi consiglio tende ad essere aria fritta.

Ok, allora mi chiedo:

1. Ammettiamo di avere un problema di seduzione e che questo sia interno, ma per certi versi non intellegibile;

2. Ammettiamo che la semplice lettura di libri, siti e forum non aiuti a risolvere perché non si conoscono i vari motivi che portano a questa situazione di mancanza di relazioni sentimentali;

3. Ammettiamo, infine, che psicologi e psicoterapeuti non sappiano aiutarti perché sono formati per aiutare persone con malattie serie;

la domanda che mi sorge spontanea è: da chi, come ed un che modo ci si può fare aiutare?

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Stregatta

Io sin ora non sono mai riuscita ad essere diversa da come realmente sono, nelle mie relazioni. Passionale, entusiasta, testarda e indipendente, istintiva e ingenuamente protesa verso l'altro. 

Ad oggi il mio bilancio è un po' in perdita ed è per questo che ho messo un post di un tenore simile, poco sotto. 

L'impressione è che ognuno di noi cerchi e soprattutto si innamori davvero solo di ciò che sente di non poter possedere completamente. Essere sfuggente per natura o per circostanza premia, insomma. 

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Crescendo63
9 hours ago, Stregatta said:

L'impressione è che ognuno di noi cerchi e soprattutto si innamori davvero solo di ciò che sente di non poter possedere completamente.

Alcuni si comportano in tal modo, ma non tutti.

Non cadere nell'errore di credere che la TUA esperienza (o di chi hai intorno), equivalga alla esperienza universale. Siamo tutti diversi.

In generale, chi tende a innamorarsi di chi non ricambia, o non si concede, o non si coinvolge, sono persone che hanno ferite di rifiuto o di freddezza nell'infanzia (p.es. madre fredda o padre assente). Hanno "appreso" questo modello di relazioni "respingenti", e continuano a replicarlo inconsapevolmente (anche se dicono di volere tutt'altro, è il loro inconscio a guidarli).

 

(A parte che "possedere qualcuno" a me fa venire i brividi: gli oggetti si possiedono, non gli essere viventi... ;-)

 

Quote

Essere sfuggente per natura o per circostanza premia, insomma. 

Dici? :-)

A me sembra che l'essere sfuggente non porti poi a grandi risultati in amore... E' abbastanza un mito che quando ti fai desiderare, sei più apprezzata.

A volte funziona così, è vero, ma altre volte l'altro perde interesse, o si stufa, o trova di meglio, o ti manda a quel paese (eh beh! ;-)

 

In generale, le persone "sane" vanno verso chi le tratta bene, le fa sentire amate e fornisce loro quello di cui hanno bisogno (e chiamale sceme! :-D ).

Sono le persone con qualche squilibrio emotivo ;-) che tendono costantemente a desiderare partner da cui vengono rifiutati o maltrattati (per ragioni che la psicologia spiega chiaramente, ma non sto qui a dilungarmi).

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