Vai al contenuto

Strategie per non abbattersi dopo una delusione e archiviare subito il passato recente


soloocchi

Messaggi raccomandati

vol-à-voile
1 ora fa, purple pill ha scritto:

Ho imparato che quando sei messo così devi solo uscire di casa e trovarti la situazione giusta, dopodiché se vuoi trombare, alla fine in qualche modo trombi.

Non mi è chiaro questo passaggio. E' una situazione positiva o negativa? Non ho ben capito, perdonami, non voglio essere ironico ma sono sinceramente lento io nel comprendere 

Link al commento
Condividi su altri siti

Milosevic
22 ore fa, purple pill ha scritto:

 

"La felicità è vera solo quando è condivisa".

E' una frase di Tolsoj che Alex McCandless, moderno eremita e vagabondo, scrisse sul suo diario prima di morire. Una sorta di testamento.

Venendo a noi.

Ci sono persone che vanno da una ragazza e le chiedono di uscire come se le stessero chiedendo un favore. Queste persone vivono in uno stato di bisogno - sono "needy" nello slang orribile dei Pua - perché in effetti sono profondamente convinte che, ad esempio, il sesso sia qualcosa che una donna ti concede; o che la sua vicinanza rappresenti la misura del tuo valore come individuo. E tutto questo, oltre ad essere molto triste, è decisamente scacciafiga. 

A volte però capita di essere così sereni, centrati, felici di stare al mondo - "vibranti" come scrive il nostro amico - che tutte quelle belle sensazioni si sente il bisogno di portarle fuori, in mezzo agli altri. "Happyness only real when shared" 

Quando sei in questo stato mentale - se non sei totalmente scalibrato, se frequenti ambienti in cui ti muovi a tuo agio e persone che risuonano con ciò che sei - capita che esci di casa e se hai voglia di scopare di solito scopi. Ma ti succedono anche tante altre cose belle. 

Perché, molto semplicemente, sei nella disposizione mentale di dare, più che di prendere. E quando punti una donna, quello che stai facendo non è andare a elemosinare una scopata, ma andare a farla star bene.

Poi ognuno lo fa a modo suo, con il suo carattere che può essere introverso, estroverso, non è questo il punto. 

Il punto è quello che porti agli altri.

Personalmente, se non mi trovo in questa disposizione d'animo evito proprio di andarci a figa. 

Il rovescio della medaglia, però, (uno dei tanti, in realtà) è che in questo modo capita di imbattersi in donne -  ma anche in parecchi "uomini"  -  convinte che il loro benessere, in qualche modo, dovrebbe dipendere da te.  

e in linea di massima si tratta di gente che è meglio evitare

 

 

Giusto. Lo stato d'animo è fondamentale. Le tecniche e le strategie nella stragrande maggioranza dei casi lasciano il tempo che trovano.

Link al commento
Condividi su altri siti

Syrion
Il 23/7/2018 alle 22:55 , soloocchi ha scritto:

Buonasera!!

ho ricominciato a sargiare! Dopo quasi un anno e mezzo che giocavo solo in chat. Sabato conosco una HB che mi piace molto, la isolo, la conosco e la number chiudo.. ieri ci esco e la kiss-chiudo.

Ad un certo punto dopo che l'ho kiss-chiusa parliamo un pò e lì faccio la cazzata di provare a farle una cold-reading che va a puttane, poi cerco di fare il profondo chiedendole "se crede nel destino" e anche qui me la gioco male.. al punto tale che mi dice che parlo troppo.

A breve concludiamo la serata con lei che mi dice "che ha sonno e che vuole andare a casa". Insomma da 100 a 0 in un attimo, ho letteralmente visto il momento della delusione nei suoi occhi.

Scrivo questo post non tanto per chiedere consigli sugli errori palesi che ho fatto, penso di esserne abbastanza conscio e spero di aver imparato qualcosa da questo game andato a puttane. Vi scrivo per chiedere consiglio su come imparare a gestire una delusione di questo tipo... mi ha letteralmente pervaso in un attimo. Ho lavorato tanto per tornare a essere concentrato sul momento presente e a stare bene, e in un attimo il mio IO è stato come distrutto e mi è sembrato d aver fatto mille passi indietro, non avevo più il controllo della mia mente tanto che stanotte non ho dormito, stamattina ero incazzato nero con me stesso e solo giocando a tennis e il manuale di psicologia che sto leggendo mi hanno aiutato a riprendermi un attimo.

