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Daccapo


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Ciao ragazzi,
avevo creato una discussione per parlare della frequentazione che ho avuto, chiedendo dei consigli. Come ho avuto modo di scrivere, non è andata a buon fine, per miei errori: a causa della timidezza, ho portato troppo a lungo la frequentazione senza agire con decisione, da un lato sperando che avrei ricevuto segnali palesi per farlo, non sono andato mai in profondità nelle conversazioni, non sono riuscito a stabilire tensione emotiva per kino e bacio, finendo per verbalizzare tutto, a seguito di cui vengo rifiutato in maniera gentile. Grazie ad un amico comune, so di aver creato interesse e anche un rapporto in chat piacevole, che non si è concretizzato nella realtà per la mia chiusura di carattere.

Stranamente, il rifiuto subito mi ha, sì, destabilizzato nei primi momenti, ma poi mi ha dato un'ulteriore scossa per risvegliarmi: dopo anni di odio verso me stesso, già da qualche tempo ero in piena rinascita, ma adesso mi sento motivato a migliorarmi come non mai in tutti gli ambiti, perché ho un obiettivo ben preciso: avere quello che ho mancato, la ragazza che amo. La discussione di @Humanmi ha infuso la determinazione finale per muovermi. Il quesito è proprio questo: come muoversi?
Intendo approfittare della situazione per annichilire i restanti aspetti della mia personalità che mi limitano (lo si può fare, perché lo stavo già realizzando), soprattutto dal vivo, adoperando tutto il materiale che ho a disposizione, ma con lei come mi comporto?

Per ora sono in freeze, anche perché si sta frequentando con un uomo con cui credo non si concretizzerà nulla, per divergenze caratteriali e poca disponibilità (attenzione, non sua), poi, se accade altrimenti, così sia. Posto il fatto che non mi farò vivo finché non sento di aver cambiato i lati di me che non mi piacciono, quanto tempo attendereste? Ah, in tutto il tempo che ci siamo sentiti ero sempre io a contattarla, il contrario sarà capitato massimo due volte, quindi non penso mi manderà messaggi. 

Non sapevo se pubblicare il post in questa sezione, perché propriamente in oneitis non mi sento: voglio raggiungere questa meta, perché di lei sono innamorato, ma non la considero l'unica donna al mondo: se dovessi conoscere altre ragazze, non mi precluderò altre frequentazioni e una ltr, in caso vi siano presupposti e affinità.

Grazie a tutti!

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OuterSpace
1 ora fa, Bedauern ha scritto:

dopo anni di odio verso me stesso, già da qualche tempo ero in piena rinascita, ma adesso mi sento motivato a migliorarmi come non mai in tutti gli ambiti, perché ho un obiettivo ben preciso: avere quello che ho mancato, la ragazza che amo.

Sbagli, forse, le premesse.

Migliorare sé stessi in funzione di qualcun altro... sei sicuro che possa funzionare?

Se aspetti che un altro essere umano ti validi per agire, sei impantanato.

Dai meno peso ai tuoi errori, e concentrati su ciò che ti dà piacere e soddisfazione... le donne arriveranno.

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PaoloG
8 ore fa, Bedauern ha scritto:

ma con lei come mi comporto?

 

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9 ore fa, Bedauern ha scritto:

voglio raggiungere questa meta, perché di lei sono innamorato, ma non la considero l'unica donna al mondo: se dovessi conoscere altre ragazze, non mi precluderò altre frequentazioni e una ltr, in caso vi siano presupposti e affinità.

Grazie a tutti!

Parti come già detto sopra dai presupposti sbagliati, non è lei la meta.

La meta sei tu.

Se costruisci la casa sopra questa premessa non avrà mai basi solide.

Devi cercare di dimenticarti questo proposito anche perchè probabilmente lei è già bruciata dovresti partire da te e assolutamente pensare a conoscere ragazze nuove.

Quindi ti comporti come se non esistesse anche perchè da come esposto non hai concretizzato niente è un idea nella tua testa più che una cosa reale.

Probabilmente la prossima ti farà lo stesso effetto, devi abituarti al processo altrimenti ogni volta ritornerai da capo qua con una nuova.

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trentadue

C’è una solo una persona a cui devi qualcosa e che inizierà ad amarti perché hai avuto forza e coraggio per cambiare in meglio: te stesso.

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Prima di tutto grazie, ragazzi.

