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Sono fidanzata...ma ho scopamico in ufficio


elisetta88

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gold86
44 minuti fa, velvetacid ha scritto:

Nessun amante dura se si chiude con il rapporto primario.

L' amante esiste solo se esiste il rapporto ufficiale.

Chi molla il marito o la moglie per l'amante inevitabilmente finirà da solo/a o con un'altra persona che non c'entra un cazzo.

Ma di solito si torna indietro per ristabilire la situazione iniziale.

VelvetA

Ci andrei piano con gli assolutismi.

Se ti fai un giro nella sezione One Itis è pieno di gente che scrive disperata perchè è stata lasciata e che dopo una settimana vede la lei di turno felice con un altro che, ovviamente, conosceva ampiamente (anche in senso biblico) da ben prima.

Nuova storia che magari dura per molto tempo, perchè mica tutti i "nuovi" sono un rimpiazzo dei "vecchi".

Anzi.

Il focus può essere, al limite, nell'elaborazione del lutto relativo alla storia precedente, per cui sarebbe consigliabile un periodo di solitudine per stabilizzarsi per poi investire in un'altra storia.

Periodo che serve a chi lascia ma, ben di più, a chi è stato lasciato.

Di fronte ad una storia oramai logora da tempo e portata avanti per inerzia, l'elaborazione può avvenire anche in costanza e l'altro rappresenta solo la goccia che fa traboccare il vaso oramai colmo.

Oppure la storia era già finita, e non viene chiusa solo in virtù del meccanismo di negazione che la mente attua a fronte di un evento che ritiene essere traumatico ma che, invece, è superabilissimo.

Diverso ancora è il discorso "paura di restare soli", che ha senso tuttavia per chi effettivamente ne è affetto (anche se sono molti, non sono tutti).

Come vedi, di carne al fuoco ce n'è molta.

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velvetacid
12 minuti fa, gold86 ha scritto:

Ci andrei piano con gli assolutismi.

Se ti fai un giro nella sezione One Itis è pieno di gente che scrive disperata perchè è stata lasciata e che dopo una settimana vede la lei di turno felice con un altro che, ovviamente, conosceva ampiamente (anche in senso biblico) da ben prima.

Nuova storia che magari dura per molto tempo, perchè mica tutti i "nuovi" sono un rimpiazzo dei "vecchi".

Anzi.

Il focus può essere, al limite, nell'elaborazione del lutto relativo alla storia precedente, per cui sarebbe consigliabile un periodo di solitudine per stabilizzarsi per poi investire in un'altra storia.

Periodo che serve a chi lascia ma, ben di più, a chi è stato lasciato.

Di fronte ad una storia oramai logora da tempo e portata avanti per inerzia, l'elaborazione può avvenire anche in costanza e l'altro rappresenta solo la goccia che fa traboccare il vaso oramai colmo.

Oppure la storia era già finita, e non viene chiusa solo in virtù del meccanismo di negazione che la mente attua a fronte di un evento che ritiene essere traumatico ma che, invece, è superabilissimo.

Diverso ancora è il discorso "paura di restare soli", che ha senso tuttavia per chi effettivamente ne è affetto (anche se sono molti, non sono tutti).

Come vedi, di carne al fuoco ce n'è molta.

Ma tu parli di una relazione che finisce per logorio e di conseguenza l'inserimento di una nuova conoscenza.

L' amante invece, parlo di amante fisso, è un ruolo costante, che magari perdura negli anni.

Il potere seduttivo dell'amante perde ogni sua efficacia nel momento in cui diventa altro.

Lasciando il coniuge per la l'amante avviene la metamorfosi : l'amante si trasforma in ciò da cui si fugge nel rapporto primario.

l'amante non sostituisce, ma aggiunge. l'amante è la trasgressione.

Ci sono uomini e donne che, giustamente, non si sognerebbero mai di lasciare il loro rapporto ufficiale per un'amante che svestito dal suo ruolo trasgressivo ha ben poco valore.

Son cose diverse.

VelvetA

Modificato da velvetacid
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gold86
11 minuti fa, velvetacid ha scritto:

Ma tu parli di una relazione che finisce per logorio e di conseguenza l'inserimento di una nuova conoscenza.

L' amante invece, parlo di amante fisso, è un ruolo costante, che magari perdura negli anni.

Il potere seduttivo dell'amante perde ogni sua efficacia nel momento in cui diventa altro.

Lasciando il coniuge per la l'amante avviene la metamorfosi : l'amante si trasforma in ciò da cui si fugge nel rapporto primario.

l'amante non sostituisce, ma aggiunge. l'amante è la trasgressione.

Ci sono uomini e donne che, giustamente, non si sognerebbero mai di lasciare il loro rapporto ufficiale per un'amante che svestito del suo ruolo trasgressivo ha ben poco valore.

Son cose diverse.

VelvetA

Sono convinto che quando subentra una terza persona, il rapporto primario è finito in ogni caso.