Le ultime settimane ero "vibrante" nell'animo, positivo e determinato. E non è una cosa a cui sto lavorando da poco.. anzi! ci avevo lavorato parecchio.. poi in un attimo.. pufff! come se avessi perso tutto, cosa posso fare per rafforzarmi ancora di più? E soprattutto rimanere concentrato sul momento presente invece di pensare e ripensare a (in questo caso) all'occasione persa? Mi serve un metodo efficace per concentrarmi sull'adesso e non spaziare sul passato. Ho provato la meditazione, ma con me dura poco, purtroppo il pensiero prende il sopravvento. Forse devo semplicemente allenarmici di più.

La domanda è questa: Quali strategie per non abbattersi dopo una delusione e archiviare subito il passato anche recentissimo?

SO

P.S. Aggiungo anche un'altra domanda: Come sviluppare maggiore consapevolezza di se stessi? (consigliatemi anche qualche lettura da fare che vi ha portato giovamento)

 

Ti dico la mia. Può darsi che tu abbia fatto qualche "errore" dopo il bacio. Ma il punto è questo, qualora tu avessi anche fatto un errore, ti sembra questo il modo di darti subito game over?

La poco di buono è lei (e non uso altri termini). E' gente che non vale niente.

Detto questo come ti hanno già suggerito, pensa a quello che hai fatto di buono e dei successi che hai avuto.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

soloocchi
Il 3/8/2018 alle 20:24 , Crescendo63 ha scritto:

Questo accade quando basi il tuo valore sul comportamento altrui: ricevi applausi, ti senti un figo. Ricevi fischi, ti senti una merda. Eppure tu sei sempre tu :-)

In pratica non hai un Io solido, centrato su te stesso e la consapevolezza del tuo valore, quindi ogni "colpo di vento" esterno ti fa vacillare.

Come ho scritto all'inizio dell'articolo "Perché nessuno mi vuole?", spesso vediamo il rifiuto come segno che non valiamo nulla. Prova a leggerne la prima parte, può aiutarti a capire come ti condiziona quel meccanismo mentale.

 

Per superare questo stato, bisogna rafforzare la propria identità, ed arrivare a decidere il proprio valore in autonomia: "Sono io che decido chi sono e quanto valgo". A quel punto le opinioni altrui diventano secondarie o irrilevanti.

 

Secondo me è fondamentale imparare a smettere di dare peso ai giudizi altrui. Quando diventiamo indipendenti dai giudizi esterni, ci togliamo un gran peso dalle spalle, e gli altri non hanno più potere di ferirci (o molto meno).

 

 

Oltre ai classici del settore (vedi mia biblliografia), un libro che ho trovato decisamente utile negli ultimi anni è "No more Mr. Nice Guy" ("Smetti di fare il bravo ragazzo" - ma non credo ci sia un'edizione italiana). AIuta a vedere molti meccanismi che ci condizionano, che ci rendono meno attraenti, e ci tolgono potere e serenità.

Prima di tutto grazie per la risposta, non è completamente sbagliato quello che dici anzi è corretto. Purtroppo il mio problema è diverso.. non faccio il bravo ragazzo che sintetizzato significa che non cerco di manipolare le ragazze per avere sesso in cambio... anzi sono decisamente l'opposto. E sono già a conoscenza di tutte le problematiche relative alla dipendenza dei giudizi altrui e dopo aver letto "il potere di adesso" pensavo di esserne alquanto immune (per questo ho ripreso a sargiare). Resta il fatto che: stavo bene con me stesso, centrato.. tutto quello che volete poi al primo intoppo con una ragazza che mi piaceva molto mi è crollato il mondo.

In linea teorica sono già a conoscenza di tutto quello che mi dite, il problema è che "saperlo" non mi cambia dentro.. Pur essendo conscio della cosa, mettendola alla luce. Poi effettivamente quando questa accade questa bypassa la razione mentale e arriva direttamente al cuore ai sentimenti e mi fa star male.

Quindi non mi serve leggere un altro libro, manuale ecc... mi serve la chiave alle mie emozioni. Perchè mi entra cosi dentro? Perchè mi fa così male?

Probabilmente c'è qualcosa che non riesco a percepire e parlo del mio inconscio. Arrivarci ragionando o leggendo è sempre stato un paliativo che ha funzionato per un po', ma poi le emozioni hanno sempre preso il sopravvento.

