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Le origini del femminese / womanese


Gaspare

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Gaspare

Molti avranno notato che le donne, non sempre ma in una buona parte delle situazioni (direi parecchio più spesso degli uomini), sono propense a esprimersi con uno stile comunicativo indiretto, che punta cioè in prevalenza a sottintendere, implicare: in sostanza a subcomunicare.  

Tale stile comunicativo viene da alcuni ironicamente chiamato femminese (in inglese womanese). 

Ora, visto che nulla è per caso, la domanda è: secondo voi quali sono le ragioni sociali, o addirittura biologico-evolutive, di questo tipo di comunicazione femminile? 

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Riple

Se capisco bene a cosa ti riferisci, credo faccia sempre parte del gioco del dire/non dire, del non esporsi mai completamente. Con questo tipo di comunicazione si può facilmente ritornare sui propri passi nell’esposizione di un concetto, se non addirittura negare o comunque girare la frittata.

Si può essere molto più seduttivi (quante volte restiamo a riflettere sul “cosa intendeva dire?”), si lascia l’interlocutore con molti più dubbi di una comunicazione schietta e diretta.      

Ovvio che le donne usino molto di più questo linguaggio in quanto maestre e vere e proprie natural della comunicazione, per loro comunicare è un’arte, un gioco sottile in cui usciranno sempre vincente con un uomo, al pari di quanto lui riesca vincente nel sapersi orientare su una mappa o in un territorio sconosciuto. Quindi certamente c'entra l’evoluzione per aver reso il loro cervello molto più performante nel linguaggio e quindi nel comunicare. I condizionamenti sociali (il non esporsi ad esempio) aggiungono il resto.

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Gaspare

@Riple, il punto è proprio ciò che hai detto: sembrano esservi portate in modo naturale. La domanda però è: perché? Cosa potrebbe aver causato, durante la lunga storia dell'evoluzione umana, nel sesso femminile l'affinamento di questa spiccata dote? Cosa potrebbe aver reso le donne così tendenti a usare questa subcomunicazione? Per quale motivo sembrano farlo quasi per natura? 

Non a caso nel titolo ho scritto "origini". Volevo riflettere, e invitare alla riflessione, su DA DOVE nasca, emerga, questo specifico tratto delle ragazze e delle donne

Modificato da Gaspare
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Riple

Non sono esperto in materia, ma una spiegazione potrebbe avere a che fare con l’accudimento della prole. Che nei primi anni non si sa esprimere e le femmine umane hanno dovuto imparare ad interpretare il linguaggio.

Oppure nasce come espediente per testare i maschi e selezionarli, una specie di shit-test primitivi…

Non saprei, sarebbe interessante sentire opinioni in proposito da quelli esperti.

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Goodboy
2 ore fa, Gaspare ha scritto:

il punto è proprio ciò che hai detto: sembrano esservi portate in modo naturale. La domanda però è: perché? Cosa potrebbe aver causato, durante la lunga storia dell'evoluzione umana, nel sesso femminile l'affinamento di questa spiccata dote? Cosa potrebbe aver reso le donne così tendenti a usare questa subcomunicazione? Per quale motivo sembrano farlo quasi per natura? 

Non a caso nel titolo ho scritto "origini". Volevo riflettere, e invitare alla riflessione, su DA DOVE nasca, emerga, questo specifico tratto delle ragazze e delle donne

Perchè come arma (per attaccare o difendersi dalle altre donne e dagli uomini) hanno solo la lingua, invece gli uomini la prestanza fisica e la violenza. A conferma di ciò, si è visto che le donne mediamente sono più capaci degli uomini nelle materie linguistiche e letterarie. 

Oltre a questo, penso che sia legato sempre alla riproduzione: selezionare partner (Shit test), sedurre, destabilizzare i partner per betizzarli e renderli quindi provider "fedeli". Insomma, aumenta le probabilità di sopravvivenza della specie. Per quanto riguarda la prole e l'interpretazione del linguaggio infantile non credo sia plausibile, visto che un neonato non comunica verbalmente e nemmeno sarebbe capace di capire la subcomunicazione.

