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Quando ti portano sul cazzo a lavoro. Che fare?


TARAS88

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TARAS88

Sto vivendo una situazione un po' insostenibile e fastidiosa. Psicologicamente sta pesando molto sul mio essere. Farmi scivolare addosso parte delle cattiverie mi sta diventando difficile con il passare dei giorni. Lavoro in un'azienda in cui il lavoro di team è fondamentale. Ho due colleghi (parenti tra loro) che praticamente mi portano sul cazzo. Con gli altri del team ho un buon rapporto ma loro non fanno altro che farmi violenza psicologica davvero subdola. Non conosco i motivi per cui si comportano così, non sono mai un tipo scontroso ma sempre disponibile. Quando sono presente con loro durante discussioni per loro è come se io non esistessi. Lanciano frecciatine cattive nei miei confronti, nei momenti in cui rivolgo loro parola mi trattano con sufficienza. Se c'è da lavorare insieme cercano in ogni modo di evitarlo. Io non ho mai voluto incrinare ulteriormente i rapporti per quieto vivere, convivendo con loro a lavoro, ho sempre sorvolato su questi comportamenti, anche di fronte a frecciatine fastidiose. Ora però non sono più sereno e non so che fare. In azienda mi trovo benissimo, sarebbe un bel lavoro ma viene rovinato da queste persone. Sono addirittura arrivato a pensare di cambiare azienda per loro. Psicologicamente non ce la faccio più ad essere trattato come uno stronzo, senza motivo apparente tra l'altro. Voi che fareste nei miei panni?

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Eurogianlu

Ma chiedergli semplicemente:

"Ragazzi, ma vi sto mica sui coglioni?"

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Asdarath

Suppongo che nei confronti degli altri colleghi si comportino in maniera differente esatto?

Probabilmente c'è qualcosa nel tuo comportamento/aspetto/abilità che gli ha portati ad un'astio inconscio nei tuoi confronti (attenzione, non hanno scelto razionalmente questo atteggiamento), inutile indagare su che cosa possa essere... troppe variabili per identificarlo e plausibilmente non saresti in grado di cambiarlo.

Purtroppo un rivale in comune unisce molto, se farai qualcosa di positivo con il singolo esso deformerà l'esperienza per non "tradire" il fratello. Dovrai sempre agire quando saranno entrambi presenti.

Secondo me una strategia che potresti adottare è questa:

1) Chiedi un favore che sei sicuro non ti possano rifiutare (più è impegnativo meglio è, se troppo rischi che non lo accettino, quindi regolati) in maniera che ripongano nei tuoi confronti un' aspettativa positiva

2) Conferma la loro aspettativa ricambiando il favore (non subito, il giorno dopo ad esempio), l'ideale sarebbe offrire loro qualcosa da bere/mangiare (proporzionato al favore non esagerare)

3) Cerca di integrare lentamente le loro abitudini e di smussare le differenze, ad esempio: se utilizzano spesso un termine cerca di utilizzarlo anche tu, cerca di utilizzare vestiti simili ai loro, tifare la stessa squadra di calcio, ecc.

 

Non mi dimenticherò mai di un ragazzo alle medie: era un mezzo bulletto che adorava provocare e in quasi ogni frase che diceva inseriva un "belìn". Un giorno mi provocò un po' di più del solito e gli diedi uno spintone, lui (più grosso di me) mi tiro una gomitata che mi fece cadere a terra. Io stufo e frustrato gli urlai "ma che belìn vuoi?".

Si trasformò... era diventato un bambino dolce, da quel giorno ci sedemmo vicini in mensa e non fui più io uno dei suoi tanti bersagli su cui lanciare il pane. Gli piaceva proprio quella parola e io mi assicuravo di ripetergliela regolarmente.

Ad oggi ti direi che probabilmente percepiva quella parola come il simbolo di un gruppo d'appartenenza.

Modificato da Asdarath
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TARAS88

Sono tentativi che ho messo in atto cercando dei punti in comune, offrendogli da bere. Ma nulla. Non si comportano con tutti così ma non sono il solo ad essere "emarginato" da loro.  Non devo di certo sottomettermi per piacere.

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Eurogianlu
1 ora fa, Asdarath ha scritto:

Suppongo che nei confronti degli altri colleghi si comportino in maniera differente esatto?

Probabilmente c'è qualcosa nel tuo comportamento/aspetto/abilità che gli ha portati ad un'astio inconscio nei tuoi confronti (attenzione, non hanno scelto razionalmente questo atteggiamento), inutile indagare su che cosa possa essere... troppe variabili per identificarlo e plausibilmente non saresti in grado di cambiarlo.

Purtroppo un rivale in comune unisce molto, se farai qualcosa di positivo con il singolo esso deformerà l'esperienza per non "tradire" il fratello. Dovrai sempre agire quando saranno entrambi presenti.