E' questa mancanza di consapevolezza che mi fa stare davvero male. Forse devo allenarmi di più in questo? Con questo intendo fare più meditazione.. come fosse un muscolo che fin'ora ho usato poco

P.S. per chi leggesse questo topic "no more mr. nice guys" è stato tradotto sul forum ed è disponibile

 

Il 4/8/2018 alle 18:38 , sasa4 ha scritto:

E aggiungo le "nostre zone erronee" sull argomento: se vieni rifiutato (o giudicato negativamente) non viene rifiutato il tuo IO, ma la tua azione che non denota il tuo valore ma il valore dell azione stessa.

In soldoni non sentirti giudicato, perche ciò che ha giudicato negativamente è l azione che hai compiuto, che non indica il tuo valore che invece è dato da una serie di caratteristiche che riguardano diversi aspetti come il tuo vissuto, l esperienza, l abilita lavorativa, capacità sociali etc etc

Per cui oltre al fatto che 1) lasciamo che gli altri ci approvino o meno al posto nostro 2) non stanno nemmeno giudicando noi, ma ciò che abbiamo fatto in quella circostanza

 

E' stata una delle mie prime letture, il libro l'ho capito razionalmente e ho guadagnato una migliore consapevolezza, ma metterlo in pratica sempre non è facile

Il 4/8/2018 alle 21:34 , purple pill ha scritto:

ma io solo una cosa non capisco, però giuro che non  lo dico per romperti i coglioni.

sono 14 anni che sei iscritto qui, ma davvero stai ancora a pensare a "sargiare" alle "cold reading", alle "hb", alle "tecniche", ecc.

io da questo forum posso dire di avere imparato perlopiù un'unica, importantissima cosa. Ci misi un annetto a capirla (o meglio, a esperirla)  ed è un concetto che hai sintetizzato bene.

ecco. Ho imparato che quando sei messo così devi solo uscire di casa e trovarti la situazione giusta, dopodiché se vuoi trombare, alla fine in qualche modo trombi.

Molto presto, ho iniziato anche a capire che lo stesso principio era applicabile a un'infinità d'altre cose, e diciamo che è stata una cresta d'onda che ho cavalcato con gran soddisfazione per diversi anni.

 Finché poi sono iniziate ad arrivare altre consapevolezze, un po' più amare, ma vabeh, è un'altra storia

 

 

Ma si purple hai perfettamente ragione e la penso come te, ma infatti io non parlo di sargiare, tecniche ecc.. me ne frega niente. E sotto sotto di questa HB dico stikazzi. Insomma sono arrivato alla tua stessa considerazione. Io parlo di come rimanere in questo mood il più tempo possibile o addirittura per sempre e mi scoccia da morire che un fattore esterno mi "debiliti" ancora così fortemente. Guarda sono deluso più di te. E razionalmente ci arrivo senza problemi. Il problema è come arrivarci emotivamente. E' questo cazzo di step che mi manca.

Il mio obiettivo è l'illuminazione e non per la figa. stigrandi cazzi della figa!

Il 5/8/2018 alle 03:03 , purple pill ha scritto:

 

"La felicità è vera solo quando è condivisa".

E' una frase di Tolsoj che Alex McCandless, moderno eremita e vagabondo, scrisse sul suo diario prima di morire. Una sorta di testamento.

Venendo a noi.

Ci sono persone che vanno da una ragazza e le chiedono di uscire come se le stessero chiedendo un favore. Queste persone vivono in uno stato di bisogno - sono "needy" nello slang orribile dei Pua - perché in effetti sono profondamente convinte che, ad esempio, il sesso sia qualcosa che una donna ti concede; o che la sua vicinanza rappresenti la misura del tuo valore come individuo. E tutto questo, oltre ad essere molto triste, è decisamente scacciafiga. 

A volte però capita di essere così sereni, centrati, felici di stare al mondo - "vibranti" come scrive il nostro amico - che tutte quelle belle sensazioni si sente il bisogno di portarle fuori, in mezzo agli altri. "Happyness only real when shared" 

Quando sei in questo stato mentale - se non sei totalmente scalibrato, se frequenti ambienti in cui ti muovi a tuo agio e persone che risuonano con ciò che sei - capita che esci di casa e se hai voglia di scopare di solito scopi. Ma ti succedono anche tante altre cose belle. 