Credo di non aver sottolineato un aspetto: questa ragazza è stato il casus belli, la miccia o la goccia, come preferite chiamarla, che mi ha motivato ancora di più ad intraprendere questo percorso di miglioramento che avevo già abbracciato per me stesso, e che avevo già messo in atto: lei è un obiettivo sì concreto, ma soprattutto simbolico, per accelerare ancora di più questo processo, per cambiare i lati di me che non mi piacciono e che non mi fanno stare bene ( e che non mi farebbero sviluppare relazioni di qualsivoglia natura con le donne, fra parentesi).

Quello che dite sull'inner game solido è idealmente giusto, ma voglio fare un appunto: per anni ho letto che esso sia qualcosa totalmente avulso dalla realtà che ci circonda; tuttavia, si può essere imperturbabili quanto si vuole, ma nessun uomo è un'isola. Un saggio disse che l'essere è per natura un animale politico, cioè sociale, e tende a stare insieme non solo per meri vantaggi materiali, ma perché vi è una voglia spontanea di stare insieme ai propri simili. E' chiaro che le fondamenta di un edificio edificate totalmente sugli altri sono destinate a cedere, ma non solo senza relazioni sentimentali, ma anche senza amici e senza famiglia, senza una tribù d'appartenenza, in cui validare gli altri ed essere validato, nessuna abitazione può essere solida; credo converrete (La mia casa, comunque, sta venendo su bene, per il momento, e mi è stato confermato dal mio medico, che è alquanto soddisfatto - se siete utenti di lunga data, sapete perché).

Rifiuti in passato li ho subiti, ma non me n'è fregato nulla. La colpa di questo "fallimento" è stata mia: io non ho incrementato l'attrazione che vi era alla base, quando ha deciso di uscire con me; non trovandomi per un solo attimo senza parole con lei, tanto che mi trovavo bene, ho finito per farla scemare, alimentando amicizia, e, infatti, ho ottenuto un cazzo di rapporto di amicizia, che la mia dichiarazione non poteva in alcun modo spezzare. Se le chiedessi di uscire in questo istante, probabilmente accetterebbe pure. Fidatevi che, a parte la timidezza, ho commesso errori vergognosi per una persona iscritta a questo forum - a mia discolpa, devo dire che non ho mai frequentato le sezioni di seduzione.

 

 

 

 

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mesmer984
6 minuti fa, Bedauern ha scritto:

 

E' chiaro che le fondamenta di un edificio edificate totalmente sugli altri sono destinate a cedere, ma non solo senza relazioni sentimentali, ma anche senza amici e senza famiglia, senza una tribù d'appartenenza, in cui validare gli altri ed essere validato, nessuna abitazione può essere solida; credo converrete (La mia casa, comunque, sta venendo su bene, per il momento, e mi è stato confermato dal mio medico, che è alquanto soddisfatto - se siete utenti di lunga data, sapete perché).

No non vi è nulla da convenire.

la casa è tua ed è un gran bene, perché la casa sta su se tu le hai fatto delle ottime fondamenta, se tu ti sei sbattuto giorno dopo giorno e nessuno può metterci bocca perché è solo tua. La tua casa può essere condivisa resa più accogliente ed animata dagli altri ma è tua e non loro. 

Nelle tue parole c’è ancora autoprotezione, ricerca di validazione e dipendenza sentimentale. Il saggio è colui che abbandona tutto per ritrovare se stesso. Scava a fondo dentro di te, l’auto commiserazione (ho sbagliato, è colpa mia) è solo debolezza. Tutti cadono, per imparare ad alzarsi (con le proprie gambe). 

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25 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

No non vi è nulla da convenire.

la casa è tua ed è un gran bene, perché la casa sta su se tu le hai fatto delle ottime fondamenta, se tu ti sei sbattuto giorno dopo giorno e nessuno può metterci bocca perché è solo tua. La tua casa può essere condivisa resa più accogliente ed animata dagli altri ma è tua e non loro. 

Nelle tue parole c’è ancora autoprotezione, ricerca di validazione e dipendenza sentimentale. Il saggio è colui che abbandona tutto per ritrovare se stesso. Scava a fondo dentro di te, l’auto commiserazione (ho sbagliato, è colpa mia) è solo debolezza. Tutti cadono, per imparare ad alzarsi (con le proprie gambe). 

Ciao,

voler condividere con altri la propria casa non significa cederla ad altre persone.