Resta in piedi per paura di restare soli o di abbandonare la comfort zone, per paura di ciò che potrebbero pensare gli altri, per paura di ferire il compagno ufficiale (per cui c'è moltissimo affetto), per motivi economici.

L'amante, in questi termini, contribuisce a rendere più sereno il traditore ed a fargli sopportare meglio la sua condizione infelice.

Una sorta di "cura" ad un malessere diffuso.

Non è un caso, infatti, che se va bene con L'amante, l'uomo o la donna di turno viva meglio anche il suo rapporto principale che altrimenti lo farebbe vivere male.

Personalmente non ho mai sentito di nessuno che viva un rapporto felice e appagante e tradisca il partner.

Da questi motivi nasce la mia convinzione che se subentra un terzo, come "cura" o come "sostituto", il rapporto principale è già bello che andato nonostante la facciata sorridente.

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velvetacid
42 minuti fa, EdoardoG ha scritto:

Perfettamente d'accordo con te, infatti secondo me quelle che chiedono all'amante (uomo sposato con famiglia ufficiale) di lasciare la moglie per loro non hanno capito niente

Il ruolo dell'amante è complicato. Spesso ci si trova ad esserlo senza averne le qualità.

l'amante si nutre di momenti rubati e se li fa bastare soprattuto perché  l'amante basta a se stesso. l'amante riceve poco perché da poco.

Se sei un amante che si accontenta delle briciole aspettando che la situazione cambi, ti autocondanni a una sofferenza che si propaga all'infinito.

Ciao.

VelvetA

 

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velvetacid
3 minuti fa, gold86 ha scritto:

Sono convinto che quando subentra una terza persona, il rapporto primario è finito in ogni caso.

Resta in piedi per paura di restare soli o di abbandonare la comfort zone, per paura di ciò che potrebbero pensare gli altri, per paura di ferire il compagno ufficiale (per cui c'è moltissimo affetto), per motivi economici.

L'amante, in questi termini, contribuisce a rendere più sereno il traditore ed a fargli sopportare meglio la sua condizione infelice.

Una sorta di "cura" ad un malessere diffuso.

Non è un caso, infatti, che se va bene con L'amante, l'uomo o la donna di turno viva meglio anche il suo rapporto principale che altrimenti lo farebbe vivere male.

Personalmente non ho mai sentito di nessuno che viva un rapporto felice e appagante e tradisca il partner.

Da questi motivi nasce la mia convinzione che se subentra un terzo, come "cura" o come "sostituto", il rapporto principale è già bello che andato nonostante la facciata sorridente.

In linea di massima la penso anche io come te, ma quale rapporto si può dire felice? Ogni rapporto ha le sue maschere e i suoi luoghi proibiti.

 L' amante è una trasgressione esattamente come lo può essere la partita a poker tutti i giovedi.

La partita a poker tutti i giovedì perde di importanza nel momento in cui si viene abbandonati dal proprio compagno/a

l'amante diventa insignificante quando il compagno/a non esistono più. 

VelvetA

 

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gold86
18 minuti fa, velvetacid ha scritto:

In linea di massima la penso anche io come te, ma quale rapporto si può dire felice? Ogni rapporto ha le sue maschere e i suoi luoghi proibiti.

Da qualche tempo penso che un rapporto felice è un rapporto in cui ci si sente liberi di esprimere se stessi senza paura.

E si, sono molto rari perchè richiedono un grosso sforzo.

È quello che in buona sostanza cerco di fare con il rapporto che ho ora, anche se le discussioni sono all'ordine del giorno ultimamente.

Ma non cambio idea per quieto vivere.

Preferisco sperimentare e vedere dove mi porta questa mia idea.

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3 minuti fa, gold86 ha scritto:

Da qualche tempo penso che un rapporto felice è un rapporto in cui ci si sente liberi di esprimere se stessi senza paura.

E si, sono molto rari perchè richiedono un grosso sforzo.

Per quanto mi riguarda quella è la base di qualsiasi rapporto. Condividere l'intimità con qualcuno senza aver pienamente condiviso e accettato quella con se stessi non porta molto lontano.

E' una dinamica molto più difficile da attuare sul lungo periodo, soprattutto se il rapporto è esclusivo. Perché i compromessi, la paura e il comfort sono sempre dietro l'angolo.

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gold86
30 minuti fa, Aeon ha scritto:

E' una dinamica molto più difficile da attuare sul lungo periodo, soprattutto se il rapporto è esclusivo. Perché i compromessi, la paura e il comfort sono sempre dietro l'angolo.

Condivido, ma credo che dipenda in buona sostanza da chi hai vicino e dal grado di complicità ed intimità che riesci a raggiungere.

Poi oh, si prova...

Io ho un sogno: avere un rapporto sentimentale in cui non fingere di essere quello che non sono ed in cui sentirmi libero di esprimermi.

Altrimenti non potrò mai dire di essere felice davvero.

E voglio provare a realizzarlo.

Modificato da gold86
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