Perché, molto semplicemente, sei nella disposizione mentale di dare, più che di prendere. E quando punti una donna, quello che stai facendo non è andare a elemosinare una scopata, ma andare a farla star bene.

Poi ognuno lo fa a modo suo, con il suo carattere che può essere introverso, estroverso, non è questo il punto. 

Il punto è quello che porti agli altri.

Personalmente, se non mi trovo in questa disposizione d'animo evito proprio di andarci a figa. 

Il rovescio della medaglia, però, (uno dei tanti, in realtà) è che in questo modo capita di imbattersi in donne -  ma anche in parecchi "uomini"  -  convinte che il loro benessere, in qualche modo, dovrebbe dipendere da te.  

e in linea di massima si tratta di gente che è meglio evitare

 

 

Concordo in pieno, una relazione di dipendenze (vedi tutte quelle che ho avuto io in passato) sono state tutte terribili

Il 6/8/2018 alle 14:45 , Syrion ha scritto:

Ti dico la mia. Può darsi che tu abbia fatto qualche "errore" dopo il bacio. Ma il punto è questo, qualora tu avessi anche fatto un errore, ti sembra questo il modo di darti subito game over?

La poco di buono è lei (e non uso altri termini). E' gente che non vale niente.

Detto questo come ti hanno già suggerito, pensa a quello che hai fatto di buono e dei successi che hai avuto.

Grazie Syrion 😉

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crescendo63
1 hour ago, soloocchi said:

dopo aver letto "il potere di adesso" pensavo di esserne alquanto immune (per questo ho ripreso a sargiare). Resta il fatto che: stavo bene con me stesso, centrato.. tutto quello che volete poi al primo intoppo con una ragazza che mi piaceva molto mi è crollato il mondo.

Non siamo mai completamente immuni al giudizio o alle reazioni altrui... :-)

(a meno che sei completamente psicopatico. Siamo cmq animali sociali)

Se lo credi, è probabilmente segno che ti illudi su te stesso. Infatti il tuo crollo ci dice che era illusorio.

La vera forza non è non avere debolezze, ma essere consapevole delle proprie debolezze (e "consapevolezza" non vuol dire "sapere con la mente". Vuol dire "averlo chiaro con tutto te stesso, mente cuore e pancia").

 

Quote

Poi effettivamente quando questa accade questa bypassa la razione mentale e arriva direttamente al cuore ai sentimenti e mi fa star male.

Quando ciò accade, di solito c'è qualche ferita emotiva o blocco a livello inconscio. Apparentemente è tutto ok, ma appena qualcuno/qualcosa tocca quella ferita, la reazione è viscerale e incontrollata.

Purtroppo, come  hai visto, arrivare a chiarire quelle "zone d'ombra" non è facile (l'inconscio le tiene nascoste per difenderci). Altrimenti tutti gli psicoterapeuti sarebbe disoccupati :-)

 

Quote

E' questa mancanza di consapevolezza che mi fa stare davvero male. Forse devo allenarmi di più in questo? Con questo intendo fare più meditazione..

La meditazione può essere utile per alcuni... ma non funziona per tutti. E soprattutto non basta per scavare in profondità.

 

Il consiglio che posso darti è di accettare te stesso il più possibile (invece di giudicarti, darti addosso o pretendere da te), e di coltivare una totale onestà con te stesso. E' impossibile capire qualcosa che giudichiamo o respingiamo. Più accogli totalmente quello che sei, più dai la possibilità a quelle ferite di emergere ed essere viste. (inoltre, l'auto-accettazione è forse la forza guaritrice più grande)

Quando stai male, invece di reagire puoi osservare quello che senti con curiosità, e chiederti "Cosa mi rivela questo? Da dove arriva? Cosa mi dice di me?".

L'alternativa è, ovviamente, ricorrere a un professionista. Uno bravo può aiutare ad arrivarci in tempi ragionevoli - mentre da soli ci possono volere anni o decenni.

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Hanamichi

Regola 8: Sii eccellente, sii senza desideri, sii pronto a sparire

Quando si pratica sul campo, prima che con il Mondo, è una guerra contro sé stessi.

Non c’è nessuno pronto a risollevarti il morale se le cose andranno male e solo in pochi saranno pronti a congratularsi con te, qualora tu riesca a raggiungere risultati rilevanti.