Il senso è che la donna ha una parte attiva rilevante all'interno del meccanismo riproduttivo e il linguaggio potrebbe essere uno dei mezzi principalei coi quali porta avanti la selezione naturale.

Ipotizzando per assurdo che la donna parli come l'uomo in modo aperto e schietto (voi politically correct non venite a dirmi "ma no, ora la donna è emincipata bla bla"; lo sappiamo tutti come gira il mondo e non gira come vorrebbero idealisti e filosofi della domenica), secondo te che fine farebbe? Su 100 uomini che scarica in modo diretto e brutale, secondo te quanti le si ritorcerebbero contro in modo violento? Non è più conveniente shit testare subito e scremare, parlando indirettamente? Non è più conveniente sedurre lasciando intendere (per poi poter anche ritrattare la propria posizione non essendo stata chiara dal principio) che dichiararlo direttamente passando per una poco di buono (quindi isolamento sociale da parte dei finti perbenisti, che sono la maggioranza; isolamento sociale = meno occasioni di riprodursi = disagio psicofisico) e rischiando di essere molestata/violentata? Alla fine si tratta di un discorso di convenienza.

Il maschio non necessita di subcomunicare perchè la sua selezione avviene prevalentemente in base all'estetica (e nessuno lo può negare). L'obiettivo principale è spargere il più possibile il proprio DNA per il mondo in donne dall'aspetto fecondo, invece la donna nella selezione del partner fa un investimento, perchè le occasioni di concepimento sono poche (ogni volta 9 mesi, quindi i partner stabili possono essere al max una manciata, questo almeno in epoche passate) e vanno valutate attentamente e il linguaggio in questo caso è fondamentale (in pratica ti analizza prima di affidarsi alle tue "cure").

 

 

Modificato da Goodboy
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Gaspare

@Goodboy, sicuramente la componente del voler evitare una potenziale violenza ha una sua validità, anche solo a livello di retaggio e di inconscio. 

Il non esporsi, cioè il non essere volutamente chiare (parlo peraltro sia di atteggiamenti sia di circonlocuzioni verbali) al fine di poter ritrattare alla bisogna, come diceva anche @Riple, è qualcosa che invece da dove potrebbe derivare, da quale sovrastruttura sociale? Forse non volersi sentire "troie" risultando troppo dirette? Hanno bisogno di lanciare dei messaggi sottili per svegliare il maschio affinché sia, però, lui a compiere l'effettiva mossa? Insomma, per la serie: “Io glielo faccio capire in vari modi, poi starà a lui decidere se compiere o meno il primo passo”.

Modificato da Gaspare
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Riple

Goodboy l’ha spiegata. Il non esporsi è sicuramente un mix di evoluzione e retaggi culturali. E’ certamente meno foriero di problemi il non esporsi nettamente che farlo in maniera aperta. Ma questo vale anche per i maschi, ad esempio in politica o nei rapporti sul lavoro. Prova a immaginare di essere una bella ragazza di 22 anni, di ricevere messaggi, contatti, avances di ogni tipo. Cosa faresti? Che strategie metteresti in atto, non dico ai fini riproduttivi (che sono inconsci), ma proprio per evitare rotture di coglioni tutti i giorni e in ogni contesto? Una sicuramente sarebbe quella di evitare come la peste quelli che non ti piacciono in modo netto. E non è detto che funzioni visto che di MDF ne è pieno. Un’altra è quella di scremare in partenza quelli che piaciucchiano, e puoi farlo solo se non ti esponi troppo.

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Gaspare

Comunque, pensando all'esempio dei politici o del mondo del lavoro, si può in effetti dire che non sia una prerogativa esclusivamente femminile, quanto piuttosto soprattutto femminile. 

(E chiaramente il mondo della diplomazia o quello lavorativo non possono essere paragonati troppo al mondo delle relazioni interpersonali quali quelle di un gruppo di amici dove un uomo e una donna si piacciono, ecc., benché certe dinamiche magari siano riconducibili agli stessi presupposti per così dire antropologici). 

Modificato da Gaspare
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