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Racconti Sulla Seconda Guerra Mondiale


Wyatt99

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LODOVICA

@acquasalataL'ho letto d'un fiato.

La campagna di Russia deve essere stata una cosa orribile ...non riesco neanche a pensare al tuo povero nonno paterno quanto abbia patito. Ma era un grande uomo, comportarsi con tanta dignità in quell'episodio!

Una domanda: il tuo nonno materno fu fatto prigioniero dopo l'assedio di Tobruk  giusto....Un amico di mio nonno era lì e ha detto che purtroppo è stata una disfatta. Ma tutti dicevano che il soldato italiano era un esempio di dignità e coraggio. Quindi non è stata una burletta....

 

LODOVICA

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acquasalata

Mio nonno materno (quello di Tobruk per capirsi) era un esempio di dignità e coraggio anche molti anni dopo quando io ero al mondo. Non ha mai cercato di insegnarmi niente e da lui ho imparato tanto di quelle cose che le parole non dicono. Era un grande Uomo d'altri tempi.

Fu preso prigioniero a Tobruk, ti so dare la località ma non la data o altri particolari storici. Era l'unica parte della sua esperienza di guerra su cui era reticente. Solo una volta mi raccontò, con un'espressione che non avevo mai vista sul suo volto, del suo migliore amico che fu sbudellato a baionettate un metro accanto a lui. 

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LODOVICA
4 minuti fa, acquasalata ha scritto:

 

La cosa più bella sarebbe richiamare i nostri nonni, farli mettere comodi su una poltrona  e farsi raccontare tutto per filo e per segno. Per non dimenticarsene mai.

Ciao!

Lodovica

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Wyatt99

Grazie @acquasalataper queste tue testimonianze 

 

@Case @LODOVICA @acquasalata e tutti gli interessati, se volete, si può ricostruire la storia dei propri parenti nella prima e seconda guerra mondiale

 

in che senso ? Esistono tali Fogli Matricolari , in cui sono riportati gli spostamenti e le prigionie (eventuali) , malattie etc

 

come si procurano ? Basta contattare l’archivio di stato della provincia Natale del parente in questione. Se per caso fosse di Roma, il foglio lo avrà l’archivio di stato di Roma

 

Come si ottiene ? Basta chiamare o mandare un email all’archivio. Si può avere in due modi : tramite email o ritirarlo di persona 

 

costo ? Varia da Archivio ad Archivio . Per maggiori informazioni, basta chiamare l’archivio 

 

Io ne ho richiesti tre fogli e sono arrivati tramite email 

 

Spero che sia stato utile 

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LODOVICA
1 ora fa, Wyatt99 ha scritto:

 

 

in che senso ? Esistono tali Fogli Matricolari ,

Non lo sapevo proprio esistessero né che fosse possibile farlo.

GRAZIE
LODOVICA

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Oggi ho chiesto a mia nonna paterna, l'unica ancora in vita, di raccontarmi qualcosa della guerra. Mi ha raccontato di come lei e mio nonno si sono conosciuti; per me è stata una grande emozione, e mi chiedo perché non l'abbia fatto prima.

Mio nonno faceva il servizio di leva quando si conobbero, nel maggio del 1941 (anche se sull'anno aveva qualche incertezza: sapete, ha 95 anni...). Ai tempi, durante la guerra, c'era l'usanza per i soldati di avere la cosiddetta "madrina di guerra", una giovane donna con cui avere una corrispondenza epistolare, allo scopo di alleggerire le sofferenze dei soldati. Si videro per alcune volte, nei suoi giorni di licenza.

Ad agosto fu chiamato per partecipare all'invasione della Russia. Purtroppo non sono riuscito a sapere molto su questa parte, ma per chi fosse interessato ad approfondire può leggere il romanzo "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern. La copia di questo libro che mia nonna tiene ancora in casa è piena di appunti, scritti da mio nonno, il che mi fa pensare che abbia conosciuto di persona alcuni dei personaggi descritti nel libro, in quanto realmente esistiti.

Fu ferito ad un occhio da una scheggia di una granata nel 1943, perdendo completamente la vista all'occhio sinistro. I suoi compagni lo medicarono al meglio delle loro possibilità. Venne rimpatriato con la prima tradotta disponibile e portato all'ospedale oftalmico di Chieti. Forse, è proprio grazie a questa ferita che riuscì a salvarsi.

Rimase lì per ben due mesi. Nel frattempo, siccome c'era poco da mangiare, con la "decade" ovvero la paga che riceveva dall'Esercito ogni dieci giorni, si faceva comprare dei fichi secchi dalle suore dell'ospedale. Nelle lettere spedite in quei due mesi, lui non disse apertamente a mia nonna della ferita all'occhio, per paura che lei non lo volesse più.
Mia nonna lesse nella sua lettera il riferimento a questo ospedale oftalmico: chiese quindi ad una farmacista di sua conoscenza che cosa volesse dire, e le spiegò che era qualcosa a che fare con gli occhi, quindi aveva già capito che era stato ferito ad un occhio.

Comunque, quando si reincontrarono, si erano già "innamorati per corrispondenza" l'uno dell'altro, e di lì a poco si sposarono.

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Loco Bielsa

Io so poco. Mio bisnonno materno era camicia nera, durante la guerra stette in Sardegna, il suo luogo d'origine, e riuscì ad abbattere con la contraerea due aerei, non so se fossero americani o inglesi. Di lui più che altro so qualche storia di quando era in Etiopia.

Mio nonno paterno so che era stato scelto per andare in Russia, ma era stato preso in simpatia da un ufficiale che chiese di farlo rimanere in Italia per fargli da assistente. Forse mio nonno sarebbe morto in Russia e io non sarei mai nato.