La sola cosa che puoi fare è comprendere che alla fine del viaggio ci sei solo tu e nessun altro.

Non ha senso paragonare i propri risultati con chi non si conosce, nemmeno si può recriminare a lungo contro se stessi qualora gli obiettivi prefissati tardino a manifestarsi.

Durante il Game è importante divertirsi, tenendo a mente tre principi fondamentali:

1.     Sii eccellente: studia, impara, esplora, e soprattutto non smettere mai di cercare. Il modo migliore è quello di porti le domande in modo che le risposte giungano a te in maniera produttiva. Lo schema che ti consiglio di utilizzare è questo: “Io così vado bene: cosa dovrei apprendere per essere ancora meglio di quello che sono? Conosco qualcuno che potrebbe aiutarmi nel trovare le risposte alle mie domande? Dove potrei trovare qualcuno in grado di aiutarmi?”

Si tratta di un investimento a fondo perduto ma è sempre meglio darsi da fare finché si è in tempo piuttosto che abbandonarsi alla corrente sperando che prima o poi le cose cambino.

 2.     Sii senza desideri: concentrarsi sulla persona che si ha di fronte mentre si gioca è una cosa. Ossessionarsi per una ragazza appena incontrata senza chiedersi quanto costerà uscire con lei è un’altra.

Prima di imbattersi in una Crociata è sempre meglio capire se ne vale veramente la pena.

Questo tipo di mentalità è quella del selezionatore: lo scopo è quello di comprendere veramente la persona che ho davanti, senza lasciarsi accecare dalle emozioni.

 3.     Sii pronto a sparire: questa è in assoluto il principio più importante e anche il più difficile, ritirarsi e prendere il tempo per riorganizzarsi è sempre consigliabile qualora non si vedano all'orizzonte ulteriori alternative possibili. Ritirarsi non è da vigliacchi: fa parte della strategia militare cessare il fuoco per riorganizzare le fila.

Quando vedi che non riesci a concludere con il tuo attuale metodo: ostinarsi a continuare sarebbe da folli. Meglio sparire per un po’, riflettere sui propri errori per elaborare una strategia migliore.

 

Sono uscito con una che sembrava starci ma poi alla fine non ho combinato niente. Cosa ho sbagliato?

Una volta sono andato a un colloquio di lavoro per un posto come direttore di impianto in Repubblica Ceca.

Ho passato il colloquio conoscitivo con l'agenzia di intermediazione e sono arrivato a fare il primo colloquio di selezione. Ho atteso mezzora i responsabili delle risorse umane, trascorso circa 20 minuti di colloquio, ringraziamenti reciproci, stretta di mano e fine.

Trovandomi nell’impossibilità a ricercare gli elementi necessari per comprendere quali criteri siano stati impiegati per la selezione della risorsa adatta, non ho sciupato energie a chiedermi dove avessi sbagliato; semplicemente, mi sono rimesso alla ricerca di un altro lavoro simile e la ricerca si è felicemente conclusa dopo neanche un mese.

La morale della favola è che non ha senso cercare di capire cosa non sia andato bene durante il vostro incontro perché potresti banalmente non possedere i requisiti base da lei richiesti (età, condizione sociale, aspetto fisico, sex appeal).

Dal punto di vista della seduzione, è capitato molte volte anche a me di essere rifiutato e non ho potuto farci davvero nulla perché, alla fine della fiera, se una donna non è convinta: non è convinta.

L' unica dritta che mi sento di darti è questa: "Sorridi sempre anche e soprattutto quando non ne senti il bisogno" e "Visualizza il risultato che vuoi ottenere comportandoti come se lo avessi già raggiunto".

 

Pratico da un po’ ma non ho ancora raggiunto risultati davvero grandi. Credo di non essere adatto a questo mondo.

Quando ho iniziato a praticare attivamente, mi ricordo di essere riuscito a baciare una ragazza bellissima al termine di 2 mesi di studio intenso e prove continue. Prima erano solo timidi tentativi di approccio, compensati da sterili conversazioni che non portavano a nulla.

Dalla chiusura con bacio, alla chiusura con sesso, sono passati circa altri quattro mesi. Avrei potuto metterci meno? Certamente, se solo avessi avuto l’esperienza di adesso.