Secondo me una strategia che potresti adottare è questa:

1) Chiedi un favore che sei sicuro non ti possano rifiutare (più è impegnativo meglio è, se troppo rischi che non lo accettino, quindi regolati) in maniera che ripongano nei tuoi confronti un' aspettativa positiva

2) Conferma la loro aspettativa ricambiando il favore (non subito, il giorno dopo ad esempio), l'ideale sarebbe offrire loro qualcosa da bere/mangiare (proporzionato al favore non esagerare)

3) Cerca di integrare lentamente le loro abitudini e di smussare le differenze, ad esempio: se utilizzano spesso un termine cerca di utilizzarlo anche tu, cerca di utilizzare vestiti simili ai loro, tifare la stessa squadra di calcio, ecc.

 

Non mi dimenticherò mai di un ragazzo alle medie: era un mezzo bulletto che adorava provocare e in quasi ogni frase che diceva inseriva un "belìn". Un giorno mi provocò un po' di più del solito e gli diedi uno spintone, lui (più grosso di me) mi tiro una gomitata che mi fece cadere a terra. Io stufo e frustrato gli urlai "ma che belìn vuoi?".

Si trasformò... era diventato un bambino dolce, da quel giorno ci sedemmo vicini in mensa e non fui più io uno dei suoi tanti bersagli su cui lanciare il pane. Gli piaceva proprio quella parola e io mi assicuravo di ripetergliela regolarmente.

Ad oggi ti direi che probabilmente percepiva quella parola come il simbolo di un gruppo d'appartenenza.

Belin, ma vuoi mica dire che era genovese?! 😂

Non fare belinate e non essere menabelini!!!

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gelsomino
3 ore fa, TARAS88 ha scritto:

Sono tentativi che ho messo in atto cercando dei punti in comune, offrendogli da bere. Ma nulla. Non si comportano con tutti così ma non sono il solo ad essere "emarginato" da loro.  Non devo di certo sottomettermi per piacere.

C'e' poco da fare, devi sabotarli, tu a loro... non farti scoprire!

ps..mi ricordo una volta c'era uno che mi remava contro, ma era un coglione, 

un lecchino coglione, e volevo spaccargli la testa, ma non potevo farlo....

troppi testimoni, bene...il tipo, provò a fregarmi e quasi c'era riuscito, ma 

non ho paura di mettere le mani nella merda , per sopravvivere e ne uscii alla grande,

la sua trappola non funziono'.

Mi trovai a parlare col tipo che doveva dargli una grossa onoreficienza, una cosa grossa,

un encomio coi controcazzi!

Mi fu facile manipolare il designatore, avevamo un bel rapporto....

.... gli sussurrai all'orecchio, che il candidato, non lo rispettava....

non la prese mai quel cazzo di encomio.......

GODOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO

 

Modificato da gelsomino
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  • 3 settimane dopo...
Neversaynever
On 8/31/2018 at 3:51 PM, TARAS88 said:

Sto vivendo una situazione un po' insostenibile e fastidiosa. Psicologicamente sta pesando molto sul mio essere. Farmi scivolare addosso parte delle cattiverie mi sta diventando difficile con il passare dei giorni. Lavoro in un'azienda in cui il lavoro di team è fondamentale. Ho due colleghi (parenti tra loro) che praticamente mi portano sul cazzo. Con gli altri del team ho un buon rapporto ma loro non fanno altro che farmi violenza psicologica davvero subdola. Non conosco i motivi per cui si comportano così, non sono mai un tipo scontroso ma sempre disponibile. Quando sono presente con loro durante discussioni per loro è come se io non esistessi. Lanciano frecciatine cattive nei miei confronti, nei momenti in cui rivolgo loro parola mi trattano con sufficienza. Se c'è da lavorare insieme cercano in ogni modo di evitarlo. Io non ho mai voluto incrinare ulteriormente i rapporti per quieto vivere, convivendo con loro a lavoro, ho sempre sorvolato su questi comportamenti, anche di fronte a frecciatine fastidiose. Ora però non sono più sereno e non so che fare. In azienda mi trovo benissimo, sarebbe un bel lavoro ma viene rovinato da queste persone. Sono addirittura arrivato a pensare di cambiare azienda per loro. Psicologicamente non ce la faccio più ad essere trattato come uno stronzo, senza motivo apparente tra l'altro. Voi che fareste nei miei panni?

Senza la pazienza non vai da nessuna parte. Essere permalosi non porta a niente.
Leggi "come trattare gli altri e farseli amici" di Carnegie e vedrai risolverai i tuoi problemi. Altrimenti trova un altro lavoro, non è difficile come si pensa.

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