Mio nonno materno era un ragazzino al tempo della guerra e insieme a tutti i suoi fratelli e sorelle finì dalla Campania alla Repubblica Sociale, non so il perchè del trasferimento, ma so che andò in seminario. A lui il seminario non piaceva e scappò a gambe levate, non so dove, non so come, mentre poi i fratelli divennero preti e le sorelle suore, alla fine lui fu l'unico che riuscì a sposarsi ahahahah

Purtroppo so ben poco, sono storie raccontate dai miei genitori. Quando ero bambino non avevo mai chiesto riguardo a queste cose, e oggi i miei nonni sono quasi tutti morti, quindi non potrò più sapere qualcos'altro...

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LODOVICA
25 minuti fa, Loco Bielsa ha scritto:

Io so poco. Mio bisnonno materno era camicia nera, durante la guerra stette in Sardegna, il suo luogo d'origine, e riuscì ad abbattere con la contraerea due aerei, non so se fossero americani o inglesi. Di lui più che altro so qualche storia di quando era in Etiopia.

Purtroppo so ben poco, sono storie raccontate dai miei genitori. Quando ero bambino non avevo mai chiesto riguardo a queste cose, e oggi i miei nonni sono quasi tutti morti, quindi non potrò più sapere qualcos'altro...

Caspita!

Mio nonno mi diceva che, nonostante tutto il fango che gli hanno buttato poi addosso, tra le CAMICIE NERE c'erano dei veri eroi. Eroi che hanno difeso strenuamente la patria e hanno combattuto come leoni. Abbattere due aerei con la contraerea non è da poco

E le mie nonne, l'ho scritto sopra, a dirla tutta avevano il terrore dei partigiani, non delle camicie nere.

Anche io da bambina non chiedevo mai su queste cose. Da adolescente invece si, mi piaceva sentire questi racconti, ma mi distraevo facilmente e poi quando vedevo che si intristivano cambiavo discorso. Adesso non so cosa darei per risentirli.


Ciao e grazie

Lodovica

 

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LODOVICA
Il ‎06‎/‎05‎/‎2018 alle 14:50 , Case ha scritto:

Oggi ho chiesto a mia nonna paterna, l'unica ancora in vita, di raccontarmi qualcosa della guerra. Mi ha raccontato di come lei e mio nonno si sono conosciuti; per me è stata una grande emozione, e mi chiedo perché non l'abbia fatto prima.

Mio nonno faceva il servizio di leva quando si conobbero, nel maggio del 1941 (anche se sull'anno aveva qualche incertezza: sapete, ha 95 anni...). Ai tempi, durante la guerra, c'era l'usanza per i soldati di avere la cosiddetta "madrina di guerra", una giovane donna con cui avere una corrispondenza epistolare, allo scopo di alleggerire le sofferenze dei soldati. Si videro per alcune volte, nei suoi giorni di licenza.

Ad agosto fu chiamato per partecipare all'invasione della Russia. Purtroppo non sono riuscito a sapere molto su questa parte, ma per chi fosse interessato ad approfondire può leggere il romanzo "Il sergente nella neve" di Mario Rigoni Stern. La copia di questo libro che mia nonna tiene ancora in casa è piena di appunti, scritti da mio nonno, il che mi fa pensare che abbia conosciuto di persona alcuni dei personaggi descritti nel libro, in quanto realmente esistiti.

Fu ferito ad un occhio da una scheggia di una granata nel 1943, perdendo completamente la vista all'occhio sinistro. I suoi compagni lo medicarono al meglio delle loro possibilità. Venne rimpatriato con la prima tradotta disponibile e portato all'ospedale oftalmico di Chieti. Forse, è proprio grazie a questa ferita che riuscì a salvarsi.

Rimase lì per ben due mesi. Nel frattempo, siccome c'era poco da mangiare, con la "decade" ovvero la paga che riceveva dall'Esercito ogni dieci giorni, si faceva comprare dei fichi secchi dalle suore dell'ospedale. Nelle lettere spedite in quei due mesi, lui non disse apertamente a mia nonna della ferita all'occhio, per paura che lei non lo volesse più.
Mia nonna lesse nella sua lettera il riferimento a questo ospedale oftalmico: chiese quindi ad una farmacista di sua conoscenza che cosa volesse dire, e le spiegò che era qualcosa a che fare con gli occhi, quindi aveva già capito che era stato ferito ad un occhio.

Comunque, quando si reincontrarono, si erano già "innamorati per corrispondenza" l'uno dell'altro, e di lì a poco si sposarono.

CHE AVVENTURA!

Un libro potresti/si potrebbe scrivere! Tipo "La voce dei nonni sulla Seconda Guerra Mondiale"...

Beato te che hai la nonna viva! 95 anni è un bel traguardo.

Mi permetto un suggerimento : cerca di coccolartela più che puoi, a me le mie mancano da matti!

PS: cercherò il Libro grazie

Ciao,

LODOVICA

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19 ore fa, LODOVICA ha scritto:

CHE AVVENTURA!

Un libro potresti/si potrebbe scrivere! Tipo "La voce dei nonni sulla Seconda Guerra Mondiale"...

Beato te che hai la nonna viva! 95 anni è un bel traguardo.

Mi permetto un suggerimento : cerca di coccolartela più che puoi, a me le mie mancano da matti!

PS: cercherò il Libro grazie

Ciao,

LODOVICA

Ti ringrazio per le belle parole; in effetti ci sono dei periodi in cui le sono stato poco vicino... e purtroppo soffre un po' di solitudine. A volte basta anche una semplice telefonata per cambiarle la giornata in meglio 🙂

 

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