Il motivo per cui ti dico questo è che i tuoi tempi, non sono funzione solo di quanto ti impegni ma anche di quanto riesci a imparare dai tuoi errori sul campo e dalle lezioni che sei in grado di trarne.

Potresti dover lavorare su più punti (il lavoro, la salute, l’equilibrio interno) oppure potrebbe essere un momento in cui sei impegnato mentalmente su più fronti, da non disporre di tutte le tue energie potenziali.

Ad ogni modo, non farti prendere dall’ansia di voler raggiungere tutto e subito.

Goditi il viaggio, mentre aspetti di arrivare a destinazione.

Modificato da Hanamichi
  • Mi piace! 4
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

soloocchi
Inviato (modificato)
59 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

Il consiglio che posso darti è di accettare te stesso il più possibile (invece di giudicarti, darti addosso o pretendere da te), e di coltivare una totale onestà con te stesso. E' impossibile capire qualcosa che giudichiamo o respingiamo. Più accogli totalmente quello che sei, più dai la possibilità a quelle ferite di emergere ed essere viste. (inoltre, l'auto-accettazione è forse la forza guaritrice più grande)

Quando stai male, invece di reagire puoi osservare quello che senti con curiosità, e chiederti "Cosa mi rivela questo? Da dove arriva? Cosa mi dice di me?".

Ho letto il libro il potere di adesso e dice esattamente questo e l'ho fatto, lo faccio sempre!

59 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

L'alternativa è, ovviamente, ricorrere a un professionista. Uno bravo può aiutare ad arrivarci in tempi ragionevoli - mentre da soli ci possono volere anni o decenni.

Fatto anche questo.. forse non era bravo, ma non ho risolto visto che sto ancora qui. (probabilmente ho guadagnato in consapevolezza) Comunque non ho soldi da spendere per questo. Quindi o da solo o niente

Echart o'tolle dice che mettere alla luce questo disagio, diventare in qualche modo consapevoli annulla il disagio. Non credo sia vero, o forse è solo troppo presto

Modificato da soloocchi
Link al commento
Condividi su altri siti

Crescendo63
11 hours ago, soloocchi said:

Fatto anche questo.. forse non era bravo, ma non ho risolto visto che sto ancora qui.

Forse non era il terapeuta adatto a te. O forse non avete lavorato abbastanza a fondo.

 

Quote

Comunque non ho soldi da spendere per questo. Quindi o da solo o niente

E' buffo come molte persone (non so tu, non ti conosco) spendano molti soldi per cose frivole, ma non per cose importanti.

C'è gente che fa un finanziamento per una vacanza... ma non lo farebbe mai per una terapia. Curiose priorità... :-)

 

Quote

Echart o'tolle dice che mettere alla luce questo disagio, diventare in qualche modo consapevoli annulla il disagio. Non credo sia vero, o forse è solo troppo presto

A parte che la consapevolezza cambia stato dell'essere, ma non è una panacea risolvi-tutto...

nel tuo caso non credo tu sia arrivato alla consapevolezza del tuo "nodo". Ti è ancora oscuro.

 

Quando lo vediamo veramente, abbiamo come una "illuminazione" (insight). Non è che il problema sparisca, ma ne siamo meno condizionati e diventiamo capaci di lavorarci su.

Però finché non lo vediamo chiaramente... è come guidare nella nebbia. Ti muovi, ma un po' a casaccio.

Link al commento
Condividi su altri siti

soloocchi
13 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Forse non era il terapeuta adatto a te. O forse non avete lavorato abbastanza a fondo.

 

E' buffo come molte persone (non so tu, non ti conosco) spendano molti soldi per cose frivole, ma non per cose importanti.

C'è gente che fa un finanziamento per una vacanza... ma non lo farebbe mai per una terapia. Curiose priorità... :-)

 

Cambio il mio pensiero: io i soldi li avrei pure, ma le persone che ho trovato non erano davvero capaci (ne ho cambiati già due). Dimmi te a Roma dove posso andare e ci andrò. Tentare di beccare uno psicoterapeuta che non lucri su di te è davvero difficile

13 ore fa, Crescendo63 ha scritto:

Quando lo vediamo veramente, abbiamo come una "illuminazione" (insight). Non è che il problema sparisca, ma ne siamo meno condizionati e diventiamo capaci di lavorarci su.

Però finché non lo vediamo chiaramente... è come guidare nella nebbia. Ti muovi, ma un po' a casaccio.

Vero.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...