Davvero scorgi autocommiserazione nelle mie parole? Riconoscere i propri errori, individuare gli sbagli, non implica autocommiserarsi, è un sano modo per fare autocritica al fine di migliorarsi. La debolezza è proprio in chi cerca giustificazioni esteriori per i propri insuccessi: in uno sport competitivo, dopo aver subito una sconfitta, è più proficuo pensare che l'avversario sia stato troppo forte e che non ci sia stato nulla che si sarebbe potuto fare per vincere, o studiare le proprie mosse, i propri errori, per correggerli e giocare al meglio contro l'antagonista  di prima e tutti gli altri che seguiranno?

L'ho detto prima in altri termini: nell'atarassia non ho mai creduto. In medicina, l' imperturbabilità emotiva e l'indipendenza totale dagli input esterni sono propri di una condizione psichiatrica: la schizofrenia. Un soggetto sano sa essere dipendente e indipendente sentimentalmente dagli altri nello stesso momento.

 

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mesmer984

Dipendente dalle persone sane ed indipendentemente da quelle sbagliate. Non servono trattati di medicina o perle di saggezza. Quando il cerchio si chiuderà e sarai una persona nuova, tutte queste domande che hai scritto le troverai inutili, perché non più necessarie. Ora cerchi conferme per cose di cui hai dubbi, dubbi legati ad insicurezze. 

Dipendere è un termine molto interpretabile, ma la dipendenza non è mai sana. Tu devi condividere persone, sensazioni, sentimenti e non dipendere, perché quando ne dipendi le ricerchi in modo bisognoso ed egocentrico. Si attirano persone sane quando tu condividi, i bisognosi attirano solo altri bisognosi.

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22 ore fa, mesmer984 ha scritto:

Dipendente dalle persone sane ed indipendentemente da quelle sbagliate. Non servono trattati di medicina o perle di saggezza. Quando il cerchio si chiuderà e sarai una persona nuova, tutte queste domande che hai scritto le troverai inutili, perché non più necessarie. Ora cerchi conferme per cose di cui hai dubbi, dubbi legati ad insicurezze. 

Dipendere è un termine molto interpretabile, ma la dipendenza non è mai sana. Tu devi condividere persone, sensazioni, sentimenti e non dipendere, perché quando ne dipendi le ricerchi in modo bisognoso ed egocentrico. Si attirano persone sane quando tu condividi, i bisognosi attirano solo altri bisognosi.

Hai ragione: ho utilizzato un termine errato, perché più che di dipendenza volevo parlare di condivisione. Un minimo bisogno degli altri (per altri intendo famiglia e amici, non solo relazioni), per condividere ciò che si è, vi è in ogni persona sana, ma è in quelle malate che è totalizzante, che non riescono a restare sole per un momento senza sentirsi vuote. Fortunatamente, non sono così, e proprio per questo motivo non mi interessa ad esempio trovare una donna qualsiasi che mi piaccia un poco tanto per avere qualcuno al mio fianco, o per scopare la sera. Da solo so stare.

Di ragazze di qualità in via teorica ve ne sono in abbondanza, così come di persone con cui potresti essere amico, ma ciò non implica che tu debba cercare in continuazione individui nuovi quando si incrina, o non si avvia, un rapporto; basta vedere l'aspetto, un po' di conversazione giornaliera, o al massimo un incontro per capire se puoi avere a che fare con una persona: se non superi questo scoglio di preselezione significa che non siete affini, e vabbè, a questo punto il NEXT è obbligatorio e sacrosanto; ma se il rapporto va avanti ( o nasce addirittura una relazione, ma non è il mio caso) e poi si conclude, esclusi alcuni casi specifici significa che c'è qualcosa che non ha funzionato,  ovvero che non sei stato più uomo; non si tratta di incompatibilità totale o di rifiuto perpetuo. Il NEXT, a questo punto, non la ritengo una strategia vincente: può avere risvolti positivi nel breve termine, a causa della novità e dell'attrazione fisica, ma se hai fatto cessare una volta la malia per te perché non sei stato più uomo, o non hai saputo svilupparla proprio perché maschio non sei stato dall'inizio, tutto ciò accadrà una seconda, una terza, ed altre innumerevoli volte prima o poi. 

Se non si migliora in toto, non si diventa uomini a pieno titolo, non ci sarà mai fine ai guai. Basta qualche punto debole per far crollare tutto ciò che hai costruito anche in anni; perciò voglio migliorare, e questo non è altro che un banco di prova.

 

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